è un movimento imperfetto che può anche non essere percepito visivamente ma incide effettivamente sulla precisione della scansione.
Purtroppo non vedo altre prove che si possano fare.

Per la revisione ti scrivo in privato.
ciao

Citazione:

Ciao Marco,
in effetti possiamo fare delle prove per verificare la relazione tra il wow&flutter ed il bilanciamento del cilindro; sarà sufficiente fare più scansioni con il cilindro bilanciato in vario modo (per esempio montando più pellicole in posizione tale da bilanciare o sbilanciare) per vedere se l’entità delle ondulazioni cambia.

Comunque uno dei due Danippon che abbiamo (destinato ora a recupero componenti) ha l’asse del motore o la flangia di innesto del tamburo disassati, tanto da rendere visibile una leggera oscillazione del tamburo durante la rotazione; ebbene, nonostante ciò, su quell’esemplare l’entità delle ondulazioni era paragonabile a quella presente sull’esemplare buono che, come diceva Fer, non presenta irregolarità di rotazione riscontrabili ad un esame visivo anche molto attento.

Marco, escluderesti ogni responsabilità della ruota fonica che, ritengo, serva proprio a controllare in modo preciso il posizionamento dei pixel della riga letta durante la rotazione del cilindro?

In ogni caso, se capiti a queste latitudini, hai vitto e alloggio assicurato

A presto.

Fabio

Grazie.

Un problema del cavetto di trascinamento della testa non è escludibile al 100%, ma è più improbabile che la causa sia questa. Cmq fate bene a controllare anche l'integrità delle componenti preposte al movimento della testa.

Io inizierei dalle prove di bilanciamento cilindro.

Al prossimo aggiornamento...

Secondo me la ruota fonica, che lavora su un fronte, è difficile sia responsabile del fenomeno. Penso sia un fenomeno meccanico legato ad una vibrazione, magari torsionale, del collegamento motore-ruota fonica-tamburo. Controllate che non ci sia un giunto elastico ormai un pò invecchiato. Parlo da profano di scanner a tamburo, ma ho una qualche esperienza nel controllo di assi.

agree

Citazione:

Ciao Claudio,
allora approfitto anche della tua esperienza in fatto di controllo assi .

Nel caso del Dainippon (sullo ScanMate non abbiamo ancora aperto il carter del motore) l’albero del motore, la ruota fonica e la flangia di aggancio del tamburo sono solidali, secondo lo schema che ho di seguito abbozzato:





Il tamburo si innesta sulla flangia attraverso una robusta baionetta che va serrata con forza e si blocca a scatto, apparentemente senza possibilità del minimo gioco (dedicherò comunque maggiore attenzione alla verifica di questo aspetto) ed anche la ruota fonica è fissata all’albero con una brucola passante.

Dove potrebbe essereci qualcosa di elastico da controllare?

Piccoli movimenti torsionali dell’albero?
Può essere, anche se il suo diametro di almeno un paio di centimetri e mezzo per 12-15 di lunghezza lo fa apparire piuttosto robusto.

A presto.

Fabio

Non è che io sia un grande esperto di meccanica, però bisognerebbe forse ragionare su dove e di che tipo sono i cuscinetti che reggono il tutto, immagino che ce ne siano almeno 2, prima e dopo il motore. Un gioco eccessivo potrebbe creare una specie di variazione dell'asse di rotazione del tutto (il tamburo a sbalzo pesa credo molto di più del motore), qualcosa di simile al movimento dell'asse terrestre che causa la precessione degli equinozi. Questo porterebbe ad un movimento relativo tra tamburo e sensore, parliamo di risoluzioni in cui veramente tutto è critico. Comunque i cuscinetti, se sono di tipo commerciale, sarebbe bene sostituirli se gli scanner hanno lavorato molto. Ma su questo MarcoC avrà certamente esperienza.

Grazie Claudio, ogni riflessione ci è utile.

Preciso che il mio bozzetto non è in proporzione; nella realtà il gruppo motore/flangia pesa enormemente di più del tamburo (credo almeno 5/6 Kg contro 1Kg circa del tamburo).

Restando nel mondo del visibile, udibile e tangibile senza ricorso a strumentazioni specifiche, la rotazione appare fluida, senza resistenze e giochi; comunque ho la possibilità di vivisezionare uno dei due motori e farmi un'idea della collocazione e stato d'usura di eventuali cuscinetti.

Scusate il pilotto, ma se alla fine riusciremo a cavare il ragno dal buco, questi ragionamenti potranno essere utili ai posteri per risolvere problemi analoghi.

A presto.

Fabio

Salve,ecco documenteto l'arrivo del mostro ,ancora non ho avuto il tempo di fare test,presto vi faro' sapere...


questo

io ne ho trovato uno uguale per 3000€...
ma dove diavolo potrei metterlo? non entrerebbe nemmeno dalla porta!
ciao e complimenti invidiosi
daniele

Beh, direi che bisogna prendere bene le misure ed avere uno spazio a piano terra,sono quasi 700kg, il trasporto e' stato
una vera impresa...
Grazie per i complimenti !!

Oh mamma!!! Improvvisamente in nostri mi sembrano scanner tascabili

Fantastico Aton!

Facci sapere se l’ordigno funziona a dovere.

A presto

Fabio

E' un Celsis 6250?
Bella bestia, dove l'hai trovato?

Magnifico!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Accidenti, ora dovremo venire da te, come se già non avessimo tanto da fare, hahahaha..

Complimenti, dacci notizie al più presto.

Si tratta di un Fuji Celsis 5250 C.A.S.C.,per ora l'ho solamente acceso e fatto girare.Certo tutti i fotoavventurieri sono ben accetti ,specialmente se piu' esperti di me nel settore...
Credo sarebbe interessante fare un confronto tra le varie macchine,appena avro' sistemato il tutto vi faccio sapere !!

Essendo una macchina di vecchia concezione,
il problema di base del Crosfield/Fuji Celsis è innanzitutto uno: è una macchina da 700 KG che però ha un output solo a 8 BIT - questo comporta l'impossibilità di scandire decentemente i negativi a colori e una riduzione significativa dell'informazione nelle scansioni da diapositiva, soprattutto in funzione di una successiva postproduzione.

Si , ero a conoscenza dei limiti della macchina,poi pero' avendo visto alcune stampe,ottenute da diapositiva acquisita
sia su un sistema a 16 bit e sia sul Celsis e non avendo percepito ,almeno ad occhio nudo,sostanziali deifferenze,ho deciso di optare per la soluzione piu' economica...
Sono cmq disponibile a chi voglia effettuare insieme a me
eventuali test e paragoni.

Intendiamoci:

se parliamo di scansioni da DIAPOSITIVA,
qualsiasi drum scanner, anche a 8 bit, fornisce risultati migliori rispetto a qualsiasi scanner a CCD.

Ma un drum scanner con uscita a 16 bit consentirà di avere un file molto più adatto per una successiva rielaborazione e ottimizzazione in Photoshop (con i files a 8 bit è praticamente inevitabile il manifestarsi di istogrammi "a pettine").

Se NON si fa postproduzione, d'accordo con te sul fatto che anche un file a 8 bit possa fornire sia a monitor che in stampa un risultato analogo a un file a 16 bit.

Per la scansione da NEGATIVO colore è tassativo l'utilizzo di un sistema a 16 BIT se si intendono ottenere buoni risultati.

Sul tema "8 BIT contro 16 BIT" esistono molte pagine di approfondimento online.

Un esempio qui:

http://www.photoshop-tutorials-plus.com/8-bit-and-16-bit.html

(si veda tra l'altro l'immagine che mostra l'istogramma "a pettine" generato dal file a 8 bit ecc...)