Considerando che è a base di vitamina C io lo considererei peccato veniale. Ma devo anche confessare che la mia coscienza ambientalista non è poi quel gran che...

Citazione:

Qui a Berlino c'e' un sistema abbastanza efficiente di riciclo di "materiale pericoloso" ed e' pure gratuito (entro certi limiti). Mi sembra di capire che il bagno di fissaggio sia quello cattivo-cattivissimo, e quello lo porto al centro di riciclo.

Considerato che consumo l'XTOL a botte di 600mL per singolo negativo dentro al Jobo, preferivo evitare di aggiungere viaggi al centro di riciclo anche per il bagno di sviluppo. I tuoi commenti e quello di Luciano mi danno fiducia ... vediamo se arriva qualche fustigatore

in italia non è affatto facile smaltire i chimici fotografici
io ho provato a portarli presso le "riciclerie" del comune di milano ma mi hanno detto che sono rifiuti pericolosi e non possono ritirarli... alla mia domanda: "ma allora dove li butto?" mi hanno risposto che non sanno cosa dirmi che o me li tengo o mi arrangio a trovare una ditta privata che li ritiri a pagamento!

ciao
daniele

bah.. anche sulla pericolosità dei chimici fotografici avrei dei dubbi.
Alcuni sono effettivamente molto tossici, ma sono assai pochi e spesso di uso assai raro. La grande maggioranza sono certo tossici nel senso che non sarebbe una buona idea bersene un bicchiere. Ma in definitiva non sono nè più tossici, nù più inquinanti di molti prodotti per la puliza della casa (acquaragia, candeggina, brillantanti per lavastoviglie, ecc. ) che le nostre casalinghe usano quotidianamente e che certamente non si sognano neppure per idea di smaltire altro che nel lavandino o nel wc.

Io aprii una confezione in polvere da 5 litri di Xtol dopo circa un anno dalla data di scadenza, e uno dei sacchetti dei chimici presentava (rispetto ad una confezione fresca) una colorazione giallo paglierino. L'ho buttata senza esitazione.

Marco, il fissaggio solitamente contiene tiosolfato di sodio che non è particolarmente tossico, a volte in aggiunta c'è del metabisolfito (quello che mettono anche nel vino) o solfito di sodio, ha una leggera acidità ma niente di che, quindi stai tranquillo, magari quando lo smaltisci (perchè si riutilizza perecchie volte come sai) e ne butti via un paio di litri, lo butti un po' al giorno.
E' lo sviluppo che in genere contiene sostanze tossiche o molto tossiche, ma in cambio contiene dosi molto diluite di componenti.

Citazione:

Leggo che il fissaggio e' la brutta bestia perche' contiene metalli pesanti (argento), vedi questa discussione, per esempio. Molto meno problematici sviluppo e stop.

Poi essendo cultura-internet non so quanto di accurato ci sia.

Mi dispiace Marco, sei incappato in un sito dove sparano cazz*te, fidati, gli sviluppi contengono in genere sostanze altamente tossiche e a volte pure cancerogene, a meno che non si tratto del Caffenol. L'argento che si accumula nel fissaggio in genere precipita sul fondo del contenitore come argento metallico inerte, i sali di argento che possono essere in sospensione hanno una tossicità irrilevante non perchè pochi ma proprio perchè l'argento non è così tossico, non si tratta della pericolosità ad esempio di cadmio, piombo, rame, cromo, nichel ecc.

Nella fattispecie, però, trattandosi di XTol, non c'è nulla di cui preoccuparsi; essendo composto da fenidone e vitamina C.
Ergo, si può buttare nel lavandino e amen.

Fer

Se si tratta di xTol ha ragione Fer ma in genere gli sviluppi contengono Pirocatechina, Pirogallolo, Idrochinone, Metolo, tutti con una forte tossicità per l'utilizzatore ma, come ripeto, il concetto di inquinamento è sostanziale quando centinaia di migliaia di persone smaltiscono la stessa sostanza (una lattina a testa diventa una montagna di lattine, come pure di sacchetti di plastica, come pure centiania di litri di sostanza tossica quando ad esempio tutti buttano nel water una disincrostante a base di acido fluoridrico o un disinfettante a base di ipoclorito).

Stiamo andando mostruosamente OT - per colpa mia - e quindi metto il mio ultimo contributo a riguardo.

Sono andato sul sito della Kodak che parla della gestione della chimica. In pratica loro ripetono quello che diceva il link che avevo segnalato. E' evidente che si riferiscono alla *loro* chimica, non fanno un discorso generale. Dicono che la loro chimica reagisce a processi standard usati nei sistemi di trattamento delle acque (immagino negli USA), per cui non ci sono problemi nell'immetterlo nell'acquedotto. L'eccezione e' la chimica che contiene argento (principalmente il fissaggio) che e' in concentrazioni alte al punto che tipicamente il sistema di trattamento delle acque non e in grado di processare. Quindi non va mai buttato nel lavandino ma gestito con sistemi di recupero dei metalli. Insomma, pari pari a quello che dicono nel link che segnalavo.

Quello che non capisco - come anche faceva notare GrandePino - e' che una volta che questo argento raggiunge la stazione di smaltimento e' in concentrazioni infinitamente inferiori a quelle che c'erano quando l'ho versato nel lavandino. Come fanno quindi a dire che il sistema di trattamento delle acque non e' tipicamente in grado di gestire una concentrazione di argento cosi' elevata? Come fanno a sapere come si diluisce l'argento dal mio lavandino alla stazione di trattamento delle acque? C'e' molto che evidentemente non capisco.

Io mi fermo qui per non inquinare il thread ancora di piu'.

Comunque l'XTOL lo verso nel lavandino con la coscienza a posto. Per altra chimica, insomma, vediamo. Posso portare 20 chili/litri di liquido "cattivo" a far riciclare gratuitamente qui a Berlino (dopo di che si paga).

Comunque ripeto che puoi stare tranquillo Marco, al limite buttalo nel water il cui scarico di solito ha un trattamento diverso da quello delle "acque chiare" del lavandino e in ogni caso quando i sali di argento incontreranno qualsiasi tipo di sostanza riducente, precipiteranno come argento metallico inerte.
Probabilmente se negli ultimi anni ti sei curato una carie, in bocca hai già una buona dose di argento (una volta si usava il piombo).
Anche le raccomandazioni della ditta che citi, si riferivano a quando migliaia di laboratori sviluppavano negativi, non certo a quella decina di fotografi che probabilmente ci sono a Berlino che si sviluppano un paio di lastre o di rullini da soli ogni tanto.