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Re: Ma davvero basta un banco

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27/4/2006 13:48
Da Roma
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Fine art. personalmente ho sempre dato a questa accoippiata di parole il significato di "artigianale di alto livello", forse abbandonandomi un po' troppo alla traduzione quasi letterale.

In questo senso il mezzo ha certo una sua importanza.

ieri, però, sono andato a vedere la mostra "fuori", quella anche di Marco e Cristina, e ne sono uscito un po' depresso.

Metà  delle foto esposte - saranno anche state "fine art" - ma non comunicavano assolutamente nulla. Non ho percepito null'altro che delle scopiazzature da autori noti o, addirittura, da vecchie pubblicità . Un altra era interessante ma non "fine art" e, quindi, perdeva molto nel contesto espositivo.

In generale, su quella metà  di foto, sembrava mancasse un progetto o erano prive di anima. Quella di Marco e Cristina (e non lo dica per piaggieria, non è proprio nel mio stile), insieme a poche altre, emanavano la sensazione di un profondo ragionamento e di un "discorso" (che forse, per quanto riguarda M&C ho capito perché già  conoscevo).

Sono rimasto letteralmente estasiato di fronte ad una immagine con le linee dritte, che rappresentava una costruzione di mattoni vista di lato, proprio come le casette che disegnavamo alle elementari. L'estasi è stata provocata dalla incredibile sensazione di nullità , pochezza e mediocrità  che quella grande stampa a colori fine art emanava. Ho trovato la foto inutile, quella di cui si parla sussurrando, e che molti credono non esista.

A parte un po' di risoluzione in più (Ok, un BEL po') quella foto non aveva nulla da invidiare adu una probabile foto gemella scattata con una digitale di prima generazione a 1 o 2 Mpx.

Il momento migliore della mostra è arrivato dopo, in metropolitana, tornando a cas, quando ho iniziato a leggere il catalogo con le recensioni: proprio quelle relative agli artisti che avevo considerato inutili erano gonfie di aggettivi ed iperboli.

Roba tipo "scegliere alcune sequenze dal flusso della realtà  stessa" o "la contingenza non è mai costituita da elementi singoli" e ancora "corpi di sotterranea energia", "dettagli catalizzanti di anormalità " e "architettando la fantasia visionaria sopra una realtà  fisicamente percepibile".

In sintesi: una foto fine art puà essere una schifezza (ed anzi lo è se è troppo pretenziosa), ma diventa arte se dalle spalle ha un critico compiacente. Noi siamo fotografi -amatori o professionisti non conta- e dovremmo avere tutt'altra percezione.

Inviato: 17/12/2006 23:39
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: Ma davvero basta un banco

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9/4/2004 15:12
Da Bologna
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Citazione:

In sintesi: una foto fine art puà essere una schifezza (ed anzi lo è se è troppo pretenziosa), ma diventa arte se dalle spalle ha un critico compiacente. Noi siamo fotografi -amatori o professionisti non conta- e dovremmo avere tutt'altra percezione.



Wow...è la stessa sensazione che tante volte ho cercato di esprimere...anche in questo forum!

Ottima sintesi! Non h o visto la mostra in questione e quindi non entro nel particolare...ma la sensazione che ho sempre avuto l'hai resa molto bene!


Inviato: 18/12/2006 0:01
Jekoz On Line: "USA on the road"
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Re: Ma davvero basta un banco

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8/10/2006 17:44
Da Torino
Messaggi: 1461
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Capisco la delusione, lo s****o, di ritrovarsi di fronte lavori scialbi, critici che sgomitano per farsi sentire in un mercato sempre affollato, vabbe, e allora ?
Sono questioni che si ripetono in tutti i contesti, se hai qualcuno alle spalle vai avanti anche se sei un idiota - ho una serie di esempi, pubblici e non - ma é tutto così, é sempre così ?
Non credo.
Mi pare ci fossero anche opere interessanti, no ? e allora sono quelle da prendere come punto di partenza per discutere, valutare, andare avanti, diversamente si entra nella palude e ci si resta.
E non si confonda questo con buonismo, grazie, non c'entra nulla, è tutt'altra faccenda.
Sono le azioni propositive che si fanno strada, che definiscono gli orientamenti. Per questo che la faccenda del manifesto - con tutti gli aspetti problematici che pone - é interessante di per se, perchè prova a dire qualcosa.
E personalmente ho già  scritto cose che potrebbero starci dentro, se si vuole leggerle.
Scusate ma personalmente dopo un po mi stufo di dire e sentire che le cose non vanno bene, ecc, ecc. Ovvio chi ne ha voglia va avanti a farlo.
Per specificare, non è un commento ai 3ad scritti prima, in particolare per Franz che per storia e idee che produce è persona e professionista che dice e fa. Spero di essere chiaro nel tentativo di provare a guardare anche da un altra parte.
bs
marco


Inviato: 18/12/2006 10:18
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

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Re: Ma davvero basta un banco
Moderatore
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13/2/2004 9:11
Da Tse' Bii' Ndzisgaii
Messaggi: 2055
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Per me,la tecnica certamente non è tutto, è un mezzo e non un fine, anche se ci sono dei generi fotografici in cui il soggetto principale è e diventa la riproduzione fedele di ciò che la natura ha creato e quindi non si tratta altro che di un messaggio di natura “contemplativa” e di un progetto che puà essere sempre lo stesso per un’intera vita.

Forse il banco ottico ti “guida” ad un tipo di approccio più intimo e spirituale, in cui il rigore dell’operatività  tecnica estrinseca in maniera implicita una vena artistica legata alla ricerca delle forme, alla composizione sul vetro smerigliato in visione stereoscopica, alla ricerca delle trame e dei pattern e delle sfumature di grigio o di colore….. capacità  che comunque checchè se ne dica non puà essere certo presente in un animale sia pure intelligente come uno scimpanzé.

Come dire, si entra in sintonia col mezzo tecnico, con la natura che ci circonda , cercando di trasferire gli odori e gli umori del momento e le emozioni sulla pellicola, riuscendoci o meno naturalmente, ma facendo di questo genere fotografico uno dei più difficili da praticare con successo.

Solo col banco si puà avere questo tipo di approccio e riprodurre questi tipo di messaggi? Certamente no, qualsiasi strumento puà essere adatto, però la lentezza operativa e i costi in gioco ti “obbligano” ad una previsualizzazione e ad un certo lavoro e pensiero artistico .

Inviato: 18/12/2006 13:42
Sito personale www.robertomanderioli.com
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Re: Ma davvero basta un banco
Utente non più registrato
Citazione:

Ma allora come giustificare le belle e struggenti immagini di Umberto fatte a Milano con una macchinetta da due soldi?
Non sono fotografia? Non è Fine Art solo perchè ripresa in 35mm.?

Io penso (esigenze professionali a parte) che sia uno stile di vita. Un viaggio lo si puo' affrontare con la Cadillac decappottabile oppure con la Cayenne e l'aria condizionata o ancora pigiati in una 2cavalli.

Un po' come montare su una Harley Davidson e su una Yamaha, sono due stili di vita completamente differenti.

Secondo me ci deve essere un feeling tra il fotografo e la fotocamera che ti porta ad usare un apparecchio piuttosto che un altro, una simbiosi.

Quando scattavo con la Leica M3 avevo l'impressione di aver fatto una Fotografia, la miscela di suoni quali l'avanzamento del rullino, il dolce movimento della ghiera dei diaframmi ed il click dello scatto mi davano delle sensazioni particolari, sensazioni che la mia Canon digitale adesso non mi da'.

Il rito di preparare la fotocamera a BO con il suo susseguirsi di operazioni fa parte dello scatto della fotografia e come tale arricchisce quel momento di sensazioni particolari. Si puo' essere amanti di queste sensazioni oppure preferire la compatta digitale e muoversi di notte tra i vicoli della città  a cercare momenti di vita da immortalare.

Per la stampa fine art... mah, secondo me se l'immagine e' valida, qualunque sia la fotocamera che l'ha prodotta, questa ha il diritto di essere stampata in fine art...

Inviato: 22/12/2006 18:49
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Re: Ma davvero basta un banco
Utente non più registrato
Una cosa molto zen che ha a che fare con la spiritualità  del lento operare.....apparentemente non ha nulla a che fare con il GF......ma la ritualità  è assolutamente vicina alla forma spirituale della Fine Art intesa com procedimento e non solo come stampa finale.

Vorrei a tal riguardo un pensiero di Stefano.....qui la tecnica ed il gesto sono assolutamente arte....


Inviato: 22/12/2006 19:10
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Re: Ma davvero basta un banco

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21/5/2005 16:44
Da Riviera del Brenta
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Ciao Roberto,
Per Stefano intendi me o qualcun'altro ?
Ciao
Stefano

Inviato: 22/12/2006 19:44

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In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
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Re: Ma davvero basta un banco
Utente non più registrato
Yes.....proprio te!!!


Inviato: 22/12/2006 20:13
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Re: Ma davvero basta un banco

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21/5/2005 16:44
Da Riviera del Brenta
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Ciao Roberto,
Non sono in grado di esprimermi in merito a questo tipo di filosofia-artistica perché non la conosco.
Posso dire che in fotografia almeno in quella che tento di fare io c’è qualcosa di assolutamente rituale e in qualche maniera anche spirituale se così possiamo definire il cercare di entrare in simbiosi con la natura e tutti i suoi componenti compresi quelli che non si possono fotografare (odori, suoni, ecc).
Finita una sessione fotografica a contatto con la natura, mi piace avere raggiunto lo scopo di aver fatto della buona fotografia ed aver lasciato per qualche momento problemi e pensieri pesanti a casa.
Forse ho dilagato come al solito ………………….vabbè.
Ciao
Stefano

Inviato: 22/12/2006 22:02

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Re: Ma davvero basta un banco
Utente non più registrato
di questo video del maestro di grafia mi piaceva la ritualità  che ho trovato identica a quella della stampa Fine Art in CO. Intanto la preparazione dell'inchiostro (chimica) pensata per il tipo di carta, di pennello, per il tipo di segno....tutto questo in un procedimento lento mirato, pensato...tecnica e zen si fondono.
Poi la preparazione della carta giusta, con calma stesa nel punto giusto, appesantita che non scivoli.
Poi la scelta del carattere, del cosa scrivere, il segno...il pensare alla pura essenza del segno (l'interpretazioni del negativo, il taglio, le mascherature).
Poi l'esecuzione, rapida precisa, senza esitazioni (l'esposizione finale della stampa Fine Art e le mascherature) il tutto come gesto liberatorio frutto di un qualche cosa di premeditato, studiato nei dettagli....
......e poi il resto che lascio a voi.

Quindi io mi sono accorto che quando mi chiudevo in CO per le mie cose c'era una ritualità  molto simile....un piacere di gesti....un orgasmo celebrale....e questo nessuna ma proprio nessuna camera chiare e plotter potrai mai dare.

Supponevo quindi che anche tu Stefano (e gli altri) provassi/ste analoghe sensazioni.....la stampa Zen Art.


Inviato: 22/12/2006 22:38
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Re: Ma davvero basta un banco

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21/5/2005 16:44
Da Riviera del Brenta
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Ciao Roberto,
Trovo il tuo racconto di CO molto poetico, ma anche molto secco, cruento.
Però devo dire che pensandoci non hai assolutamente torto, anzi molte sensazioni che descrivi sono reali, il riflettere, prepararsi e poi via per la stampa finale quella perfetta, nel mio caso al 90% già  pensata sul campo.
Io avevo descritto nel mio post precedente quello che succede pre-scatto che si completa comunque con la stampa, vero e unico senso del click.
Ciao
Stefano

Inviato: 22/12/2006 22:52

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Re: Ma davvero basta un banco
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19/9/2006 14:17
Da rho - milano
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Se vuoi ti posso dare io un parere visto che sono un cultore della materia ...il filmato è assolutamente straordinario.
L'arte giapponese ha influenzato radicalmente la pittura astratta occidentale per tutta la seconda metà  del 900.
Molti esponenti del 'calligrafismo' come Mathieu e Twombly per arrivare a Kline e perchè no al nostro Vedova] hanno fatto tesoro di ciò che possiamo apprezzare in questo filmato : la grande tensione del gesto che muove il pennello in una danza a volte controllata a volte impetuosa, la ricerca della massima tensione e contemporaneamente dell'armonia, la forza e la delicatezza, lo spazio bianco e lo spazio nero, l'uso dei bordi e del centro del foglio.
Beh se nell'esecuzione di una foto/stampa senti di avere lo stesso approcio, o ricerchi questi stati d'animo ,sarei proprio curioso di vederti all'opera ...a parte gli scherzi il paragone mi sembra molto valido.
Effettivamente vedere degli artisti all'opera non è una cosa così semplice...è un fatto molto privato.

Inviato: 22/12/2006 23:31
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Re: Ma davvero basta un banco

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Da Roma
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Un po' di feticismo ci coinvolge tutti. Chi si porta la leica ultimo acquisto a letto per accarezzarla e riporla sul comodino, chi, prima dello scatto, accarezza la pelle del soffietto della GF. Pero' chi ha, secondo me, colto nel segno e' Roberto con la descrizione del rituale zen paragonato alla CO. Fino ad ora avevo parlato solo dell'assenza dell'odore dei chimici, e di quanto questo mi ispirasse. Terro' conto deel rituale, io che sono un antiritualista.

Inviato: 23/12/2006 1:52
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Re: Ma davvero basta un banco
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Da lombardia
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ehm...ehm...ehm...bellissimo il video del Maestro di scrittura, con le implicazioni/similitudini che sono state opportunamente rilevate con le tecniche di CO e di LF.


Vi sembra che QUESTO potrebbe invece essere assunto come esemplificativo di un altro approcio alla fotografia (non dico necessariamente digitale, anche se qualche tentazione in questo senso non posso negare ci sia) ??


Inviato: 23/12/2006 10:54
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Re: Ma davvero basta un banco

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Citazione:

[...]
Vi sembra che QUESTO potrebbe invece essere assunto come esemplificativo di un altro approcio alla fotografia (non dico necessariamente digitale, anche se qualche tentazione in questo senso non posso negare ci sia) ??



Impressionante.

Io lo intitolerei "Thomas alla conquista della Russia"!

Inviato: 23/12/2006 11:53
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Re: Ma davvero basta un banco

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Citazione:

[...]
Vi sembra che QUESTO potrebbe invece essere assunto come esemplificativo di un altro approcio alla fotografia (non dico necessariamente digitale, anche se qualche tentazione in questo senso non posso negare ci sia) ??


Più che altro molti amanti del calcinaccio saranno rimasti affascinati dalle splendide location del video...un vero paradiso per i cultori del genere!



PS: coi problemi al ginocchio che ho in questo periodo nutro una smisurata invidia per l'agilità  e la forza del protagonista del video....

Inviato: 23/12/2006 12:51
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