FranzX ha scritto:
........Inoltre ho capito che la qualità del sensore (M9) non giustifica il prezzo.
Capirete che, abituato a maneggiare un sistema, nel passaggio al digitale doverlo abbandonare, è fastidioso.
Da Leica mi aspettavo qualcosa di diverso.

FranzX ha scritto:
Citazione:

luciano ha scritto:
In Africa l'assistenza è quella che è. Ma prima o poi, anche lì saranno in grado di sostituire una centralina senza tutti quei problemi.
Il Mondo va avanti, seppure a velocità differenziate a seconda dei vari luoghi...
Quando vai a fotografare lì, portati ancora le vecchie glorie a pellicola.. Altrove, francamente non vedo motivo di restare legati ad una tecnologia che se perseguita oltre il ragionevole, rischia di portarti fuori mercato.

Non fraintendetemi, non sono un antitecnologico. Mi lamento di alcune cose che stanno marciando con la tecnologia.

Innanzitutto non è una questione di Africa, ma la centralina mi ha abbandonato a Pescara e ho dovuto lasciare la macchina per 15 giorni lì in attesa del pezzo di ricambio giusto: uno spinterogeno me lo sistemavo da solo.

Credo che il cambiamento digitale abbia investito anche il modo di fotografare, spesso privilegiando tecnicismi e giochetti tecnologici, rispetto al contenuto e al significato delle immagini. Ma il mio sfogo era soprattutto contro Leica, che dovrò abbandonare nel cammino ver4so il digitale, poiché dalle testimonianze raccolte un po' ovunque, è un oggetto come il vetro di Murano: guardare ma non toccare. Inoltre ho capito che la qualità del sensore (M9) non giustifica il prezzo.
Capirete che, abituato a maneggiare un sistema, nel passaggio al digitale doverlo abbandonare, è fastidioso.
Da Leica mi aspettavo qualcosa di diverso.

Fer ha scritto:
Veramente FranzX ha appena spiegato, lungamente e dettagliatamente, che ciò di cui ha bisogno è l'AFFIDABILITA'.

Proprio ciò che le Leica M digitali hanno dimostrato di NON avere.
Ora, che la nuova M possa invertire la tendenza, è tutto da dimostrare.

Fer

Fer ha scritto:
A un professionista che ha bisogno anzitutto di una macchina affidabile per il proprio lavoro in condizioni difficili, *l'ultima cosa* che consiglierei è spendere 7000 euro su un modello i cui due precedenti hanno avuto una cattiva riuscita.
Poi ognuno ha i suoi modi di ragionare, ma mi pare proprio un cercarsi i guai.
Peraltro conoscendo Franz non credo farà questo errore.

Fer

federico ha scritto:

OK, possiamo anche essere d'accordo su questo, ma che c'entra con "la fine della filosofia Leica"?

F.

FranzX ha scritto:
Citazione:

federico ha scritto:

OK, possiamo anche essere d'accordo su questo, ma che c'entra con "la fine della filosofia Leica"?

F.

Bisogna intendersi sui termini. Fotografare con il telemetro porta inevitabilmente a pensare in un altro modo, per almeno due ragioni: la composizione la vedi prima di portare la macchina all'occhio; quando l'hai portata hai un margine per vedere cosa succede al di fuori della tua inquadratura. Ma non basta.
Quando hai una macchina meccanica e affidabile, semplice e robusta, ti concentri solo sull'immagine. E' come se i parametri sviluppo/pellicola/PdC ecc. li avessi dentro la testa.
Quando ad una fotocamera di questo tipo aggiungi troppe funzioni hai snaturato l'essenza della sua filosofia.

Attenzione: NON sto dicendo se sia meglio o peggio, ma semplicemente che il collegamento tra fotocamera e cervello è cambiato.

HCB diceva che fotografare è mettere sulla stessa linea di mira, testa occhio e cuore. Oggi la testa deve, paradossalmente, farsi carico di molte più cose, utilissime in certe circostanze, ridondanti in altre. Ridondanti soprattutto rispetto a quella che io chiamo "filosofia Leica". E leica non ha più la "fotocamera pura e affidabile che ha contraddistinto il suo marchio per mezzo secolo.
Amen

D'accordo, ma sai indicarmi una fotocamera "pura" in digitale?

FranzX ha scritto:
Posso fare reportage anche con una Holga. La M9, indipendentemente dal fatto che è digitale, è l'ultima Leica costruita secondo la filosofia leica, amche se con molte magagne. La M10 è altro.

FranzX ha scritto:
Ultimo mio intervento, perché mi sembra che siamo entrati in loop.

Il mio problema non è chimico vs. digitale. Sono due sistemi diversi che ritengo entrambi validi. Il mio salto sarà dovuto a ragioni commerciali. Non escludo, anzi mi aspetto, che i sistemi digitali raggiungeranno, un giorno sempre più vicino, una curva non lineare ed una latitudine di posa superiore a quelle che ottengo con i miei intrugli.

Io ritengo che, per il mio personalissimo modo di fotografare, troppe funzioni abbiano il duplice effetto di:

1. sviare l'attenzione cerebrale dall'immagine alla tecnologia
2. rendere il sistema più fragile e, di conseguenza meno affidabile.

Questo allo stato dell'arte.

Per inciso ho tre canon chimiche (o argentiche, per dirla con i francesi). Le ho comprate per montare un 300 e per divertirmi con l'autofocus. In Afghanistan ho fatto una scelta draconiana e mi sono portato solo quelle e solo pellicola negativa colore. Mai scelta fu più infausta: non ho riportato che poche immagini decenti; ho finito con il lavorare solo con una 5 perché l'otturatore della Eos 1n aveva il controllo elettronico che faceva le bizze e mi dava circa 1/4 di secondo sui tempi superiori al 250, mentre la 1000, mi è caduta e si aperta come un melone maturo (l'ho buttata in una discarica). La polvere di sette mesi di Afghanistan (credo sia il paese più polveroso del mondo) ha finito con il mettere fuori uso anche la 5, per fortuna l'ultimo giorno. Per fortuna non ero lì come fotografo ma come funzionario a contratto per l'UE.

Quando dico che la M9 è l'ultima, intendo dire che, a dispetto delle sue magagne, è l'ultima che, pur essendo digitale, ha otturatore, diaframma, messa a fuoco e poco altro.

La mia scelta - sempre incrociando le dita che la possa effettuare - è caduta su eos 5D Mark II. Non la III perché ne devo prendere almeno 2 e il bilancio è quel che é; non la 6 perché se dovesso aspettare quando sarà disponibile, vorrebbe dire che non hanno accettato il progetto.

La tecnica che ho sempre usato con fotocamere meccaniche è quella di dare ad ognuna una lente e tenerle pronte; la tecnica che userò con le digitali sarà di usarne una soltanto, tenendo l'altra in borsa, dentro busta di plastica molto spessa sigillata a caldo. Da aprirsi solo in caso di guasto della fotocamera principale. Un peso morto.
E uno sforzo cerebrale per me, per cercare di ottenere gli stessi risultati che ottengo con un otturatore di tela gommata ed uno specchietto giallo.

In cambio mi sarò alleggerito di 3 cacciavitini ed una pinzetta, perché mai potrei smontare una eos 5 sul tavolino di un bar.