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Stockhausen dixit
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8/2/2005 19:08
Messaggi: 5349
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Ho ripreso una intervista a karlheinz Stockhausen, pubblicata su L'Espresso dell'11 agosto scorso, e vorrei un vostro parere rispetto a quanto afferma uno dei santi padri della musica elettronica:

"Secondo me gli occhi sono estremamente limitati: vedono solo la superficie del mondo e dell'esistenza, che non è altro che un'illusione. Sarebbe interessante vedere dentro le cose e comprendere la verità  della materia, ma non possiamo arrivarci nemmeno coi microscopi. Le orecchie, invece, possono entrare in un mondo molto più complicato e molto più ricco: la musica puà creare relazioni fra le più fini vibrazioni dell'uomo, e anche trasmetterle".

Personalmente, pur riconoscendo alla musica quelle capacità  che il maestro descrive, credo che anche le arti visuali, tutte, abbiano questo potenziale; non credo altresì che i nostri occhi siano così limitati, così come non credo che la realtà  sia una illusione.


Inviato: 3/1/2006 12:26
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Stockhausen dixit

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21/5/2005 16:44
Da Riviera del Brenta
Messaggi: 1969
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Io credo che tutto quello che entra passa (dovrebbe) dal cervello, che entri dalle orecchie o dagli occhi, sta nella sensibilità  del soggetto a captare quello che dovrebbe captare.
Forse ho sintetizzato troppo però dovrebbe rendere l'idea...................
Ciao
Stefano

Inviato: 3/1/2006 12:43

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
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Re: Stockhausen dixit

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9/6/2005 9:45
Da padova
Messaggi: 726
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oginuno tira l'aqua al proprio mulino, no ?
Anch'ultimo dei fisici ( senza scomodare i filosofi ) potrebbe ribattere al maestro che l'orecchio umano percepisce un range ridottissimo della gamma dell'udibile ( ad esempio infrasuoni ed ultrasuoni non ci sono permessi ).
La stessa cosa la troviamo nello spettro del visibile che è per noi umani molto limitato rispetto alla gamma ( rossi, violetti, lambda,..)
E' anche vero che così coem convertiamo i colori che sono solo onde, altrettanto convertiamo l'udibile, che sono solo vibrazioni, il mondo infatti è silenzioso.

Però domando a voi, ( e non per tirare acqua al mio mulino di musicista !!! ) è possibile che Stockhausen si riferisse al fatto che nell'ambito della gamma del visibile per l'occhio e dell'udibile per l'orecchio ( quindi pariteticamente analizzati ) mentre l'occhio non riesce ad indagare oltre all'aspetto esteriore in quanto non penetra la materia e non riesce a cogliere fino all'ultimo suo componente, l'orecchio possa invece carpire tutto ciò che è prodotto all'interno della gamma dell'udibile ?

A voi.

Inviato: 3/1/2006 12:52
le mie immagini su www.foto-art.it...
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Re: Stockhausen dixit

Iscritto il:
27/11/2005 11:32
Da Parigi
Messaggi: 118
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Il vedere e il guardare hanno senza dubbio i loro limiti, ma si potrebbe replicare alla citazione del maestro ricordando che cosa succede in Blow Up di Michelangelo Antonioni al fotografo che riprende una partita da tennis e in camera oscura scopre molte altre cose di quegli attimi apparentemente insignificanti...

"less is more"


Inviato: 3/1/2006 13:03
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Re: Stockhausen dixit
Moderatore
Iscritto il:
4/11/2005 13:12
Da Roma
Messaggi: 9967
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Blow Up... proprio a questo pensavo l'altra sera mentre lavoravo ad alcune scansioni.
C'erano tanti dettagli in quelle foto, tanti momenti di vita congelati e documentati... si potrebbero passare ore a riguardarsi tutti quei particolari minuti che il nostro occhio non ha registrato e la pellicola o il sensore sì.

Quella che chiamiamo luce visibile è una porzione ridicola, infinitesima, trascurabile dello spettro elettromagnetico. Eppure la scomponiamo addirittura in colori, invenzione artificiale e artificiosa dell'evoluzione umana.
Stesso discorso per le onde elastiche, di cui solo una porzione infinitesima è percepita dalle nostre orecchie.
Ci sarà  un motivo per cui siamo venuti fuori così e invece siamo sordi e ciechi al 99.99% delle frequenze e non percepiamo tante altre grandezze... me lo chiedo spesso il perché, mah.

Comunque sono d'accordo con il commento di Stefano/Musica sul fatto di "tirar l'acqua al suo mulino": anche secondo me le arti visuali sono in grado di sollecitare le nostre emozioni e di stimolare il nostro cervello come le arti musicali.
Quello che mi pare di percepire, è che entrambe si allontanano sempre più dal "sentimento comune del bello" per andare verso ricerche che, certamente degne del massimo rispetto, possono essere però comprese e apprezzate da un sempre più ristretto numero di persone... anche chi non ha alcuna cultura musicale è rapito dalla 9a di Beethoven, ma io che pure ho studiato musica rimango perplesso ascoltando molti autori contemporanei, tra cui lo stesso Maestro Stockhausen.
Del tutto analogamente, l'uomo della strada è affascinato dalla Pietà  di Michelangelo, ma difficilmente potrà  apprezzare le famose tele di Fontana (giusto per riallacciarmi al discorso fatto altrove).
Chissà  questi meccanismi dove porteranno l'arte (visiva e musicale) negli anni a venire... voi che ne dite?

Fer

Inviato: 3/1/2006 13:14
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Re: Stockhausen dixit
Moderatore
Iscritto il:
8/1/2005 22:33
Da Varese
Messaggi: 4735
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Interessante, molto interessante.
E'vero che i nostri sensi ci permettono di venire a contatto con una porzione non completa del visibile e dell'udibile, ma secondo me il punto non è solo questo.
Anche rimanendo nell'ambito di quello che i nostri sensi ci permettono di percepire non bisogna dimenticare di valutare come il nostro cervello e la nostra fisiologia filtrino ulteriormente ciò¶ con cui veniamo a contatto. Vi faccio un esempio di carattere appunto fisiologico. Uno dei nostri sensi è il tatto. Ora, ognuno di noi abitualmente indossa degli abiti, ma dopo pochi istanti che li abbiamo indossati la sensazione tattile dei vestiti a contatto della nostra pelle svanisce; la pressione degli indumenti sul corpo viene "bypassata" dal nostro cervello che ignora la pressione esercitata dai vestiti sulla pelle. Questo perchè tali sensazioni tattili sono considerate superflue ed inutili rispetto ad altre, quali il dolore o il caldo e freddo, indispensabili invece per garantirci incolumità  fisica. Allo stesso modo parlando di udito conosco persone che abitando da anni vicino ad una ferrovia ormai non "sentono" pi༠il rumore dei treni in transuto. Si sono assuefatti, le loro orecchie li sentono naturalmente, ma il loro cervello li ignora. Io penso allora che una delle virt༠della fotografia sia appunto quella di fermare ed evidenziare aspetti del mondo intorno a noi che normalmente sorvoliamo e trascuriamo,perchè filtrati e ammortizzati dalla nostra mente e dalla nostra fisiologia, rendendoli accessibili ai nostri sensi ed alle nostre emozioni....forse ancora pi༠di quanto possa fare la musica.

Marco(pamar5)

Inviato: 3/1/2006 15:16
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"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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