Sfruttando le rocce che emergevano dalla punta di un ripido sperone di un poggio ed il pochissimo spazio a disposizione e' stato costruito il castello di Aramo.
Una stradina centrale con le case che si accavallano sui lati e in cima la rocca, in seguito trasformata in chiesa.
E sotto le case i sottopassi consentono di raggiungere le due porte che conducevano alle mulattiere e ai campi ricavati sul vuoto con alti terrazzamenti.
Piu' volte edificato e distrutto in seguito alle guerre tra Lucchesi e Fiorentini per il suo possesso, e' rimasto praticamente intatto fino ad oggi.
E' Aramo, e fa parte delle 10 castella della Svizzera Pesciatina.
Alcune foto:







































Ciao,
Renzo

Preferisco la 8, la 9 e la 10, ma anche le altre sono belle.

Gianluigi

Ma il gatto nero e bianco era la tua guida?
Bei posti, ma troppo curati per i miei gusti, preferisco che i segni del tempo si vedano di più.

Ciao,
scorci interesanti che ne sono molti, ma come al solito occorrerebbe tempo e il banco ottico. Prima o poi bisogna che mi decida.
Ci sono circa trenta gatti, forse piu' gatti che abitanti, alcuni un po' magrolini, che sopravvivono grazie alla generosita' delle donne del posto. Sicuramente non e' vita facile la loro, nascono in qualche cantina abbandonata e penso che la selezione naturale sia severa.
Segni del tempo fino a qualche tempo fa ce n'erano parecchi, ma per fortuna, con parecchie difficolta', ( all'interno del paese non ci sono strade, ma solo mulattiere lastricate ) si sta consolidando e recuperando tutto. Quello che mi fa piacere constatare e' che si cerca di non alterare le caratteristiche del posto ricostruendo portoni e scuretti in castagno ( e non in anodizzato ) e mantenendo intatta l'atmosfera medioevale.
E' interessante vedere come e' stato sfruttato il luogo, le case sono ancorate alle rocce che escono dal terreno e l'architettura e' poverissima ed elementare e purtuttavia robusta se e' riuscita a superare centinaia d'anni.
Ed e' proprio questa architettura quello che mi interessa.
Ciao e grazie dei commenti,
Renzo