Una domanda che nasce dal fatto che ho provato a capire come funziona un ingranditore.
Di che tipo sono i filtri dicroici all'interno di una testa colore?
Posso trovare info da qlc parte? (non ho trovato un granchè)

Ciao
Roby

Ciao Roby,
cerca qui, a fondo pagina. Fra l'altro ci sono anche altre informazioni interessanti.
Ciao,
Renzo

ma allora i filtri dicroici degli ingranditori non sono i filtri "classici" di vetro tipo questi?

Roby

Perchè no? A me sembrano proprio quei tipi di filtro. In vetro speciale resistente alle alte temperature, con deposizione di sottili strati di ossidi metallici, che non subiscono sbiadimenti se sottoposti al forte calore.

non ci capisco più nulla!!!
Ma dal link che ha postato falcopardo non si evince che sono filtri elettronici/elettrici?

Chi è che ha un ingranditore con testa dicroica e ha voglia di smontarlo per vedere com'è fatto dentro? (HACK!)

Citazione:

Allora cosa vogliono dire tutte quelle "gradazioni" e variazioni di cui si parla per i filtri dicroici? "giri" il filtro, lo sollevi, lo trasli, che gli fai?

Ciao
Roby

Citazione:

Ma no, ma no! Niente di così complicato.
Nelle teste colore e nelle teste multigrade sono inseriti questi filtri dicroici in vetro. Esiste un sistema a camme, molto preciso e calibrato, ma comunque tutto meccanico, che permette di inserire gradualmente, poco per volta, una porzione sempre più ampia di questi filtri al davanti del fascio di luce emesso dalla lampada alogena.
Il tutto è comandato da quelle ampie rotelle che vedi sulle teste colore/multigrade.
Con le regolazioni minori, solo una minima parte del filtro risulta interposta lungo il percorso del fascio di luce, e quindi c'è poca colorazione della medesima. Se si aumenta il fattore filtro, agendo sull'apposita manopola, una porzione un pò maggiore di filtro verrà  spostata entro il fascio di luce, che di conseguenza sarà  un poco più "colorata". Nelle teste colore esistono 3 filtri , Giallo, Magenta e Cyano che possono essere manovrati singolarmente od insieme (per la verità  nella stampa colore da negativo si usano solo il G e M, il C viene lasciato a zero). Si ottengono così svariatisssime possibilità  di miscelazione del colore della luce emessa.
Tutto qui.
Purtroppo non riesco a trovare una immagine ben chiara. Comunque se vai a pagina 207 di questo catalogo Kaiser puoi vedere qualche cosa dello schema di una testa colore.
C'è la lampada alogena appoggiata ad una finestrella. Al davanti della finestrella si vedono i 3 filtri che, con un movimento di sali/scendi, comandato dalle rotelle di regolazione, si interpongono al fascio di luce, che poi passa nel box bianco di miscelazione, dove viene reso omogeneo, prima di essere inviato in direzione del portanegativo e dell'obbiettivo da ingrandimento.

EPPUR SI MUOVE!!! Sto parlando di Gedeone il mio neurone(l'unico che mi rimane). Ho capito!

Citazione:

E' questo che mi mancava!



molte grazie!

Roby

scusa, ma ho letto il link su nadir, e mi sembvra che parli di un sistema che non ha nulla a che vedere con i filtri dicroici e che, peraltro, non conosco.

lì si parla di "generare luce di colore variabile. àˆ qui la particolarità  della tecnica, perché nonostante il nome non si tratta di "colorare" mediante filtri ottici una luce pre-esistente, ma appunto di generare del colore giusto per mezzo di sorgenti speciali di luce fredda e di condensatori variabili."

Il filtro dicroico si chiama così perché ha la caratteristioca di riflettere un colore e lasciare passare il suo opposto (di - croico).

se infatti prendi un filtro dicroico giallo e lo guardi a 45 gradi usandolo come specchio, appare blu. Lo stesso accade nell'ingrandirore, per cui se la filtratura impostata è magenta, la luce riflessa e parassita che non finisce nella scatola di miscelazione è verde.

In effetti Nadir sembra parlare sa il diavolo di cosa.
Ma chiunque ha un ingranditore con testa colore o testa multigrade, sa benissimo che il funzionamento è quello descritto nello schema di cui sopra.
Molti anni fa esisteva una serie di ingranditori, mi pare della Philips, che si basavano su un sistema diverso. Tre lampade tipo led di tre diversi colori, che potevano graduare la loro potenza luminosa per via elettronica e la cui combinazione di emissioni luminose veniva poi miscelata prima di giungere al negativo ed all'obbiettivo.
Un sistema complicato e costoso, che non ebbe mai particolare successo o diffusione , e che venne presto abbandonato.
Se è a quel sistema che Nadir si riferisce, far passare per regola, quella che invece era una assoluta eccezione, è quantomeno sorprendente.

Ciao,
effettivamente la cosa mi sembrava un po' strana...pero' in materia sono ignorante e l'ho presa per buona, incuriosito pero' perche' non sapevo come funzionava la testa a colori del mio ingranditore, e mi ero riproposto di approfondire.
Mi sembra che le spiegazioni di Luciano e di Franz siano le piu' logiche.
Ciao,
Renzo