Porto alla vostra attenzione questo esperimento, per il quale ho prestato una mia stampa e del quale (capirete il perché leggendo la presentazione) io non so praticamente niente.
Posso solo dire che l'esperimento mi intriga e che un salto ce l'avrei fatto anche se non avessi partecipato (poco più che come "cavia").



SINFONIA ANONIMA

Fotografie in strada

12 e 26 settembre 2007
via Garibaldi, Colle Val d'Elsa


Copiato sul quaderno di Vader Vroom:

...Sarà  presentata una sequenza di fotografie anonime...
...Ogni foto ha un passato incerto e si manifesta all'interno di un contesto oscuro...
...Ignorare l'origini delle immagini, l'dentità  dei loro autori e le loro motivazioni
permette di avvicinarsi all'essenza della fotografia...

...Qui l’operazione fotografica è come una scrittura riflessiva e automatica dell’evidenza del mondo.
C’è un incantesimo che si puà trovare anche nel gioco e che ci consegna a una specie di felice fatalità ...

...I fotografi non l’ammetteranno mai e sosterranno che tutta l’originalità  risiede nella loro ispirazione,
nella loro interpretazione del mondo.Il fatto è che crediamo di costringere il mondo con i nostri apparati tecnici,
con la nostra visione, mentre invece è il mondo che attraverso le macchine s’impone a noi.
Ciascuno è probabilmente là  con la sua volontà  con il suo desiderio ma, in segreto,
le decisioni e i pensieri ci provengono da altrove...
...ed è in questa interferenza molto strana
che si nasconde il mistero di questo gioco...

...siamo noi ma al tempo stesso non siamo noi a giocare...

Sembra interessante, anche se non ho del tutto capito come funziona la cosa .


Andrea

So che le fotografie esposte saranno connesse da fili logici, non (necessariamente?) per autore. So che alcune saranno divise in "gruppi" e che alcune avranno richiami all'ambiente in cui sono esposte. So che gli autori sono molti, più di una ventina e che è il curatore che ha stabilito i legami, togliendo agli autori una parte del controllo sulle loro opere.

Credo sia un tentativo di "spingere" su quanto l'opera sia nell'occhio di chi guarda ed interpreta, più che di chi crea. Immagino che il curatore, scegliendo, accostando e separando si metta nel ruolo dell'osservatore, ma con un potere di scelta molto superiore. Un po' come POTREMMO fare con la massa di immagini che vediamo ogni giorno.

Ovviamente, sono solo mie illazioni, perché io ho solo dato una mia stampa ad una persona che conosco a malapena, senza sapere altro =)

Guarda, con me sfondi una porta aperta, quante volte sul forum ho scritto che noi crediamo di parlare ma la verità  è che invece siamo parlati, che crediamo di pensare ed invece siamo pensati, "Io è un Altro" (secondo la celebre formula di Rimbaud), nessuno è autore di alcunchè ... bellissima iniziativa, peccato non avere la possibilità  di vederla (magari però potresti postare qualche immagine, nel caso tu vada a fare un giro)...peccato solo per l'organizzazione delle immagini per fili logici, quindi ancora il senso, l'intelligenza, l'Io, cioè tutto ciò che è miseria, che affiorano e persistono, forse sarebbe stato più appropriato optare per delle libere associazioni, una specie di flusso di coscienza "visivo", magari anche per la casualità ...

Marco: capisco quello che vuoi dire, ma non credo sia quello che vuol dire il curatore. Comunque per ora di questo lavoro ne so quanto ne sai tu (beh... una foto la conosco, ma è un po' pochino!), per cui le mie sono ipotesi.

L'Io è miseria? Allora non vedo vie d'uscita... peccato che non ne ho letto mai niente, perché il concetto mi incuriosisce.

Scusa se sono telegrafico ma sto crollando dal sonno =)