Cioè: potevo farlo anch'io, ma nessuno mi avrebbe considerato. Questo storico luogo comune è quello che mi è venuto in mente poco fa guardando l'ennesima "opera" di Oliviero Toscani, facce di italiani o giù di lì.

L'opera non sta più nell'opera, ma nella firma dell'artista. E nel suo scontatissimo giudizio sociologico-politico sull'estetica delle persone fotografate.
Io non ho tatuaggi, non ho il pizzetto alla Spalletti (onorabilissima persona, tra l'altro), non mi tingo i capelli che non ho, non sono rincoglionito dalla televisione, e via elencando il sociologicamente e democraticamente corretto del mago della pubblicità ... E' convinto di rappresentare la razza italica fotografando qualche migliaio di persone. Ma si trova quello che si cerca, i buzzurri e i coatti c'erano anche ai tempi di Paul Strand.

Non l'ho mai sopportato, e questo è un limite nel giudizio. Ma questo suo ennesimo spot mi conferma ciò che penso del "fotografo" O. Toscani.

ciao
c

Oliviero Avedon - In the Italian West

Fantastica la foto in Sardegna coi tizi col fucile, adesso mi aspetto quella del siciliano in coppola e lupara, quello di una mia concittadina in stile "Gradisca", ecc ecc

Tante cose di Toscani in ambito pubblicitario mi sono piaciute e sono state veramente innovative (per lo meno qui in Italia) anche se sarei curioso di sapere quanto è farina del suo sacco e quanto degli art director con cui ha lavorato. Ma ultimamente sono piuttosto d'accordo con Cristiano.

Non parliamo poi dei suoi sproloqui sull'estetica televisiva berlusconiana da uno che è in giunta in un paese siciliano con sindaco Sgarbi. Vabbeh, la coerenza non è di questo mondo e probabilmente permette di fare molti più soldi: il contestatore integrato.

Poni perlomeno due questioni:
- la prima é relativa al valore dell'opera, soprattutto se appare "semplice" da realizzare
- la seconda é se Toscani é in grado di dire ancora qualcosa
E ne aggiungerei un'altra, ed é se le cose che fa Toscani sono arte.

Alla prima, direi che é un problema che non si pone.
Alla seconda direi che da quando é uscito dalla Benetton. Toscani non ha saputo dire un granchè, anzi si é involuto. A dimostrazione che i "geni", se lo sono veramente, lo sono anche a partire da un contesto che li sostiene.
Alla terza direi che anche nei migliori dei casi, le sue sono operazioni comunicative (e quando hanno funzionato per fortuna che erano solo comunicative). Non credo alla fotografia come arte (già  detto in altri casi), semmai c'è un tipo di fotografia che ambisce allo statuto artistico. La sua, in ogni caso, non lo é.

bs
marco

Insomma, un furbacchione come tanti di quelli cui si accompagna.

Comunque, sino a che non si scopre anche "furbetto", ora lo si puà anche tranquillamente ignorare.

ciao

Citazione:

Bella definizione!

Citazione:

Non è farina del mio sacco, è il titolo di un libro di fumetti del personaggio Bristow, un travet inglese che combatte col suo lavoro tutta la giornata salvo farsi poi cullare dalle certezze che il sistema in fondo dà .

Mi è capitato di leggere qualche striscia di Bristow, ma non mi ero mai imbattuto nel libro. Le trovate carine, ma mai quanto quelle di Doonesbury di Trudeau, veramente mitiche!

Una precisazione. Quando Toscani ha lavorato con Benetton ha fatto dell'ottima comuncazione, dando in questo caso al termine comunicazione un valore positivo. Spesso si é generata la confusione che quello era qualcos'altro. Ovvio che lo stesso Toscani, continuando a fare comunicazione, ne ha approfttato (e qui pian piano però gli si é gonfiato l'ego oltre misura non riuscendo più a fare comuncazione, alla fin fine). Forse ha creduto anche lui che le sue fotografie, fatte al servizio di un idea commerciale (niente di male, anzi) fossero veramente altro, che lui non fosse solo un fotografo o un comunicatore, ma qualcos'altro. Che non é.
Ma non toglie che in un certo tempo abbia fatto un lavoro molto interessante e, in quel contesto storico culturale, abbia saputo lasciare un segno forte. Oggi, é un altra storia.
bs
marco