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Trittico in fotografia
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Recentemente mi è capitato di fare una riflessione: spesse volte la fotografia ha attinto spunti a piene mani dalla pittura (e viceversa). Tuttavia mentre in pittura la forma del dittico e del trittico è stata ed è ancora molto diffusa, in fotografia non mi pare abbia mai attecchito pi༠di tanto e, sinceramente, non mi vengono alla mente esempi eclatanti in proposito. Cosa ne pensate?

Marco

Inviato: 23/1/2007 12:04
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"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: Trittico in fotografia

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9/12/2004 21:10
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....Che c'e' sempre una prima volta. Si potrebbe provare.
Sono tutte idee da mettere nello zaino e da tirare fuori al momento opportuno.
Ciao,
Renzo

Inviato: 23/1/2007 12:42
.........

......
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Re: Trittico in fotografia

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Non é una risposta diretta, ma mi vengono in mente le applicazione comunicative della fotografia, che pur sempre fotografia é, come gli allestimenti museali (visto recentemente) o quelli fieristici, le pagine di brochure e altro ancora, dove talvolta c'è un uso di fatto della forma trittico (e le sue moltiplicazioni). Un uso fuori dalle logiche artistiche o espressive, ma che investe la fotografia in pieno, per'altro in una delle sue manifestazioni più comuni quella di massa.
So che non é una risposta alla tua domanda in senso stretto, ma l'ho fatta ugualmente perchè penso che molte applicazioni nell'ambito della comunicazione mutuano forme espressive tipiche dell'arte contemporanea.
bs
marco

Inviato: 23/1/2007 12:44
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

..................
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Re: Trittico in fotografia
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Mi attira particolarmente l'uso di dittici, trittici e polittici in fotografia.

A parte questo autore, recentemente segnalato da Xerces, mi viene in mente Rafael Navarro. Ce ne sono altri, ma non riesco a ricordarne il nome.


Andrea

Inviato: 23/1/2007 12:51
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Trittico in fotografia
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Vero che ci sono gli allestimenti museali, ma io mi riferivo ad un progetto fotografico che nasce artisticamente come trittico. Inoltre a mio modo di vedere non considero "veri" trittici quegli scatti che presentano una unica scena inquadrabile per esempio in formato panoramico suddivisa in "settori".
Ho a lungo pensato all'idea del trittico per un mio prossimo pregetto che ho in cantiere, ma mi sono scontrato con alcune difficoltà . Partendo dall'intento di superare la narrazione fotografica mi sono reso conto che se la cosa è di per sé ostica riferita a scatti singoli, lo diventa in modo esponenzialmente maggiore con dittici e trittici. In tali casi il rischio di "raccontare" diventa tangibilissimo ed il sottrarsi alla figurazione e (soprattutto) alla narrazione diventa molto, molto, molto complicato. Inoltre forse spinti dalla volontà  di sottrarsi alla narrazione si puචcorrere anche il rischio opposto: ossia quello di accostare immagini che non hanno senso le une vicino alle altre, che non hanno "significato" poste in un trittico.............

Marco(pamar5)

Inviato: 23/1/2007 13:33
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Re: Trittico in fotografia
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Ultimamente invece ho visto molti autori che costruiscono proprio una narrativa da 'polittici'..
Tra i grandi uno su tutti?
Duane Michals
Man mano che mi vengono in mente te li cito volentieri.

Inviato: 23/1/2007 14:46
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Re: Trittico in fotografia
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Citazione:

Xerces ha scritto:
Tra i grandi uno su tutti?
Duane Michals


Verissimo
Mi viene in mente il suo Bogeyman per esempio. Ma anche in questo caso si tratta forse (correggimi se sbaglio) pi༠di una narrazione, una successione logica e temporale per immagini che un trittico o polittico vero e proprio.

Marco

Inviato: 23/1/2007 15:01
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Re: Trittico in fotografia
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Da rho - milano
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Guarda se questo autore ti convince :
io lo trovo geniale !
Ma non so se a sua volta ha tratto ispirazione da qualcun altro....
Tra l'altro viene descritto il processo 'dogmatico' sotteso....molto molto interessante!

Bill Sullivan

Inviato: 23/1/2007 15:25
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Re: Trittico in fotografia
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Caro Marco, cari amici,
il trittico, o le varie versioni di composizioni pittorico fotografiche erano di moda agli inizi del secolo scorso, nel cosiddetto periodo Liberty, Decà, Jugendstil, ecc... Come fonte di ispirazione puoi anche guardare la grafica di quel tempo, le copertine dei libri o i manifesti pubblicitari, veri e propri capolavori di gusto e inventiva. Era l'occasione per raccogliere una storia, una famiglia, come in certi splendidi album con rilegature preziose. Ma un dittico, un trittico, un polittico, si puà formare su una parete stringendo i margini fra pannelli, o disponendo significativamente le foto all'interno di un pannello di grandi dimensioni. Comunque bella idea quella di riscoprire questa forma espositiva oggi in disuso di fronte al gigantismo di certe mostre (io amo una piccola stampa da un grande negativo).
Ciao Candidus / Floriano.

Inviato: 23/1/2007 18:53
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Re: Trittico in fotografia
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Se invece ti riferisci al polittico con una accezione più cinematografica, mi sembra di poter citare (da wikipedia) le note seguenti :
"Effetto KULESOV e Montaggio delle Attrazioni"

Ma si tratta pur sempre di un ausilio alla narrazione.

Inviato: 23/1/2007 19:27
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Re: Trittico in fotografia
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Grazie Xerces per le segnalazioni, me li devo guardare con calma...............

Marco

Inviato: 23/1/2007 19:31
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Re: Trittico in fotografia
Utente non più registrato
Ciao Marco,
il tuo bel topic mi consente di riflettere su uno degli approcci che trovo più utili per rappresentare alcune tipologie di ricerche.
Le sequenze “raccontano”, forse meglio di altre cose, alcune particolari situazioni, non solo contingenti, ma anche “strutturali”.
Credo che la sequenza possegga una capacità  narrativa che ricorda, con molte approssimazioni, la visione cinematografica (più le limitazioni che le analogie, in verità ), ma con una lettura spazio/temporale completamente libera.
Essa è connotata da una certa precisione filologica, ma svincolata dal "ritmo" (distraente?..) imposto dal rigore della ripresa cinematografica.
Per il mio modo di vedere, nel linguaggio fotografico, essa unisce, se ben impiegata, la sintesi e l’analisi, lasciando allo spettatore il compito (importantissimo) di completare e decodificale l’osservazione offertagli dal fotografo.
Ho usato in alcune circostanze questo approccio. In particolare, in un lavoro dal titolo: “Il tempo sospeso” (una ricerca condotta per 4/5 anni nelle più importanti case di riposo del Trentino ed avente come oggetto di indagine la condizione degli anziani in queste strutture). La rassegna e il libro finale (basato complessivamente su circa sessanta immagini) si sono avvalse, in due/tre circostanze di questo metodo di lettura. Alla fine, sempre leggendo criticamente il mio lavoro, mi è sembrato comunque che, per certi situazioni, la sequenza “reggesse” il discorso più di altre situazioni a scatto singolo.
Nell’esempio che includo, una donna che si riflette, ma che non si riconosce più, è stata ripresa nella molteplicità  (reiterata) dei suoi gesti quotidiani.. Interminabili e sempre uguali.. Come le (infinite) ore che ho trascorso osservandola e pensando a questa realtà ..
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Grazie Marco per lo spunto e la riflessione..
Utile e importante..
Luca (RolloPyro)

Inviato: 25/1/2007 21:19
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Re: Trittico in fotografia
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8/1/2005 22:33
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Grazie a te Luca per avere postato questo lavoro. Tra l'altro questa "sequenza" è un esempio di come si possa usare una serie di scatti per "mostrare" senza una narrazione legata al susseguirsi degli eventi.

Marco

Inviato: 25/1/2007 23:55
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Re: Trittico in fotografia
Utente non più registrato
Citazione:

Nell’esempio che includo, una donna che si riflette, ma che non si riconosce più, è stata ripresa nella molteplicità  (reiterata) dei suoi gesti quotidiani.. Interminabili e sempre uguali..


A me quello che rimane impresso in questa sequenza (e a dire il vero pensavo fosse questo che le foto volessero evidenziare) è il contrasto tra la donna in primo piano che si muove e guarda intorno a sè e la donna sullo sfondo assolutamente immobile. Dalle foto chi non lo sa non puà capire che è "ripresa nella molteplicità  (reiterata) dei suoi gesti quotidiani.. Interminabili e sempre uguali.. " non conoscendola.

Inviato: 28/1/2007 13:41
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Re: Trittico in fotografia
Utente non più registrato
Citazione:

Alex_2436 ha scritto:
A me quello che rimane impresso in questa sequenza (e a dire il vero pensavo fosse questo che le foto volessero evidenziare) è il contrasto tra la donna in primo piano che si muove e guarda intorno a sè e la donna sullo sfondo assolutamente immobile. Dalle foto chi non lo sa non puà capire che è "ripresa nella molteplicità  (reiterata) dei suoi gesti quotidiani.. Interminabili e sempre uguali.. " non conoscendola.


E' vero, questa è senz'altro una delle possibili chiavi di lettura. O meglio, quella su cui si sono appuntate le più ampie convergenze anche in sede espositiva. Il "punctum" barthesiano di questa immagine, forse, è proprio nella relazione fra la figura e lo sfondo della donna che, benché dormiente, appare quasi "morta"..
Ciononostante i gesti della donna mutano di scatto in scatto e, per rendere consapevole questo percorso visivo di indagine, avrei dovuto duplicare la sequenza per 10/20/...50 volte..
La tua osservazione, aldilà  di queste precisazioni, è puntuale e indubbiamente condivisibile.
Grazie per averci fatto un pensiero.
Ciao,
Luca (RolloPyro)

Inviato: 28/1/2007 22:54
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Re: Trittico in fotografia
Utente non più registrato
ehm, mi sono spiegato male, non era una precisazione, volevo solo dire che per me che non conosco la situazione, quello che mi attira di questa sequenza è proprio la composizione, il contrasto tra le donne, il fatto che la seconda sia alle spalle della prima, ecc. Trovo questa composizione molto bella, perfetta direi, e credo che una singola foto non avrebbe causato le stesse emozioni.

Inviato: 28/1/2007 23:10
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Re: Trittico in fotografia
Utente non più registrato
Un polittico mi pare sia una macchina spettacolare che riporta al centro, fatto per convincere e stupire, talvolta schiacciare chi guarda (pala dell'agnello mistico).

Ma anche un manufatto sorprendente , cerniere che aprono dalla notte al giorno pieno, ma anche monocromatico fuori e coloratissimo dentro (Durer).

E sacra conversazione, tutti volti al centro, verso la madonna con bambino.

Ci si misura talvolta anche solo nell'allestire le mostre con la convenienza non di una sequenza ma di riportare gli sguardi verso il centro piazzando il bersaglio in mezzo con le altre immagini attorno a spingere lì dove si vuole.

Ricordo Rainer, ricordo piccole cose fatte in Bauhaus, ricordo I paraventi di A. Adams (un paravento è un polittico?).

Ciao Claudio.


Inviato: 30/1/2007 11:52
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Re: Trittico in fotografia
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Restando nell'ambito della pitture ecco i link a due trittici di Francis Bacon

http://image.guardian.co.uk/sys-image ... 6/18/turner_triptych3.jpg

http://www.babelearte.net/tipomuseo.asp?arid=435&quadroid=1736

Marco(pamar5)

Inviato: 30/1/2007 13:16
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