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Musica contemporanea e fotografia digitale

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25/8/2005 8:38
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Diceva Fabiano nel thread 'Fotografi, stili, mostre e "gabbie"' : <i>"...forse lo scossone del digitale aprirà  nuove porte che non riusciamo ad immaginare."</i>

Dato che nel suo intervento discute di musica, ed oltretutto di musica classica contemporanea, cosa che seguo con passione da quasi trent'anni (va be' va be' adesso lo sapete che ho piu' di trent'anni...) voglio usare proprio la musica classica contemporanea per discutere di come la fotografia digitale potrebbe evolvere l'estetica fotografica.

Trovo che i paralleli tra l'avvento della atonalita' seguito dalla digitalizzazione del suono e quello della fotografia digitale siano affascinanti. In entrambi i casi c'e' una semplificazione estrema dell'atto compositivo, con tutta una serie di effetti collaterali a cavallo tra il business e l'arte. Dato che sappiamo che cosa e' successo della musica atonale nel suo incontro con la digitalizzazione del suono, potremmo divertirci ad applicarne i risultati alla fotografia digitale. Spero che non lo pigliate come un 'divertissement' da intellettuale annoiato, secondo me c'e' del buono da tirar fuori.

La musica classica contemporanea del dopoguerra, priva di qualunque struttura estetica unificante, ha provato di tutto e Fabiano sara' d'accordo con me che il sentire concerti di musica contemporanea era essere sottoposti a pezzi dal valore diversissimo, d'altronde il filtro storico non aveva ancora fatto la sua selezione feroce. "Musica" voleva dire tra il 50 e il 90 tutto: dalla strutturalissima scuola di Darmstadt (qualcuno piu' colto ed intelligente di me dovrebbe studiare la relazione Darmastadt-Stockhausen con Duesseldorf-Becher) agli happening della costa ovest californiana. Musica era il rigore formale di Stockhausen, Berio, Ligeti, Nono, e compagnia bella, ma musica era anche la casualita' del fenomeno compositivo in Cage, il protagonismo dell'ascoltatore in LaMonte Young, il minimalismo di Terry Riley (andate a sentire <i>In C</i>) o di Steve Reich, il totalitarismo musicale di quel genio ancora troppo poco noto che era Harry Partch. Il non aver regole, la totale anarchia nel processo compositivo, e l'estetica come mancanza della stessa creava opportunita' e rischi immensi. Per cui c'erano pezzi stupendi come <i>Threnody alle vittime di Hiroshima</i> di Penderecki o <i> Lontano</i> di Ligeti insieme a tante porcherie. C'erano capolavori di provocazione come 4:33 di Cage (quattro minuti e trentratre secondi passati davanti al pianoforte senza suonare, il concetto essendo che la musica c'e' eccome, ed e' quello che ti circonda) o come i suoi pezzi per pianoforte preparato.

E oggi? Oggi secondo me c'e' un recupero della tradizione mediato dalla sbornia di ricerca anarchica e vorticosa di cinquant'anni. C'e' Arvo Part, c'e' Gavin Bryars (se volete cominciare il viaggio nel modo affascinante della musica contemporanea andando a ritroso nel tempo il primo pezzo da ascoltare e' <i>The Sinking of the Titanic</i> di Bryars), e sopratutto Philip Glass. Con lui abbiamo una fusione di tecnologia (elettronica ma non solo), struttura compositiva, e commercializzazione. E' il compositore globale (nel bene -molto- e nel male -un po': ha influenzato jingles pubblicitari ma anche composto opere eccellenti come Koyaanisqatsi/Powaqqatsi.

Ma sto cavolo di fotografia 'ddo 'sta???? Ci arrivo.

I paralleli con quanto sopra sono notevoli. Con l'avvento della fotografia digitale tutto e' possibile. Certo, anche una volta si potevano fare i fotomontaggi e creare immagini inesistenti, come e' vero che uno poteva fare benissimo una qualunque nota tra un do e un do diesis colpendo un bicchiere con la giusta quantita' di acqua dentro. Ma la digitalizzazione dell'immagine cosi' come quella del suono apre frontiere senza limiti e democratizza l'atto creativo (piu' precisamente, da' l'erronea sensazione di una democratizzazione dell'atto creativo, e qui casca l'asino...). Quindi se il paragone e' concesso, assisteremo ad un periodo di ricerca estetica sfrenato. Nella mia ignoranza, la fotografia mi e' sembrata abbastanza conservatrice paragonata ad altri arti figurative o alla musica. Certo, Mapplethorpe, Diane Arbus, ... ma in genere mi sembra meno "rivoluzionaria" (non in senso di destra o sinistra, ma estetico) di altre arti (esperti del campo, bacchettatemi le dita!) Io sono convinto che il digitale sara' il catalizzatore per un vero stravolgimento dei canoni estetici fotografici. Poche buone cose ne verranno fuori e molte porcherie. Le porcherie pero' sono importanti come le buone cose, perche', come ogni scienziato sa, il conoscere le strade senza uscita e' importante come il conoscere le strade che portano alla soluzione.

Alla fine di questo periodo ci ritroveremo pero' con una fotografia che e' ritornata ai canoni del passato ma con una robusta iniezione di "nuovo" ereditata dal periodo che ci aspetta. Questo se il paragone con la musica classica contemporanea regge. Part, Bryars, Gorecki, un Ligeti "pentito", o lo stesso Philip Glass sono i prodotti di questo fenomeno nella musica: hanno ricuperato in parte i canoni "classici" ma classici non lo sono assolutamente nel senso di, che so, Respighi. Notate bene che non mancano quelli che accusano artisti come questi di essere "traditori" ed essersi prostituiti al mercato rinnegando le rivoluzioni dei decenni precedenti. (E con questo? Voglio, dire, e scusatemi il paragone semi blasfemo, non e' che Mozart non fosse attento al mercato ... la botta giusta al momento giusto per gasare il pubblico nelle sue opere ce la metteva, ma non per questo non era un genio.)

Io l'ingresso del digitale nella fotografia lo vedo cosi'... anni di eccitante follia e poi ... back to the future.

Mxa/Marco

P.S. Detto questo continuero' a schlapparmi comunque la mia 8x10 in giro, su questo non ci piove.

Inviato: 8/1/2006 17:18
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Re: Musica contemporanea e fotografia digitale

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9/12/2004 21:10
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Ciao Marco,
ipotesi attinente, plausibile e affascinante, ma almeno per me poco verificabile, perche'....ma noi non ci saremo...( manca la faccina con la batteria)
Ciao,
Renzo

Inviato: 8/1/2006 20:07
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Re: Musica contemporanea e fotografia digitale

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27/11/2005 11:32
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Nel professare la mia totale ignoranza sulla musica della quale Marco è così appassionato e competente (la mia pur ricca collezione di dischi annovera soltanto un storico vinile di Terry Riley, A rainbow in curved air, un cd di Steve Reich e un altro di Glass) trovo il parallelo stimolante e la conclusione ipotizzata del tutto realistica. Del resto le forme espressive convenzionali e i linguaggi codificati non sono mai impermeabili alle innovazioni, alle rivoluzioni e alle destrutturazioni. Anzi _ e puà valere per la fotografia come per il cinema, la pittura e appunto la musica _ spesso le assorbono e le metabolizzano diventandone la risultante: per osmosi e/o stratificazione. Le avanguardie non muoiono, ma rientrano in circolo e...abracadabra, siamo al back to the future. Nel frattempo, cioè in attesa del meglio e del peggio della rivoluzione espressiva nella fotografia digitale, che è anche un modo nuovo di guardare alla realtà  come lo fu la piccola e maneggevole Leica negli anni Venti e Trenta, teniamoci aggrappati ai nostri attuali mezzi di fortuna. Certo che quelli che il Grande Formato Oh Yeah in questo frangente hanno un appiglio più solido. In tutti i sensi.

"less is more"

Inviato: 9/1/2006 22:44
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Re: Musica contemporanea e fotografia digitale
Utente non più registrato
Ciao Marco
trovo il tema da te proposto interessante, non ho una conoscenza cosi profonda nel mondo della musica pero´ ho parecchie "amici", tra cui alcuni fraterni che vivono di musica. Una cosa pero´ mi viene in mente, direi quasi a livello terra terra, che pero´ a suo tempo mi fece riflettere.

Una volta fino alla fine degli anni 80 produrre un disco era cosa "da grandi", molto costosa sotto tutti gli aspetti.
La musica elettronica imperversava, spopolavano gruppi storici come i Rockets, apparivana i primi campionatori, sintetizzatori....i musicisti avevano una quantita´ di suoni e sonorita´ nuove da esplorare in tutti i generi, dal jazz al rock all´heavy metal ed anche alla musica classica. Tantissimi erano i gruppi che si formavano e suonavano un po´ ovunque, allora esistevano ancora le balere che erano poi i protodiscopub....alcuni gruppi (moltissimi) rimanevano famosi e conosciuti a livello locale, altri sparivano ed altri, i piu´ fortunati, venivano notati dagli scout delle case discografiche. Erano quelli fortunati a cui veniva data la rara ed unica possibilita´ di incidere il tanto agognato disco, anticamera per alcuni del successo.
Fare un disco allora era roba seria, le persone che registravano erano tecnici mica da scherzi, il maneggiare poi i vecchi banchi mixer da 48 piste per poi registrare sui costosissimi nastro da pollice era "roba" da esperti, da orecchi sopraffini, tutto alla fine veniva regolato ad orecchio ed in breve tempo i neomusici alla prima esperienza venivano iniziati alla vera musica fatta di note, di polifonie, di tecnica e di bel suono…..un arpeggio fatta con quella chitarra era diverso dell´arpeggio fatta con quell´altra….i suoni, le note, la melodia prendevano forme. I cantanti sapevano che potevano contare su un aiutino tecnico, ma era una tenera manina che serviva solo per far prendere loro confidenza con il bel canto.
Poi e´ arrivata massiccia pesante la tecnologia, ricordo ancora quando vidi le possibilita´ offerte da programmi che giravano allegramente sui vecchi mac o sugli antidiluviani PC 386 o macchine ancora piu´ primitive…..tutto era reso semplice, mixar era un gioco da ragazzi, ci ero riuscito anche io a fare un brano musicale da usare come base alla segreteria telefonica.
Allora si registrava su dat, la qualita´ rispetto ai vecchi 8 o 16 piste (per i piu´ ricchi) era un altro pianeta….come nelle tribu´ primitive si era giunti ad una democratizzazione della musica. Tutti suonavano i loro tamburi e tutti si sognavano white duke, tutti potevano cantare, urlare, emettere suoni e/o gemeti…tutto diventava “musica” si facevano cover delle cover i gruppi si copiavano tra loro, tutti si iscrivevano (o almeno ci provavano) ad iscriversi alla SIAE. Il risultato fu che il mercato fu invaso di suoni, musica e cacate pazzesche, le case discografiche erano prese d´assalto, tutti si svendavano ed allora il fenomeno delle comete, gruppi messi insieme sparati sul mercato mangiati, consumati nello schiocco delle dita e gettati nelle immodianze (tra l´altro allora non c´era nemmeno la raccolta differenziata e quando eri fuori eri fuori).
Poi l´avvento del CD, la musica terra di bolscevichi, produrre cd era ed e´ un gioco da ragazzi, nacquero case discografiche in quantita` industriale…e il mercato della musica cambio`.
I risultati di oggi sono sotto gli occhi di tutti, pero´ strano a dirsi chi a superato i 30 si ricorda ed apprezza una certa musica quella per intenditori, i piu´ intelligenti poi, e qui sono molti, ascoltano anche il resto…sanno giudicare e sanno comperare….o meglio sanno cosa comperano.
Ma gli under 30 di oggi cosa ascoltano? Cosa ascolteranno un domani? Purtroppo la discografia e´ un business fatto di una domanda e di una offerta ma quando i veri culturi della musica “spariranno” chi e che cosa restera´?
Questo a suo tempo mi fece riflettere con l´avvento della fotografia “popolare”, sfogliavo i sacri testi della storia della fotografia e sorridevo pensando alla “massificazione” della fotografia della box Kodak delle macchinette di plastica degli anni 60, delle Polaroid….e di oggi con il digitale.
La mia riflessione e´ che il demone non e´ il digitale, il quale peraltro poverino non ha colpe, e´ un mezzo come un altro….cosi come la Polaroid degli anni 70.
Il problema, si e´ un problema, e´ l´aspetto modaiolo e di “tendenza” dato ultimamente alla fotografia. Fino al 1997 era tutto apparentemente tranquillo, almeno qui in europa…..poi boom nel 2002 un Gurski che da Christie´s a New York spunta €457.628,- uno Struth che da Sotheby´s a Londra nel settembre 2004 spara € 300.686,-….dal 1997 al 2002 un quinquennio “strepitoso” in cui il mercato dell´arte a decretato a star la fotografia, come tutti gli innamoramenti all´inizio follie per poi nel tempo ridare il giusto ordine alle cose. Ecco allora che nel 1998 mediamente i lotti di fotografi invenduti alle aste internazionali era dell´8%, nel 2002 gli invenduti passano al 48% ed oggi solo l´1,6% delle fotografie vendute supera la soglia dei € 100.000,- una sorta di naturale riflusso. I classici tengono, le star registrano un calo di un 20/40% ma restano quasi stabili per esigenze di mercato, entrano nel circuito nuovi artisti ma pochi e ben “rappresentati”. Si assistono a performance interessanti quali quelli di Cindy Sherman che con un suo scatto (18 x 13,5) realizzato negli anni 80 dal titolo Untitled lo rispolvera dopo l´11 settembre a NY e lo propone con il nuovo titolo Under the WTC proposto come nuovo tributo ai morti dell´attacco terroristico. Risultato Stima in asta tra i € 1.474,- e € 2.212,- una copia ne spunta addirittura € 6.016,-…moltiplicato per la tiratura di 100 i conti sono fatti.
Il mercato, i media….hanno elevato si la fotografia ad arte con la A maiuscola ma al tempo stesso la hanno uccisa creando un esercito un Klondike dell´arte…tutti artisti, tutti a proporre cazzi di stampe numerate e stampate su pelle di culo di gallina vergine della maremma marittima, tutti aiutati dal fatto che oggi con il mezzo digitale, photoshop e stampanti di qualita´ tutto a prezzo a prezzo abbordabile hanno invaso l´invadibile.
Fotografia, arte, musica…ma piu´ generalmente il bello presuppone passione, conoscenza ed umilta´……ma sapete il calo dei concerti di musica classica? Ma sapete che fior fiore di musicisti classici, violinisti, pianisti si trovano ridotti ad incidere cd del tipo violino e flauto di pan andino…..non per trovare nuove strade MA PER VIVERE!!!!
Non so se sono arrivato ad un dunque ma mi piangerebbe il cuore pensare di trovarmi over 70 circondato da una manica di mezze seghe privi di una qualsiasi cultura umanistica…..ma tant´e´.

Roberto

Inviato: 10/1/2006 0:57
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Re: Musica contemporanea e fotografia digitale

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Bavarese!

Vergognati di quello che dici!

Ma hai ragione.

Mxa/Marco

P.S. Purtroppo non ho molto da aggiungere a quello che hai detto, l'hai detto bene. Il problema e' che quando penso queste cose mi chiedo se sto diventando un vecchio trombone (o per dirla come gli americani, che in questo caso hanno un detto migliore del nostro, un "old fart" --- una "vecchia scureggia") o sto diventando saggio. Probabilmente un po' di tutti e due, sto diventando una "saggia e vecchia scureggia". Dato che la discussione sta scivolando nella autoterapia individuale, forse sarebbe meglio mettere un OT nel soggetto se vogliamo continuare questa discussione

Inviato: 10/1/2006 19:42
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Re: Musica contemporanea e fotografia digitale

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sono in partenza e avrei un mare di cose da fare ma questo tred succulento non puo' non farmi venire voglia di scrivere qualche cosa.
innanzitutto non sono daccordo con la tesi che la deocratizzazione ha portato ad un appiattimento della qualita'. premetto che non ce l'ho con le persone che scrivono, sto parlando di massimi sistemi. questo atteggiamento di nostalgia per i bei temi andati è proprio da vecchia scoreggia.
intanto seoggi tuti possono fare un cd o delle foto non capisco perche' poi; di fatto, vuoi fare il musicista o il fotografo la gente ti dice chiaro e tendo che le tue cose sono delle cagate paurose, che è sempre piu' difficile pubblicare etc. se cosi' non fosse adesso sarei su di un'isola tropicale fotografando gnocche stratosferiche invece di stare per imbarcarmi per l'antartide e passare due mesi al computer.
certo che uno puo' incidere un brano e metterlo sul suo sito. se di cagata si tratta restera' una cagata e appunto nessuno lo ascoltera'.
ma è cosi' vero che tutta è merda? non credo. per il semplice motivo che appunto quando naque il jazz i vecchi intellettuali di allora sputavano vecchie scoreggie, come adesso. poi lo stesso capito' con la musica rock negli 60-70. di fatto lo stesso capito' quando iniziarono a produrre la pellicole 35mm. che degeneazione, scattare su di un negativ tanto piccolo... cosa è successo, siamo arrivati ad una degenerazione o meno? di sicuro le foto sono meno nette e pulite delle vecchia fatte alla chambre, di sicuro per la prima volta il mio bisnonno poteva fotografare perche' la fotografia si era democratizzata, scattva storto, esponeva male e per riassumere ha fatto delle cagate paurose. allora è vero? secondo me no, perche' oltre a tutte le cagate di tutti i bisnonni la democratizzazione portata dal piccolo formato ha permesso l'invenzione di tanti generi che prima non erano possibili e immaginabili. insomma, anch se è vero che per fotografare prima ci volevano le palle, di fatto quello che è successo è che pure dopo per fare delle splendide foto ci volevano ancora le palle.
è sempre la solita confusione. si confonde lo strumento con il cervello. non è che se ho la reflex del secolo faro foto meravigliose, se sono un fotografo di merda continuero' a fare foto di merda. di fatto le foto del mo bisnonno non se le ricorda essuno, mentre quelle fatte da chi le palle le aveva davvero sono nei musei, indipendentemente dal fatto che scattare in 35mm è fare foto degenerate.
musica, fotografia, arte, tutta la stessa storia.
insomma, primo punto: secondo me stiamo attenti a non fare le vecchie scoreggie. io non ho cultura musicale, anche se h ostinatamente cercato di imparare il piano per due anni e la chitarra per 3 volte non so strimpellare una nota. ho 25 anni è ascolto di tutto, dai rage against the machine a ligeti, da jarret ai repper della banlieue parigina, dagli squallor alla musica barocca. cerco di non farmi pregiudizi ed essere aperto a tutti i generi. non so se ci riesco, e magari non sono un vecchio saggio e scoraggiante perche' sono troppo giovane, ma poi diventero' reazionario e nostalgico dei bei vecchi tempi.
il punto che mi interessa comunque è un altro. il fatto che quella che si chiama musica colta, i vari sopracitati berio, etc si sono mossi in una direzione di incomprensibilita' quasi totale; incomprensiblità  per il neofita, per il volgo, ma secondo me anche per chi ci è abituato. come dicevo se non vai al teatro con lopuscolo non ci capisci una fava. voglio dire, se non ti dicono che le note seguono una serie di fibonacci, chi ha l'orecchio e le conosceze matematiche per riconoscere la cosa?
quelo che mi preme dire è che nella musica sono nati, per lo piu' dal basso, vari movimenti rivoluzionari, che hanno ridemocratizzato la musica, rendendola intelligibile, moderna, nuova, bellissima e arte. non credo che nessuno negherà  che sia avvenuto con il jazz o con certi pezzi degli anni settanta. questa freschezza, questa novità  reinventando tutto ma ritornando vicini alla gente e all'intelligibilità  mi pare sia stata ottenuta solo dalla musica. l'arte figurativa mi pare rimasta molto piu' chiusa nell'inintelligibilita', come la musica colta. la fotografia invece, che è sempre andata a braccetto con questo ambiguo rapporto con il reale è invece davvero di natura più reazionaria.
mi pare comunque auspicabile e incoraggiante pensare che se davvero stiamo assistendo ad uno scossone democratizzante la fotografia possa guadagnare nuovi freschi orizzonti comprensibili, spero che si muova piu' verso la musica che la pittura, avrebbe una boccta d'ossigeno invece che di aria stantia. poi sarà  come sempre la storia a decidere cosa è arte e cosa meno. le migliaia di cagate non se le ricorderà  nessuno, le opere di genio saranno nei musei. quando sei per strada incroci migliaia di donne, ma solo qualcuna resterà  nella tua mente e nela tua vita.
ciao
f

Inviato: 11/1/2006 14:23
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Re: Musica contemporanea e fotografia digitale
Utente non più registrato
Caro f
ho riflettuto a lungo prima di rispondere al tuo post, in generale non lo farei ma per una forma di rispetto generale faccio una eccezzione.
La prima cosa che mi viene in mente e´ che forza la tua agitazione nell´imbarco per l´antardite ti ha un pochino agitato e vedo dalla tua abbondanza dei termini cagate - merda -scoreggie ti sono rimasti impressi.
Hai scritto mezza pagina criticando il nulla piu´ assoluto, io amo il confronto e da persone intelligente ed istruite come te lo accetto volentieri, ma se tu avessi letto bene il mio post io in alcun modo ho demonizzato i mezzi o la tecnologia anzi o ben detto che loro colpe non ne hanno.
Ho criticato altro e se leggi bene capisci anche cosa, nessuno si rifugia nel passato o trova che le cose fatte nel passato erano migliori...erano semplicemente diverse.
Il male che viviamo nella nostra societa´, scusami in anticipo per questo, ma tu lo hai perfettamente rappresentato....usi uno strumento utile, moderno ed intelligente quale la mail, leggi velocemente traendo le conclusione errate ma che ti piacevano, siccome poi io ho usato il termine cagate 1 o 2 volte e Marco ha usato il termine scoreggia 2 volte in un processo di democratizzazione della comunicazione hai giustamente farcito il post di cagate - scoreggie - merda spalmata un po´ qui ed un po´ la´......siamo sempre tutti di corsa e ci perdiamo sempre un sacco di cose sulla strada....questo e´ anche uno dei problemi.
La mia era una puntualizzazione forse un pochino tagliante ma dal mio vedere dovuta, con questo nulla toglie al mio rispetto verso chiunque partecipa al forum e per questo non mi sono sentito comunque in alcun modo ne risentito ne toccato.
Di auguro un buon viaggio verso un posto splendido che se mi ricordo dai tuoi post e´ la patagonia.
Ciao
Roberto

Inviato: 11/1/2006 21:46
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Re: Musica contemporanea e fotografia digitale

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26/5/2005 15:12
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scusa se non ti ho capito, e se sono stato scurrile. cerchero' di rileggerti e capire meglio al mio ritorno.
sotto le cagate comunque nel post c'era un pensiero, spero si capisca cosa voglio dire.
ci sentiamo fra un paio di mesi, buone foto di, almeno te che te lo puoi permettere, di nuovi "culetti", io purtroppo dovro' rifarmi con i pinguini
ciao
f

Inviato: 12/1/2006 11:38
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Re: Musica contemporanea e fotografia digitale
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Citazione:

ilbavarese ha scritto:

Una volta fino alla fine degli anni 80 produrre un disco era cosa "da grandi...................


Ciao Roberto.
Ho letto con interesse il tuo post, e mi ha colpito, soprattutto per quanta amarezza e pessimismo ne traspare.....sinceramente non riesco a comprendere appieno questa tua negatività , forse perchè io non "lavoro" professionalmente nel campo artistico, non saprei, non sono a contatto stretto con certi ambienti. Probabilmente tu sei a contatto con questo mondo tutti i giorni e avrai le tue buone ragioni per avere questo atteggiamento........che comunque mi meraviglia.
Per molte cose io non la vedo come te, anche se di fondo non posso darti completamente torto. Diciamo che "preferisco" il modo di vedere di fabusdr, magari meno disincantato ma comunque pi༠sereno.
Citazione:

il bavarese ha scritto:
Tutti suonavano i loro tamburi e tutti si sognavano white duke, tutti potevano cantare, urlare, emettere suoni e/o gemeti…tutto diventava “musica” si facevano cover delle cover i gruppi si copiavano tra loro, tutti si iscrivevano (o almeno ci provavano) ad iscriversi alla SIAE. Il risultato fu che il mercato fu invaso di suoni, musica e cacate pazzesche, le case discografiche erano prese d´assalto, tutti si svendavano ed allora il fenomeno delle comete, gruppi messi insieme sparati sul mercato mangiati, consumati nello schiocco delle dita e gettati nelle immodianze (tra l´altro allora non c´era nemmeno la raccolta differenziata e quando eri fuori eri fuori).
Poi l´avvento del CD, la musica terra di bolscevichi, produrre cd era ed e´ un gioco da ragazzi, nacquero case discografiche in quantita` industriale…e il mercato della musica cambio`.
I risultati di oggi sono sotto gli occhi di tutti, pero´ strano a dirsi chi a superato i 30 si ricorda ed apprezza una certa musica quella per intenditori, i piu´ intelligenti poi, e qui sono molti, ascoltano anche il resto…sanno giudicare e sanno comperare….o meglio sanno cosa comperano.
Ma gli under 30 di oggi cosa ascoltano? Cosa ascolteranno un domani?


Tutti potevano cantare e suonare, hai scritto. Questo io lo vedo come qualcosa di positivo, perchè porre limitazioni?
Se cosi fosse un artista validissimo come per esempio Prince non sarebbe mai emerso, perchè non sà  leggere la musica....eppure suona tutti gli strumenti. Infatti come poi tu stesso hai aggiunto i gruppi che non erano validi sono spariti nel giro di un annetto. Inoltre io non sarei cosi pessimista sugli under 30. Si diceva la stessa cosa degli under 30 di 20 anni fa e di quelli di 30 e 40 anni fa.
Insomma, secondo me la tua visione è troppo cupa. Il tempo è un filtro validissimo, le cagate la spazza via, quindi non preoccupiamoci troppo.

Marco(pamar5)

Inviato: 12/1/2006 12:32
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Re: Musica contemporanea e fotografia digitale
Utente non più registrato
Ciao Marco
io di natura sono un ottimista e sono una persona comunque positiva, a volte pero´ e´ necessario essere realisti...dopo che questo sia un quadro piu´ o meno positivo e´ un altro discorso.
Io personalmente parto sempre da una cruda constatazione di quello che mi sta´ intorno, trovo sciocco a volte indorare le cose per poter essere positivi, la positivita´ poi e´ comunque sempre presente.

Mi parli di Prince, io personalmente non lo conosco ma conosco bene lo show business....sei cosi certo che non sappia leggere la musica? Io mi ricordo di una performance di Elio e le storie tese ad una trasmissione televisiva, dopo aver fatto i "cazzoni" il presentatore chiese ad Elio se sapeva anche suonare...in sala era presente Severino Gazzelloni, il buon Elio chiese se poteva prestargli il flauto e.....tutti rimasero sconvolti dalla sua preparazione, infatti e´ diplomato al conservatorio....questo per dirti che quello che si sente o si vede non sempre e´ quello che realmente e´.
Io anche in questo caso non sono pessimista sugli under 30....sono solo cifre e numeri che mi danno delle certezze (non ho voglia di dare molte spiegazioni ma il mio lavoro e´ un pochino complicato e molto diverso da quello che uno si puo´ immaginare) ...se il 65/70% di un cluster agisce in un modo e lecito parlare di una maggioranza relativa, certe rimane sempre un 30% che l´eccezione o il diverso.

Dopo io ribadisco ci sono dei fatti induscutibili, ad esempio nel mercato della discografia quello che io ho scritto e´ in parte quello che e´ accaduto....i fatti sono sotto il naso di tutti. E´ calata mostrusamente la vendita di musica classica...cos´e´ all´improvviso fa´ schifo? I Cd costano?....balle la musica e´ sempre costata un volta gli LP o 33 mica venivano regalati, anzi......ed avanti cosi per il resto.

Io sono assolutamente positivo e continuo imperterrito per la mia strada, fotografo nudo per guadagnare con la vendita di stampe chip, fotografo VIP e celebritys per stare ed entrare nei magazine e con quello che guadagno mi permetto di poter fotografare quello che mi piace e dar vita ai miei progetti, il tutto con calma, comunque positivita´ e tranquillita´. Di quello che succede ne prendo atto, cerco di capirlo analizzandolo nella maniera piu´ cruda e realistica, e poi.....alla fine me ne frego perche´ caro Marco hai ragione tu, sara´ il tempo il migliore dei giudici....ma chissa allora dove saro´, cosa faro´ e come staro´´.....tutto molto semplice e comunque sempre positivo

Roberto

Inviato: 12/1/2006 18:33
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Re: Musica contemporanea e fotografia digitale
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Citazione:

ilbavarese ha scritto:


Mi parli di Prince, io personalmente non lo conosco ma conosco bene lo show business....sei cosi certo che non sappia leggere la musica? Io mi ricordo di una performance di Elio e le storie tese ad una trasmissione televisiva, dopo aver fatto i "cazzoni" il presentatore chiese ad Elio se sapeva anche suonare...in sala era presente Severino Gazzelloni, il buon Elio chiese se poteva prestargli il flauto e.....tutti rimasero sconvolti dalla sua preparazione, infatti e´ diplomato al conservatorio....questo per dirti che quello che si sente o si vede non sempre e´ quello che realmente e´.


Si, si questo aneddoto lo conoscevo pure io.....

Citazione:
sara´ il tempo il migliore dei giudici....ma chissa allora dove saro´, cosa faro´ e come staro´´.....tutto molto semplice e comunque sempre positivo

Roberto


Bè prendila così.....chissà  dove saremo quando il tempo avrà  giudicato i fatti di oggi; in compenso il tempo, oggi, ha giudicato le cose di qualche anno addietro, e questo almeno lo viviamo in prima persona

Marco(pamar5)

Inviato: 12/1/2006 19:28
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