Stavo sentendo oggi uno dei piu' bei album della musica rock di sempre (Horses, di Patti Smith) con quella che e' considerata la piu' eccitante versione di Gloria. In fondo quando si parla di "With a Little Help..." si pensa automaticamente a Joe Cocker, non tanto ai Beatles. Oppure la Gloria di Patti Smith piu' che a quella di Van Morrison. O quando si pensa a "Leaving on a Jet Plane" si pensa a Peter Paul and Mary, non a John Denver. E, piu' sul serioso, "Quadri ad una esposizione" fa pensare piu' ai fuochi artificiali di Ravel che alla sobrieta' un po' depressa di Mussorgsky (non me ne vogliano gli amanti di musica classica...). Insomma, certe volta la prima versione non diventa quella storica, e magari non e' neanche la piu' 'riuscita'.

Tutto questo mi ha fatto pensare che con la fotografia digitale siamo giunti ad una situazione simile. E nuove figure legali come Creative Commons rendono la fotografia digitale simile ad una partitura.

Puo' darsi che nel futuro diventi comune che un fotografo chieda ad un altro il permesso (con royalties, ovviamente, o gratis e senza neanche chiedere se sotto Creative Commons) di poter usare il RAW di una sua famosa foto e ri-elaborarla come meglio gli ispira. Mantenendo il parallelo con la musica manca certo l'equivalente di una partitura che mette dei paletti che non si possono oltrepassare, ma una certa palettatura c'e' lo stesso, perche' se io stravolgo la foto famosa al punto da rendere l'originale non piu' immediatamente percepibile perdo la logica del rielaborare --- appunto --- l'atto creativo di successo.

ciao,
idea interessante, chissa che non succeda davvero. sarebbe simpatico. magari sarebbe simpatico anche fare una foto e rielaborarla in mille modi diversi, fare una mostra con un solo scatto elaborato 50 volte...
qualche piccola riserva cmq:
c'è una differenza fondamentale fra un pezzo (un'aria, una melodia, un testo di una canzone) e una foto. se sento una ballata di bob dylan e ho un po' di orecchio posso mettermi li e risuonarla quasi pari pari. poi basta reinventarla e ci siamo. nessuno pero mi darebbe un negativo di hcb da mettere sotto l'ingranditore. con i raw le cose sono un po' più semplici, almeno non c'è il problema del rischio di danneggiarlo/perderlo. insomma, ci vorrebbe in primo luogo un atteggiamento di cessione dei file, mentre di solito vengono rese pubbliche immagini a bassa risoluzione, proprio per evitare che vengano "rubate".
altra riserva: anche prima era possibile elaborare anche pesantemente un'immagine. in camera oscura ho fatto qualche porcata dle genere. come mai dovrebbe essere solo il digitale a instaurare questo nuovo parallelo con la musica? è abbastanza una semplicità  maggiore a motivare un atto del genere?
in ogni caso puoi cercare di metter su qualche cosa del tipo che hai immaginato. sono sicuro che se selezioni 3 tue foto, le fai elaborare da 10 persone sapienti, poi vai in una galleria a dire che ti stai interrogando sul tema della "fotografia nell'era della sua riproducibilità  tecnica" te le vendono sicuro
ciao ciao e complimenti per le tue continue idee, sei sempre stimolante
f

Ciao Marco,
l'idea a prima vista sembra valida, ma poi ti rendi conto, come dice Fabiano, che non e' la stessa cosa. In effetti, le foto fatte dai nostri amici in America sono la rielaborazione personale di "luoghi" ( non di foto) immortalati da altri autori che con i loro scatti li hanno resi famosi.
Sono i luoghi che possono essere paragonati a un pezzo musicale, non le foto. E non e' la stessa cosa, perche' un pezzo musicale e' l'elaborazione di un musicista mentre un luogo evidentemente no. Poi uno usa gli strumenti musicali e l'altro la macchina fotografica, anzi, il musicista non ha bisogno di niente, basta uno spartito. E' diversa la cosa Marco, molto diversa. Non so se ho reso l'idea, ma io penso che non sia la stessa cosa. Pero' in un certo tipo di foto creativa, dove il soggetto e' preso in prestito per esprimere un'idea personale ci sarebbe da discutere.
Ciao,
Renzo