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Re: Flash pericoloso

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23/6/2022 9:20
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Hahaha, sicuramente un bel lampo! Penso che fosse un assistente di studio alle prime armi a cui avevano detto che prima di scattare bisognava "mettere a fuoco", cosa che diligentemente ha fatto

Inviato: 26/1/2023 10:41
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Re: panno antistatico?

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Assodato che il sistema migliore per non avere polvere sulla foto è usare il digitale, ed è il motivo principale per cui ho smesso la pellicola, convintissimo però che (come accennava Luciano) un bianco e nero, anche da pellicola digitalizzata successivamente, di un negativo medio formato ha qualcosa che mi piace di più ma non so da cosa dipenda. Comunque piccole quantità di polvere le abbiamo anche addosso, sui vestiti e sui capelli.
Forse potrebbe essere utile un camice usa e getta e una cuffia in testa.
Un'alternativa, può essere appendere la pellicola in bagno. Prima però aprire la doccia con l'acqua calda, aspettare in bagno fino a che nell'aria ci sia un po' di umidità che farà da adesivo anche per la polvere che abbiamo addosso (per non sprecare il tempo si può approfittare di caga..) poi appendere la pellicola. A questo punto la pellicola non si asciugherà perchè è difficile che ci sia evaporazione in un ambiente più o meno saturo di vapore. Bisogna usare un phon che è la cosa peggiore che si possa fare perchè è in grado di sparare una quantità impressionante di polvere che viene dal suo interno, a meno che non sia nuovo di fabbrica, però si potrebbe fare una prova mettendo sulla bocca di uscita dell'aria del materiale filtrante. Ci si può sbizzarrire perchè ne esistono di tutti i tipi come ricambi per aspirapolvere o per il condizionatore, anche in fogli da ritagliare. Chiaramente bisogna alternare l'aria calda e fredda perchè non si surriscaldi se il flusso d'aria è un po' rallentato. Tipo questo


Inviato: 26/1/2023 10:24
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Flash pericoloso

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jpg  Fotografo-esploso-feb-1920.jpg (228.86 KB)
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Inviato: 25/1/2023 20:04
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Re: Il Futuro già presente

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Grazie a Plafoto per il link, estremamente interessante non solo per l'ambito in cui siamo in questa sede. Ho letto gli articoli, sostanzialmente confermano ciò che dicevo, cioè che l'AI fa assemblaggi e lo fa benissimo per cui può creare immagini con atmosfere e stili risultanti da assemblaggi di ciò che è statisticamente più gradito, quindi ottimo per la pubblicità.
Ciò che mi colpisce di più sono però le considerazioni (nel secondo articolo) sul fatto che l'AI potrà avere una coscienza e delle emozioni basate su ciò che ha imparato, acettabile come ipotesi, ma con un piccolo particolare, sarà perfettamente "allineata" con ciò che le sarà stato somministrato, che significa anche l'addio al "dissenso" con tutto ciò che questa ipotesi può comportare e non solo come omologazione estetica.

Inviato: 20/1/2023 9:40
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Re: Il Futuro già presente

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Premesso che non ho visto il post riferito a Tik Tok (il terzo) perché bisognava entrare con le credenziali, la canzone è effettivamente impressionante, anche le cose di grafica lo sono, ma la risposta a tutto ciò è semplice.

Faccio un esempio: nei due post con argomenti storici che ho messo recentemente in “off topic”, ci sono dati storici che si susseguono in una storia narrata; sicuramente un programma di AI potrebbe fare lo stesso lavoro di assemblaggio di dati e forse anche meglio, ma non è capace e mai lo sarà di fare delle considerazioni sulla storia (considerazioni che io inserisco in maniera esplicita fra parentesi e meno esplicite nel come racconto la storia e di quali dati mi sono servito).

E’ sbagliato definirla Intelligenza Artificiale, sarebbe più corretto definirla “Assemblaggio Cibernetico” o come altro si vuole. Il termine Intelligenza deriva dal latino Intellego che significa Comprendo, che significa a sua volta “ne traggo un significato”. La cosiddetta Intelligenza Artificiale è profondamente stupida perché non esiste in un contesto specifico, in un vissuto, non sa trarre Significati derivanti dal contesto e dal Vissuto, e non sa dare risposte adeguate alla Comprensione.

Purtroppo è ciò che succede con un politico stupido, o un dirigente che ha imparato un sacco di cose ma è stupido, magari bravi ma stupidi, perchè quando devono trarre significati e dare risposte adeguate su ciò che esula da ciò che hanno imparato, non sono capaci. Un po’ quello che già succede con L’AI applicata a social che censura una statua greca perché la mette nella categoria del porno e che mai saprà fare considerazioni su ciò che esprime quella statua, sulle emozioni, perché non ne ha. Al massimo se qualcuno inserirà nel database del programma di AI, tutte le statue greche conosciute, la metterà nella categoria Arte, ma non perché ne avrà percepito l’emozione.

Se il futuro sarà questo, sarà il trionfo della stupidità, forse adeguato al fatto che l’intelligenza media della popolazione nelle nazioni più sviluppate sta calando vistosamente dagli anni 90. Probabilmente nel futuro avremo un concetto di intelligenza diverso dall’attuale, magari diversificato per tipi di abilità intellettiva. Credo sarà più settorializzata per tipologia di intelligenza, per cui uno che conosce 7 lingue sarà considerato linguisticamente intelligente o se sa a memoria tutta la Divina Commedia sarà mnemonicamente intelligente ecc. Sicuramente preferisco quella attule, onnicomprensiva, sempre più rara ma secondo me preferibile perché affine alla nostra meravigliosa imperfezione.
Questa è l'intelligenza capace di produrre Arte, anche nel mondo della fotografia, l'AI e la stupidità producono solo assemblaggi.

Inviato: 9/1/2023 9:02
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Il Priorato Gerosolimitano di Venezia

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Nell'alto medioevo la fede spingeva moltissimi cristiani a recarsi in pellegrinaggio nei luoghi che la devozione indicava particolarmente noti per le reliquie di santi, per miracoli e guarigioni, ecc. Lungo i percorsi per giungere a destinazione sorgevano ospizi organizzati da monaci per riceverli, assisterli e prestare soccorso agli infermi. Si recavano anche in Palestina a visitare i luoghi della vita di Gesù. In particolare Eginardo, biografo dell'imperatore Carlo Magno, dice che lo stesso avesse prescritto che nei monasteri vi fossero degli ospizi dedicati allo scopo. Infatti un monaco francese, Bernardo il Saggio, descrivendo l'itinerario per Gerusalemme compiuto nel 970 con altri due monaci, dice che lì si trovava un ospizio:

Bernardo:

...Et recepti sumus in hospitale gloriosissimi imperatoris Karoli in quo suscipiuntur omnes qui causa devotionis illum adeunt locum, lingua loquentes romana cui adjacet ecclesia in honore sancte Marie, nobilissimam habens bibliothecam studio predicti imperatoris, cum XII mansionibus, agris , vineis et orto in valle Josaphat…Traduco con il modesto latino che ricordo:

...E venimmo accolti nell' ospizio del (istituito dal) gloriosissimo imperatore Carlo (Magno) dove si parla la lingua latina (perchè in Palestina c'erano anche monasteri greco-ortodossi) in cui vengono accolti tutti coloro che per la loro fede si recano lì, a cui è vicina una chiesa dedicata a Santa Maria, ha (“che possiede” sarebbe la traduzione corretta ma sembrerebbe la chiesa) una notevolissima biblioteca da studio del (istituita dal) citato imperatore, con dodici ostelli, campi coltivati, vigne e orto nella valle di Giosafat (cioè a Gerusalemme tra il Monte del Tempio e quello degli Ulivi)...

In genere il pellegrino veniva rispettato dalle autorità musulmane arabe governanti in Palestina, le quali comprendevano che stava adempiendo ai dettami della sua fede. Non fu più così quando i turchi nel 1076 si sostituirono agli Arabi nella conquista dell'Asia Minore, i pellegrini cristiani si trovarono in mezzo a violenze e devastazioni da parte di popolazioni barbare turco-mongole.

Il concilio convocato in Francia a Clermont-Ferrand nel 1095 da papa Urbano II, sancì la necessità di liberare la Terrasanta dalla presenza turca, inizia l'epoca delle Crociate.

Con la prima crociata del 1096 venne conquistata Gerusalemme (1099) ma per i pellegrini che si recavano in Terrasanta (aumentati di numero dopo che in Europa si era sparsa la notizia della conquista) l'itinerario in quei luoghi rimaneva pericoloso perchè i presidi dei Crociati erano radi e isolati in quanto molti nobili cavalieri con le loro truppe, dopo aver partecipato alla conquista, se ne tornarono a casa mentre in vaste zone permaneva la presenza turca (che nei confronti dei cristiani era assai meno tollerante degli arabi). All'assistenza e ospitalità nei confronti dei pellegrini, si aggiungeva quindi il problema della loro protezione. Nel primo ventennio del XII secolo sono sorti in Terrasanta allo scopo, nuovi Ordini religiosi.

Un cavaliere francese, Ugo di Pains (forse imparentato con la famiglia materna di San Bernardo) arrivato in Palestina nel 1114, e constatata la citata necessità di difesa e protezione, costituì un primo nucleo di nove combattenti destinato ad accrescersi in breve tempo. Sia il Re cristiano di Gerusalemme, che il papato erano favorevoli al fatto che le comunità di assistenza fossero in grado di difendere e difendersi, queste si dettero statuti e regole di vita monacale fra cui quella di difendere i cristiani e i luoghi santi. Quella dell' Ordine dei Templari, fondata da Ugo di Pains, ad esempio, fu elaborata da San Bernardo (ne conosciamo i dettagli che per brevità non espongo qui) e approvata dal papa durante il concilio di Troyes, quella dell'Ordine di San Giovanni Gerosolimitano (dal nome latino di Gerusalemme Hierosolyma) fu approvata al concilio di Benevento. Si svilupparono e si diffusero anche in varie località europee e combatterono nel Mediterraneo contro i musulmani e nel Nord Europa contro le popolazioni pagane.
Le sedi nelle varie città si chiamavano "Priorati" (questo termine ricorre nel libro e nel film “Il Codice da Vinci” come “Priorato di Sion” che però è totalmente inventato anche se è una storia di indubbio fascino). Antichissime e importanti sedi sia dei Templari che del Priorato dei Cavalieri di San Giovanni c'erano anche a Venezia. Questa antichità deriva probabilmente dal fatto che armatori privati veneziani erano organizzati per il trasporto (ovviamente dietro pagamento perché era un business) dei pellegrini via mare (anche la prima crociata del 1096 partì da San Nicolò al Lido), e questi, provenienti da varie località dell'occidente, dovevano trovare ospitalità e assistenza (offerti gratuitamente dai frati ospitalieri) in attesa della partenza.
I Cavalieri Templari avevano a Venezia due sedi con relativo ospizio, una presso la chiesa di Santa Maria in Broglio (successivamente detta dell’Ascensione) e una che edificarono con una chiesa (dedicata a San Giovanni Battista) e un monastero nel 1187 in un’area della città detta Fossaputrida, avuta in dono dal vescovo di Ravenna.
Per le note vicende della persecuzione dei Templari da parte del re di Francia che costrinse anche il Papa ad abolire l’Ordine (Gli ordini religiosi cavallereschi erano sotto la sua diretta giurisdizione), nel 1311-12 Clemente V assegnò buona parte dei loro beni all’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni Gerosolimitano compresa a Venezia la sede di San Giovanni del Tempio.
Questa sede a Castello esiste ancora dov’era, come ancora esistono in quel luogo l'Ordine e i suoi Cavalieri che nel tempo ha cambiato la denominazione ed ora si occupa di cure , diagnosi ospedaliere e opere pie in tutto il mondo. Al suo interno è conservato l'importante antico archivio che ne testimonia la storia.
C’è anche un particolare inedito che ho rilevato nella mappa di Nicolò dal Cortivo del 1530: ad Alberoni, l’area su cui ora sorge la casa di riposo Stella Maris, era indicata come “Vigna di San Giovanni del Tempio”, quindi i Cavalieri Templari e i loro eredi Gerosolimitani, proprietari di quel luogo, hanno lasciato una traccia anche al Lido di Venezia in località Alberoni.

Nel 1500 Jacopo de Barbari pubblica tramite un editore tedesco la sua monumentale e preziosissima mappa di Venezia, preziosa perchè la data impressa (1500) è quella della pubblicazione ma deve aver impiegato degli anni per i rilievi topografici e la realizzazione, quindi oggi possiamo vedere la Venezia del XV secolo, prima dei molti cambiamenti intercorsi successivamente. Infatti nel particolare che pubblico si vede la sede dell'Ordine com'era praticamente dall'origine, anche con il suo orto, spazio tuttora esistente, e nei pressi non c'è la Scuola Dalmata edificata successivamente. Ho segnato con approssimazione l’area occupata e contrassegnato la chiesa di S. Giovanni del Tempio.
© Pino Alessi dicembre 2022

Allega:



jpg  De-Barbari-Priorato 2.jpg (344.60 KB)
2722_63946067612c0.jpg 1024X382 px

jpg  Vigna di San Giovanni.jpg (222.94 KB)
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Inviato: 10/12/2022 11:33
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Re: Il regolamento di una giostra a cavallo del 1515

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Ho capito cosa intenti, probabilmente si, diciamo che più anticamente i cavalieri si battevano per conquistare il cuore di una dama (almeno è ciò che ci fanno credere i poeti e cantori dell'epoca)in questa giostra in palio c'erano i "schei" (in questo erano più moderni) e c'era l'agonismo di due fazioni che si contrapponevano, mentre più anticamente forse era più una gloria individuale. Comunque quello che ha riscosso il mio interesse era il regolamento che verosimilmente non doveva essere dissimile dalle giostre più antiche e ci dice come si svolgevano, cosa che prima ignoravo. Infatti si usavano gli stessi strumenti, ferri molati e lance di frassino da giostra. Un po' come il Palio di Siena che anche se corso fra un pubblico moderno, ha le stesse regole antiche.
Credo comunque che fosse ancora un avvenimento di forte richiamo e di una certa importanza, tanto da indurre la Signoria Veneziana a tornare sui suoi passi (come ci dice lo storico Michiel) per non fare una pessima figura a livello internazionale.

Inviato: 26/11/2022 16:57
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Re: Camera scanning Valoi

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Riguardo alla qualità della scansione con fotocamera secondo me non ci sono problemi, io utilizzo un obiettivo da ingrandimento montato rovesciato su una datata Sony nex3 da 14 Mp e le stampe A3+ vengono benissimo, ma penso anche un A2, specie se si usa una fotocamera con maggior risoluzione. Per sapere quale sia la differenza con lo scanner basta guardare le dimensioni della scansione, ovvio che uno scanner professionale che ti restituisce un35 mm di 16.000 x 12.000 pixel darà una stampa A2 più dettagliata (bisogna vedere però che tipo di pellicola e ottica si sono usate per il negativo).
Ma la definizione non è tutto in fotografia, dipende dal tipo di fotografia che si deve fare e a cosa è destinata la stampa.

Comunque ne avevo già parlato verso la fine della discussione di Orso sulla incurvatura dei negativi.
Metto due prove che ho fatto con lo scanner per negativi Nikon LS30 e con un aggeggio per duplicazione che mi sono costruito, con un Rodenstock 50/2.8.





Allega:



jpg  Scanner-rid.jpg (762.92 KB)
2722_6381ea8451feb.jpg 1400X939 px

jpg  Rodenstock-e-Sony-rid.jpg (891.62 KB)
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jpg  Scanner-crop rid.jpg (742.00 KB)
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jpg  Rodenstock-e-Sony-crop rid.jpg (972.45 KB)
2722_6381eacecea50.jpg 1265X1188 px

Inviato: 26/11/2022 11:33
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Il regolamento di una giostra a cavallo del 1515

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Più Off Topic di così! A volte pubblico nel Web le ricerche storiche che faccio sulla Venezia medievale, anni fa vidi qui una serie di foto di una delle manifestazioni che si fanno in Italia in costumi d'epoca, spesso con vere e proprie giostre, tornei e battaglie. Pubblico questo se a qualcuno interessa.


IL REGOLAMENTO DI UNA GIOSTRA A CAVALLO DEL 1515

Nel febbraio del 1514 (per noi 1515 perché a Venezia l’anno cominciava il 1 marzo) un letterato e storico veneziano, il nobile Marcantonio Michiel, racconta in una sua cronaca dei fatti della repubblica, che l’11 del mese un certo Bartolomeo Liviano, Capitano Generale dell’esercito veneziano stanziato a Padova, aveva dato luogo ad una Giostra “a ferri moladi” (cioè con armi smussate com’ era in uso già dal XIII sec).
Racconta anche che a Venezia il Consiglio dei Pregadi, quando fu presentata la proposta, la respinse dicendo di posticiparla (c’erano nemici che si stavano radunando a Badia Polesine e non era proprio il caso) ma fu approvata due giorni dopo quando il Capitano rispose che ormai aveva già sparso la voce, che era un segno di festeggiamento al nuovo re di Francia, era anche per far vedere ai nemici che loro non erano demoralizzati e per far esercitare i combattenti, inoltre le domande di partecipazione erano già approvate, i soldi per l’organizzazione già reperiti e che far marcia indietro avrebbe esposto i veneziani ad una meschina figura.
La giostra ebbe luogo a Padova in Prato della Valle. Parteciparono 60 cavalieri a gruppi di 20 al giorno e la vinse un Baglioni (antica famiglia veneziana). Tre cavalieri furono disarcionati, uno ferito ad un braccio e uno alla testa. Furono spettatori anche 4 spagnoli (che erano nemici nella guerra in corso) con uno speciale salvacondotto del Capitano Generale, i quali (come disse il Capitano) si meravigliarono molto del valore dei cavalieri veneziani e dei loro cavalli. La successiva domenica di Carnevale giostrarono ancora il Baglioni con altri 6 cavalieri contro il conte Sertorio di Collalto (potente famiglia di origine longobarda stanziata nel Trevigiano tuttora esistente) con i suoi 6 e vinse di nuovo. Con la prima gara vinse 100 ducati d’oro (grossa cifra per l’epoca, circa 350 grammi di oro puro a 24 carati).

L’editto con il regolamento della giostra

Ciò che me lo rende affascinante è che le regole non dovevano essere molto diverse da quelle con cui giostravano i cavalieri nel medioevo, periodo precedente di sole due tre generazioni e che faceva parte dei libri e film della mia infanzia. Le lance da giostra avevano le punte smussate ed erano costruite in frassino, legno che si spezzava nell’urto, prova inconfutabile che l’avversario era stato colpito in pieno (e probabilmente l’urto risultava anche meno violento). Il punteggio consisteva nell’accumulo di colpi portati a segno (definiti “botte”). C’erano indicati pure i colpi proibiti e se uno mirava al cavallo dell’avversario veniva espulso e doveva pagare i danni al proprietario. Nei casi dubbi c’era una giuria che decideva. I partecipanti dovevano iscriversi per tempo e dichiarare chi portavano con sé. Trascrivo in italiano corrente il testo originale.

CAPITOLI
Pubblicati da Bartolomeo Liviano Capitano generale per la Giostra da darsi in Padova.

Si rende pubblico e noto come l’ illustrissimo sig. Bartolomeo Liviano Capitano Generale della illustrissima Signoria di Venezia ha deliberato, sia per dare divertimento e piacere a tutti, che per esercitare e intrattenere la gente d’ armi, di fare una giostra il giorno 11 febbraio prossimo in questa città di Padova, sopra il Prato della Valle, a ferri molati ed armi gagliarde da battaglia e di donare al vincitore una borsa con cento ducati d’oro. E però si invita tutti e ciascun condottiero, luogotenente, caposquadra, portabandiera e ogni privato uomo d’armi sia del Cristianissimo Re (francese), come della illustrissima Signoria, alla detta giostra sotto (ad osservare) i capitoli (regole) sottoscritti.

- Primariamente che tutti coloro che vorranno giostrare devono venire o mandare a farsi iscrivere otto giorni prima della giostra cioè entro tutto il quarto giorno del citato mese di febbraio, altrimenti passato il citato termine non potranno correre e (per iscriversi) ciascun condottiero venga con i suoi (compagni) o mandi l’elenco.
- Che tutti quelli che saranno iscritti debbano giurare di correre sinceramente e senza odio e passione, e che successivamente alla giostra non porteranno odio a chiunque per qualunque cosa che giostrando fosse accaduta.
- Che tutti debbano venire armati di armi buone, forti e rinforzate, e con una buona cavalcatura e ciascuno sia in grado di gareggiare sei volte con lance con punte di ferro smussate come sopra le quali gli saranno consegnate per mano del citato illustrissimo signor capitano e colui che avrà più botte debba avere il premio.
- Che tutti debbano portare le loro lance sane e fare un buon scontro, e chi ferirà dalla fibbia della corazza, cioè dalla metà del petto in su rompendo la lancia guadagni una botta, e non rompendola mezza botta.
- Chi colpirà la bandiera e romperà la lancia guadagni due botte e non rompendola, una.
- Chi romperà (la lancia) in testa come sopra avrà vinto tre botte, non rompendo, due.
- Chi romperà nello spallazzo o spalarolo e lo disarmerà guadagni due botte, non rompendo (la lancia) e disarmando, una botta, non rompendo né disarmando, mezza botta.
- Chi romperà nella “schifa” (non so cosa fosse) guadagni una botta, non rompendo mezza botta.
- Chi butterà l’uomo e il cavallo per terra e romperà la sua lancia, guadagni cinque botte e tutte le botte del disarcionato, non rompendo guadagni quattro botte e tutte quelle del disarcionato.
- Chi butterà via di netto l’uomo dalla sella e romperà la lancia, guadagni sei botte e tutte le botte del vinto, non rompendo cinque botte e quelle del vinto.
- Chi giostrando appoggerà la sua lancia sull’orlo della (sua) sella o altrimenti romperà la lancia nella sella (dell’altro) o (colpirà) dalla fibbia della corazza in giù perderà le botte (vinte) e andrà fuori dalla giostra (espulso).
- Chi colpirà il cavallo del compagno (concorrente) perda le sue botte ed esca dalla giostra e ferendo (se avrà ferito) il cavallo, lo paghi.
- Chi farà uscire uno dalla giostra in ogni caso, oltre quelli sopraddetti, però con il colpo della sua lancia, guadagni due botte e quelle del colpito.
- Che ciascuno possa, senza venir espulso dalla giostra, cambiare ogni pezzo dell’armatura eccetto il corpo della corazza e l’elmo, e possa anche cambiare il cavallo per stanchezza o altra causa e la sella qualora si rompesse o danneggiasse.
- Che uno, facendo uscire dalla giostra il suo concorrente, possa aspettare un altro scontro, possa togliersi l’elmo e rinfrescarsi e capitando di non avere concorrenti, possa concorrere contro colui che ha accumulato alla fine più botte.
- Dichiarando che i primi che verranno a farsi iscrivere concorreranno per primi a seconda di come parrà all’illustrissimo Signor Capitano Generale.
- Dichiarando anche che quando capitasse qualche caso che non fosse compreso in questi capitoli si debba stare al giudizio di quelli che saranno deputati giudici sulle botte.
- E affinché il vincitore riscuota dalla sua vittoria onore e guadagno, il predetto Signor Capitano Generale promette che se sarà della sua compagnia, oltre al dono di cento ducati, gli accrescerà lo stipendio di cinquanta ducati ed esorta tutti i magnifici comandanti a fare altrettanto con i loro.

Padova 27 gennaio 1514 (per noi 1515)

@ Pino Alessi novembre 2022


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jpg  Giostra rid.jpg (461.47 KB)
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Inviato: 23/11/2022 17:51
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Re: Deluso dalla baritata...

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luciano ha scritto:
Dal momento che stiamo parlando di durata, anche se un poco OT, vi informo - cosa che ovviamente non interesserà nessuno - che il disco esterno su cui stava il mio archivio degli ultimi 4-5 anni digitale, ha dato forfait facendomi perdere il tutto, dal momento che non mi sono mai sognato di fare copie.
In compenso ho tutti i miei bei negativi (almeno quelli BN, ma abbastanza vero anche per il colore) piuttosto ben conservati sebbene alcuni vecchi di oltre 30 anni.

Di aver perso l'archivio digitale, francamente mi interessa abbastanza poco o quasi nulla . Posso dire di aver riacquistato in tal modo una sorta di verginità creativa che non mi dispiace affatto. Sicuramente le foto che farò d'ora innanzi saranno molto migliori delle precedenti... credo.


Condoglianze per la perdita, ma perfino mia figlia che è l’essere più disordinato e imprudente del mondo salva in automatico tutto su Cloud.
A me il discorso del Cloud non garba molto perché, senza dubitare della cura della privacy del provider, penso che tutto ciò che sta nel web prima o poi non è più tanto privato.

Riguardo alla possibilità di crash di un Hard Disk, si sa che tutto prima di rompersi funzionava, e sotto questo aspetto sono ipocondriaco. Innanzi tutto non uso mai un portatile come unità di archiviazione per i suoi limiti. Di solito ha un solo disco all’interno e in genere con una sola partizione, il caso più comune è che si incasini il sistema operativo o becchi un virus, a quel punto ti senti dire dal tecnico informatico che non c’è altro da fare che formattare tutto e reinstallare. Per l’archiviazione su uno USB, hai già visto cosa può succedere, e penso che il punto debole di quelli esterni sia il momento in cui li colleghi e scolleghi.

L’unico che dà qualche garanzia è il computer fisso (detto Desktop). Per il sistema di alimentazione, potenza, stabilità e di ventilazione, il numero di dischi che può supportare, l’intercambiabilità di alcune schede, tipo la scheda video, l’incrementabilità della memoria RAM, il supporto di dischi a stato solido (SSD) con la loro fantastica velocità e di cui un tecnico mi ha detto che non ne ha mai visto rompersi uno, (oltre ai tradizionali ne ho due SSD e mi è cambiato il mondo).
Potrebbero bastare 3 dischi, uno per il sistema operativo e nient'altro (basta un SSD da 500 Giga) e due normali per i file da replicare su entrambi.

Non è che voglio fare il primo della classe (sento già che mi stai mandando...) e infierire sulla sfiga, parlo per chi ha deciso che a Natale (bollette permettendo) vorrebbe cambiare il computer.

PS. Hai già provato a cambiare porta su cui lo colleghi, cambiare il cavetto, cabiare il computer a cui lo colleghi?

Inviato: 17/11/2022 17:24
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Re: Deluso dalla baritata...

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Provocazione si ma una grande verità! Sono perfettamente d'accordo, anche perchè chi di noi ha fotografie esposte in musei o vendute in galleria e vive davvero il problema della durata? Domenica scorsa sono stato alla mostra di Luigi Ghirri a Modena dove sono esposte anche alcune stampe a colori rc "vintage" anni 80 tutte belle virate al rosso ma Ghirri rimane Ghirri anche se le sue stampe sono sbiadite e io rimango nessuno anche se le mie durano eterne.


Si, Oscar, devono essere le stesse foto che ho visto io una decina di anni fa, sbiadite e virate fra il giallo e il magenta. Mi sono chiesto che fine hanno fatto i negativi e suppongo che siano degradati, mi sono chiesto anche perchè un fotografo come lui non ha pensato all'epoca di ristampare su Cibachrome che ha mantenuto la promessa di lunghissima durata perchè ho una stampa sviluppata da me che ha 40 anni e da almeno 10 esposta senza vetro nel mio studio, quasi perfetta. Oppure perchè non riproducono le stampe e poi correggono la dominante, tanto la manipolazione conseguente non sarà più invasiva di quella fatta dal tempo.
Sulla conservabilità la vedo in due modi, uno è che non mi dispiacerebbe sapere che fra 150 anni ci sarà da qualche parte una mia foto che mostra il mondo com'era come l'ho visto io, quindi in qualche modo ci sarò senza farmi costruire una piramide allo scopo. L'altra è che nel caso la foto ci fosse ancora non mi piace pensare, come non sarebbe piaciuto a Michelangelo con la Cappella Sistina diventata marron, che fosse completamente diversa da come l'ho stampata.

Inviato: 16/11/2022 8:09
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Re: Fotografare la pioggia

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Per precisare riguardo l'estrazione dei fotogrammi di un filmato (con IrfanView che è gratuito) a cui accennavo. Lo avevo usato molti anni fa per estrarre alcuni fotogrammi da filmini di famiglia dei primi anni '60 che avevo digitalizzato e salvati in formato AVI. Ho riprovato oggi, funziona benissimo con quel formato, ma per aprire ad esempio file .mp4 mi dice che bisogna scaricare un codec video adatto. Non l'ho fatto perchè al momento non mi interessa, un'altra opzione può essere convertire da mp4 ad AVI con un apposito programma.

Comunque per chi è interessato si apre il file AVI e si fa: OPZIONI/ESTRAI TUTTI I FOTOGRAMMI.

Ovviamente o si fa un filmato di pochi secondi oppure con un programma di editing video (ottimo e gratuito è Shotcut) si ritaglia il pezzo che interessa, si salva (opzione Esporta) e poi si fa l'estrazione con IrfanView perchè altrimenti ci si ritrova con una valanga di fotogrammi (30 o 60 al secondo ad esempio).

Inviato: 6/11/2022 11:12
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Re: Fotografare la pioggia

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Oggi ho visto per qualche secondo un filmato in TV con pioggia intensa. Era perfetta. Di filmati non mi intendo molto ma potresti fare una prova con la tua Sony A7. Poi c’è un programma di visualizzazione foto (non solo ma fa molte altre cose utilissime) che forse conosci, IrfanView, che ha la possibilità di scompattare un filmato in una serie di fotogrammi. Mi sembra che la tua Sony fa filmati in 1290x1080 a 60 frame al secondo, i fotogrammi dovrebbero essere adatti ad una stampa 20x30 o interpolando un 30x40. Come già accennavi, devi usare anche un diaframma molto chiuso oltre al grandangolo per avere tutto a fuoco. Giusto per provare.

Inviato: 4/11/2022 21:03
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Re: Fotografare la pioggia

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Mi associo ad Oscar, Oradour sur Glane non lo conoscevo neanch'io e mi meraviglia come questa storia atroce non sia, come dovrebbe, arcinota, come pure lo dovrebbe essere il sito che lodevolmente è stato conservato per la storia.

Inviato: 4/11/2022 9:24
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Re: Fotografare la pioggia

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Premesso che se ti serve proprio far vedere la cortina di pioggia, è un discorso diverso e se non hai soggetti in movimento è perfetto il suggerimento di FabioBi dell’uso di tempi lunghi, poi giochi un po’ con il contrasto. L’uso del flash non lo vedrei ottimale perché renderebbe dei riflessi poco realistici.
A volte non è necessario fotografare la pioggia ma basta che ci siano gli elementi che ci dicono che sta piovendo come negli esempi che metto qui.


Allega:



jpg  Pioggia1.jpg (554.43 KB)
2722_635ba80fd85d5.jpg 1290X872 px

jpg  Pioggia2.jpg (596.03 KB)
2722_635ba8208f83a.jpg 1022X1290 px

jpg  Pioggia3.jpg (512.98 KB)
2722_635ba82c798db.jpg 950X1290 px

jpg  Pioggia4.jpg (638.18 KB)
2722_635ba83870517.jpg 923X1290 px

Inviato: 28/10/2022 12:02
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Re: Un gioiellino valvolare HiFi

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Grazie, può essere utile, ho visto anche che tratta molti articoli di nicchia che a volte sono introvabili.

Inviato: 5/10/2022 9:23
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Re: Un gioiellino valvolare HiFi

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Un aggiornamento: siccome di tutto ciò che ho mi piace sapere e informarmi, a furia di leggere vari pareri e corrispondenza di valvole siglate e fabbricate diversamente, ho visto che c'era chi sostituiva sui suoi preamplificatori le valvole originali (o meglio le 6J1 di molti amplificatori cinesi analoghi invece delle 6J2 del mio che però vengono date per uguali) con le 5654 o 5654W. Ovviamente avevo la curiosità e ne ho prese 2 paia.

Non esiste! Incredibilmente con le 5654W nuove siglate General Electric (che però sono nuove perchè mai usate ma devono essere almeno degli anni '60) non c'è paragone. Non vanno bene, il suono si incupisce, si appiattisce, perde la spazialità e cristallinità delle sue 6J2.

Evidentemente un conto è dire che due modelli di valvole sono reciprocamente sostituibili perchè hanno stesse tensioni di griglia e di placca, come pure ugualmente pentodi e stessa piedinatura, un altro è dire che si adattino in modo uguale al circuito su cui vengono utilizzate.

Inviato: 28/9/2022 9:40
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Re: Com'era bella questa America.

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Ho modificato il video perchè due fotogrammi si ripetevano e il link precedente non funziona più, lo rimetto qui.

Qui

Inviato: 24/9/2022 19:16
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Re: Com'era bella questa America.

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Infatti lo avevo premesso:

Citazione:

....Era bella per molti motivi, (soprattutto perché non mostrava alcuni lati che non lo erano per niente come ad esempio la segregazione razziale) ma specialmente perché mostrava una società come si sarebbe desiderato che fosse. In molte cose comunque lo era.....


Poi non c’è una sola America, ce ne sono molte, nell’innumerevole varietà di aspetti che può avere un insieme di stati che in tutto fanno 330 milioni di abitanti, e come dice Marco con immense metropoli e immense zone rurali. Mia moglie ha molti parenti americani della cosiddetta middle class, insegnanti, commercianti ecc, e assomigliavano molto in quel periodo a ciò che vedi nel filmato. Ci assomigliavano perché quello era lo stile di vita della classe media a Chicago o nel New Jersey, infatti le pubblicità a quella soprattutto si riferivano, sia per chi c’era già, sia per chi sperava di arrivarci.

Ma non è questa la sede per una disamina sociologica, non è che ignoro le problematiche sia di allora che adesso.
Mi limito a dire che ciò che si rappresentava era bello ed ho specificato cosa mi piace. Indirettamente certi canoni estetici li ho conosciuti da piccolo perché quei vestiti e quelle pettinature, ad esempio, erano arrivati anche da noi, una famiglia come quelle pure e quei televisori, lavatrici, frigoriferi supermercati ecc. pubblicizzati che, uno alla volta, arrivavano. Le sorelle o le zie erano così (tranne le pinup, quelle le vedevo sul calendario del barbiere), il papà e gli zii pure, solo le automobili erano molto diverse.

Francamente preferisco quella rappresentazione un po’ idealizzata, a ciò che vedo e che viene pubblicizzato oggi.

Comunque per rimanere nel tema della rappresentazione per immagini, di competenza del forum, quell’insieme nel filmato è una conferma di come, sia la fotografia che la grafica, possono essere lo specchio di una società, o proporre un ideale di società.

Inviato: 22/9/2022 18:19

Modificato da Pino su 22/9/2022 18:42:34
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Re: Com'era bella questa America.

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Chiedo scusa, dovevo metterlo in Off Topic.

Inviato: 22/9/2022 8:50
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