Luca76 ha scritto:
Guarda .... gli unici che ci possono mettere mano sono delle aziende specifiche di recupero dati in camera bianca, ma sinceramente quando succedono queste cose al 90% il problema è della superficie del disco, quindi non riescono neanche loro a recuperarli. Infatti la ridondanza ciclica capita proprio perchè la parte meccaninca ed elettronica delle testine funziona perfettamente ed insiste ad riallinearsi sul dato non leggibile.

N.B: il recuper dati parte mediamente da 500-600 Euro in su ....

Marco ha scritto:
Dal momento che l'esperienza di Cristina nel mondo del microstock sta andando benino, niente di che ma insomma abbastanza "incoraggiante" da permetterle di pensare di proseguire il suo impegno e di "upgradare" la sua attrezzatura ad una DSRL full frame per avere sia files di migliore qualità  che files più "pesanti"...
......

Marco

Luca76 ha scritto:
Ric non fidarti del disco, problemi di superfice quasi sicuramente. Rindondanza, vuol dire che non riesce ad accedere a quel dato e ci riprova più volte senza farcela.

Falcopardo ha scritto:
Ciao Ric,
se ritieni che sia piu' funzionale un aggeggio come questo...piu' leggiero e' e meno potra' influenzare con le sue vibrazioni la stabilita' della macchina.
Penso che se l'oggetto in questione non e' montato su un suo cavalletto debba essere il piu' leggero possibile.
Poi bisogna calcolare l'eventuale vento...secondo me la soluzione migliore resta sempre la mano.
Ciao,
Renzo

Falcopardo ha scritto:
Ric, mi fai cadere le braccia...
non hai un pezzetto di filo di rame da appiccicare con dello scoth ( meglio il nastro adesivo di carta da carrozzieri, rilascia meno colla ) al paraluce ( per farlo star fermo basta chiudere il pezzo finale ad anello ) e con all'estremita' un pezzetto di cartoncino nero?
Ciao, fai lavorare la fantasia...
Renzo

Falcopardo ha scritto:
vi ricordate la disputa sull'utilita' del 100% di inquadratura del mirino?
Quanto mi incavolo quando scopro che ho inquadrato anche la mano che nel mirino non vedevo.....
Un suggerimento insolito per un paraluce.
Una scatola di cartone ( anche quella delle scarpe ) con l'interno nero. un bel buco nel mezzo e inquadrare attraverso quello tenendo la macchina un po' distaccata ( secondo la lunghezza dell'ottica ). E' il miglior paraluce che esista perche' elimina tutti i riflessi. Occorre pero' lo schiavetto...
Ciao,
Renzo

danipen ha scritto:
Citazione:

rictro ha scritto:
[...]
A parte le battute non trovo molto comodo il "tuo" metodo (anche se lo uso da una vita, o almeno lo usavo), con attrezzatura pesante e locations non ottimali il micromosso è sempre in agguato, comunque grazie del consiglio.
[...]

e si... io parto dal presupposto che non scatto mai senza cavelletto

danipen ha scritto:
... poi durante lo scatto basta stare fermini
ciao
daniele

danipen ha scritto:
io quando il paraluce non basta metto una mano... ovviamente quello che non sta scattando
la metto in modo che non compaia nell'inquadratura ma che allo stesso tempo elimini il flare. basta guardare in macchina e si trova dove mettere l'altra mano, poi durante lo scatto basta stare fermini

ciao
daniele

paolo69 ha scritto:
...
A questo punto piacerebbe anche a me sapere chi è la famosa testa...
Ric,vai tu a dirgli cosa ci serve,mi sa che a Sendai non l'hanno mica capito...

Paolo

luciano ha scritto:
Mi piacerebbe sapere chi fabbrica il sensore. Forse la Nikon stessa, oppure?

Certamente non penso sia un sensore di origine Sony, come era per altri modelli Nikon.

I soliti $5000 .... eh bè.

cristiano ha scritto:
Ciao Ric, io ci ho pensato molte volte, ma... ho sempre avuto paura della sproporzione fra impegno necessario a produrre buone immagini e guadagni. Non voglio sapere i tuoi conti, ma solo se nel tuo caso invece questa sproporzione non c'è o è minima...
ciao grazie
c

cristiano ha scritto:
Interessante... Mi ha stupito vedere che nel database istockphoto ci sono delle comunissime foto di Otranto... argh... queste foto sono in vendita??? Scusa Ric, sarà presuntuoso, ma...
ciao
c