Voglio aprire un sondaggio per ritrattisti DOC. Mi interesserebbe sapere come impostate il vostro portfolio e in particolare:
1) Quali soggetti vi interessano maggiormente (donne, uomini, bambini, anziani, emarginati, sportivi o altro)
2) Nel vostro lavoro/hobby stabilite un compenso per gli scatti ai soggetti ritratti o vi impegnate per fare un omaggio di stampe/CD?
3) I soggetti da voi ritratti sono professionisti o no?
4) Preferite le serie di ritratti fatti a diverse persone oppure amate impostare il lavoro di ritrattistica intorno ad una persona sola da ritrarre in più situazioni?
5) Come valutate la vostra capacità  di convincere i soggetti a farsi ritrarre? Ottenete molti rifiuti? Quali aspetti sono decisivi secondo voi per convincere in particolare i non professionisti a farsi ritrarre? Ottenete risposte diverse se vi qualificate subito come amatore o professionista?
Grazie in anticipo per i contributi attesissimi!

Bello!
Posso aggiungere una mia domanda?

6) Chiedete di firmare la liberatoria? E in caso, cosa dicono in genere?

Fer

nel mio caso:
1) gran prevalenza di soggetti femminili. Non mancano però i soggetti maschili. Direi che le proporzioni sono 80 contro 20%. Mi è capitato talora di fotografare qualche soggetto che era anche un/una atleta, ma non nell'ambito della sua specialità  sportiva. Mai fotografato anziani, bambini (già  ci lavoro tutti i giorni: mi escono dagli occhi, i bambini!), emarginati. Pochi i ritratti rubati o tipo reportage (in quei casi non chiedo la liberatoria, quindi non posso utilizzarli, quindi tanto vale non scattarli, tranne che per esercizio personale).

2) dipende dai casi.

3) non sempre, ma abbastanza spesso.

4) non è sbagliato lavorare più volte con lo stesso soggetto, ma non mi capita di frequente.

5) metto annunci, o sono in contatto con Agenzie, o vengo interpellato direttamente per il meccanismo del passa parola. Ne consegue che non esiste un problerma del consenso. Le persone con cui vengo in contatto sono ovviamente disponibili a farsi fotografare.

6) per i lavori che eseguo in proprio la liberatoria è tassativa. Sempre.

Intanto grazie a Luciano e Fer per aver rotto il ghiaccio. Per onestà  intellettuale rispondo anch'io alle questioni che ho posto.
1) Mi interessano molto ritratti femminili, ma anche quelli di soggetti da cui traspaia una personalità  forte o un vissuto interessante, anche borderline. Ho documentato la vita di un anziano contadino che viveva ai margini, un po' col taglio del reportage, come ha fatto Fulvio Roiter per "Un uomo senza desideri", ma con la prevalenza del ritratto sul reportage nella documentazione stessa, malgrado non sia possibile secondo me richiudere in canoni rigorosissimi il concetto di reportage. Ho trattato in modo analogo la vita di una sportiva professionista mia amica. Molto reportage, ma prevalenza del ritratto nelle stesse situazioni documentate. Mi è capitato di fotografare i bambini, col consenso dei genitori, nella massima parte amici o conoscenti.
2) Solitamente cerco di proporrre un impegno gratuito. Ricompenso sempre, a meno che il soggetto sia irraggiungibile l'impegno con stampe professionali e nel migliore dei casi con una copia del portfolio/album che riguarda il soggetto se questo ha ripetuto sessioni fotografiche con me
3) Nella gran parte dei casi i soggetti sono modelli non professionisti
4) Preferisco , come ho accennato sopra, seguire un soggetto in più sessioni, ma qualche volta la situazione è irripetibile.
5) Mi ritengo mediamente abile nel convincere un soggetto a farsi ritrarre. I bambini molto difficilmente negano una posa, anzi spesso sono loro a desiderare di essere fotografati. Diverso il caso delle adolescenti non professioniste. Qui è facile ottenere rifiuti, vuoi per una certa dose di ambiguità  che un ritratto comporta,vuoi per la convinzione di non sentirsi belle di tante, vuoi per preconcetti instillati dai media con superficialità  intorno a vari paparazzi, squali, profittatori che navigano nel mare della produzione di immagini (spesso le ragazze si fanno fotografare in studio da fotografi mediocri, ma professionisti in possesso di partita IVA, senza voler apparire in vetrina). Gli anziani sono spesso commossi alla mia richiesta di posare. Ritengo che la presentazione di un portfolio fatto molto bene sia fondamentale nello sciogliere resistenze di parecchie persone di ogni età .
6)Paradossalmente la liberatoria sembra una richiesta più invadente della posa. Credo che molte persone, viste le fregature subite o sentite in giro, siano molto restie a mettere la loro firma sopra un pezzo di carta. Solitamente io non richiedo liberatoria PRIMA di aver fatto vedere o regalato le stampe finali ai soggetti ritratti. Quando vedono i risultati, le persone sono più malleabili nell'accettare che la tua foto sia fatta vedere ad altri, esposta in pubblico ecc.. e capiscono l'esigenza di avere una liberatoria firmata