Non lo conosscevo, ma se lo usa John Paul Caponigro...
expodisc
ciao
c

Ne avevamo parlato, tempo fa.
Lo importa la Aproma (ad un prezzo che a me fa passare ogni voglia di comprarlo...)
In pratica si comporta come un "omogenizzatore" della luce che entra nell'obbiettivo, e che come tale dovrebbe aiutare la fotocamera ad impostarsi automaticamente sul bilanciamento del bianco ideale.
Mah..secondo me non fa nulla che non si possa fare anche senza, al massimo mettendoci una manciata di secondi in più.
Quanto a Caponigro, probabilmente a lui lo non solo lo hanno regalato, ma anche pagato per fare un pò di pubblicità ...

QUI il link della precedente discussione, con anche alcune "dritte" furbine per avere le stesse prestazioni con poca spesa. Per esempio la solita e classica mezza pallina da ping pong...

Hummm, ok!
ciao
c

lascia stare per fare una corretta taratura del bianco prenditi un bel grigio Kodak al 18% che ti torna utile anche in altre situazioni....la Lastolite ne fà  un comodo modello "da viaggio"....io nella valigia ho sempre un cartoncino grigio 18% in A4 e una mira Gretag....queste si che servono e sono soldi ben spesi...

ti ricopio un mio antico intervento....

Quando la macchina fà  il settaggio per il bianco ha in realtà  necessità  di "pareggiare" i tre canali rgb...in realtà  quindi per il bianco avresti 255, 255, 255...e per il grigio medio 128, 128, 128...

Quindi fotografando il grigio medio (cartoncino Kodak 18%) hai una superficie con i tre livelli RGB assolutamente pari...la macchina, o meglio il software, puà quindi togliere le varie dominati presenti...

N.B. se poi fotografi un bianco non fai altro che fotografare di fatto un grigio a 18% in zona V che porti in zona IX...quello che interessa al software della macchina è di avere una superficie assolutamente neutra...


detto questo io credo di essere uno dei pochi "folli" che con la digitale và  ancora in giro con il suo bel termocolorimetro....e non sbaglio mai un colpo


P.S. a riprova del fatto la Lastolite vende uno speciale pannello che serve per la taratura del bianco ...ed in infatti questo pannello è composto da tre settori: uno bianco (255/255/255) uno grigio al 18% (128/128/128) e uno nero (0/0/0)...

grazie,
visti gli articoli lastolite:
consigli quindi di prendere quello tripartito anzichè il solo grigio...
ciao
c

Visto che siamo in tema metto questo link di un cartoncino nuovo con varie sfumature progettate per le varie tonalità  di pelle dei soggetti.

http://www.colorright.com/colorright-max


Comunque anch'io ho acquistato un cartoncino grigio e devo dire che è molto comodo in camera raw e permette di ritrovare la situazioni di luce originaria in maniera molto veloce.

O tari tutto con il Lastolite, o tari tutto con il Kodak o tari tutto con il Gretag. Non si possono mischiare i tre tipi di riflettanza ottenuti con metodi e su materiali diversi da aziende differenti.

Citazione:

Intendi dire che il grigio 18% (di riflettenza) della Kodak è diverso dal 18% Lastolite e questo è diverso dal 18% grigio Gretag ? Hai fatto misurazioni in proposito che ti hanno portato a queste conclusioni?
Interessante. Quindi non esiste una possibilità  di taratura oggettiva?

Questa è bella davvero...

attenti ad una cosa importante:
il kodak èpr odotto per avere il grigio che riflesse esattamente al 18% e serve a calcolare l'esposizione
gretag etc invece sono prodotti per avere un grigio neutro e esente da metamerismo (cosa che il kodak non garantisce) e non tanto per essere riflettenti al 18% (ma forse anche si, penso dipenda dai prodotti)
questo fa si che se vuoi un riferimento per esporre usi il kodak, se vuoi un riferimento per bilangiare il bianco usi i prodotti gretag etc

se usati il kodak per bilanciare il bianco puà essere che funzioni oppure no essendo affetto da metamerismo e non avendo garantino la neutralità  del grigio

ciao
daniele

Citazione:

Grazie della precisazione. In effetti non sapevo che il cartoncino Kodak non fosse garantito come neutralità  .
Quindi Kodak va benissimo per prendere la misura del'esposizione (ed in effetti per questo viene venduto), ma non per trovare l'esatto bilanciamento del bianco? Forte!

Tuttavia mi chiedo di quanti gradi Kelvin l'uso del Kodak possa far "sgarrare" il giusto bilanciamento. Non credo possano essere tantissimi. Forse se uno deve fare riproduzioni di quadri o altre situazioni assai critiche, sono già  sufficienti a notare imprecisoni. Dubito che siano influenti nella grande maggiornaza delle altre situazioni. Però potrei sbagliare: non ho molte esperienze in questo senso.

rispondo a runtu visto che mi sento chiamato in causa cercando di evitare qualsiasi polemica...

in genere per tarare il bianco della macchina usavo il pannello apposito della Lastolite fino a quando la dipendente amica (si occupa proprio della prestampa) di una tipografia di Trento certificata Iso con consulenza di Boscarol mi diede l'idea del cartoncino Kodak che comunque dovrebbe essere neutro al punto tale che veniva usato anche nelle riproduzioni d'arte (doppia scala sia colore che scala di grigi), a maggior ragione feci un corso di aggiornamento sia con Canon (un corso blando ma interessante) in cui vidi con i miei occhi venir tarata la macchina con un cartoncino grigio (ma nulla di specifico venne detto) sia quando feci il corso in inghilterra della Hasselblad per il suo phocus...qui usavano sia i lastolite che i gretag che il cartoncino Kodak ma essendo il mio un inglese non perfetto puà essere che mi sia perso un qualche dettaglio.
Nei manuali d'uso sia di Canon che di Hasselblad parlano comunque di superfici bianche e grigie neutre...e il cartoncino Kodak dovrebbe esserlo.

Nel mio post comunque ho chiaramente spiegato quali sono i principi e i criteri utili e necessari per la corretta calibrazione del bianco che è quello richiesto da Cristiano con il suo topic....e per precisione gli ho spiegato che ci sono anche i Lastolite e i Gretag.

I gretag se gli avete comperati avrete anche letto che sono consigliati per un uso di un paio di anni dopo di che è consigliato di cambiarli....quindi il problema se c'è è generico per tutti.

Perchè mescolo come una bestia la mira colori Gretag con il cartoncino "non Gretag" che uso per fare il bilanciamento del bianco? beh la risposta è semplice perchè il bilanciamento del bianco lo faccio con uno dei due cartoncini e sà di essere a posto...poi per scrupolo e per certezza mia fotografo proprio la mira colori per avere modo di verificare le varie cromie della scena. Facendo moda e quindi fotografando abiti capita che i vari tipi di tessuto hanno delle riflettenze particolari e quindi degli slittamenti cromatici....c'è tutto un protocollo lungo e noioso depositato anche in inglese alla camera di commercio di Parigi che stabilisce i critieri e le certifcazioni necessarie per determinare i vari colori con i tessuti e l'abbigliamento...

Quindi io non ci vedo nulla di strano a calibrare il bianco della macchina con un cartoncino e poi ad avere sulla scena un mira colore di marca differente...il primo mi permette di calibrare correttamente il secondo lo uso come riscontro.

Caligat in sole

il fatto è che se in grigio kodak soffre di metamerismo la sua neutralità  o non neutralità  cambia a seconda della temperatura e dello spettro della luce che lo illumina... questo rende imprevedibile l'errore introdotto poichè non è esso non è costante...

non avevo letto l'ultimo post di roberto...
volevo precisare che io non ho il cartoncino kodak proprio perchè mi era stato sconsigliato ai fini del bilanciamento del bianco in quanto metamerico. poi puà essere che ciò non sia vero o che lo era per i cartoncini vecchi e ora nell'era digitale la kodak abbia aggiornato il cartoncino per renderlo neutro e stabile... con xrite però si va sul sicurissimo!

ciao
daniele

tranquillo Daniele non sono mica un azionista della Kodak e il fatto che io mi ci trovi bene non vuole essere un dogma...usate pure i cartoncini Gretag o i comodissimi Lastolite....importante è che Cristiano abbia capito il concetto del perchè il punto di bianco lo calibri anche con un grigio neutro...

Premesso che non ho tirato in ballo nessuno, il discorso sul perche' non si possono e devono mischiare le calibrazioni fatte con target differenti, sarebbe lungo, troppo. Il grigio Kodak va bene per prendere una base di esposizione ma non per fare il bilanciamento del bianco, neanche con la parte bianca. Cosa assolutamente differente se si parla di Gretag, ammesso che si conoscano e si sappiano usare le caratteristiche costruttive intrinseche dei colori Gretag. Caratteristiche e parametri che vanno trasferiti dopo la calibrazione del bianco anche a Photoshop se si vuole avere una coerenza di flusso di lavoro. Non basta pensare che un grigio neutro si ottiene mettendo allo stesso livello i tre canali RGB, anche perche' a livello di calibrazione si usa il Lab.
Mi baso per le mie affermazioni, sugli insegnamenti di Boscarol e su esperienza diretta di confronto con i due target. Ma ripeto non basta fare il bilanciamento del bianco e tanto meno con il Kodak.

"....il discorso sul perche' non si possono e devono mischiare le calibrazioni fatte con target differenti, sarebbe lungo, troppo..."

visto che tu lo introduci sarebbe interessante anche sentire quello che hai appreso da Boscarol & Co., credo possa essere utile a molti.
Io comunque sono stato chiaro, taro con un target e poi me ne porto a spasso uno a colori Gretag giusto per darci un occhio ed essere sicuro.
______________________________________________________________
"Cosa assolutamente differente se si parla di Gretag, ammesso che si conoscano e si sappiano usare le caratteristiche costruttive intrinseche dei colori Gretag."

A naso mi piace pensare che chi spende dei soldi per comperarsi un target come quelli della Gretag (costosini) abbia poi una idea abbastanza precisa di quello da fare.
______________________________________________________________

"Non basta pensare che un grigio neutro si ottiene mettendo allo stesso livello i tre canali RGB, anche perche' a livello di calibrazione si usa il Lab."

La calibrazione della macchina fatta con il punto di bianco ragiona esattamente così: gli dai un bianco o un grigio che deve avere i tre parametri RGB pari e lei resetta le eventuali dominati subito se scatti in JPEG o dopo se sviluppi i RAW con apposito software. Non sapevo che le macchine e i RAW converter usassero il Lab anzichè l'RGB....faccio ammenda su codesta novità .
Che poi si scelga di lavorare il Lab per un maggiore gamut o per "semplicità " gestionale ci stà  tutto, fermo poi restando il fatto di avere un monitor in grado di rappresentare tutto lo spazio colore di Lab e poi di dover convertire per la stampa o in RGB o in CMYK....ma qui non sono espertissimo e chiederà lumi a ellemme che ne sà  certamente ed abbondantemente più di me...comunque ne prendo atto.
___________________________________________________________

"Ma ripeto non basta fare il bilanciamento del bianco e tanto meno con il Kodak."

In questo hai perfettamente ragione anche perchè lavorando ad esempio con flash monotorcia e scattando con variazioni di potenza e velocità  di ricarica non costanti si hanno tranquillamente scostamenti cromatici misurati anche in 100/300K°....o basta il passaggio veloce di una stronza nuvoletta...

Misembra cheladomanda di apewrtura riguardasse l'expodisc e, empiricamente parlando poiché siamo già  stati illuminati da chi sa gestire il colore, la mia risposta è: l'expodisc è una tavanata galattica, quasi come quegli oggetti venduti un tempo dalla "ditta SAME", sul retro delle schedine del totocalcio. Il lavoro svolto da quel filtro è già  incluso nel prezzo della fotocamera, ma anche se non siete avvezzi a tarare il bianco, è sempre meglio avere un risultato costante utilizzando i valori preimpostati piuttosto che l'automatismo.
Provate invece ad usare - non dico expodisc - ma anche solo la taratura automatica di fronte ad una parete giallo pallido...