Presso lo Stand della Ornano, al Photo Show di Milano, c'è un angolino riservato alla stampa fine art BN curato da un gentile Signore di Rovereto che cura la commercializzazione di alcuni sviluppi interessanti (in particolare mi piacerebbe provare il P7 alla pirocatechina, in forma liquida concentrata) e l'importazione delle pellicole Bergger (in particolare la 200 ISO, simile alla Panchro XX Kodak di tanti anni fa, disponibile abitualmente anche in formato 4x5" ed 8x10") e delle carte Bergger. Di queste ultime ci sono prove di stampa sulle varietà  di supporti disponibili, e sono proprio belle. Sono la riproposizione abbastanza fedele e curata da un ex collaboratore/dipendente, delle carte francesi Guilleminot, molto rinomate e apprezzate un tempo, ma uscite di produzione da ormai diversi anni, dopo la chiusura di quella Ditta.
Sono carte all'antica, con supporti molto pesanti ed in cui l'argento sembra essere presente in dose massiccia, non in forma molecolare come su molte carte correnti, a garanzia di una gamma tonale davvero completa ed estesa.
Qui ci sono alcune notizie , incomplete però, della linea di prodotti.
E qui c'è il sito dei Prodotti Bergger

Caro Luciano,
ho avuto dei problemi con la Bergger. Qualche tempo fa ho comperato 150 fogli 30x40 di Bergger Prestige (a Roma da Sabatini). Un annetto dopo ho incominciato a stampare e con amarissima sorpresa i fogli erano tutti omogeneamente velati: ho fatto parecchi provini per ogni pacco (da 25 fgl) e anche tutti gli altri erano velati. Colpa mia? Ho parlato con un importante stampatore milanese (che forse puà leggere queste righe) e mi ha confermato "l'instabilità " del prodotto. Da quel momento, in modo diciamo "grezzo" e definitivo, sono uscito dal raffinato mondo dei leziosismi "Fine-art", per fare delle robuste stampe su Ilford MG IV.
Puà darsi che nel frattempo la Bergger sia migliorata, ma non è mia intenzione provarci (ci sono le carte Tetenal, Foma, ecc... da provare se uno ha voglia di farlo).
Ciao Candidus / Floriano

Grazie Luciano,
Lunedi sarà a Milano alla fiera e non mancherà di dare un'occhiata, interessante la carta e il P7 diluito.
Ciao
Stefano

Citazione:

Acci! Non me l'aspettavo! Sono sicurissimo che non è certo dipeso da cattiva conservazione da parte tua; e d'altra parte se anche lo stampatore milanese ha avuto problemi analoghi, c'è poco da sottilizzare.

Un vero peccato, perchè soprattutto la baritata a supporto pesante ed intonazione calda è davvero magnifica, ed in particolare sarebbe fantastica per i ritratti.

Vorrei sperare che si sia trattato di difetti legati ai primi lotti, di inizio produzione.
Ma neanche a me va di rischiare, specie perchè quelle carte non le regalano certamente, anzi.

Se qualche altro frequentatore del Forum ha avuto esperienze analoghe, o invece al contrario dei riscontri positivi, magari con lotti di produzione recente, sarebbe bello ci scrivesse le sue impressioni.

Concordo con Floriano. Anch'io fino ad un anno fa ha avuto gli stessi problemi con la carta Begger, poi ho smesso di acquistarla. Sulla produzione attuale non sono aggiornato, ma devo dire che negli anni scorsi,a fasi alterne, il problema si è sempre presentato tanto da considerare il prodotto poco affidabile sotto il profilo della costanza nel risultato.Gli stessi problemi li avevo riscontrati con la carta Maco. Posso aggiungere che le carte che non hanno mai tradito le mie aspettative sono state le Ilford (anche se la Galerie non è più quella degli anni passati), le Tetenal e Kentmere. Ultimamente una piacevole sorpresa è stata una "Cenerentola" del settore, ovvero la Varycon lucida a contrasto variabile della Efke, venduta da Fotomatica.Assomiglia alla Multigrade FB IV Ilford ma ad un prezzo decisamente inferiore. Ciao.

Problemi di velatura li ho riscontrati sulla pellicola 200 (ne avevo presi una decina di rulli da sabatini): eccellente come resa tonale ma un po' troppa grana e poi la velatura..

Personalmente ho usato per 8x10 la Bergger 200 con buoni risultati, pellicola "robusta" con buona scala tonale, sviluppata in Pyro ABC, sono felice di sentire che qualcuno importa questi prodotti della Bergger. Ho usato qualche volta anche le carte, baritata a contrasto variabile, e la Contact 2, senza riscontrare problemi. Mi è rimasto un vecchio pacco di quella a contrasto variabile(comprata circa 2 o 3 anni fà ) e qui ho riscontrato una velatura(penso da imputare alla carta vecchia e non conservata in maniera ottimale).
Mi avete fatto venire la voglia di prendere un pacco nuovo e fare delle prove....

Stefano

problemi con la bergger: no, con lo stoccaggio da parte di qualche negoziante: si e parecchi, per bergger e altre.

Scioccato dalle parole di Floriano: molto.

Ciao, Claudio.

Sono il “gentile signore di Rovereto” che ha incontrato Luciano al Photoshow.
Non voglio in questo ambito pubblicizzare alcunchè dei miei prodotti, ma ho letto i messaggi inerenti al dibattito sui materiali Bergger.
Io utilizzo quotidianamente da circa 10 anni carte e films Bergger per la mia professione di fotografo e stampatore. Scelsi queste carte soprattutto in base alla scomparsa dal mercato dell’Ektalure della Kodak. Non li ho più abbandonati pur avendo avuto alcuni problemi con due partite di films (stesura dell’emulsione). Il rapporto con la ditta francese è stato dialettico, ho chiesto, sollevato problemi e proposto soluzioni, sono stato ascoltato e abbiamo migliorato e risolto.
Mi ero messo ad importare direttamente per difficoltà  di rifornimento, poi per passaparola ne sono anche diventato distributore (piccolo, piccolo, per la miseria).
Sinceramente problemi con la carta io direttamente ne ho avuti pochi. Indirettamente sì: tre pacchi 30x40 NB che avevo scambiato con un altro distributore (non mi erano arrivati direttamente dalla Francia) e avevo venduto ad un cliente erano difettosi. Ricordo un altro caso similare in un altro periodo. Tutto si è risolto sostituendo il materiale, io ai clienti e Bergger a me. Ovviamente il disagio c’è stato, cosa spiacevole evidentemente, ma a questo mondo la perfezione è difficile.
Piccoli fastidi, alcune insoddisfazioni li ricordo, ma la bellezza e le possibilità  espressive e creative offerte da questi materiali, mi hanno in ogni modo sempre mantenuto fedele.
A Milano li ho presentati, fatti vedere e toccare perché effettivamente convinto della loro qualità  e bellezza.
Reperiteli dove volete, ma provateli. Ci fossero problemi sollevateli e fatevi sostituire il materiale. Provateli o provate a riusarli, credetemi è uno spassionato consiglio amichevole.
Permettemi un’ultima considerazione, che ho già  fatto ieri via e mail con alcune persone che ho incontato in occasione del Photoshow.
Mi ha incoraggiato moltissimo il vasto interesse che ancora riscontra il mondo del bianconero e dell’analogico. Non importa se è una “nicchia”. E’ un mondo interessante e “grande” animato da entusiasti appassionati ed operatori. Si tratta di fare più possibile rete, permettere il reperimento di materiali adeguati e scambiare informazioni utili. E voi, vedo, lo state facendo.
Sono convinto che assieme, appassionati e professionisti, possano non solo “mantenere in vita il Bianconero”, ma anzi dargli maggiore rilievo e splendore. Un’occasione grandissima di espressione e creatività  per tutti.

Paolo

P.S.:
Verificherete tutti che per sbaglio ho anche aperto una nuova discussione con questo identico messaggio. Un errore. Figuraccia.

Citazione:

Sistemato il piccolo errore ... ciao e benvenuto tra noi.

alessio

Premessa: mi avete fatto impazzire perché non riuscivo ad inserire il messaggio a causa di topic inesistente!
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Grazie, innanzitutto, di questo intervento incoraggiante ed appassionato.
Vorrei porre una domanda, pur non avendo mai utilizzato carte bergger.

In quasi trent'anni di camera oscura non ho mai avuto nessun problema con materiali sensibili freschi - escludendo quindi i rimasugli abbandonati per qualche anno - né ho mai sentito di problemi da parte di colleghi ed amici. Il fatto che da qualche anno si verifichino episodi di questo tipo potrebbe voler dire che un decremento di utilizzatori di fotografia chimica costringe i produttori a fabbricare quantità  di materiale che poi langue nei magazzini e si deteriora.

La bergger sembrerebbe la più colpita. da cosa puà dipendere?

Non dovremmo spingere per avre anche informazioni dai produttori, quali data di fabbricazione e quantita di argento per m2?

Il mondo della fotografia è cambiato, e con esso produttori e sistemi di produzione cambiano, spariscono e si adeguano.
I magazzini dei grossi importatori o dei grossi fotonegozianti hanno vissuto il problema di un drammatico crollo d’acquisti e sono emersi problemi di conservazione.
Gli acquirenti spesso hanno fatto languire ulteriormente materiali perché avevano fatto una corsa all’accaparramento o perché avevano intrapreso altre strade tecniche.
Tutti i produttori, grandi e piccoli, in questi anni hanno problematiche di reperimento dei prodotti necessari.
I piccoli produttori di fronte all’abbandono dei grandi hanno avuto sbocchi di mercato impensabili sino a qualche anno fa, ma parimenti crisi di crescita o difficoltà  nella preparazione dei materiali. Un esempio: sono poche le macchine al mondo per la stesura dell’emulsione. Man mano che queste macchine vanno in disuso per problematiche industriali è necessario rivolgersi ad altri.
E non solo possono nascere difficoltà , nascono proprio. Nascono ai grandi che hanno scelto di non produrre più in proprio e di affidarsi all’esterno, o che chiudono e riaprono, o …
Questo dibattito è nato attorno a Bergger, ma non ritengo personalmente che ne sia la più colpita, anzi. Continuo da parte mia a testare gli altri materiali esistenti sul mercato, e non mi pare proprio.
Ma vediamo anche l’aspetto positivo del momento storico.
Con l’avvento di internet lo scambio d’informazioni è più veloce e globale. Con i corrieri espresso si possono avere materiali dagli USA, da tutto il mondo in pochi giorni. Piccolissime entità  trovano mercato e possono proporre prodotti particolari.
Grandi entità  produttive si mettono a disposizione e collaborano con piccole aziende, perché anche così oggi devono fare per tirare avanti.
Si devono riformare degli equilibri, certamente, dobbiamo cambiare le abitudini, vero, non troviamo più tutto nel negozio sotto casa, ovvio. Ma il mondo è grande e chi cerca trova. In ogni modo una volta non trovavamo proprio tutto sotto casa, anzi trovavamo le solite cose. I soliti prodotti, le solite due marche. E ci dicevano: questo con questo, quello solo con quello, tutto a prova d’errore e addio alla ricerca, alla sperimentazione, alla creatività .
Lo splendore della camera oscura non è solo l’immagine che appare nella bacinella la prima volta, è anche la sperimentazione di nuovi materiali, dell’incrocio di prodotti e insoliti metodi produttivi: sperimentazione e creatività .
Abbiamo molto davanti, molto interessante.

Da circa 4 anni non stampo più. Problemi con le carte non ne ho avute tranne che con la Multigrade della Ilford: velatura. Erano conservate come e con le altre. Ho stampato delle vecchie (ma porprio vecchie) Forte e Brovira a gradazione unica senza problemi.
Ciao