Ciao e Buon Anno a tutti!
Dovendo fare un viaggio all'estero, extra-UE, portando appresso un corredo fotografico regolarmente acquistato un pò in Italia un pò fuori, mi sorge quasi spontanea la domanda: non è che al ritorno durante i controlli aeroportuali mi si puà chiedere di dimostrare la proprietà  del corredo stesso, o di esibire documenti particolari (acquisto etc)? Mi dispiacerebbe dover lasciare il tutto in qualche ufficio doganale...
Grazie per le risposte,
ciao
c

certo, possono chiederti di dimostrare che il materiale è stato acquistato in Italia e quindi hai due possibilità :
1) portare con te le fatture (o scontrini) di acquisto di tutto
2) preparare una lista completa in 2 copie del materiale da portare all'ufficio dogana all'aereoporto di partenza (indicando anche il peso complessivo della borsa) dove ti mettono un timbro. In teoria dovresti comunque poter dimostrare che il materiale è stato acquistato nuovo in Italia o usato da privati, etc.

Per esempio alla dogana a fiumicino ho visto 'bloccato' un turista italiano che aveva in borsa un paio di magliette 'ovviamente' comprate in viaggio e gli chiedevano di pagare le tasse e sdoganamento...

Non vorrei averti spaventato troppo... buon viaggio!

La cosa è un po' più complessa, perché potrebbero chiedertene conto anche attraversando altri paesi, ma puoi saperne di più leggendo questo vecchio topic

Ho fatto numerosi viaggi all' estero con corredo al seguito, ma non è MAI successo che mi abbiano fatto storie ne all' ingresso ne all' uscita dal paese, ne mi abbiano chiesto dove e come avevo comprato il tutto.
Forse essere ignoranti (nel senso di ignorare) qualche volta serve !

Però effettivamente la possibilità  che succeda è reale !

Eolo, scusa confermo che la possibilità  è reale. Il rischio è maggiore se il volo è diretto in ritorno da paesi non Schengen, dove si passa al controllo passaporti e il controllo in dogana è più 'attento'. Se invece si viene da paesi 'Schengen', anche dopo scalo, c'è meno controllo, ma in linea teorica la finanza puà farci un controllo ovunque, anche sotto casa. Di certo non serve a molto fare i 'vaghi' e come sappiamo l'ignoranza non è contemplata dalla legge...

In Svizzera al ritorno in Italia un finanziere in dogana è stato molto solerte: ha voluto controllare tutta l' attrezzatura, ma per fortuna avevamo fatto vidimare prima di uscire dall' Italia il tutto.

Ovviamente non basterebbe (come il finanziere ci ha confermato) o meglio va bene solo per il doganiere, ma di solito basta essere sorridenti e non troppo intransigenti.

In quel episodio il finanziere è partito per un controllo a tappeto (eravamo un gruppo di fotografi rientrati da un raduno) solo perché la moglie di un fotografo si era messa a fare la gnorri dicendo che non sapeva quanto shop aveva effettuato in Svizzera ed in modo poco elegante...

Certo viviamo in un paese dove la
vita privata è regolata da leggi borboniche.

1)Nel mio caso dvrei tenermi gli scontrini di apparati aquistati 30'anni fa ? E' di quelli aquistati su ebay ?

2) Se viaggio con atrezzatura regalata, o prestata ?

Comunque, è ancora in vigore un regio decreto credo del 1900,anno più o anno meno; il quale dice che i privati cittadini detentori di apparati fotografici hanno l'obbligo di segnalarne il possesso alle autorità  di polizia.

grazie a tutti, sto cercando ora di capire qual'è la strada meno complicata, in quanto il carnet ATA lo è abbastanza...
ciao
c

palmerino...a titolo di informazione....dal 12 dicembre 2008 la Svizzera fa parte dello spazio di Schengen e quindi i controlli sono meno sistematici. L'attrezzatura in Svizzera nonostante la corrispettiva iva sia del 7,6% [parlo del Ticino] e decisamente caruccia e non ci sono questi grandissimi vantaggi.....tra il resto l'euro a perso qualcosina rispetto al franco svizzero. I controlli meticolosi a tappeto vengono fatti fondamentalmente per "beccare" coloro che portano prima fuori e poi dentro quantitativi superiori ai €10.000 a persona....un gruppo di felici fotoamatori con moglie e borse fotografiche è decisamente molto interessante....

nonostante la dogana sia "aperta" i controlli a caso continuano come prima e in questi ultimi periodi anche di più....

in dogana italiana si leccano i baffi su certe attrezzature a coloro che arrivano dagli USA, da certi mercati orientali....finchè viaggi intraCE e vai e torni dai paesi ex URSS...non di scocciano più di tanto a meno che non giri con una icona del '600 sotto il braccio e un paio di zanne d'elefante in spalla...

comunque se non vuoi fare il carnet ATA basta che fai una lista dettagliata, possibilmente sulla tua carta intestata, e ci metti i numeri di matricola, la data e se puoi i numeri di voli in partenza e ritorno allegandoci anche la fotocopia dei biglietti nomitavi del volo....ti fai fare un timbro al punto dogana dell'aereoporto di partenza e viaggi felice e tranquillo....gli scontrini e/o fatture sono un pò menate eccessive....

Grazie per l' informazione: in effetti il viaggio in Svizzera è avvenuto poco meno di 2 anni fa.

Che tu sappia, anche Livigno e simili città  particolari (credo Campione) possono far scattare controlli minuziosi da parte dei finanzieri al ritorno?
Ovvero conviene farsi timbrare una lista del proprio materiale fotografico nel caso decidessimo di farci una veloce visitina?

Livigno è cosa diversa da Campione...a Livigno si compera potenzialmente bene e al tempo stesso di pigliano pure delle fregature micidiali...per andare a Campione passi di fatto per il Ticino per cui i controlli sono relativi ad una persona che esce dal Ticino (Svizzera).

Nel passaggio Svizzera/Italia non ci sono particolari problemi con le attrezzature foto/video...certo che se arrivi con na roba esagerata qualche domanda potrebbero fartela.