Considerato che la stragrande maggioranza delle foto viene vista sul monitor, che questo vale anche per i concorsi fotografici, e che siamo stati ormai assuefatti a contrasti da capogiro dalle immagini commerciali: dobbiamo mettere le fotografie con colori delicati e pastellati tra le speci protette, in via di estinzione, oppure gia' estinte?

Ciao,
Io direi che sono in una fase stabile, ci sono ancora fotografi matrimonialisti che prediligono pellicole per un carnato naturale e perciò tendenzialmente pastello.
Anche nel giro artistico ci sono artisti che non cercano l'esasperata saturazione/contrasto.
Sono convinto che anche i colori delicati/pastellati potrebbero essere una forma espressiva ............ con questo mi spiace che le foto vengano giudicate a monitor anche dalle giurie dei concorsi.
Ciao
Stefano

Spero proprio di no, io quando riesco e quando è il caso li "pratico" con grande piacere...
ciao
c

Secondo me tra un po' torneranno di moda!
Qui è tutto corsi e ricorsi... ricordate la moda della colorazione selettiva a mano di certi particolari di foto BN (andava forte fine anni '70 - primi '80 mi pare)?
Poi due-tre anni fa il ricorso: desaturazione selettiva con Photoshop.

Fer

scopro nel blog di anonimo questa stupenda fotografia, che mi ricorda Stephen Shore, e la discussione sui pastelli... i love it!
anonimo
Qui tutto il portfolio di Guido Castagnoli novello Shore:
GC
ciao
c

Spero proprio di no.
Personalmente mi sono sempre piaciuti i colori pastello. Nella notte dei tempi usavo pellicole Agfa, che erano piuttosto "slavate" rispetto alla concorrenza (mi pare di ricordare che anche nelle diapositive era nota la tendenza di un film che si chiamava CT18 di dare delle belle rese pastello).
Saltando diversi decenni, tra le diapositive la mia preferita è la Astia, che è molto meno satura di Velvia e compagnia bella.
E però, ancora di più preferivo il negativo colore, in particolare la Agfa Portrait, ma soprattutto la fantastica Vericolor III di Kodak, poi sostituita dalle Portra (intendo le NC), buone, ma non come la Vericolor in fatto di resa colore (molto meglio invece come nitidezza e grana, essendo delle moderne T-grain)

Nel digitale...basta volerlo. Le macchine possono essere settate anche in modo da dare colori poco squillanti, ed anche il file RAW puà essere trattato in questo senso.
Per una volta non darei la colpa al digitale. La moda dei colori supersaturi preesisteva, e da parecchio tempo. I Kodachrome 25 + polarizzatore e sottoesposizione furoreggiavano già  negli anni '70. Poi venne la Velvia e altre pellicole molto sature.
Il digitale invita solo ad esagerare: è così facile! E poi la visione a monitor certo ci mette del suo per invitare all'esasperazione di maschere di contrasto e saturazione.
Ma non penso che basterà  a cancellare per sempre i colori pastello.