E' con molta tristezza e disappunto che devo annunciare la cessazione delle pubblicazione della rivista Around Photography, l'unica rivista in Italia che si è sempre e solo occupata, coraggiosamente, fieramente, e con tanta passione e competenza, e senza compromessi, di fotografia e non di attrezzature fotografiche.

Le ragioni sono ovviamente di tipo economico, di vendite limitate e non sostenute da un adeguato apporto economico garantito dagli inserzionisti, e questa per me è veramente la triste realtà  dell'italietta fotografica, in balia di riviste (cito le parole di Roberto Maggiori, direttore di Around Photography, parole che personalmente sottoscrivo lettera per lettera), dicevo una italietta fotografica in balia di riviste "confezionate ad uso e consumo degli sponsor e non per i lettori", e dove una rivista come Around Photography "che cerca di alzare il tono del dibattito culturale senza sensazionalismi e marchette" viene invece costretta al silenzio, non solo da un diffuso disinteresse per temi invece così importanti, così cruciali per la nostra fotografia, è già  questo ci deve far molto pensare, ma anche da un disinteresse da parte di quell'apparato di cultura, cultura mentecatta però a questo punto, che in ogni parte del mondo civile invece sostiene e finanzia iniziative editoriali simili ad Around Photography.

L'unica buona notizia è che Roberto Maggiori ed il suo staff, stanno già  lavorando ad un nuovo progetto, un Around Photography International, una rivista semestrale che sarà  distribuita nelle librerie specializzate di Europa, Giappone e Stati Uniti, con la speranza di trovare fuori dai confini dell'italietta fotografica (quella delle recensioni dell'ultima compattina digitale che tanto piacciono al lettore medio), quella forza economica e quel sostegno che possano garantire l'altissima qualità  e l'indipendenza intellettuale che ha sempre contraddistinto Around Photography.


Scusate lo sfogo ma sono veramente deluso ed arrabbiato!!

Ed un in bocca al lupo a Roberto Maggiori e la sua redazione per la loro nuova sfida!!!

Ciao Marco,

la notizia mi rattrista ma non mi stupisce, mi stupisce il fatto che sia durata fino ad oggi.

C'è comunque un passaggio del tuo post che non mi sento di condividere, riporto le tue parole:

"riviste confezionate ad uso e consumo degli sponsor e non per i lettori"

Purtroppo temo che la rivista non incontrasse neppure il gusto dei lettori o almeno non dei lettori che servono a tenere viva una rivista, in caso contrario sarebbe ancora tra noi e in distribuzione in tutte le edicole.

ciao
alessio

Siamo un popolo di conservatori ignoranti, sul filo dell'analfabetismo (se non linguistico, culturale). I pochi che possono apprezzare una rivista come around photography non potrebbero sostenerla economicamente, e agli inserzionisti non conviene per ragioni di mercato. Nessuna polemica, in questo.
Trovo decisamente migliore la soluzione della pubblicazione internazionale, sia per quanto riguarda il risvolto economico, sia per i contenuti che sono, in effetti, di interesse sovranazionale. Tantissimi auguri al nuovo progetto

Magari multilingue???

Beh, che tutte le altre riviste di fotografia siano confezionate ad uso e consumo degli sponsor per me è una verità  abbastanza evidente.

Around Photography invece si è sempre rivolta solo al lettore, con il preciso scopo di aumentare e sviluppare il grado di consapevolezza e di cultura fotografica, senza sconti e senza compromessi, cioè con il massimo rispetto dell'intelligenza e della voglia di approfondire del lettore, senza trattarlo come un deficiente appena alfabetizzato, che poi questo comporti fatica ed impegno, da una parte e dall'altra, e la stragrande maggioranza della gente non ha voglia di fare fatica ma preferisce le soluzioni e le formulette pronte e precotte e facili, questo è un altro discorso (che comunque ribadisco, non fa certo onore alla stragrande maggioranza dei lettori di altre riviste)...comunque la validità  di una iniziativa o di un progetto o di un'opera d'arte non è certo misurabile dal consenso che ha presso le "masse", se ascoltassimo le masse staremmo freschi!!, anzi direi proprio il contrario, meno piace al gusto comune e più siamo davanti a qualcosa di grande ed epocale, e mi fermo qui perchè con l'umore che ho oggi rischio di diventare offensivo...


Per aph: si, sembra che sarà  in inglese/italiano...

E vabbè ... in un colpo solo hai dato del conservatore ignorante e analfabeta culturale a tutti quelli a cui quella rivista non interessa

Se dalla parte degli "acculturati" gli atteggiamenti sono questi preferisco starmene in "cattiva" compagnia ...

alessio

Ciao,
Siamo alle solite............sono le leggi del mercato, io non fotograferà più con l'8x10 perchè non interessa a nessuno il mio percorso, il mondo va avanti anche con la compattina digitale, Around chiude perchè non vende, non vende perchè la gente preferisce leggere cose diverse.
Concludendo penso che un conto è quello che facciamo e quello che ci interessa un'altro è la realtà  commerciale.
PS
Il fatto di farlo in inglese doveva essere pensato prima per estendere il mercato, nel mondo non mi sembra che riviste simili vivono momenti di vacche grasse, piuttosto soppravivono perchè a livello internazionale.
Ciao
Stefano

Mi dispiace, ma non sono d'accordo con questi atteggiamenti, seppure capisco siano dettati dall'umore del momento. Non trovo corretto fare queste generalizzazioni e non ho mai creduto a questi sbandieramenti di giudizi che dipingono le masse come ignoranti e assurgono pochi eletti al rango di illuminati.
La storia insegna che spesso e volentieri le masse ignoranti hanno subito atrocità  inenarrabili ad opera dei pochi eletti ed illuminati......................

Marco

No Alessio, non ho detto affatto quanto tu hai scritto e ti prego di non mettermi in bocca parole che non ho proferito e che non penso, ho solo detto che alla stragrande maggioranza dei lettori non piace fare fatica e che c'è un diffuso appiattimento su un "gusto", su "interessi", che sono dei veri e propri condizionamenti, ed in quanto condizionamenti nemmeno ce ne rendiamo conto, io per primo...


In realtà  è proprio perchè nè il direttore di Around Photography, nè tantomeno io nel mio piccolissimo e modestissimo contributo con questo sito, pensiamo che i lettori siano dei sottoculturati appena alfabetizzati, ma che anzi sia offensivo trattarli come tali (ed è però quello che fanno secondo me le riviste "commerciali"), che esistono riviste come Around Photography e siti come Fotoavventure...

Citazione:

Hai centrato un aspetto importante della questione Stefano.
Vero tutto quanto si è detto circa disinteresse, poca cultura del lettore medio eccetera. Ma vi è anche da rilevare una scarsa lungimiranza commerciale degli editori.
C'è poco da fare, viviamo in una economia di mercato le cui leggi vanno prese in considerazione; altrimenti anche le migliori intenzioni non bastano.

Marco

Citazione:

Piano! Era una considerazione di carattere generale, non legata alla rivista. E' una considerazione sul popolo italiano, di cui peraltro faccio parte, quindi è pure un autogol. La cosa davvero triste è che questa non voleva essere una "sparata" alla cieca, posso portare numerosi esempi a sostegno di ciò che dico. Ma se siamo in vena di polemiche, avanti!

Aggiungo a questa notizia, non proprio bella, un altra notizia, chiude la libreria Agorà . Per chi non la conoscesse é una libreria di Torino specializzata in grafica e soprattutto in fotografia. Di fatto la libreria con più libri sulla fotografia in Italia e tra le prime tre in Europa.

Ma chiude. E allora ci si dovrebbe chiedere il perchè.

Aggiungiamo anche che una altra rivista, seppur specializzata nel reportage in bianco e nero, Private, ha ridotto le dimensione della rivista, che detto così vien da ridere, ma le dimensioni ridotte, suppongo, si sono rese necessarie per ridurre i costi di stampa, ottimizzando i formati e quant'altro. Credo.

Però, però...facciamo un breve sondaggio, quanti tra i fotografi di fotoavventure acquistavano Around e/o Private, oppure altro sondaggio, dove investite vostri soldi relativamente a riviste e libri ?

A parte una ventina di persone che spesso citano nei loro 3ad libri e riviste e si puà presumere che le comprino, sarebbe interessante capire come si orienta il mercato dei fotoavventurieri.

Faccio una proposta/domanda a Marco e Roberto. Cosa si puà fare su questo sito per promuovere le riviste culturali sulla fotografia ? se si puà fare qualcosa...anche se mi piacerebbe sapere quanti di queste realtà  hanno chiesto di essere ospitate in questo o in altri forum...non so se mi spiego!

Detto questo, di Around ho quasi tutti i numeri, me li sono letti, non tutti ovviamente, ma ritengo che il profilo del lettore di Around non abbracciasse proprio i fotografi nel loro insieme, ma piuttosto fotografi e persone culturalmente interessante al visivo come ambito. Per quanto la comprassi, ad esempio, non trovavo quasi mai i fotografi che a me interessano, ma quelli prevalentemente legati al mondo artistico e tutto sommato non trovavo discorsi tanto diversi da flashart o simili. E se passo al dibattito culturale, Around ha sempre sposato un approccio abbastanza orientato,, poco incline ad accogliere "altre visioni". Il che significa solo che alla fin fine si rivolgeva ad un pubblico un po di nicchia. Chi scrive gestisce un festival di danza contemporanea e ne so qualcosa delle nicchie...insomma o le nicchie consentono di soppravivere o si rischia.

Insomma andrei cauto a sostenere l'ignoranza degli italiani, tra i quali probabilmente ci sono anche molti fotoavventurieri, mi chiederei anche quali sono le motivazioni che fanno nascere le operazioni culturali, per non dimenticarsi che la cultura non é come l'assistenza sanitaria...
scusate il ragionamento non proprio in linea, mi spiace anche a me, la comperavo, ma a volte mi faccio anche qualche domanda, da operatore culturale...
bs
marco

Marco/pamar5, proprio non capisco a cosa ti riferisci, non penso proprio che un "eletto illuminato", qualsiasi cosa questo voglia dire (ed io non ho mai parlato, nè credo, agli "eletti illuminati"), abbia fatto cose atroci alle masse...non so, che cose atroci hanno fatto Bacon, Nietszche, Rimbaud, Picasso, Leopardi, Proust...

A meno che tu ti stia riferendo a Hitler o Stalin, ma non mi sembra proprio nè che un assassino dittatore sia un "eletto illuminato", nè che stessimo parlando di questo, stavamo parlando di arte e cultura e del rapporto e la percezione della gente...

Citazione:

Non era riferito al tuo post ...

ciao
alessio

Citazione:


Quello che possiamo fare, e che saremmo anzi ben felici di fare, è offrire spazio per banner, visibilità  nelle iniziative con annunci sul forum e, per quelle riviste interessate, sottoscrivere convenzioni/sconti sugli abbonamenti riservati ai fotoavventurieri.

Ad oggi nessuna rivista ci ha mai contattato, probabilmente anche perchè il nostro sito è piuttisto "piccolo" in termini di traffico quitidiano (circa 1600 contatti singoli), anche se effettivamente è un traffico quotidiano molto "focalizzato", qui ci sono molti fotografi interessati anche agli aspetti culturali...cmq so per certo che la redazione di Around Photography conosceva il nostro forum e ne apprezzava la volontà  di discutere non solo di apsetti tecnici ma anche artistici e culturali...

Citazione:

Grande, prima butti li un po' di insulti e poi accusi gli altri di voler fare polemica

Lasciamo stare che è meglio.

Citazione:

Probabilmente l'esempio che ho fatto è eccessivo, ma mi serviva per dire che non sempre chi si pone al di sopra delle masse e le giudica dall'alto in basso è effettivamente migliore di quanti disprezza. E poi consentimi, ma anche gli atroci personaggi che hai citato vedevano sè stessi come superiori.
Comunque per mettere i puntini sulle i, vorrei farti notare che nei miei post precedenti non ti ho attribuito l'espressione "eletti illuminati".

Marco

Devo dare ragione a Samuel, almeno in parte. Io compro i libri soprattutto negli Stati Uniti, perchè costano meno (parecchio...). E per quanto riguarda le riviste, Zoom in edicola (non esattamente il mio preferito, ma a volte ci sono cose interessanti). Il resto all'estero, in abbonamento.
Mi dispiace per i commenti caustici, ma vorrei sentire il parere di chi produce e vende immagini al pubblico (non ai galleristi, è un'altra storia).

P.S. Anche photo tecniques ha ridotto il contenuto stampato per problemi di costi e inserzionisti.

Citazione:


Ed infatti mi sembrava strana la tua "critica" , vedo adesso che invece ci eravamo "sovrapposti" io ed Aph e tu stavi rispondendo a lui...

aaaaahhhhhh ragazzi, sbrigatevela tra voi due, che oggi è una giornata di "fraintendimenti" e quindi mi sa che mi conviene ritirarmi in buona pace ...

Marco
é esattamente questo che volevo dire, che nessuno ti ha mai contattato. Per le chiacchere che abbiamo fatto in altre circostanza sulle iniziative culturali, 1600 contatti specializzati al giorno me li tengo stretti.
Perchè non lo fanno ? per é follia non farlo, anche perchè costerebbe veramente poco e fossero anche solo 100 abbonati in più...
Voglio dire che ho il sospetto che diverse iniziative culturali nascono un po dentro ad alcune elite e da li non si muovono, parlano a quelle elite e via dicendo.

E sempre di più ho l'impressione che non si riesca ad uscire da un significato della cultura che si autoalimenta nella propria specializzazione. A partire dal linguaggio/i utilizzato.

L'arte, perchè di questo Around parlava, non é un tema per tutti, diciamolo francamente, o meglio dovrebbe essere per tutti, ma per una serie di vicende non lo é, a partire dal linguaggio e dalle questioni sollevate dagli esperti del settore. Io per primo appartengo talvolta a quel mondo, ma, capendolo, non puà lamentarsi troppo quando gli altri non capiscono. Per questo supererei di un balzo la questione dell'ignoranza. In sostanza ognuno sta sulle proprie posizioni.

bs
marco

Ho riletto con calma tutta la discussione. A mente fredda ammetto che ho usato esempi forse esagerati.
Tornando all'ambito artistico/commerciale della discussione confermo però¶ il fatto che non condivido giudizi che dipingono le persone in generale come ignoranti perchè non interessate ad un certo tipo di riviste. Inoltre vorrei precisare che il discorso degli illuminati non voleva riferirsi a qualcuno in particolare, visto che tale espressione l'ho tirata in ballo io.

Marco