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il contrasto

Iscritto il:
28/10/2006 14:37
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allora vediamo se riesco a porre il quesito in termini comprensibili.
Il contrasto in una foto b/n varia in funzione di vari fattori, tra i quali mi vengono in mente:

1) condizioni di luce in ripresa
2) ottica di ripresa (le ottiche hanno diversi gradi di contrasto)
3) pellicola
4) sviluppo
5) stampa (influenzato soprattutto dal grado di contrasto della carta, ma anche, in maniera significativa, dal rivelatore adottato)

Tralasciando il discorso sui primi due fattori, il dubbio che mi pongo è questo: per ottenere la classica resa "corretta", con neri-neri, bianchi-bianchi e grigi differenziati e sfumati, conviene tenersi bassi col contrasto con pellicola e sviluppo per aumentarlo poi fin quanto è possibile in stampa, oppure avere un negativo bello vispo e stamparlo con una gradazione di carta normale?

Se qualcuno ha capito la questione puà illuminarmi.

Inviato: 30/10/2006 16:43
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Re: il contrasto

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15/6/2006 10:29
Da Roma, Aversa,Aversa,Roma
Messaggi: 429
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A mio avviso ritengo che sia sempre meglio avere un negativo correttamente denso in relazione al risultato finale che si voglia ottenere.Correggere le tonalità  in fase di stampa è sempre un lavoro difficile e dai risultati che sono un compromesso.Detto questo da quanto mi pare di aver capito quello che cerchi sono stampe con neri pieni bianchi puri e buone tonalità  di grigio cioè una stampe pressocchè perfette.Per ottenere ciò non esistono regole assolute, ma solo qualche indicazone di massima. Sarà  poi l'esperienza dell'operatore nella fase del trattamento del materiare a produrre risultati più o meno validi.Innanzitutto non si puà prescindere totalmente dalle condizioni di luce,perchè ad esempio una luce diffusa e tonale tende ad appiattire il risulato aprendo le ombre e sporcando i bianchi per cui per chiudere sui neri finiresti per impastare i bianchi cosa evitabile solo attraverso salti mortali in fase di mascherature o bruciature selettive.al contrario con luce secca e chioroscurale si rischia facilmente di perdere i mezzi toni e di bruciare i valori più alti della scala.Quindi tendendo ben presente la situazione di luce di partenza e sicuramente potendo prescindere dall'ottica più o meno contrastata dovresti esporre cercando, anche in base alla pellicola che hai in macchina,di previsulalizzare un risulato che non ecceda nè da un lato nè dall'altro, prevedendo allo scopo magari di esporre per le luci e sviluppare per le ombre compensando.Ottenuto poi un negativo brillante e correttamente denso avrai sicuramente dei valori estremi ed intermedi che in fase di stampa ti consentiranno con il dovuto uso di regolazioni in termini di esposizione e contrasto della carta diluizioni dei bagni uso del doppio bagno di ottenere una stampa il più possibile vicino alle tue esigenze.

Gianluca

In ogni caso il testo di A.Adams The negative puà essere illuminante,qualche ottimo consiglio lo dà  anche Andreas Feininger nel suo Grande libro della fotografia della Vallardi O Garzanti

Inviato: 30/10/2006 17:32
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Re: il contrasto

Iscritto il:
28/10/2006 14:37
Messaggi: 466
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grazie della lunga ed elaborata risposta... il quesito nasceva dal fatto che ho una certa tendenza a sovrasviluppare il negativo - non di tantissimo, appena più del dovuto - e mi chiedevo se invece non possa essere preferibile sviluppare il negativo appena meno del dovuto, al fine di ottenere una stampa il più possibile simile a una stampa "perfetta" (di cui non sono capace, confesso).
Una volta ho sentito l'espressione "questi negativi sono troppo belli per essere stampabili come Dio comanda", nel senso un po' troppo vispi e sviluppati. Ciao e grazie.

P.S.: comunque, come preferenza personale, prediligo i grigi scuri ai grigi chiari, mi piace che ci siano tante sfumature scure vicine al nero e odio le ombre chiuse.

Inviato: 30/10/2006 17:41
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Re: il contrasto

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23/2/2006 10:05
Da Ruda (UD) - Trieste
Messaggi: 1085
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Ciao
Personalmente cerco di ottenere un negativo che comprenda le "informazioni" utili nelle ombre e nelle luci,e poi cerco di interpretarlo al meglio in fase di stampa/scansione.

Paolo

Inviato: 30/10/2006 17:42
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,ma nell'avere nuovi occhi.
[F.Voltaire]............

Tessera "argento" C.F.A.O. n°9......
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Re: il contrasto

Iscritto il:
20/7/2006 23:01
Da Crema
Messaggi: 563
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Ciao,
sono sempre più convinto,con il passare del tempo e della pratica in CO, che il negativo assuma un po' la parte di uno spartito musicale, l'orchestra poi puà modificare a suo piacimento l'esecuzione.
Intendo dire che se previsualizzi la chiusura o l'aperura delle ombre, se riesci a rendere ripetibile il tuo trattamento in fase di sviluppo, ottenedo così dei negativi che contengano tutte le informazioni che a te interessano, in fase di stampa avrai dei grossi margini entro i quali poter scegliere liberamente.

Inviato: 30/10/2006 17:56
Beppe

Tessera C.F.A.O. n°49

http://www.beppedeldiurno.net
......
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Re: il contrasto

Iscritto il:
21/5/2005 16:44
Da Riviera del Brenta
Messaggi: 1969
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Ciao,
La scelta della pellicola è importante perchè ci sono pellicole più dure (50 iso ecc) e altre più morbide (125 e più iso) io personalmente cerco di rimanere in sensibilità  medie 100-125 iso per non giocarmi troppe zone, detto questo lo sviluppo è importantissimo non tanto il tipo ma tempi, agitazione e temperature, solitamente la temperatura resta la nominale e le rotazione-agitazione "da manuale", arrivati a questo punto la differenza del contrasto lo fà  il tempo e qui devi fare qualche prova peraltro non troppo difficile.
Io cerco sempre di avere un negativo più bilanciato possibile per intervenire in stampa.
Ciao
Stefano

Inviato: 30/10/2006 18:04

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
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Re: il contrasto
Moderatore
Iscritto il:
8/2/2005 19:08
Messaggi: 5349
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Un testo consigliabilissimo è Andreas Feininger, Luce e illuminazione nella fotografia.

E' fondamentale una sapiente analisi della luce da effettuare prima della ripresa, il resto discende di conseguenza.

Personalmente preferisco, nella stragrande maggioranza dei casi, negativi belli densi: antepongo la corposità , la presenza all'ampiezza tonale.


Andrea

Inviato: 31/10/2006 2:06
sono moderno, non contemporaneo
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