Utente: Ospite
Cerca nel sito
Login
Nome utente:

Password:

Ricordami



Password persa?

Registrati ora!


Naviga in questa discussione:   1 Utenti anonimi



« 1 (2) 3 4 5 »


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

Iscritto il:
25/2/2004 15:54
Da Roma
Messaggi: 2637
Offline
Citazione:

Marco ha scritto:
..
ha raccolto le pulsioni, le idee, i tormenti, la complessità  del pensiero moderno (o post moderno)? Oppure il suo linguaggio, i suoi temi, i suoi obiettivi formali ed espressivi prescindono da tutte le rivoluzioni artistiche che sono accadute dal 1940 ad oggi?



Proseguo per la tangente..

Per come ho sempre visto le cose, credo che le rivoluzioni piu' fondamentali in campo artistico (dalla pittura alla musica alla letteratura, ma anche in altri settori del pensiero incluse le scienze) e che hanno determinato la nostra attuale visione dell'universo, siano avvenute all'inizio del ventesimo secolo. Vedo sempre Cezanne come originatore della pittura moderna, cioe' addirittura fine ottocento. Se restringiamo alla fotografia, i rayogrammes di Man Ray sono degli anni venti cosi' come altre opere di carattere surrealista o astratto, e c'e' anche ad esempio la nostra "fotografia futurista" a partire da Bragaglia in avanti.

Sicuramente la seconda guerra mondiale ha fatto da tragico spartiacque per la cultura, e soprattutto la societa' occidentale. Ma credo che la vera spinta innovativa e rivoluzionaria si sia originata prima.

Inviato: 30/12/2005 10:45
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
Moderatore
Iscritto il:
11/3/2004 9:36
Messaggi: 4470
Offline
Grazie a tutti per le vostre risposte!!!

Ora, le domande un pò da "professorino" rompicoglioni le avevo fatte perchè più volte qui sul forum erano usciti commenti di critica, che io stesso condivido, sul fatto che la fotografia di paesaggio non trovasse spazio nelle gallerie d'arte moderna e contemporanea, o nelle mostre organizzate dai musei più prestigiosi, e che la fotografia di paesaggio non fosse ritenuta una forma d'arte
Questo però non è del tutto vero.
Bisogna fare una distinzione: c'è una fotografia di paesaggio "storicizzata" (Ansel Adams, per fare un esempio), che è presente nelle gallerie di arte moderna (ma non in quelle di arte contemporanea perchè, appunto, non è arte contemporanea), che viene esposta in importanti mostre, e che viene considerata arte, e questo perchè al suo apparire la critica la considerava contemporanea a quelle che erano le pulsioni intellettuali e creative del tempo.
Quello che è successo è che gli epigoni, i continuatori di questa tradizione, i vari Fatali, Muench, Dykinga, hanno rifiutato il confronto con la contemporaneità , nei loro lavori è come se il linguaggio e le tematiche poste dall'arte contemporanea siano banditi, non considerati, e quindi va da se che le loro immagini non possono essere esposte nelle gallerie d'arte contemporanea, perchè niente hanno a che fare con questa.
E' come se avessero fermato il tempo 50 anni fa continuando a produrre più o meno immagini che si basano sullo stesso assunto concettuale di Adams: ritrarre la sacralità  della natura nella sua incontaminata bellezza.
Questo non significa che non sono opere d'arte, significa però che sicuramente non hanno niente a che fare con l'arte contemporanea che invece la sacralità  della natura l'ha calpestata, tritata e l'ha messa sotto i piedi.
Infatti oggi l'arte contemporanea ha indagato l'artificiale, il non naturale, oppure in fotografia l'impatto devastante che l'uomo ha avuto sul mondo che ci circonda.
Ed infatti quei fotografi di paesaggio che si sono confrontati con questi concetti, e ci tengo a sottolineare che tutti i fotografi americani che ho citato nelle mie domande si definiscono tranquillamente fotografi di paesaggio, ma che differenza tra le loro immagini e quelle di Ansel Adams!!(alcuni di loro fanno parte del gruppo dei New Topographics che postulà volutamente una reazione in senso modernista alla fotografia di paesaggio "idealizzata" che praticava Adams), dicevo, infatti quei fotografi di paesaggio che si sono confrontati con questi concetti sono esposti nelle gallerie di arte contemporanea, i loro lavori cioè non prescindono dalle conquiste dell'arte contemporanea e parlano la stessa lingua.
Dico sinceramente che se io oggi dovessi tornare a fare fotografia di paesaggio negli Usa, sono certo che fotograferei il Grand Canyon alla luce piatta delle 14,00 ritraendo ben bene tutti i turisti che si ammassano sulle terrazze panoramiche, non cercherei più di escluderli dall'inquadratura, ma sarebbero il soggetto principale, solo così parlerei il linguaggio della contemporaneità .

Vi propongo un link interessante:

http://www.fotologie.it/amer.ph.html




Inviato: 30/12/2005 18:37
Il mio sito

Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

Iscritto il:
21/5/2005 16:44
Da Riviera del Brenta
Messaggi: 1969
Offline
Ciao marco
non capisco perchè la foto di AA o cmq quella di paesaggio non puà essere contemporanea, chi è che decide cos'è contemporaneo, non ti sembra che sia ghettizzare (che parolone, ...... anche brutto) l'arte.
Per essere contemporanei non mi sembra che basti inserire la gente nei paesaggi, perchè se lo faceva uno nel '50 sarebbe stato un progressista ?
Ciao
Stefano

Inviato: 30/12/2005 19:15

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
Utente non più registrato
Interessante....caro Fer sono rientrato or ora da una breve vacanza tra i monti del tirolo e domani un pochino piu´ riposato ho voglia di postare un mio pensiero....parlero´ di stile!!!
A domani ciao
Roberto

Inviato: 30/12/2005 21:20
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
Offline
Ciao Marco,
ho letto il link qua e la' ma di foto non sono riuscito a vederne. In compenso di chiacchere ne ho lette molte. Abbi pazienza, ma in certe presentazioni e in alcune motivazioni della propria visione da parte di alcuni autori mi sento preso in giro. NON CI CREDO!!! Non ci credo a tutti questi sproloqui dei critici e a certe idee e comportamenti schizzoidi di alcuni autori. Alcuni si divertono a fare i matti o i filosofi per fare notizia, e il bello e' che in molti ci riescono perche' trovano critici disposti a dar loro spago. Capisco solo chi fotografa con sgomento il degrado dell'ambiente, lo sento sincero. Mi dispiace che nel link non si possano vedere le immagini, me le andro' a cercare, perche' per me valgono solo e sempre solo quelle. Puo' darsi che siano effettivamente belle e allora mi cheto, ma chi e' bravo non ha bisogno di tante messe in scena.
Quanto al fatto di includere la gente nel paesaggio mi sembra un'ottima idea, ormai fa parte del paesaggio, non vedo perche' debba essere ignorata, tantopiu' che cercare di evitarla comporta il rischio di cadere da qualche parte.
Quanto al fatto di considerarla il soggetto principale dell'immagine... ma c'e' bisogno di andare proprio in America?
Ti confesso che non sono neppure un gran ammiratore di Fatali, perche' a parte la composizione dell'immagine e i colori accesi non mi sembra che dica granche'. Ma ho visto in giro su internet foto di autori americani di paesaggio,autori contemporanei di cui purtroppo non mi sono segnato il nome, di una bellezza struggente. Non so se erano foto di autori molto famosi o meno, magari erano gli stessi presentati nel link....
Io sono cattivo, ma penso che una immagine bella ma tradizionale di paesaggio trovi difficolta' ad essere inserita in una mostra perche' il critico o il gallerista non trova dove aggrapparsi per spassionarsi in sproloqui che annebbino il visitatore-acquirente, mentre un'immagine che magari con il paesaggio ci incastra poco perche' non si sa bene di cosa tratti si presta molto meglio allo scopo, tantopiu' se il suo autore va in giro vestito in modo strano e con comportamenti da schizzofrenico .
Troppo qualunquista, eh?
Ciao,
Renzo

Inviato: 30/12/2005 21:36
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

Iscritto il:
25/2/2004 15:54
Da Roma
Messaggi: 2637
Offline
Citazione:

Falcopardo ha scritto:
.. Mi dispiace che nel link non si possano vedere le immagini, me le andro' a cercare, perche' per me valgono solo e sempre solo quelle.


Di Misrach avevamo discusso in questo thread , dove Marco aveva messo anche i link alle immagini.

Inviato: 31/12/2005 1:34
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

Iscritto il:
27/3/2004 10:06
Da Svizzera -Lugano
Messaggi: 2504
Offline
Citazione:

Falcopardo ha scritto:
Io sono cattivo, ma penso che una immagine bella ma tradizionale di paesaggio trovi difficolta' ad essere inserita in una mostra perche' il critico o il gallerista non trova dove aggrapparsi per spassionarsi in sproloqui che annebbino il visitatore-acquirente, mentre un'immagine che magari con il paesaggio ci incastra poco perche' non si sa bene di cosa tratti si presta molto meglio allo scopo, tantopiu' se il suo autore va in giro vestito in modo strano e con comportamenti da schizzofrenico .
Troppo qualunquista, eh?
Ciao,
Renzo


Ciao Renzo,

sarai anche cattivo ma su questo punto la penso come te, ovviamente generalizzare è sbagliato ma a volte si leggono delle critiche che andrebbero spiegate per essere capite

ciao
Alessio

Inviato: 31/12/2005 8:22
Skype: Disperso69

Tessera C.F.A.O. n°2

"il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!"
......
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
Offline
Ciao Alessio,
la cosa che mi fa pensare e' che la critica per fotografi validi come appunto Misrach e' piu' chiara e leggibile... sara' un caso?
Ciao,
Renzo

Non so se avete visto la televisione ieri sera. C'erano tre o quattro cricici, anche famosi, che osannavano degli architetti che facevano case triangolari ( ce li manderei ad abitare...) oppure che avevano reinventato come poltrone per salotto i sedili di ferro forato che sono montati ...( anzi, erano montati, ora sono imbottiti anche quelli), sui vecchi trattori Landini di 50 anni fa.... Erano quasi patetici.
Oggi basta fare qualcosa che esuli dall'ergonomicita', dal buonsenso, che trovi subito un critico che ti sostiene...

Inviato: 31/12/2005 11:19
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
Utente non più registrato
Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
Interessante....caro Fer sono rientrato or ora da una breve vacanza tra i monti del tirolo e domani un pochino piu´ riposato ho voglia di postare un mio pensiero....parlero´ di stile!!!
A domani ciao
Roberto


Caro Fer
Entro ora nella discussione e lo faccio pero´ dando seguito al tuo start.
Una cosa che nessuno ha toccato e che secondo me invece e´ fondamentale e´ il concetto di “stile”, a cui ora vorrei (se ci riesco in maniera compiuta) dare una mia personale visione.
Faccio una premessa che io sono nipote d´arte di un importante pittore Italiano e che vivendo in un villa bifamiliare ho passato la mia infanzia tra tele e pennelli assimilando un pensiero “d´artista” da un dietro le quinte.
Quando studiavo a Venezia ebbi modo di stringere amicizia con alcuni docenti tra cui un ricoldo splendido di Manfredo Tafuri e di Renato Padoan, che cui amavo trascorrere molte ore parlando ma soprattutto ascoltando di arte e di artisti.
Stile. La parola stile e´ usata in maniera impropria ed a volte semplicista da molte persone per cercare di “ingabbiare” un artista e la sua forma espressiva. Mai e ribadisco mai un vero artista ha come obbiettivo quello di “inventarsi” uno stile o di cercare a tutti i costi strade solitarie per paura di essere tacciato di plagio. Un vero artista e´ un viaggiatore, un avventuriero che cerca di esplorare spazi per lui nuovi o diversi attraverso la sua arte (la parola scritta, la pittura, la fotografia…) e´ una necessita´ di indagare. Non mi voglio dilungare ma pensate per esempio i Becher che con lo strumento espressivo della fotografia hanno indagato in maniera ossessiva, con tecniche di catalogazione degli spazi e dei volumi architettonici che sono diventati i loro spazi da esplorare alla ricerca di comuni denominatori ed alla ricerca delle differenze. Per fare questo hanno scelto un rigoroso b&w e una tecnica fotografica “pura” tecnicamente perfetta al limite del freddo e del non espressivo, la fotografia, o meglio la tecnica fotografica viene utilizzata come mezzo. Dove e´ l´arte in tutto questo? La risposta e´ banale, e´ nella loro ricerca, nella loro esplorazione, nella concettualita´ del loro operare.
Molti vedono il prodotto finale dei Becher, la stampa o il libro e pensano che il prodotto d´arte o meglio d´artista sia quello, ecco allora fare assurgere al lavoro dei Becher uno “stile” ed ecco flotte di scimmie che si sono poste solo il problema del come fare. Ecco quindi nugoli di pseudo artisti di Posillipo che si presentano a galleristi con le loro stampini convinti di essere anche loro figli minori della scuola di Dà¼sseldorf.
Potrei andare avanti per ore con esempi ma credo di avere messo sufficientemente a fuoco il punto e cio´: l´uso concettuale improprio del vocabolo stile usato per ingabbiare per il diverso o il non conosciuto.
Il problema del plagio per un vero artista non esiste, pensate ad esempio a tre grandi fotografi Helmut Newton (si proclamava fotografo e non artista….anche se alla fine dal mio punto di vista era un grande artista), Hellen von Unwerth e David La Chapelle….se andate a vedere in maniera oggettiva e acritica scoprite e potete vedere che hanno molto in comune, ma che alla fine tutti sono unici. Mi spiego ulteriormente. Per un artista e´ importante giungere, o esplorare degli spazi (dei pensieri, delle idee, dei luoghi) con una propria visione, indipendentemente se anche altri stanno lavorando sulle stesse cose. Mi spiego con un esempio: se un pittore sta´ per esempio esplorando il colore e la forma non deve essere un problema se anche altri stanno facendo la stessa cosa, anzi il vero artista cercara´ un dialogo con quest´altri e cerchera´ di approfondire quello gia´ fatto da altri per cercare nuove strde “sue”. Questo ovviamente non sempre succede nel senso che ci sono esplorazioni che possono anche non portare a nulla di gia´ non detto, e qui un vero artista si ferma ed intraprende nuove vie o nuove esplorazioni.
Quindi il problema, dal mio punto di vista, non e´ di chi arriva prima (dove poi?) ma di quello che uno ha da dire. Se io vedo un lavoro di un fotografo e decido di racchiuderlo in uno “stile” e quindi cerco di mimarlo o di imitarlo io non sono secondo a quell´artista, ma semplicemente non sono un artista.
Io credo in maniera assoluta nell´unicita´ di ogni singolo individuo e ritengo che ognuno possa esprimere pensieri e parole in maniera unica e irripetibile (ma riproducibile), quindi anche l´arte di ogni singolo “vero” artista e´ unica e irripetibile anche se puo´ talvolta apparire simile.
Io non so´ cosa sia arte e cosa non lo sia (almeno ho una mia personale visione cosi come ognuno) so´ pero´ chi e´ artista. Attenzione pero´ perche´ qui si puo´ anche scoprire che un chirurgo o un commercialista a modo loro sono artisti.
I veri curatori ed i galleristi “preparati” sanno riconoscere gli artisti dalle famose scimmie che viaggiano con la gabbietta dello stile!
Spero di non avervi smarronato con il mio pensiero e di essere riuscito a farmi capire.
Ciao a tutti
Roberto

Inviato: 31/12/2005 15:04
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
Offline
Ciao Roberto,
sei stato chiarissimo ed ho capito il tuo punto di vista, ma sono ancora molto ma molto perplesso...
Ciao,
Renzo

Inviato: 31/12/2005 17:40
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
Utente non più registrato
Ciao Renzo
Credo che purtroppo nella attuale societa´ di cose chiare ve ne siano sempre meno, se poi ci addentriamo in campi meno battuti ed un filino piu´ "esoterici" (anche la sanita´ e l´universo femminile rientrano nelle mie personali voci esoteriche) i dubbi e le perplessita´ abbondano.
Quindi brindo alle persone peplesse come noi ed auguro a tutti un perplessissimo 2006 ricco di piaceri e soddisfazioni.

Ciao a tutti
Roberto

Inviato: 31/12/2005 18:05
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
Offline
Augurissimi anche a te Roberto,
e Auguri anche a tutti gli amici del forum.
Ciao,
Renzo

Inviato: 31/12/2005 18:32
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

Iscritto il:
27/3/2004 10:06
Da Svizzera -Lugano
Messaggi: 2504
Offline
Grazie Roberto per evero espresso il tuo punto di vista in modo molto chiaro ... e molto interessante

Alessio

Inviato: 1/1/2006 10:41
Skype: Disperso69

Tessera C.F.A.O. n°2

"il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!"
......
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
Moderatore
Iscritto il:
8/1/2005 22:33
Da Varese
Messaggi: 4735
Offline
Citazione:

ilbavarese ha scritto:
I veri curatori ed i galleristi “preparati” sanno riconoscere gli artisti dalle famose scimmie che viaggiano con la gabbietta dello stile!


Ciao Roberto
Ho letto con interesse il tuo intervento. Vorrei aggiungere a quello che hai detto una puntualizzazione, e mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
Secondo me uno dei "mali" della società  moderna è quello di voler assolutamente ed a tutti i costi catalogare e classificare qualsivoglia cosa, e l'arte non fà  eccezione.
Probabilmente da qui parte la definizione stessa di "stile", anche e soprattutto in ambito artistico. La necessità  di catalogare e racchiudere qualcosa, di volerlo ingabbiare entro pareti fisse e limitate, a volte trovo sia una forzatura. Sicuramente non sto parlando, come è giusto che sia, di contestualizzare il lavoro di un artista nel suo tempo e nella realtà  storica a cui appartiene; piottosto non sopporto il voler a tutti i costi attribuire un'etichetta che risulti in una precisa ed inamovibile "classificazione". Le classificazioni vanno bene in ambito scientifico (vedi Linneo), dove è necessario inquadrare e rendere immediatamente ed universalmente rintracciabile una nozione o un elemento. L'arte è ben altra cosa, è libera e senza regolamentazioni per definizione. Non ha senso cercare di inquadrarla e cristallizzarla sotto il peso di etichette, stili e categorie.

Marco(pamar5)

Inviato: 2/1/2006 8:35
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
Utente non più registrato
Caro Marco
c´e´ un libretto molto interessante da leggere a tal proposito di Claude Levi Strauss "tra scienza e mito" (http://it.wikipedia.org/wiki/Claude_Levi-Strauss.
Sul fatto del dover per forza classificare sono d´accordo....una cosa comunque interessante e´ la verifica di come la struttura mentale di persone che hanno ricevuto formazioni apparentemente "rigide" ed a strutture chiuse, tipo ingegneri o matematici, abbia in realta´ una apertura mentale ed una natura artistica incredibile. Un procedimento scientifico implica la ripetibilita´ e la veridicita´ di fronte a dimostrazioni per assurdo, per fare questo o per avere un approccio di questo e fondamentale un approccio di tipo filosofico e comunque "artistico".
Lontano da cio´ il problema e´ che molti non hanno una chiara idea di che cosa sia l´essere artista e l´essere un buon artigiano (inteso nel senso di esecutore).
Purtroppo la storia della fotografia e´ piena di pseudo artisti che non riuscendo ad esprimersi con altri mezzi ripiegarono sulla fotografia (basti pensare ai molti fotopittorialisti)e dal mio punto di vista da allora ad oggi poco e´ cambiato. Oggi la tecnologia ci permette uno standard qualitativo eccelso con tecnologie relativamente a basso costo, ecco allora apparire i fotografi concettualisti.......tante piccole scimmiette racchiuse nelle loro belle gabbiette.
Ti racconto un anedotto: nel 1987 quando studiavo a Venezia feci il corso di "storia e tecnica della fotografia" tenuto dal grande Italo Zannier (il suo assistente di allora nonche´ laureando era un tal Paolo Costantini) il tema dell´esercitazione era "fotografando a Venezia alla maniera di....(un maestro della fotografia)".
Fu spettacolare vedere sciami di Atget, di Ferruccio Leiss, di Fulvio Roiter, un Canaletto, Stieglitz....delle repliche incredibili, a volte meglio degli originali. Io allora scelsi Newton da il buon Zannier con ghigno beffardo mi chiese di cambiare autore....ci pensai molto e scelsi Brassai....cosi a pelle senza un vero´ perche´. Alla fine mi accorsi che Brassai era uno dei lumi di Helmut Newton e riuscii ad arrivare all´essenza del suo vedere....presentai un lavoro che pur essendo ispirato a Brassai era "mostruosamente" Newtoniano. In pratica di culo riuscii ad evitare la banale replica ma riuscii a trovare l´essenza artistica di Brassai che per molti versi era ed e´ molto simile a quella di Newton.....allora questo mi fece riflettere molto.
Ciao a tutti
Roberto

Inviato: 2/1/2006 14:25
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
Offline
Citazione:

ilbavarese ha scritto:
... molti non hanno una chiara idea di che cosa sia l´essere artista e l´essere un buon artigiano (inteso nel senso di esecutore).

Ciao Roberto,
Pur continuando ad essere perplesso sulla tua definizione di artista, e cioe' nella sua individuazione in colui che opera una ricerca, e mi sembra di capire indipendentemente dal risultato, cosa che per me e' invece un componente essenziale,
la tua affermazione che ho riportato mi ha fatto un po' riflettere.
Nella mia citta', come lo e' in tutte le altre, c'e' stata e c'e' una fioritura di artisti e pseudo tali, di personaggi assurti alla fama mondiale e di altri che pur atteggiandosi nel vestire, nel parlare, nel comportarsi ad artisti, non superano la soglia del piccolo cabotaggio.
Ricordo di pittori ( parlo di pittori, ma lo spirito di ricerca tra pittori e fotografi mi sembra simile ) che stimavo moltissimo per averli visti all'opera, capaci di realizzare ritratti parlanti con due o tre segni di carboncino, di scarabocchiare angoli cittadini stupendi in pochi secondi, che campavano praticamente regalando i propri scarabocchi per un piatto di pastasciutta. Oggi le loro capacita' artistiche sono riconosciute, e' riconosciuto loro il titolo di artista, ma la loro fama non supera i confini regionali.
Altri autori invece che avevano uno spessore culturale ben piu' elevato, capaci di passare dalla pittura alla scultura senza alcun problema, di elaborare uno stile ( come dici tu ) proprio, di elaborarlo, di discuterlo, di esporlo ai quattro angoli del mondo, oggi sono famosi, alcune loro opere sono esposte in importanti musei anche oltreoceano, vengono rammentati come "fari" di un certo percorso artistico.
Quindi la formazione, la fantasia, la cultura generale, lo spirito innovativo e una forte motivazione sono indispensabili per arrivare lontano.
Forse quando parli di "ricerca" intendi tutto questo.
E senza dubbio l'individuo che ha tutte le qualita' che ho indicato sopra, e anche di piu', da qualche parte arriva, qualcosa di interessante tira fuori dal cilindro, mentre un bravissimo pittore puo' essere capace di rendere la realta' in modo spettacolare, ma se questa realta' manca di un inprinting e' una realta' pressoche' anonima perche' due o cento autori altrettanto bravi la possono riprodurre quasi uguale.
Ho capito, non saro' mai un "artista"...
Ciao,
Renzo

Inviato: 2/1/2006 15:36
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
Moderatore
Iscritto il:
11/3/2004 9:36
Messaggi: 4470
Offline
Citazione:

phstef ha scritto:
Ciao marco
non capisco perchè la foto di AA o cmq quella di paesaggio non puà essere contemporanea, chi è che decide cos'è contemporaneo, non ti sembra che sia ghettizzare (che parolone, ...... anche brutto) l'arte.




Intanto quoto in toto l'intervento di Roberto, quello sullo stile, anche perchè mi aiuta a rispondere alla domanda di Stefano.

Chi decide cosa sia l'arte contemporanea è...il panorama dell'arte contemporanea stessa!!
Non vorrei che passasse l'idea, che mi sembra piuttosto diffusa sul forum, che ci siano un gruppo di critici di fama mondiale che tirano le fila di cosa sia arte contemporanea e cosa no trincerandosi dietro a paroloni fumosi.
In realtà  quello dell'arte contemporanea, qualsiasi cosa questo voglia dire, è un movimento assolutamente "democratico", dialogico, di confronto e dialettico, con migliaia di critici, di galleristi, centinaia di miglia di mostre e, soprattutto, da centinaia di migliaia di artisti che, di fatto, sono loro che "fanno" e "formalizzano" ogni giorno cosa sia l'arte contemporanea...come diceva giustamente Roberto questi artisti tra di loro dialogano, si confrontano, si scambiano idee, soluzioni, indagano e ricercano insieme, stanno attenti a cosa succede in altre scene artistiche, e così facendo soddisfano la loro necessità  di indagare e di indagare trovando "cose" che vengono poi comunicate con una loro voce autentica (che è la strada maestra anche per una vita autentica)...e una volta che si approfondisce la conoscenza di questo mondo/movimento dialettico una cosa è evidente: l'assunto che "sostiene" la fotografia di Ansel Adams, e con lui quella di tanti fotografi di paesaggio moderni, cioè, riassumendo, che fotografano per celebrare la bellezza e la purezza e la spiritualità  della natura (e non lo dico io ma loro, basta leggere gli statement contenuti nei loro siti), è un assunto che non interessa più l'arte contemporanea considerata oggi rilevante (e qui forse entra in gioco il ruolo della critica ad influenzare la notorietà  di certe correti piuttosto che altre), ma è cmq evidente che alla stragrande maggioranza degli artisti contemporanei questo tipo di assunto non interessa più, e quindi se è vero quanto ho detto sopra, cioè che quello dell'arte contemporanea è un movimento democratico e dialettico, è ovvio che se alla maggioranza degli artisti/critici non interessa più celebrare la Natura va da se che questo assunto concettuale non è più considerato contemporaneo.
Attenzione, non ho detto che la fotografia alla Ansel Adams non è arte, puà essere benissimo arte (voi sapete che la penso così per alcune immagini di Fatali), ma non si puà considerare arte contemporanea, per tutte le raguioni che ho esposto sopra e perchè questi fotografi prescindono, "rifiutano", quel percorso dialogico e dialettico con le varie espressioni e scoperte dell'arte contemporanea.
L'esempio che ho fatto relativo a fotografare il Grand Canyon con la gente era più che altro una provocazione per rendere chiaro il mio pensiero, cioè che una corrente importante dell'arte contemporanea ha indagato il rapporto dell'impatto e dell'interazione dell'uomo, della cosidetta civiltà , della industrializzazione, con la Natura, e quindi il fotografo che si "pone" questa questione io lo considero un artista contemporaneo, perchè perfettamente inserito in quel movimento dialettico di confronto e di indagine su questo tema.



Inviato: 2/1/2006 16:15
Il mio sito

Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
Utente non più registrato
Caro Renzo
indipendentemente dal mio pensiero e dalle corrette e precise "puntualizzazioni" di Marco una cosa mi sento di poterla dire:
meglio un onesto artigiano che un arrogante non-artista! mi spiego meglio...parlavi di pittori paesaggisti o ritrattisti che con semplici e puliti segni "documentavano" quello che vedevano, probabilmente non saranno mai dei grandi artisti ma comunque produrranno una forma di artigianato "abbordabile" che molti possono apprezzare. Io personalmente posso avere delle stampe di Newton ma se vedo un calendario che mi "piace" io senza nessun problema lo appendo alla parete. Importante e´ la consapevolezza di io che lo appendo e di chi lo ha fatto consapevole che forse arte non era.
E´ un po´ come gli artigiani della Val Gardena che sono tutti maestri scultori, loro si sentiranno anche artisti ma quelli piu´ intelligenti sanno di essere degli ottimi artigiani e come tali non hanno seghe mentali...e fanno, fanno, fanno oggetti piacevoli che abbeliscono molte case di galleristi, critici e curatori.
Ciao
Roberto

Inviato: 2/1/2006 17:37
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"
Moderatore
Iscritto il:
4/11/2005 13:12
Da Roma
Messaggi: 9967
Offline
Marco e Roberto,

aiutatemi a capire meglio il vostro pensiero.

Mi potreste dare la vostra definizione (che brutto termine... "definire", dare dei limiti. Chiedo venia) di "artista", "arte" e "opera d'arte"?

Grazie a tutti! Grande thread...

Fer

Inviato: 2/1/2006 17:57
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Fotografi, stili, mostre e "gabbie"

Iscritto il:
21/5/2005 16:44
Da Riviera del Brenta
Messaggi: 1969
Offline
Grazie Marco del tuo chiarimento, però resta il fatto che il pensiero che anche democraticamente espongono questi galleristi, critici ecc di fama mondiale nel mio piccolo non mi trova completamente d'accordo, per me una foto di paesaggio di questi tempi è assolutamente arte contemporanea in quanto dovrebbe far pensare cosa il mondo di oggi si sta perdendo faccendo quello che invece fotografa un artista contemporaneo con foto di fabbriche o mucchi di copertoni usati.
Quello che voglio dire poco chiaramente è che la foto è un'arte contemporanea ma rappresentata in maniera diversa d'altronde è come esporre un proprio pensiero o punto di vista di quello che succede nel mondo oggi.

Ciao
Stefano

Inviato: 2/1/2006 18:14

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci






Puoi vedere le discussioni.
Non puoi inviare messaggi.
Non puoi rispondere.
Non puoi modificare.
Non puoi cancellare.
Non puoi aggiungere sondaggi.
Non puoi votare.
Non puoi allegare files.
Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

[Ricerca avanzata]


Partners





Mercatino
Utenti Online
103 utente(i) online
(88 utente(i) in Forum)Iscritti: 1
Ospiti: 102
gianlu64, altro...
Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768 px o superiore
     
Privacy Policy