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Re: Fine del made in italy? ma cosa ci lamentiamo?

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22/6/2009 11:34
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Passi per caffè e profumi stranieri, ma ho visto che in Italia ora viene pubblicizzato in inglese anche un famoso panettone italiano.
Io non mi stupisco più di nulla.

Inviato: 11/12/2012 10:09
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Re: La pontenza e' niente senza controllo....ovvero problemi di autofocus

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federico ha scritto:

Il piano di fuoco è quello su cui è regolato l'obiettivo, cosa intendi per I pianI?

F.


Tutti quelli compresi nella Profondità di Campo (nel tuo esempio di prima tutti i piani tra 3 e 10 metri di distanza), che quando, continuando ad ingrandire, passano dal nitido allo sfocato, lo fanno tutti allo stesso modo.

Inviato: 11/12/2012 10:05
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Re: La pontenza e' niente senza controllo....ovvero problemi di autofocus

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federico ha scritto:

Ovvio poi che per quanto alta non sia infinita e, continuando a ingrandire, appaia infine poco nitido anche il piano di fuoco.



Appaiono infine poco nitidi anche i piani di fuoco.
E’ il singolo piano di fuoco che è un’illusione, non la profondità di campo come avevi scritto tu...

Immagino scenari futuri… gente che andrà in giro con macchine da 500 Mp sul 24x36 e obiettivi super risolventi, pesanti treppiedi oppure tempi sempre inferiori a 1/2000” a mano per evitare il micromosso, ed infine delusione davanti ai monitor perché è quasi sempre tutto sfocato… ehhh, sarà dura la vita…

Inviato: 10/12/2012 9:33
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Re: La pontenza e' niente senza controllo....ovvero problemi di autofocus

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federico ha scritto:
... altrimenti la PdC si mostra per quel che effettivamente è in realtà: un'illusione...
.......
Intendo dire che la profondità di campo è una convenzione, essendo il piano di fuoco per definizione uno e uno solo; quella che definiamo profondità di campo non è altro che uno sfocato ancora non abbastanza evidente, ad un dato livello d'ingrandimento, da apparire tale... è solo questione d'ingrandire abbastanza per rendersene conto;
F.


Non sono per niente d’accordo.
La profondità di campo è una grandezza reale e non un’illusione. Le cose andrebbero come tu le descrivi in un mondo di obiettivi ideali e sensori ideali, che non esiste e non esisterà mai.
La profondità di campo è una conseguenza della profondità di fuoco. La profondità di fuoco è una grandezza finita perché un sensore o una pellicola non hanno risolvenza infinita, e i punti immagine creati da un obiettivo reale sul suo secondo piano focale non sono punti geometrici adimensionali.
E’ vero che la profondità di campo è una grandezza dipendente da un parametro arbitrario, il cerchio di confusione, ma non bisogna pensare di poterlo fissare piccolo a piacere, in quanto sia l’obiettivo che il sensore hanno limiti reali finiti e non infinitesimi.
In altre parole, ingrandendo abbastanza, le cose vanno come dici tu fino ad un certo punto, poi, se continui ad ingrandire, tutti i piani che fino un attimo prima vedevi a fuoco diventeranno sfocati allo stesso modo.

Inviato: 8/12/2012 21:37
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Re: Macchie sul negativo

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FranzX ha scritto:
Una normalissima centrifuga da insalata nella quale porre le spirali con asse orizzontale (90° rispetto alla posizione che hanno nella tank), a coppie frontali (2 o 4) per evitare che siano eccentriche (se hai un solo rullo o tre puoi metterne una vuota). "Macinare" ad alta velocità per 60" e tirare fuori le pellicole quasi asciutte e senza macchie. Senza imbibente e con acqua demineralizzata escono perfette,

Riesumo questa vecchia discussione perché ieri ho finalmente avuto occasione di provare questo sistema.

STRE-PI-TO-SO.

Credo che non userò mai più l'imbibente.
(posto solo per portare la mia esperienza, non certo perché le affermazioni di Franz abbiano bisogno di un avvallo)

Un bel grazie a Franz.

Inviato: 8/12/2012 21:30
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Re: Steve McCurry per il nuovo calendario Pirelli

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danipen ha scritto:
per fare 12 scatti usa l'ammiraglia canon, l'ammiraglia nikon e la hassy h...
direi che più che mutuo c'ha il leasing


Mah..., McCurry che io sappia ha sempre scattato con Nikon e con Hassy... per fare quei 12 scatti credo che le due macchine bastino ed avanzino, per cui mi chiedo chi abbia pagato chi perché spuntasse anche una Canon... (poi magari sono io che ho pensieri contorti...)

Inviato: 4/12/2012 22:36
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Re: Richiesta un po' strana

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archifoto ha scritto:
Accidenti! Non credevo fosse così complessa la situazione.

Dove è lo Stato a gestire beni ecclesiastici, sia in Italia che all’estero, ho sempre trovato una certa rassegnazione da parte del Clero (è così, non l’ho deciso io, devi chiedere ad altri perché io non posso farci nulla…). In casi limite come quello di Firenze, invece ho notato una certa conflittualità tra i vari enti che si dovrebbero spartire la torta. Un funzionario di uno di questi enti, col quale poi mi sono messo a parlare, mi ha detto che stavano intentando una causa ad un altro ente per questioni di chi dovesse rilasciare i permessi per un determinato luogo. La cosa che fa imbestialire è che tutta questa gente con le loro inutili mansioni e le ancor più inutili beghe, la foraggiamo noi con le nostre tasse.



Citazione:

archifoto ha scritto:
Ma Orso, scusa la domanda brutale, a cui puoi rispondere in modo brutale: ma chi te lo fa fare di cacciarti in questo ginepraio se non è un lavoro pagato?
ciao
oscar

Se fosse un lavoro pagato ne terrei conto nel preventivo, e mi caccerei nel ginepraio con l’unica motivazione della pecunia.
Essendo un lavoro per me, cioè per un mio personale progetto fotografico, mi caccio nel ginepraio con l’unica motivazione di raggiungere uno scopo che mi sono prefissato, cioè portare avanti quel progetto. Motivazione che per il mio modo di pensare è ancora più forte dell’altra. Ovvio che è e rimane la fase più noiosa per non dire avvilente del lavoro…

Inviato: 4/12/2012 22:31
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Re: Richiesta un po' strana

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Il “mondo ecclesiastico” è quanto mai variegato.
I luoghi di maggior pregio artistico generalmente sono in mano allo Stato e non al Clero. Tanto per fare un esempio, a Firenze ho passato una mattinata all’arcidiocesi e ne sono uscito con una lettera firmata dal direttore dell’Ufficio di Arte Sacra. Pensavo di essere a cavallo, ed invece, tolta la cattedrale, mi è praticamente servita a nulla. Per S. Marco ci vogliono i permessi da un ufficio della sovraintendenza, per S.Croce bisogna passare da un ente laico che si chiama Opera di Santa Croce, S. Maria Novella è l’apoteosi del caos all’italiana. I due chiostri più piccoli dipendono da un ufficio comunale dei beni artistici, per quello più grande, essendoci una scuola militare, bisogna rivolgersi al Ministero della Difesa. Per la chiesa sono andato dal parroco con la mia bella lettera del monsignore, e mi ha detto che è già tanto se lì dentro gli fanno dire messa: dipende dal Ministero degli Interni e bisogna rivolgersi alla Prefettura. Ci ho provato, e la dottoressa di turno, per 1 scatto BN in 35 mm con treppiede a scopo di studio, mi ha detto che dovevo fare un versamento di 150 euro, e che il permesso mi sarebbe stato rilasciato in soli 4 o 5 giorni. Me ne sono andato molto velocemente perché mi stava venendo in mente l’Iliade…

In Francia, almeno per quella che è la mia esperienza, è tutto più semplice ed è quasi sempre l’Office du Patrimoine locale a rilasciare i permessi, senza tante storie.
In Spagna si va dai luoghi il cui nome inizia con “Real” dove i permessi devono essere richiesti a Madrid ed è una trafila lunghissima (Real Monasterio de S. Clara a Tordesillas, ad esempio), a luoghi anche di grande rilievo artistico che dipendono dal clero locale (mi viene in mente la cattedrale di Burgos), dove ti danno il permesso seduta stante chiedendoti una copia delle foto per documentazione interna, da spedirgli… con comodo.

Inviato: 4/12/2012 0:14
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Re: Richiesta un po' strana

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La cose stanno in questi termini.

Io chiedo un’autorizzazione per poter fotografare un capitello romanico all’interno di una chiesa (ad esempio), per una ricerca fotografica personale sui capitelli romanici che sto portando avanti, e che per ora produce foto che rimangono chiuse in un mio cassetto.
Quando questo lavoro fotografico sarà terminato, se lo riterrò valido, potrebbe sfociare in una mostra o in una pubblicazione. Se invece riterrò che non ne vale la pena, rimarrà per sempre sepolto in un cassetto.

Loro, per autorizzarmi a scattare, mi chiedono una copia di ciascuna foto e una liberatoria per il libero utilizzo di queste foto. Inoltre mi dicono che un’eventuale successiva pubblicazione da parte mia di queste foto, richiederà un’ulteriore autorizzazione all’uso da parte loro.

Quindi non mi sembra uno scambio di liberatorie.
Ciò che mi dà fastidio non è tanto la richiesta di una copia della foto (cosa che mi è già accaduta alcune volte in passato, ma specificavano che si trattava per uso interno di archivio), quanto la liberatoria che li autorizza a farne quello che vogliono.
Nel caso che ho descritto sopra, potrebbe benissimo succedere che mi vedo pubblicata una foto da parte loro, prima che io decida se quella mia foto la farò vedere o no a qualcuno. Il che mi pare decisamente grottesco.
La tentazione di fare bene i 3 scatti che mi interessano e tenermeli, ed altri 3 alla membro di segugio da mandargli, è forte…

Inviato: 3/12/2012 19:20
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Re: E' già finito il quinto incontro...

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Credo sia una ex pigiatrice.
Ottimo still life, comunque.

Inviato: 3/12/2012 9:41
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Richiesta un po' strana

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Mi capita sovente di voler fotografare in luoghi dove non è permesso, tipicamente interni di chiese, castelli, palazzi, ecc, e quindi di dover chiedere permessi vari.
Premetto che si tratta sempre di foto per ricerca personale e senza alcun scopo di lucro. In ogni caso mi riservo di chiedere in un secondo tempo un’ulteriore autorizzazione in caso di eventuale successiva pubblicazione o esposizione pubblica delle immagini.
Alle volte assieme alla concessione mi viene richiesta una copia delle foto, per archiviazione.

Mi è successo recentemente di sentirmi chiedere oltre ad una copia di ciascuna foto, anche una liberatoria che garantisca all’Ente che mi ha concesso il permesso il libero utilizzo delle foto.
Cioè in pratica mi dicono: ti concediamo di fotografare se poi ci regali le foto.

Vi sembra una cosa normale?
A qualcuno di voi è già successo?

Inviato: 3/12/2012 9:37
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Re: A proposito di riviste

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FranzX ha scritto:

Non voglio fare il nostalgico, ma anche l'editoria specializzata, a mio avviso, sta seguendo il declino che avvolge quasi ogni aspetto della società.

A questo aggiungo che non esistono riviste di settore dedicate al mondo professionale. Se mi fosse sfuggita, fatemelo sapere.


Concordo.
Io mi sono stufato molto tempo fa.
Zoom ha resistito dal n.1 al 187 (fine 2003), poi ho smesso, troppo sbilanciata verso il concettuale per i miei gusti.
Per quanto riguarda il mondo professionale ho seguito un po’ le vicende di Maurizio Rebuzzini, dapprima gli articoli con Bruno Palazzi sul Fotonotiziario, poi sono stato per molti anni abbonato a FotoGraphia.
All’inizio degli anni ’80 mi abbonai ad alcune riviste straniere dedicate al mondo professionale, come:
-International Photo Technik (D, english edition, quella che dice Luciano)
-Professional Photographer (UK)
-The Professional Photographer (USA)
-Studio photography (USA)
-Darkroom Photography (USA)
ma nessuna ha visto i ’90.

Inviato: 19/11/2012 23:34
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Re: Leica Monochrome

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federico ha scritto:

Una marea bruciati, però, e quindi inutilizzabili, nell'esempio del tizio... ne basta "uno misero" non bruciato per recuperare, intende probabilmente dire...

F.


Dài Federico… un fotosito di un sensore non è una grigliata di salsicce che se dopo averne bruciate una marea ne viene una buona allora si può sentire il gusto lo stesso… il tizio ha scritto a chiare lettere una fesseria, non è questione né di chiarezza né di italiano, con ogni probabilità si tratta di un lapsus come dice Franz, ma se non lo è dovrebbe invertire le sue valutazioni come suggerito e ben spiegato da Fer… non arrampichiamoci sui vetri per favore…

Inviato: 2/11/2012 22:31
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Re: Acquistare una foto di McCurry

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Però va detto che si tratta della foto considerata universalmente la più famosa dell’autore, e che i proventi servono (se ho ben capito) a finanziare un’organizzazione no profit che si occupa dell’istruzione in comunità afgane.
Altrimenti, per un prezzo di appena 400 volte tanto, si potrebbe puntare allo “stupendo” autoritratto concettuale della Sherman (anch’essa vivente), sicuramente in tiratura unica…

Inviato: 5/8/2012 22:02
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Re: messa a fuoco manuale

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pamar5 ha scritto:
Ogni volta che c’è da fare un raffronto tra passato e presente (rimpiangendo il passato) si tira in ballo come simbolo (e pecca) del presente il digitale. In questo caso il paragone non deve essere (secondo me) di questo tipo, ma piuttosto tra ottiche a fuoco manuale ed ottiche autofocus.
Lo spartiacque è stato probabilmente l’avvento dell’autofocus. Gli obiettivi sono cambiati pesantemente, con l’autofocus, a livello di “facilità d’uso” in manuale.


Mah…, io credo che la “colpa” sia ugualmente da attribuire all’autofocus e al digitale.

Ciò che dici sugli obiettivi AF è vero. Ridicole ghiere di maf manuale e perdita di riferimenti per pdc e iperfocale soprattutto all’inizio, poi però si è notato un certo recupero di “serietà” sulle più recenti produzioni di obiettivi AF di fascia media e alta.
Però va anche detto che dopo l’avvento dell’autofocus le fotocamere hanno conservato vetrini di messa a fuoco seri, magari intercambiabili, come pure i mirini (Nikon F4 e F5, ad esempio). E questo perché chi aveva un buon corredo di ottiche manual focus difficilmente lo avrebbe buttato ai pesci subito, quindi le reflex AF, per essere vendute, dovevano realmente essere utilizzabili anche in manual focus.
Con l’arrivo del digitale, invece, la filosofia costruttiva delle fotocamere è cambiata parecchio. Il sensore oltre che patire parecchio la polvere era quasi sempre più piccolo del 24x36. Allora via subito l’intercambiabilità dei mirini nelle ammiraglie, e per sopperire parzialmente alle piccole e buie immagini che si vedevano attraverso i pentaspecchi o i pentaprismi delle reflex a formato ridotto, i precedenti vetrini ottimizzati per la messa a fuoco hanno lasciato il posto a vetrini ottimizzati per la luminosità, quindi più lisci e meno adatti alla maf manuale. Tanto cosa importa? C’è l’autofocus no…!?!?

Inviato: 27/7/2012 19:08
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Re: info per Durst L 900

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Il condensatore di un ingranditore è un sistema ottico che si deve accoppiare otticamente alla focale dell’obiettivo impiegato. Dato che obiettivi di focale diversa coprono formati di negativo diversi, i relativi condensatori devono altresì coprire il massimo formato coperto dall’obiettivo al quale si abbinano.
Per gli ingranditori medio formato Durst (tra cui il DA900) sono disponibili tre condensatori che si chiamano BIMACON 80, BIMACON 75 e FEMOCON 50.
Il BIMACON 80 deve essere usato da solo quando si usano obiettivi di focale 100/105 mm, cioè obiettivi che coprono fino al formato 6x9.
Il BIMACON 75 deve essere usato da solo quando si usano obiettivi di focale 75/80 mm, cioè obiettivi che coprono fino al formato 6x6.
Il FEMOCON 50 (che non può essere utilizzato da solo) deve essere usato assieme al BIMACON 75 quando si usano obiettivi di focale 50/60 mm, cioè obiettivi che coprono fino al formato 24x36.

Il porta negativi BIMANEG, che arriva fino al formato 6x9, viene generalmente corredato di una coppia di vetri pressori che si chiamano LURIOGLA. Il vetro superiore può essere sostituito con uno speciale vetro anti-newton che si chiama BIMAGLA AN. Con tali vetri si può stampare fino al formato 6x9.
In alternativa, al posto di questi vetri, sul porta negativi BIMANEG si possono montare delle coppie di mascherine metalliche che si chiamano BINEMA 35, BINEMA 45, BINEMA 66, BINEMA 67, BINEMA 69, rispettivamente per i formati di negativo 24x36, 4,5x6, 6x6, 6x7, 6x9.

Inviato: 25/7/2012 21:50
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Re: info per Durst L 900

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Il condensatore Bimacon 80 serve per il 6x7 e il 6x9.
Per il 35 mm servono il Bimacon 75 + il Femocon 50.

Le lamelle integrate sul portanegativi servono solo a mascherare certe parti quando si stampano dei crop. Il Bimaneg non può essere usato da solo. Deve sempre essere corredato o da una coppia di mascherine metalliche dell'apposito formato, o da una coppia di vetri.

Inviato: 25/7/2012 12:00
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Re: messa a fuoco manuale

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maceric ha scritto:
Però sono daccordo con Franz, vedi Orso sicuramente anche tu hai presente le innumerevoli discussioni sulla rete e, quindi, anche tu ti sarei accorto che spesso sono figli del digitale, giovani uomini di 30/35 anni nella piena maturità psicofisica. Non possono essere un paio di diottrie di miopia e uno 0,5 di astigmatismo a far crollare tutto!

Ma sono d’accordo anch’io, tra chi è nato col digitale c’è un vero e proprio terrore della messa a fuoco manuale, da farsi tutt’al più con l’ausilio di un led di conferma. Senza l’ausilio dell’elettronica non si riesce più a fare nulla.


Citazione:

VRicciardi ha scritto:
...Anche perché se scatti a 1,2 o 1,4, basta poco perché l'occhio sinistro sia nitido, e il destro già no se il viso è poco poco un minino di tre quarti. Ne vale la pena?

Su certi forum di fotoamatori ho visto primissimi piani fatti con l’85 a 1,2 con una sola ciglia di un occhio a fuoco, seguiti da commenti del tipo “pura poesia!”, “lo vogliooooo…”
Oppure figlio in piedi davanti al lavello della cucina storto e con un paio di pentole sopra che nonostante lo sfocato del 50 a 1,2 si vedeva che erano sporche, con commenti del tipo “magnifica, che tridimensionalità!!!”, “complimenti, stacco da pauraaaa…sbav, sbav, sbav…”
Devo ammettere che a leggere queste cose si passano delle mezz’ore liete.

Inviato: 25/7/2012 11:51
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Re: messa a fuoco manuale

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Per una buona messa a fuoco manuale servono due cose: un buon vetrino di messa a fuoco e una buona vista.
I primi sulle digireflex non ci sono più, la seconda con gli anni quasi sempre si deteriora.
Mi ricordo di Newton che in un’intervista di una ventina di anni fa benediceva i Nikkor AF proprio per questioni di vista.
Personalmente, su reflex a pellicola con vetrini adatti, nonostante la sola correzione diottrica della miopia (e non dell’astigmatismo), non ho problemi di messa a fuoco manuale, anche se devo ammettere che ormai uso prevalentemente vetrini con microprismi o immagine spezzata rinunciando agli adorati “solo smerigliato”.

Inviato: 24/7/2012 9:44
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Re: Fotografare dall'alto...in Toscana.

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No, no, nessun doppione, siamo su un'altro forum... era solo una segnalazione.

Inviato: 24/7/2012 9:43
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