Citazione:

Beh ma non inorridisco affatto, Prince era un genio assoluto e per molti versi di una genialità affine a quella di Bowie, anche lui un innovatore, pieno di voglia di sperimentare, un eclettico che amava spingersi oltre i confini dei generi e degli stili, anzi ti dirò di più, ti dico con molta onestà che la produzione di Prince negli anni '80 e' stata artisticamente superiore alla produzione di Bowie anni '80, decennio in cui il mio mito si era un po' perso...probabilmente se fossi nato un decennio dopo sarebbe stato Prince il mio mito, solo che per la mia generazione, cioè quelli che a Milano si riconoscevano nel movimento new wave, dark, new romantic, che si ritrovavano al Plastic Decadance, era Bowie il riferimento assoluto culturale e musicale, ma ho molto amato Prince anche io, ti dico solo che l'ho visto dal vivo almeno 3 volte...

Citazione:


Fabio, mi è crollato un mito , Luciano era uno degli scapoli d'oro impenitenti più ammirati di Milano, alla fine si è fatto "acchiappare" pure lui

Luciano ovviamente sto scherzando, felicissimo per te come ben sai, ma siccome tu sei uno di quelli che ami le battute adesso ti "tocca"

Anche io sono un grande appassionato di nord della Francia, ci sono stato parecchie volte, l'ultima un paio di anni fa con mio figlio...nulla da aggiungere agli ottimi consigli già ricevuti, ma da grande amante della Bretagna mi sento di "intensificare" il consiglio a visitare la Costa di granito rosa, veramente spettacolare anche da un punto di vista fotografico, e se hai tempo e voglia io una puntata al Pointe du Raz la farei, un promontorio selvaggio e isolato, la punta più estrema del continente francese sull'oceano, una vista mozzafiato su scogliere e spiagge deserte...

Ti segnalo inoltre questo sito, mi sembra sufficientemente ben fatto a livello di informazioni e suggerimenti di itinerari:

http://www.bretagnafrancia.it

Citazione:

Avevo letto di fretta e capito roma per toma

Però quello che ho scritto può comunque avere un senso in questa discussione, cioè intendo che questa 5DS la vedo proprio come una macchina che ha delle caratteristiche molto "precise" e sono caratteristiche che devono essere considerate con attenzione in base al tipo di fotografia che si pratica, questo vale per tutte le macchine ovviamente, ma sappiamo benissimo che ci sono macchine più "generaliste" di altre...

Non so, tanto per fare qualche esempio, guardavo su DPreview le prime impressioni d'uso e le caratteristiche tecniche, sorprendono quei 6400 (12800) iso quando con la 7D MkII a quanto si arriva, 50000?, e se è vero come dicono che la resa sul rumore è quella della 7D perchè allora limitare il range degli iso?...così come è evidente che la minore implementazione video rispetto alla 5D sia una chiara e netta "indicazione" d'uso per questa macchina...

Certo adesso aspettiamo test, prove, verdetti e verifiche

Citazione:

Beh a dire il vero io dico invece di si, ovvio parliamo sempre di fotografia in ambito commerciale, però se devo fotografare una fila di prodotti uno dietro l'altro e avere tanta profondità di campo, o utilizzo un tilt&shift ma se non ce l'ho (caso raro tra i fotografi di still life ma diciamo che in questo caso non c'è), allora c'è poco da fare, bisogna allontanarsi dal soggetto per aumentare la pdc sapendo poi che bisognerà "compensare" il minor rapporto di riproduzione del soggetto stesso croppando l'immagine, sapere di avere un sensore da 50MP in questo caso significa sapere che si può croppare anche in modo rilevante ed avere comunque un file bello "spesso" per il cliente...

Non dico questo per contraddirti ovviamente, ma solo per evidenziare che ci sono tanti modi di declinare la qualità o l'utilizzo dei nostri strumenti di lavoro, sicuramente come diceva Franzx il mondo della fotografia professionale vive di logiche spesso diverse da quelle della fotografia non professionale ed anche si logiche spesso autoreferenziali, ripeto che non è raro trovare colleghi che utilizzano sensori ad alta risoluzione perchè così poi possono croppare di più l'immagine pur avendo un file di discrete dimensioni da dare al cliente...

Mah non so, qualche perplessita ce l'ho, in passato ho avuto un paio di esperienze negative con la D800, me la sono ritrovata in uno studio per dei servizi di moda e avevo il micromosso a 1/160, adesso quando la trovo e devo fare moda la evito , non oso pensare con un sensore di 50MP, sicuramente cosa buona e giusta quando si puo stare a cavalletto, e per quella che e' la mia attivita' professionale penso alla foto di prodotti, ma per tutto il resto ripeto, non sono cosi "attratto"...

Detto questo ammetto che un occhio di attenzione comunque a questa nuova full frame ce lo metto, stavo seriamente pensando di passare al sistema Pentax medio formato, ho provato la 645Z e devo dire che sono rimasto molto impressionato dai risultati, pero' da utilizzatore Canon, quindi con un discreto parco ottiche Canon, non posso non valutare questo nuovo "ingresso", anche se penso che per le cose che ho detto sopra il confronto con il medio formato, anche in relazione con i tipi di scatti commerciali che faccio io, alla fine faccia propendere la bilancia comunque verso la Pentax, mettere 50MP in un sensore piu' grande mi sembra anche piu' corretto concettualmente, al di la di questa nuova corsa "commerciale" ai MP che sta di nuovo attraversando le 35mm che non so ripeto fino a che punto abbia senso a meno che sei un fotografo di paesaggio o still life...oh guardate che sarei anche ben contento di esser smentito, spendere 3500 euro per una Canon avendo gia le ottiche e' sempre meglio che spenderne 7500 senza avere poi obiettivi e quindi dover investir su un nuovo sistema (miiiiiii, che bella frase da Catalano di quelli della notte )

Citazione:

Pino, mi sembra chiaro che qui nessuno sostiene questo, io sto solo dicendo che chi non ha pensiero, una "voce" personale non ha il mio interesse, non dimentichiamo che qui non stiamo giudicando le immagini del nostro vicino di casa ma quelle di un fotografo che viene pubblicato, che aspira a premi ed ha un percorso professionale, e quindi le sue immagini devono essere analizzate con il livello di giudizio deve essere lo stesso che il critico che tu hai citato riserva all'arte concettuale, approfondito ed articolato, quello che tu chiamo "categorico" è il giusto e sacrosanto livello di discussione che deve essere riservato a chi si confronta con mondi più complessi, considerando nell'analisi gli autori ed i linguaggi ed i pensieri contemporanei, relativi ma non solo relativi al genere fotografico affrontato, e credimi non sono certo il tipo, citando il grande Freak D'Antoni, che dice "fate largo all'avanguardia, siete un pubblico di mer.a" , bsata vedere le mie personali immagini penso per capirlo, però ripeto, e poi mi tgaccio, nel caso di questo fotografo non c'è quella forma di pensiero e di ricerca che rendono ai miei occhi interessante le immagini, anche immagini legate alla tradizione, cioè miiiiii questo fa lo pseudo collodio umido come per dare una cifra, un valore estetico, alle sue foto, ma se il collodio umido ed il suo "look" è cosi importante e funzionale alle tue immagini, visto anche che è un processo che "obbliga" e "asfissia" molto la fase di scatto e quindi influenza l'esito finale, ma allora tira fuori le palle e la tecnica e fai veramente sul campo, con la tua camera oscura portatile, lastre di vetro al collodio umido, ci sono fior di fotografi che lo hanno fatto, sia passati che presenti...

Citazione:

Scusa, non volevo "caricarti" di un eccesso di responsabilità , ma le tue immagini veramente per me sono l'esempio più lampante di come si possano trovare percorsi personali e innovativi, per citare un termine che è uscito prima ed è stato male interpretato, pur rimanendo all'interno della tradizione, e questo esattamente per i motivi che ho espresso e che non ripeto per non farti arrossire di nuovo , comunque dico anche a te, ti stimo fratello (scusate il giovanilismo ma è colpa di mio figlio, 8 anni, che mi chiama zio e "mi stima fratello", stà cosa mi fa impazzire, cioè alla fine preferirei un normalissimo "papà")...

Tutto quello che vuoi Federico, anche se io non ho parlato di innovazione tout court, anche io non smanio per il nuovo, ma evitiamo per cortesia di banalizzare così il discorso, io ho parlato di trovare strade di visione e di pensiero personali anziché affidarsi a dei cliché, che è tutto un altro discorso, e comunque veramente se vogliamo rendere il discorso più superficiale lo pseudo collodio umido, comunque la vogliamo mettere, non se' po' vede' , e' solo e soltanto uno sterile giochino estetico, un buffetto decorativo, lo dimostra il fatto che non ha senso che se questo e' reportage attuale perché allora cercare un effetto antico?, cioè non è funzionale alle immagini, quindi non c'è pensiero in quelle immagini, e se non c'è pensiero a me non interessano, e' questo Federico che è veramente grave per me, non la mancanza di innovazione, lo dimostra il fatto che sono uno sfegatato ammiratore delle immagini di reportage di FranzX, perché li non solo c'è pensiero e tanto pensiero, ma c'è anche e soprattutto la vita che irrompe devastante nel pensiero, una vita che è luce cruda o linguaggio rugoso nel caso di FranzX, mica questi merletti da comare che ricama, e la vita e' sempre più importante del pensiero, in tutti i generi di fotografia, io con lo pseudo collodio non vedo vita ma vedo gli zombie...

Per me giudizio molto negativo, approccio visivo già visto in migliaia di altri reportages, potrebbe essere stato fatto da qualsiasi fotografo in qualsiasi parte del mondo, tutti noiosamente uguali, ma la cosa che trovo ancora più noiosa del cliché, ancora più noiosa di voler raccontare una storia (lo sempre detto, ho totale allergia per la narrazione), e' quella di voler simulare l'effetto del collodio umido con l'iphone, cioè hai tra le mani uno strumento potenzialmente fecondo per percorrere strade innovative e simuli una tecnica vecchia di oltre 100 anni, ancora una volta il digitale si appiattisce sulla pellicola, e comunque se hai le palle e le competenze tecniche fai veramente il tuo reportage con il collodio umido...questa e' un esempio lampante del perché mi convinco sempre di più che la fotografia digitale, nel suo profondo e vista dal punto di vista di chi è interessato ad una ricerca sul linguaggio fotografico, sul "fare" fotografia, e' come nata morta, non per colpa del mezzo ovviamente, ma per come lo usiamo, e lo dice un fotografo che esordisce nei suoi corsi base dicendo che non abbiamo bisogno di un obiettivo da 3000 euro per fare buone immagini ma abbiamo bisogno di idee, che mi aspetto sempre la grande rivoluzione visiva da un ragazzino giapponese che userà un iPhone come nessuno ha mai usato una macchina fotografica, ma sto' ragazzino continua a non venire ahimè...

In compenso abbiamo esempi a mio avviso assolutamente geniali, ed anche di amici di questo forum, che hanno fatto del digitale un uso unico, a caccia di un linguaggio e di un fare fotografia unico, Marco Annaratone che liquefa i pixel in una deriva musicale atonale, e Carlo Corradi che fa sgorgare la propria fotografia dal crash del sensore, vi stimo fratelli , giusto per far capire cosa intendo con la mia critica magari fin troppo tranchant, e con la consapevolezza che questo approccio non si può applicare a tutti i generi fotografici, ci mancherebbe, ma le immagini del giovane fotografo con un mondo di espressività e artisticità e autorialità mi sembra che si confrontino, e che abisso allora tra lo pseudo-farlocco-collodioumido-clichèdaistagrama che anche mia sorella oramai lo fa, e gli esempi postati, dove c'è pensiero, ricerca, rischio, quindi mi sento assolutamente di essere tranchant...

Scusate le modifiche in corsa ma sto scrivendo da un iPad e la correzione automatica mi fa scrivere strafalcioni, quasi quasi adesso esco e faccio qualche foto con il tablet

Un saluto ed un ringraziamento ad Andrea per il grande lavoro svolto, con un augurio trovare sempre strade per rinnovare la sua passione per la fotografia, ed un augurio di buon lavoro a Fabio, a cui rinnovo il mio personale sostegno, anche se ahimè anche per me il tempo e sempre più tiranno...

Ha scritto Simon, uno dei dirigenti Harman, su Apug specificando che Ilford e Harman sono due società ben distinte, una con sede in UK e l'altra in svizzera, confermando che è Harman che produce chimici, pellicole e carte per stampa argentica e che Harman gode di ottimissima salute, mentre invece Ilford era oramai concentrata sostanzialmente sul digitale (carte inkjet ecc.ecc), quindi non succede niente alle nostre amate pellicole...

Marco, io ho invece seguito il consiglio di uno dei più bravi fotografi di still life italiani che non ha mai posseduto un tavolo di plexiglass, in pratica si tratta di assemblare un tavolo tipo cantiere edile con una lastra di legno, truciolato, quello che vuoi e che costa meno e nelle misure che vuoi, appoggiato su due stativi da cantiere...sopra ci metto un foglio di formica bianca d 1mm che sagomo a limbo agganciandola a due stativi con delle pinze piuttosto che alla barra verticale di un portafondali mobile...quelle 2 volte ogni 3 anni che ho bisogno di luce da sotto metto una lastra di plexiglass, vetro, e carta bianca...se sei a Milano e vuoi passare a vedere fammi un fischio!

Io per l'E6 a Milano mi servo da Chrome:

http://www.chromeweb.it/

Ma io e te ci conosciamo forse? (domanda retorica ovviamente!

Benvenuta!, è un vero piacere "rivederti" anche qui

Fer, fantastica!!, mi hai "rubato" l'idea per i viaggi , anche io sto cercando soluzioni alternative alla reflex e volevo "accattarmi" una medio formato a pellicola sul genere che hai preso tu, bravo, condivido la scelta!

Non c'entra niente ma tra l'altro sto anche cercando di "accattarmi" una Polaroid 180, ho appena visto un documentario con la grande Patti Smith che gira il mondo con una sempre nel suo zaino, mi ha fatto venire una voglia!!!!!!!

Grazie Marco per l'esauriente risposta, l'apprezzo molto!

Guarda, concordo pienamente sul fatto che non sia necessario entrare nella operatività delle proprie fotto, e che oltre a non essere necessario non piaccia, anche a me non piace! , però quando ho letto il tuo statement, con in suoi riferimenti alla musica atonale, mi sono "ritrovato" proiettato in un mondo in cui i processi che sottendevano la realizzazione delle opere erano di fondamentale importanza, al punto che i compositori non solo ne parlavano e li spiegavano (Cage: stabilisci dei parametri e vedi cosa succede), ma addirittura diventavano intere note di copertina con tanto di schemi tecnici (Brian Eno in Discreet Music in cui c'è il disegno del sistema in cui venivano messi in loop i registratori), ecco perchè ho voluto chiedere, ho intravisto un forte parallelismo con quel mondo lì...

Marco, come sai questo lavoro mi è sempre piaciuto e convinto molto, finalmente un approccio nuovo e personale alla fotografia di paesaggio, a dimostrazione che non è assolutamente un genere "cartolina", ed in un momento in cui anche i paesaggisti più coraggiosi e "moderni" (mi riferisco sostanzialmente a chi si rifà alla tradizione dei "Nuovi topografici" per intenderci) a mio avviso stanno diventando un pò ridondanti nel proporre sempre la solita "formula"...

Vorrei però farti una domanda che per me è molto importante per giudicare il tuo lavoro, cioè io vorrei meglio comprendere questo "imparentamento" con la musica atonale che tu stesso citi nello statement, mi piacerebbe comprendere meglio (se ti va ovviamente!) quali siano quelle regole a cui fai riferimento ed il processo di applicazione delle regole all'immagine...sai che sono un concettualone ed il processo per me è paradossalmente più importante dell'immagine...grazie...

Citazione:

Guarda, sono sulla stessa barca, infatti le mie le ho fatte fare tutte a mio figlio


Battute a parte, per me il 2102 (anche se il processo in realtà è cominciato alla fine del 2011) è stato un anno di importanza fondamentale perchè ha portato alla realizzazione del secondo capitolo del Corpo senza Organi, e lo ha fatto aprendo scenari fotografici assolutamente inediti per me e Cristina, per la prima volta un nostro lavoro di ricerca non è stato realizzato con un banco ottico (è stata utilizzata una compatta da poche decine di euro), e per le prima volta non siamo più completamente autori delle nostre immagini, avendo affidato a nostro figlio il compito di scattare le immagini, per noi come fotografi non c'è stato spazio (e meno male direte voi!), il nostro ruolo era diverso...è stato un percorso che ci ha regalato tanto sia da un punto di vista umano che fotografico...

Anche per me il 2012 ha rappresentato un allontanamento sempre maggiore dal digitale, parlo di me personalmente, come gusti e passioni (dico questo perchè ho appena scritto che l'ultimo lavoro è stato fatto con una compatta digitale), non so, sarà che lo uso tutti i giorno per lavoro ma non fa per me a livello di amore e di coinvolgimento emotivo, e conseguentemente ho avuto un forte avvicinamento non tanto alla pellicola che non ho mai smesso di usare con i banchi ottici anche e nonostante il lavoro sul CsO, ma piuttosto con il mondo delle tecniche antiche, collodio umido in primis ed ultimamente mi sta frullando qualche idea strana su foro stenopeico, dagherrotipi, tricromia, e con questo siamo già al 2013...

E quindi aggiungo solo che nel 2013 vorrei diventare sempre più bravo con il collodio umido, tentare la strada della stampa a carboni a colori (però è 2 anni che lo dico e noin lo faccio), comperarmi una Graflex per scattare 4x5" a mano libera, far continuare con la compatta il lavoro sul Corpo senza Organi a mio figlio, pubblicare il nostro primo libro contenente i due capitoli sul CsO...

Ciao e benvenuto anche da parte mia!

Capisco e comprendo quello che intendi dire su questo forum, concordo con te, certo anche qui si parla di tecnica come è anche giusto che sia, però concordo con te, qui si respira un aria completamente diversa da altri forum, ed è sempre a mio avviso aria bella fresca , ma soprattutto penso ci sia una forte condivisione di fondo tra gli utenti di f1,4, cioè che alla fine la macchina fotografica, gli obiettivi, sensori e pellicola, sono solo degli strumenti per realizzare la propria visione, ed alla fine è solo questa visione quella che conta, che poi ognuno sia libero di usare il banco ottico o la compatta, il digitale o la pellicola, per me quello che contano solo solo le immagini, e con le immagini perchè no? quell'approccio aperto alla sperimentazione, alla voglia di mettersi in gioco, di imparare sempre e comunque...amen ...


Comunque hai ragione, qui di "folli" ce ne sono parecchi