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Re: Aldo Beltrame – Ansel Adams: l’innocenza della natura.

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fabusdr ha scritto:
ciao marco,
ci potresti spiegare per favore che cos'è un americano dell'ovest?
ciao e grazie
f



Vi risparmio un trattato, ma la caratteristica della cultura piu' peculiare a ovest del Mississippi (un po' il loro marchio di fabbrica, insomma) e' quella di uno scarsissimo interesse verso il 'pregresso'. Quello che in Europa e in misura minore nell'est degli USA c'e', e' invece il continuo confrontarsi con il passato per la forte percezione di un continuum che ci lega con esso. Nella cultura dell'ovest e' presente in misura molto ma molto minore, e assente in certi casi. Attenzione! Penso sia un errore cadere nella facile conclusione "non si interessano del pregresso perche' non ce l'hanno". Inizialmente questo e' stato sicuramente il motivo principale, ma ho la netta impressione (e con me gente piu' intelligente e colta di quanto sia io) che si sia stabilita proprio una cultura---coltivata anche con un po' di civetteria a questo punto---del rifiuto dei modelli del passato come trampolino per la creazione di nuovi.

Questo ha lati positivi e negativi. L'Europa e' zavorrata dal passato che le rende molto piu' difficile produrre qualcosa veramente fuori dagli schemi ma ha anche una profonda base culturale ed artistica su cui costruire dei messaggi di sostanza. L'ovest USA non ha questa zavorra ed e' molto piu' libero di trasgredire, di innovare, di rompere gli schemi, ma anche di rendersi talvolta ridicolo in goffi tentativi dilettanteschi di reinventare la ruota.

La cosa bella di questa cultura da "Estremo Occidente" (da una azzeccatissima definizione ed omonima colonna su Repubblica di Rampini che scriveva da San Francisco --- adesso si e' trasferito in Cina) e' di adottare ed assimilare culture lontanissime, talvolta in modo superficiale e consumistico, altre volta in modo veramente rivoluzionario. Il tutto ha alla base una visione del mondo 'da bambino' cioe' svincolato dagli schemi storiografici e culturali che appensantiscono l'adulto. Le grandi foto di AA sono foto fatte all'interno di un contesto culturale di questo genere, a mio parere. Sono foto fatte con gli occhi di un bambino con il disinteresse piu' totale nel rapportarsi con il pregresso (la foto paesaggistica in questo caso). Per carita'!, il discorso sarebbe piu' articolato perche' AA ha pure fatto foto commerciali e per cataloghi, mica che ha fatto foto di paesaggi tutta la vita, ma sto cercando di spiegare un concetto in poche parole e di necessita' estremizzo un po' il discorso.

Non fraintendetemi, non voglio dire che il vestito di AA sia lo stesso di Ferlinghetti, John Cage, o Terry Riley (personaggi diversissimi tra loro, notare bene), ma la stoffa viene dallo stesso materiale pero'.

Una lettura interessante --- questa sul rapporto tra controcultura Californiana ed innovazione --- e' il libro 'Hippie.com' di Enrico Beltramini. Parla appunto di questi temi ma in termini di 'cultura dell'ovest --> business' invece di 'cultura dell'ovest --> arte'.


Inviato: 1/5/2006 18:18
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Re: Aldo Beltrame – Ansel Adams: l’innocenza della natura.

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25/8/2005 8:38
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Penso che definire Ansel Adams 'americano' non vada abbastanza in la'. AA era un uomo dell'ovest degli Stati Uniti. La differenza secondo me e' importante proprio per cominciare a capire la sua etica e le sue motivazioni.

Ha anche inaugurato un modo di essere fotografo che poi e' diventato costante comune, cioe' quello di essere attivamente coinvolto in movimenti di protezione dell'ambiente e del territorio, e di usare la sua fotografia anche per servire a questo scopo.

Per me --- che critico fotografico non sono --- le sue immagini sono lungo il filo diretto che arriva da Lewis e Clark, dimostrano insomma, a distanza di 140 anni, quello sbigottimento, quel rimanere a bocca aperta di fronte all'immensita' dei paesaggi dell'ovest che avevano avuto proprio L e C quando li videro per la prima volta. E' la gioia della scoperta che solo un bambino ha che vedo in molte immagini di AA.

C'e' poi anche il lato oscuro di AA --- di cui AA non ha alcuna colpa, sia ben chiaro --- cioe' di aver ingessato la foto paesaggistica negli Stati Uniti per quaranta e passa anni. Colpa anche delle gallerie che hanno avuto troppa paura per troppo tempo di proporre dei modelli diversi da quello di AA. Solo nell'ultima decina di anni si e' visto qualche cambiamento importante (Michael Kenna, per esempio).


Inviato: 30/4/2006 19:58
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Due podcast fotografici (in inglese)

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A chi mastica l'inglese segnalo questi due podcast con introduzione acclusa.

http://www.lenswork.com/podcast.xml
<i> Random Observations on Art, Photography, and the Creative Process. These short 2-4 minute talks focus on the creative process in fine art photography. LensWork editor Brooks Jensen side-steps techno-talk and artspeak to offer a stimulating mix of ideas, experience, and observations from his 35 years as a fine art photographer, writer, and publisher. Topics include a wide range of subjects from finding subject matter to presenting your work and building an audience. Brooks Jensen is the publisher of LensWork, one of the world's most respected and award-winning photography publications, known for its museum-book quality printing and luxurious design. LensWork is sold in over 1500 stores in the USA and has subscribers in 62 countries. His latest books are "Letting Go of the Camera" (2004) and "Single Exposures" (2005). </i>


http://www.photoshopguys.com/wp-rss2.php
<i>Get the latest insider Photoshop and digital photography news from the "Photoshop Guys" themselves; Scott Kelby, Dave Cross, and Matt Kloskowski of the National Association of Photoshop Professionals (NAPP). Each week on Monday, you'll get a quick look at what's new, plus interviews with leading players in the Photoshop industry and real-world Photoshop tips and shortcuts you can use today. And hey... you never know when you?ll have the chance to win a free prize such as a book, dvd, or maybe even a free iPod. If you're as passionate about Photoshop as we are, then tune in each week to Photoshop TV. </i>

Inviato: 30/4/2006 12:04
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Re: IL LINGUAGGIO FOTOGRAFICO

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Io penso che 'fine art' caratterizzi una filosofia della gestione del processo creativo (quello che si chiama 'labor of love' in inglese, o se volete 'grande artigianato' in italiano). Che gli strumenti venissero usati 50 anni fa o 5 non dovrebbe contare nulla.

Non vedo francamente differenza tra chi passa notti insonni con le mani impaciuccate dentro a soluzioni al platino e chi si brucia le retine davanti ad uno schermo di PC che gira Photoshop. Entrambi stanno sudando sette camicie per ottenere un qualcosa che li renda orgogliosi della loro Arte.

Poi il mercato premiera' un metodo piuttosto che un altro perche' piu' di moda, un modo sara' piu' 'in sintonia' con quello che sente la societa' in quel momento, l'artista stesso (per motivi artistici, commerciali, o un po' di tutti e due) scegliera' un processo creativo piuttosto che un altro, ma questo e' un discorso che trascende il commento fatto nel paragrafo sopra.

Noi adesso guardiamo con reverenza le cartoline-ritratti fatte 120-150 anni fa e forse non ci rendiamo conto che allora questo genere di fotografie erano (1) un fenomeno di massa; (2) snobbate dai 'veri' fotografi; (3) infinitamente meno belle dei dagherrotipi; (4) molto meno delicate; (5) potevano essere fatte da assistenti pagati nulla; (6) si rivolgevano ad un pubblico di massa; (7) fecero la fortuna di alcuni astuti fotografi che cavalcarono la moda dei ritrattini tascabili per decenni; (8) diede un tremendo impulso allo sviluppo di processi chimici sempre piu' semplici, del quale tutti, inclusi i 'veri' fotografi, beneficiarono molto.

Mxa/Marco

Inviato: 27/4/2006 17:47
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Re: viewer per files raw e non solo

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Perche' non provi irfanview? E' pure gratis.

www.irfanview.com

Mxa/Marco


Inviato: 26/4/2006 23:01
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Re: Canon 5D e ottiche Zeiss/Contax

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Premessa: io non sono un fotografo professionista

Premessa: io non conosco il business dei servizi fotografici di matrimonio.

Ergo: dovrei stare zitto. Ma sono chiaccherino in questi giorni e quindi dico la mia

Insomma, il discorso non potrebbe essere del tipo: (1) "io i clienti che vogliono pagare i 400 euro per un CD di 2000 immagini di cui 150 sono della torta nuziale non li voglio"; (2) "la mia clientela a questo punto e' molto piu' ristretta --- e di mezzi economici piu' elevati --- e a questa propongo un prodotto molto raffinato e di classe, per esempio niente digitale, solo MF ed addirittura qualche foto LF in BN e chiedo per questo 2000 euro". Questo mi toglie dalla concorrenza del ragazzino a 50 euro al giorno.

Questo ragionamento e' semplicistico e ingenuo causa mia ignoranza o in effetti il mercato dei Fotografi di matrimonio (notare la F maiuscola) sta andando in quella direzione?

Mxa/Marco

Inviato: 26/4/2006 2:01
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STEFANO! STEFANO! STEFANO! STEFANO!

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Badger ha una Ebony SW810 usata a 'soli' $3500

Vai e colpisci fallo per noi!

Inviato: 25/4/2006 16:33
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Re: Obiettivi Carl Zeiss per GF

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Mah, sono molto perplesso. Voglio dire, tra uno Zeiss Biogon a 1400 sterline usato su Ebay e uno Schneider Super Symmar XL 80mm che Robert White vende nuovo a 1000 sterline (iva compresa), non penso avrei la benche' minima esitazione.

Immagino ci siano molti collezionisti di lenti GF ed e' a questo mercato che si rivolgono molte (certo, non tutte) di queste offerte di lenti Zeiss, non a chi le usa sul campo.

Personalmente non sono interessato all'uso di vecchie lenti nel 4x5 e 8x10, ma c'e' chi la pensa diversamente ed e' loro diritto.

Mxa/Marco

Inviato: 25/4/2006 16:02
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Re: Per gli interessati a panorami con stitching

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Fer ha scritto:
Il fatto che è allo stadio di lavorazione in cui sono gli esempi che ci mostri, il risultato è poco valutabile: pano1 ha queste strisciate visibilmente più chiare/più scure e non sono in grado di capire come poi aggiusterai il tutto per la stampa... come fai a "riaggiustare" le parti venute troppo chiare (o troppo scure)?
C'è poi da dire che gli aloni (che potrebbero essere dovuti ad una compensazione troppo disinvolta di luci ed ombre) aggiungono disorientamento, almeno per me.

Aspetto di vedere il risultato pronto per la stampa (ovviamente adeguatamente ridotto per web) per farmi un'idea.

Fer


Ho lottato con diversi sistemi di blending sia dentro Panavue che dentro PTGui. Sia gli aloni che le bande verticali non vengono compensati dai vari sistemi di blending.

Allo stato attuale delle cose il tentativo e' risultato essere un fallimento, che e' OK visto che chi non risica non rosica. Quando avro' una stampante seria riprendero' in mano la cosa, perche' per esempio gli aloni di cui parli ci sono eccome ma io li vedo se gioco con i livelli, altrimenti non li vedo. Le bande verticali quelle invece le vedo sempre.

Intanto provo altri metodi, come bracketing e mascherature, ma per grandissimi panorami non e' molto percorribile, ho paura, per motivi di risorse di calcolo e storage.

Per quelli interessati, ecco alcuni links:

http://www.gigapxl.org
http://infovis.cs.vt.edu/gigapixel
http://www.cliffordross.com/R1/gigapixel.html




Inviato: 25/4/2006 15:42
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Re: Obiettivi Carl Zeiss per GF

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Io conosco benino gli APO-Germinar perche' sono una classica soluzione per l'ULF dato che li puoi trovare dai 240mm ai 1000mm di focale.

Non sono molto richiesti, almeno molto meno di quanto siano i Ronar, i grossi Nikkor, gli Artar, o i Goerz, e quindi vanno via a prezzi stracciati. La settimana scorsa un Apo-Germinar se ne andato su Ebay.de per 150 euro (!) in ottimo stato e mi sembra fosse un 800mm. Un ROnar a quella focale puo' andare via a 1000-1500 euro o anche piu'. Pero' (come i Ronar) sono obiettivi da riproduzione, per cui quello per esempio pesava cinque chili (i Ronar sono piu' leggeri, relativamente parlando). Insomma, hai voglia a fare movimenti con la standarta anteriore, hai bisogno di un secondo cavalletto per sostenere la lente. C'e' qualche matto che lo fa, ma insomma... morale della favola, se ti danno solo 150 euro un motivo ci sara' pure

E poi vengono tutti senza otturatore. Nei grossi devi mettere un otturatore frontale, brutto e scomodo, mentre i piccoli si possono adattare ai vari Copal.

Guarda qui per piu' dettagli sugli zeiss

http://www.largeformatphotography.info/docter-optik.html

Ciao


Inviato: 25/4/2006 12:58
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Re: Per gli interessati a panorami con stitching

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Fer ha scritto:
... pano1 ha queste strisciate visibilmente più chiare/più scure e non sono in grado di capire come poi aggiusterai il tutto per la stampa...

Fer


Fer,
quelle strisciate sono in realta' un banding come quello della 5D ma verticale in questo caso. E come tutti i banding lo vedi solo tu ...



Va be' va, ritorniamo a lavorarci sopra ...




Inviato: 25/4/2006 4:16
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Re: Per gli interessati a panorami con stitching

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Io faccio panorami molto grandi con cui poi faccio dei murales fino a 3 metri per 2 a 250dpi

E' simpatico l'effetto che uno ha guardando queste foto perche' istintivamente piu' ti avvicini alla foto piu' ti aspetti il normale decadimento in risoluzione ... e non c'e'. Invece incominci a vedere sempre piu' particolari e poi sempre piu' particolari, e ti trovi a 30 centimetri dalla stampa a curiosare nel mezzo di questa tutti i dettagli che di colpo da cosi' vicino ti saltano alla vista.

Le cose piu' grandi che ho fatto sono state sui 400 fotogrammi con la Rebel XT, tipo 60 per 7 righe. Ma a questi livelli i problemi anche molto pratici da superare sono veramente tanti, ma finche' lo prendi come un divertimento un po' matto e' OK.

Inviato: 25/4/2006 2:57
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Per gli interessati a panorami con stitching

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Mi sono rotto di usare Panavue (molti lati positivi ma buggy) e ho comprato PTGui. Ho quindi iniziato ad usarlo e dato che la 'casa madre italiana' di PTGui e' l'ottimo www.photoactivity.com ho postato le mie esperienze li'

Sono abbastanza contento che un mio esperimento ha funzionato alquanto bene, e potrebbe essere interessante a quelli che fanno panorami, ed e' questo che voglio condividere con voi.

Premetto, io faccio panorami di solito alquanto grandi ('so ammerricano, no?), tipo 600-800 Mpixel.

Allora: una delle regole canoniche nel fare panorami stitching e' di mantenere l'esposizione manuale ovviamente per non avere fotogrammi molti diversi in esposizione uno vicino all'altro. Il risultato e' che si deve molto spesso scegliere tra un cielo completamente slavato ed un panorama esposto correttamente oppure un panorama buio con un bel cielo pieno di nuvole. In piu' ci sono un sacco di altri problemi che vi tralascio, non voglio fare un trattato sullo stitching.

La mia idea e' stata di abbandonare il manuale, passare alla priorita' di diaframma (ovviamente non possiamo avere la pdc diversa da fotogramma a fotogramma) <i> ma aumentare di brutto il numero di fotogrammi e la sovrapposizione tra fotogrammi contigui, arrivando al 50% e piu' ed usando un forte tele </i>. Questo si traduce in una mole di fotogrammi tremenda, con runs di setto otto ore per creare panorami, CPU che si sciolgono etc etc. Insomma, uno spasso!! Ma l'intuizione e' che se le transizioni da un fotogramma al successivo sono graduali (cioe' elevata sovrapposizione, cioe' molti piu' fotogrammi per coprire la stessa area, cioe' un significativo aumento di focale), l'esposizione puo' cambiare ed il software di blending fara' il resto.

Ed il risultato alla fine c'e'! Guardate un pezzo dell'abbazia di Novacella fatta con il classico metodo del tutto manuale (pano2) e con la priorita' dei diaframmi (pano1).

www.resonantlink.com/pano1.jpg

e

www.resonantlink.com/pano2.jpg

Il panorama e' piccolino, 96 fotogrammi di una Rebel XT con focale 135mm (216mm equivalente). Seguendo le regole canoniche avrei usato un 80-100mm equivalente, fatto un quarto dei fotogrammi, tutto in manuale con lettura media, e sarebbe venuto qualcosa molto simile a pano2. Badate bene che pano1 e pano2 sono solo esperimenti per saggiare il metodo, assolutamente non panorami pronti per la stampa.

Per completezza devo dire che fino ad ora avevo un po' aggirato il problema usando nella striscia di fotogrammi piu' in alto un filtro degradante neutro, ma la soluzione era insoddisfacente, dato che non e' vero che il cielo sia sempre e solo nella striscia di fotogrammi piu' in alto. Il metodo della priorita' dei diaframmi non funziona bene solo con il cielo, ma anzi mantiene la sua validita' in tutto il panorama: se ci sono zone del soggetto principale che verrebbero sottoesposte (o sovraesposte) in manuale le puo' tirare su.

C'e' qualche prezzo da pagare, per tutto questo, ma niente che non si possa gestire.

Urra'!!!!

Inviato: 24/4/2006 21:56
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Re: Nuovo arrivato

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Ciao Michele,

ben arrivato!

Mxa/Marco

Inviato: 24/4/2006 12:07
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

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Si, autonomia completa. Acquisto di macchina, obiettivi, PC, scanner, software, stampante, accessori stampante nel caso del digitale, acquisto ingranditore e accessori camera oscura nel caso analogico, ammodernamento di tutto dopo cinque anni, incluso manutenzione macchina e obiettivi.

Film e sviluppo con fotogrammi di scarto, tanti per il 35mm, meno per il MF, molto meno per l'8x10, poco per l'ULF. I costi di film e sviluppo e stampa (parlo di materiali, non di tempo) sono abbastanza OK perche' ho adoperato dati dei negozi e dati su cui c'e' abbastanza accordo (tipo 75 centesimi USD per piede quadrato di film BN di sviluppo, l'ho convertito in un euro e poi prezzi della chimica al gallone).

Se qualcuno mi da dei valori per lab stampa e scansione li posso impostare e vedere quello che succede.

Mxa/Marco


Inviato: 23/4/2006 19:53
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Quattro conti sui costi della fotografia

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In un momento di completa stupidita' mi sono messo a fare quattro conti su quali siano i veri costi della fotografia. 'Veri' e' forse troppo ambizioso, ma almeno qualcosa piu' quantitativo delle chiacchere che si leggono su internet. Da due numeri scarabocchiati su di un pezzo di carta dopo una mezza nottata passata a lavorare sono arrivato ad uno spreadsheet corposo.

Ho studiato una ipotesi 'Fine Art' prima, cioe' una stampa BN 12x20 pollici. Gli scenari considerati sono stati i seguenti:
a) 35mm tutto analogico
b) 35mm film ma poi scanner e stampa ink-jet
c) 6x4.5 tutto analogico
d) 6x4.5 film ma poi scanner e stampa ink-jet
e) Digitale FF e stampa ink-jet
f) 8x10 film ma poi scanner e stampa ink-jet
g) ULF 12x20 e stampa a contatto

Ho poi considerato un numero di 'foto da esposizione' che variano da 25 all'anno a 200 all'anno e calcolato i costi per 10 anni, quindi con ammodernamento macchinari, scarti film, etc etc.

Vi tralascio tutte le ipotesi, che sono tante e mi aspetto chiaramente soggette a critiche. Non ho incluso il costo della mano d'opera, per esempio. Il tempo dedicato in camera oscura non e' conteggiato, quindi, e questo potrebbe falsare i numeri. Per lo scenario 'Fine Art' secondo me e' meno grave di quello che sembra perche' il 'costo' del proprio tempo e' molto personale e variabile da individuo a individuo.

La mia aspettativa pero' e' che mentre i valori assoluti del costo per foto siano pesantemente influenzati dalle ipotesi, una 'sensitivity analysis' casereccia fatta sullo spreadsheet mi da qualche livello di confidenza sugli andamenti generali. E sono questi che vorrei condividere.

1. La soluzione 35mm tutta analogica e' sempre la piu' economica, seguita dalla soluzione MF tutta analogica.
2. La soluzione ULF e' a meta' strada come convenienza per bassi valori di foto (25-50 all'anno) per poi diventare sempre e comunque la piu' costosa.
3. La soluzione tutta digitale parte come la piu' costosa e via via con l'aumentare del numero degli scatti diventa sempre piu' conveniente, ma mai piu' economica delle due in (1) sopra.

Come potete notare non si parla di qualita'. L'ho fatto volutamente, primo perche' quantificare la qualita' non ha molto senso, secondo perche' lascio a voi esperti giudicare il sistema che puo' fornire la migliore qualita' in una stampa 12x20 pollici. Se pensate che un 35mm analogico non arrivi a produrre un BN a 12x20 che sia all'altezza dei vostri parametri qualitativi, be' allora la soluzione migliore e' il MF tutto analogico: compromesso migliore tra economicita' e qualita'. Ma di nuovo, queste sono considerazioni che solo il singolo puo' fare.

Ho poi fatto una seconda ipotesi, diciamo 'commerciale' dove ho considerato un gran numero di foto, tra le 500 e le 5000 all'anno per 10 anni. Non ho ovviamente incluso ne' GF ne' ULF. Qui si vede chiaramente la classica curva del tutto digitale, che parte piu' costoso ma che verso le 1000 foto all'anno diventa vincente sulle tutte le altre soluzioni. Quest'ultima analisi e' se vogliamo ancora piu' approssimativa, spero che i fotografi professionisti non me ne vogliano, perche' tante cose non sono state considerate, tipo sconti per quantita' nell'acquisto di film e lo sviluppo, solo per dirne una.

Potete vedere le due famiglie di curve in http://www.resonantlink.com/costifoto.pdf

Mxa/Marco




Inviato: 23/4/2006 15:18
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Re: Canon 5D banding nel cielo

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Fer,

non cito il tuo ultimo messaggio perche' non voglio discuterlo dato che lo sottoscrivo in toto.

Spero che tu abbia ragione sull'inversione di tendenza. Che poi questa sia gadgettara per me non e' cosi importante. Mi piacerebbe solo che i gadget tecnologici del c..zo cominciassimo a farli noi e a inventarne di nuovi. Ci sono due miliardi tra cinesi e indiani pronti a comprarli.

Tra l'essere la nazione dove sono stati riscoperti gli amplificatori a valvole con i bei telaietti in legno massello e che suonano da Dio e quella dove e' nato l'iPod che suona da far vomitare non ho dubbi quale sceglierei: la nazione dove e' nato l'iPod (non intendo qui USA e Italia, sto parlando in astratto). L'iPod ha creato una nuova industria, un indotto, e tanti posti di lavoro. Gli amplificatori a valvole hanno fatto contenti un pugno di appassionati, magari reso benestante qualche famiglia, e creato posti di lavoro da riempire con nuovi dipendenti una palestra.

Come economisti che ne sanno molto piu' di me hanno detto tante volte, la economia artigiana e' stata un cerchio magico per l'Italia, perche' sposava doti e desideri propri della nostra cultura: creativita', predominio della famiglia allargata sulla societa', agilita' produttiva, autosufficienza. Questo modello ha cominciato a battere in testa negli anni settanta complici tante cose che non sto a elencare qui. Il gap che abbiamo non e' tanto dal punto di vista tecnico, hai ragione, ma in quello della gestione della innovazione e della cultura connessa ad essa, dove siamo veramente in una situazione disastrosa. Di questo me ne occupo per mestiere, e purtroppo la situazione e' molto preoccupante.

Per concludere, le lamentele --- assolutamente sacrosante --- del consumatore europeo (e non solo italiano) dimenticano che questo e' il risultato di una scelta ben precisa fatto parecchi decenni fa da noi tutti, e cioe' di <i> proteggere chi produceva beni </i> a scapito <i> di chi li consuma </i>. Gli Stati Uniti come sappiamo hanno fatto la scelta opposta: chi consuma ha molti piu' diritti del suo contraltare europeo e chi produce ne ha molti di meno. (Le cose sono meno estreme, sia in Europa nella difesa del consumatore che negli USA nella difesa del lavoratore. Ma la differenza di filosofia c'e' ed e' sostanziale.) Sulla carta le due filosofie sono secondo me entrambe percorribili, nel senso che in astratto non ce ne e' una meglio dell'altra. Quella che sembra aver "vinto" nel mondo reale e' quella americana, ma ci sono economisti anche famosi che la pensano diversamente e predicono una "caduta dell'impero USA".

L'importante comunque e' non barare come ho visto fare da alcuni politici durante le elezioni che pescano qualche aspetto del sistema economico americano, te lo propongono della serie "...negli Stati Uniti fanno cosi'..." e si dimenticano di dirti del prezzo da pagare nascosto dietro l'angolo. O che ti sventolano davanti al naso l'orribile cosa che succede negli Stati Uniti dimenticandosi di dirti dei vantaggi che ne possono conseguire in altri settori per altri cittadini.

Ognuno se la strumentalizza come gli fa piu' comodo, il che e' intellettualmente molto disonesto.

Mxa/Marco

Inviato: 22/4/2006 13:35
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Re: Canon 5D banding nel cielo

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Citazione:

Falcopardo ha scritto:
...
Si Marco, noi risentiamo della mentalita' italiana, ma tu ancora non ti sei scosso di dosso completamente quella americana per la quale l'importante e' produrre, se qualcuno lo prende in tasca amen, vuol dire che comprera' di nuovo...
Forse in Italia siamo ancora legati alla mentalita' del dopoguerra, quando un soldo era un soldo e anche a chi lo davo se lo doveva sudare come me l'ero sudato io. Se c'e' un banding la macchina non e' perfetta come nella pubblicita' e
sicuramente chi la vende lo sa. Pero' non riesce ad eliminare il problema e deve vendere comunque per andare avanti....ma e' onesto?


Prova lampante che me ne devo stare zitto. Appena critico l'Italia arriva prontissima l'accusa di essere amerikano.

Mxa/Marco

Inviato: 22/4/2006 11:14
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Re: Canon 5D banding nel cielo

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Mi intrometto nella discussione solo per sollevare una bandierina rossa, perche' ho sentito nel thread l'aleggiare di un atteggiamento anti-tecnologico che --- scusate --- e' tutto italiano. E che ha largamente contribuito a ridurci nella situazione in cui siamo. Non me la prendo con nessun messaggio del forum specificatamente, badate bene, ma voglio solo mettere le mani avanti perche' se si va a bastonare una "nuova tecnologia" per partito preso e glorificando la bonta' dei tempi andati, allora consideratemi pronto alla rissa...verbale ovviamente.

Ma vi rendete conto che cosa hanno attraversato Nikon e la divisione fotografica Canon negli ultimi dieci anni? Sono passate da aziende 100% meccanico/ottiche ad aziende informatico/ottiche. E come sappiamo l'ottica e' stata pure trascurata.

Io di fronte ad un cambiamento di questo genere sono letteralmente stupefatto e mi tolgo tanto di cappello.

Quanto all'atteggiamento delle case, fintantoche' gli interessi degli azionisti sono tutelati ed agiscono legalmente, possono fare quello che gli pare. E fanno bene.

Mi fermo qui perche' sento gia' puzza di OT in quello che scrivo.

Mxa/Marco

Inviato: 22/4/2006 9:33
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Re: Canon 5D banding nel cielo

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Io sono andato a vedere un po' di foto fatte con il pola e il 16-35. Sullo schermo non ho visto nulla. La prima volta che mi imbatto in una stampa di una mia foto che presenta il problema ci pensero'. Per ora faccio come se non esistesse.

Mxa/Marco

Inviato: 19/4/2006 21:36
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