Ho avuto modo, su invito di un importante negoziante di Brescia che voleva avere stampe di qualità  da mostrare ai clienti, di provare in due successivi pomeriggi la Epson 3800. Ho potuto usare, però, solo supporti Epson, messi a disposizione dal suddetto negoziante e cioè Archival Matt, Glossy Premium Plus, Semiglossy Premium Plus. Non sto a dilungarmi sui particolari (che possono essere reperiti ormai in abbondanza sul web), mentre vorei solo comunicare la mia impressione: non si tratta che di una 2400 che fa anche il formato A2, con il vantaggio di avere cartucce più grandi e i due black già  installati. Per il resto, la qualità  delle stampe tra 2400 e 3800 è assolutamente identica, così come identiche sono le possibilità  offerte dal driver. Sono così confermati pregi e difetti della 2400: le stampe glossy non sono accattivanti come quelle della Epson 1800 (che ha il glossy optimizer) o della HP 8750 (che usa inks dye e non a pigmenti); la stampa sulla semiglossy è buona nel colore, meno nel BW; il BW su carta matt è ottimo sotto ogni punto di vista, con ampie possibilità  di regolazioni, anche finissime. Siamo vicinisimi, a mio avviso e per l'esperienza che ho fatto anche con la 2100 e i Piezography, ai vertici dell'attuale stato dell'arte in materia.
Oggi sono sempre più convinto della necessità  di usare due macchine, una per il colore e l'altra per il BW.
Ciao a tutti
Fabio Maione

Oltre a un problema della tipologia di inchiostri pigmenti/dye è un problema di resa anche del tipo di carte. Quindi non si puà fare solo stampante per il colore/stampante per il b/n; ma bisogna pensare anche al tipo di carta che si utilizza.
Potrebbe essere questa la suddivisione:

Epson 2400-3800 / HP 9180: carte matte e semiglossy colore e B/n
Epson 1800 / HP 8750: carte glossy colore e b/n

Non so sulle Epson come vanno le carte Satin (intendo se vanno meglio sulla 1800 o sulla 2400). Per la mia esperienza sulla 9180 non sono molto soddisfatto solo sulla resa delle carte glossy. E questo me lo dicesti anche tu prima di fare l'acquisto...per il resto le carte Satin e le matte sia sul colore che bianco e nero le trovo ottime..

Fabio, grazie per l'interessante osservazione.

In effetti mi pare che la tecnologia di stampa a inchiostri abbia ancora strada da fare; si migliora ad ogni generazione, ma c'è ancora dicotomia dye/pigmenti per i loro diversi punti di forza.
Anche sul BN, mi pare che per ottenere risultati di eccellenza siano ancora richiesti set specifici di pigmenti al carbone...

Per Gianluke: sulle carte semiglossy/satin, anche le dye e la 1800 vanno benissimo. La 8750 permette stampe splendide su carta HP Satin, e da quel che ho visto anche la 130.

Fer

Fabio, grazie per averci comunicato la tua esperienza, le tue parole confermano l'impressione che avevo avuto io sulla 3800 ...

Scusa l'OT, non apro un topic apposito perchè mi serve solo una informazione di base e mi sembra eccessivo aprire una discussione, ma vorrei approfittare del fatto che sei tu l'autore di questo topic, so della tua immensa esperienza in camera oscura tradizionale e, oggi, in quella chiara/digitale, è un periodo che sia io che Cristina siamo incuriositi dalle stampe al platino palladio (il lavoro sul Corpo senza organi forse, e sottolineo fortissimamente il forse , vogliamo provare a farlo in bianco e nero, e ci interessava proprio la tecnica del platino palladio, da far eseguire ovviamente da uno stampatore esperto), adesso non so se è un paragone fattibile vista la mia immensa ignoranza di b&w sia argentico che digitale, però da quella che è la tua esperienza esiste nel mondo delle stampe inkjet qualcosa che possa avvicinarsi alla resa delle stampe al platino palladio oppure stiamo parlando di qualcosa di talmente unico che è in pratica inavvicinabile?...scusa se ho fatto una domanda forse un pò banale per chi conosce molto bene il b&w però ripeto, sono ignorantissimo in materia...ovviamente oltre a Fabio mi piacerebbe sentire il parere di altri esperti di b&w...

Citazione:

Quindi è il parametro resa glossy/archiviabilità  e supporti di stampa che fa la grossa differenza...

In realtà  neanche l'archiviabilità  è poi così diversa: Epson dichiara 75 anni per le stampe a colori e oltre 100 per il BN, su carte Epson.
HP per i Vivera dye su carte HP dichiara praticamente lo stesso.
Wilhelm Research ha confermato, grosso modo, questi parametri nei suoi test di fading.

Direi quindi che, come da qualche anno a questa parte insomma, i dye hanno il punto di forza nella notevole brillantezza e profondità  su carte glossy e semiglossy, BN e colore, nonché nella totale assenza di bronzing e gloss differential.
I pigmenti sono superiori sulle carte matte e materiche in generale, danno archiviabilità  su un maggior numero di supporti, resistono all'acqua.

Da una parte i pigmenti (specie con l'aiuto dei liquidi gloss optimizers: HP 3100, Epson 1800) continuano a migliorare nel gamut e nella resa su glossy e semiglossy; i dye dal canto loro continuano a migliorare la propria durata su carte swellable (Vivera, Claria, ChromaPlus 100).

Fer

Citazione:

Parli di Epson a pigmenti o dye? Il Whilelm Research per i Vivera a pigmenti dichiara più di 230 anni per il colore e più di 250 per il b/n

http://www.wilhelm-research.com/hp/WIR_HP_B9180_2006_09_10.pdf

Parlo di Epson a pigmenti e di Vivera a dye, nella prima parte del messaggio.

Fer

Per Marco:

mi spiace ma non posso esserti d'aiuto sulla platinotipia e pallodiotipia, non avendo mai praticato queste tecniche antiche (la carta al platino venne persino commercializzata tra il 1878 ed il 1917; poi, per i costi molto elevati dei materiali di partenza e le difficoltà  di approvvigionamento, vennero introdotte delle carte all'argento, definite simil-platine, scomparse nel 1937).
Temo che sia molto difficile per gli inks ai pigmenti o dye che siano proporre un serio paragone con tali tecniche.

Per Fer e C.:
io sono fiducioso giacché vi è sempre più interesse per la stampa digitale di qualità  e sia HP, che Epson che Canon appaiono sempre più attente, anche per ragioni di prestigio e non solo economiche, a soddisfare tali esisgenze.
Ciao Fabio

Volevo aggiungere che i 100 o 200 anni teorici di Whilelm Research fanno sorridere avanti alle stampe al platino della fine del 1800, tuttora pienamente godibili ed ottimamente conservate (Pt e Pd sono fra gli elementi più stabili che si conoscano).
Fabio

Grazie Fabio della risposta , che in ogni caso è stata utilissima perchè mi hai dato delle info che non conoscevo...in effetti si trova molto poco sulla rete su queste tecniche antiche , ho visto che su Amazon c'è un libro specifico dedicato, anche se a me non interessa imparare a stampare al platino palladio mi sa che me lo compero, è arrivato il momento di farsi un pò di cultura ...

Marco,
la casa editrice della rivista Progresso Fotografico ha pubblicato nel 1994 il libro "ANTICHE TECNICHE, Introduzione ai processi e preparazione dei materiali", di Giampaolo Bolognesi. Mi pare che sia ancora disponibile al prezzo di euro 7,7.
In questo campo è molto attivo in Italia il Gruppo Rodolfo Namias, a Parma.
Ciao, Fabio