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Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
Utente non più registrato
Ultimamente non ho più alcun impulso nel commentare, partecipare, immettere nuove foto nel mio portfolio telematico. Una possibilità  di visibilità  attraverso internet abbandonata per semplici motivi di opinione.

Motivo A: ho sempre ritenuto la fotografia utile unicamente allo spettatore, che diventa anche il fotografo stesso nel compimento della stampa, perchè una volta finita la fotografia ha il pregio di un indirizzo dell'interpretazione dettata dal soggetto e dalle scelte del fotografo a cui si aggiungono le sfaccettature personali dello spettatore. Così anche il fotografo diventa spettatore e non unico proprietario intellettuale della foto fatta, quindi sostengo che la fotografia non abbia la capacità  di trasferire sensazioni o messaggi finiti da soggetto A (fotografo) a soggetto B (spettatore)ma che goda della capacità  di scindersi dal suo creatore avendo una funzione di linguaggio che si muove unicamente da fotografia a spettatore.

Motivo B: La (per me) pretesa che la fotografia diventi un complementare alla poesia tipica della auto analisi esistenzialista.

Dividiamo la poesia tra poesie scritte per se stessi, quindi per sfogo o auto analisi, e le poesie scrtitte per amplificare il soggetto riportato nella poesia e quindi aperte ad un pubblico più ampio

Dato che la mia opinione interpretativa sulla fotografia è quella riportata sopra, non riesco a capire come la fotografia possa essere accostata a poesie scritte per se stessi e pretendere che queste foto rimangano leggibili al pubblico, soprattutto quando manca uno studio nella composizione della fotografia e delle lacune letterarie che in Italia, un paese dove il quotidiano più venduto è la gazzetta dello sport e tra i bestsellers di questo anno un libro come "cento colpi di spazzola" (tradotto cento colpi di apparato riproduttivo maschile), sono molto pesanti.

Ma la decisione di non postare più immagini dove le ho sempre messe è la reazione a queste mie opinioni che, una volta esposte, non hanno ricevuto una risposta logica che smentisse la mia posizione, ma una serie di insulti neanche tanto virtuali.

Insomma, ognuno è libero di fare come gli pare ma nessuno è libero di criticare o di esporre le proprie posizioni.

Internet è diventato così omologante che aleggia la paura di essere diversi gli uni dagli altri... tutti fotografi e poeti a stà mondo..........

Inviato: 28/6/2006 20:30
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
Utente non più registrato
...azz...momento difficile, comunque se ti puo´ rallegrare sappi che ci siamo passati tutti.

Internet e il web va´ preso per quello che e´... una gigantesca vetrina....anni fa´ mi disillusi anch´io ed allora feci 3 siti di fotografia erotica che ricevono mediamente 25.000 visite al giorno ed il 2% paga per entrare e molti, moltissimi, comprano le mie stampe erotiche....certo non e´ il massimo e con gli intimi non mi faccio pubblicita ed uso anche un nome d´arte....ma alla fine chissenefrega.

Le cose che veramente mi interessano le pubblico, le espongo o le tengo per me....

Internet e´ solo una grandissima puttana dove tutto e´ in vendita e tutto ha un costo....alla fien le vere soddisfazioni non le trovi in rete....almeno da autore.


Roberto

Inviato: 28/6/2006 20:50
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.

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24/4/2006 9:25
Da Torino
Messaggi: 197
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Mmmmh...
Bella provocazione Marcello.
Mah, io credo che con Internet tutto dipenda da quello che uno ci vuole fare, o in altre parole per quale motivo si è messo nella vasca dei pesci per farsi vedere da tutti.
Per quanto riguarda me le molle sono state due: la notorietà  da un lato e la possibilità  di guadagnarci qualcosa dall'altro. Non ho ancora capito quale delle due molle sia stata la più forte ma tutto sommato è una domanda inutile.
Dal 1985 al 1995 ho pubblicato nove libri, e con editori importanti. Quanta gente li comperava? Che cosa sono mille, duemila copie vendute? Praticamente niente. Nell'ambiente della fotografia Michele Vacchiano era un perfetto sconosciuto. Da quando mi sono messo nella vasca dei pesci ho aumentato i contatti, oggi se telefono a una qualunque azienda e dico il mio nome rischio che qualcuno mi chieda Ah, ma lei è "quel" Michele Vacchiano?
Scrivo articoli su riviste e faccio conferenze non più perché vado a bussare come un poveretto a tutte le porte, ma perché sono gli altri a chiamarmi.
I miei attuali sforzi sono rivolti ad aumentare le possibilità  di contatto e - conseguentemente - di lavoro.
Tutto ciò è positivo? Da un punto di vista strettamente commerciale sì.
Il fatto che ci siano mie fotografie sul web e che tutti le guardino e le commentino fa parte del gioco. Un fotografo deve far vedere quello che fa, ma io vedo il problema dal punto di vista del professionista.
Se poi qualcuno da una lettura aberrante di una mia opera (nel senso che la sua interpretazione stravolge il messaggio) anche questo fa parte del gioco della comunicazione.
Ecco, erano solo pensieri in libertà  che il messaggio di Marcello mi ha suscitato, non pretendevano di rappresentare una risposta né tantomeno un contradditorio.
Ciao.

Inviato: 29/6/2006 9:46
MV
--
Fotografia non è rappresentare il mondo ma saper guardare dentro se stessi...
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
Utente non più registrato
Si ma un contradditorio che dia una ragione alla mole di insulti ricevuta a causa della mia posizione e dal mio tremendo vizio di non farmi i ca**i miei (autocensura).

Gradisco molto le vostre esperienze, ma almeno qualcuno che dica che quello che ho scritto è una ca**ata e perchè.

Io uso internet prinicipalmente per accedere alle informazioni che debellano i dubbi che mano mano si presentano e le nozioni per accrescere fotograficamente. Non sono un fotografo professionista quindi non sento neanche il bisogno di ricercare contatti diretti per la vendita se non per i prodotti con cui stà allestendo il mio negozio.

Non pensavo prima di adesso ad internet come un gigantesco acquario, ma dopo il tuo intervento, caro Michele, credo di aver anche capito il perchè di alcuni insulti.......

Inviato: 29/6/2006 14:30
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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Ciao Marcello,
ho letto i tuoi problemi, ma ho il cervello appannato un po' dall'eta' e molto dal caldo e non ci ho capito molto. Secondo me ti fai delle manate...e chi se ne frega di quello che pensano in generale su intenet delle mie fotografie? Mi interessa quello che dicono i miei amici, sia nel bene che nel male, perche' ritengo la loro critica fatta da persone competenti e sincere, ma degli altri, a meno che non si tratti di persone di chiara fama e il cui parere io ritenga importante....
Ciao,
Renzo

Inviato: 29/6/2006 16:44
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
Utente non più registrato
Il fatto che tu riceva delle critiche ed anche pesanti e´ uno dei problemi nell´esporsi.
Tante critiche possono avere dei fondamenti ma poi e´ anche vero che ci sono in giro un sacco di idioti semianalfabeti e pure invidiosi.
In tutte le discipline artistiche l´invidia e la presunzione regna sovrana, io personalmente ascolto tutti ma poi fondamentalmente me ne sbatto perche´ sono in pace con me stesso e felice di quello che sono e che faccio....tutto il resto scivolo sul ghiaccio della mia indifferenza!!!

Per quoto Renzo...ti stai facendo troppo menate, te ne devi fregare e guardare avanti felice e fiero di quello che sei e di quello che fai....il resto sono solo parole.


Roberto

Inviato: 29/6/2006 18:02
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.

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28/4/2006 20:32
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Citazione:

Internet è diventato così omologante che aleggia la paura di essere diversi gli uni dagli altri... tutti fotografi e poeti a stà mondo..........


No, mi spiace contraddirti, io non trovo alcuna omologazione in internet anzi tutto l'opposto.


Tank

Inviato: 29/6/2006 18:22
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
Utente non più registrato
Allora dimmi quali forum fotografici e immage hosting frequenti, perchè in quelli che frequento io continuo a vedere veri e propri cartelli di pensiero e spesso anche di gusto.

Inviato: 29/6/2006 18:37
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
Moderatore
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8/2/2005 19:08
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Per molto tempo ho provato una grande difficoltà  a far vedere i miei lavori. Questo on per gli eventuali giudizi e le eventuali critiche che, se vengono da persone competenti ed intelligenti aiutano a crescere e permettono un confronto, se invece vengono da idioti si possono tranquillamente lasciar perdere.
Il motivo della mia riluttanza ad espormi è la difficoltà  a far vedere lavori che sono parti di me, della mia mente, del mio modo di vedere il mondo ed il suo manifestarsi. E' un po' come diceva Henry Miller, ti stenti sul lettino autoptico e tutti vedono cos'hai dentro.
Frequentare fotoavventure e conoscere alcuni fotoavventori ha un po' stemperato questa riluttanza; tra qualche giorno mi terminerà  un contratto -Santa Precarietà  ora pro nobis- ed avrà finalmente il tempo di lavorare seriamente al mio sito internet. Ci metterà un po' di tempo tra scansioni e tutte le cose che vanno fatte, ma la cosa importante è che finalmente ho deciso di farlo. Quando sarà  finito sarete i primi a vederlo, naturalmente!

Non credo che internet sia omologante, credo che internet rappresenti una bella metafora del genere umano: in rete c'è di tutto dal sublime all'atroce all'idiota al banale al surreale e via via, esattamente come in real life.
Tutti si sentono artisti e poeti? Buon per loro, evidentemente sentono di aver qualcosa da esprimere, ognuno esprimerà  quel che potrà ...


Andrea

Inviato: 29/6/2006 18:46
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.

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28/4/2006 20:32
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L'unico forum fotografico che frequento è questo, dopo un paio di anni con altro nik su it.arti.fotografia dal quale sono fuggito a gambe levate.
Ogni tanto posto qualche fotina su usefilm.

Tank

Inviato: 29/6/2006 18:49
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.

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25/8/2005 8:38
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Internet ha pregi (enormi) e difetti (altrettanto enormi), lo sappiamo tutti. Si cerca il piu' possibile di beneficiare di quelli positivi e schermarsi da quelli negativi. Una volta nel tuo circolo di conoscenze ti sceglievi persone con cui c'era una qualche affinita' elettiva. Quindi il dialogo era piu' costruttivo da un lato (meno distanza intellettuale), ma anche con meno potenziale per drastica innovazione interiore, che solo il contatto con il vero 'diverso da te' ti puo' permettere.

Nei forum vieni sicuramente a contatto con il 'diverso da te' e quindi c'e' questo potenziale per una tua trasformazione/arricchimento anche sostanziale. E vieni anche a contatto con il 'diverso da te' definito come cafone, grafomane, egocentrico, e magari pure stronzo. Persona che non avresti sicuramente fatto partecipe del tuo circolo di conoscenze e che qui ti devi godere comunque. Quindi cerchi di schermarti dal 'diverso sbagliato' e di succhiare i neuroni del 'diverso giusto'.

Inviato: 29/6/2006 20:32
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.

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25/2/2004 15:54
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Citazione:

Hologon ha scritto:
.. avrà finalmente il tempo di lavorare seriamente al mio sito internet. Ci metterà un po' di tempo tra scansioni e tutte le cose che vanno fatte, ma la cosa importante è che finalmente ho deciso di farlo. Quando sarà  finito sarete i primi a vederlo, naturalmente!



Grande Andrea !! dato che ti vogliamo bene, saremo cattivissimi..

Inviato: 29/6/2006 20:49
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
Utente non più registrato
Si ma un diavolo di contraddittorio potreste formularlo, se oviamente siete distanti dalla mia opinione riportata nel primo post, perchè cosi sembra o una stupidagine tale da non meritare risposta o, caso molto improbabile, una verità  intoccabile.

Inviato: 30/6/2006 10:37
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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Ciao Marcello,
il fatto e' che il tuo e' un problema personale , se metto in rete delle mie fotografie e ne dicono merda, a me non me ne importa piu' di tanto. Se viene espressa invece una critica, anche feroce ma attinente, quella mi fa riflettere e mi fa piacere leggerla. Ma in giro c'e' gente che le uniche opere che apprezza sono le proprie, pronto a stroncare ogni e qualunque variazione sul tema... e poi siamo effettivamente diversi gli uni dagli altri, con sensibilita' diverse...
Se hai visto anch'io mi sono permesso di dire "non pi piace" di alcune immagini o alcuni portfolio che invece altri apprezzano moltissimo. Se chi ha scattato quelle foto legge il mio parere che dovrebbe fare? incazzarsi, strapparsi i capelli, smettere di fotografare? Per il parere di un cretino qualunque? Io penso che invece il mio parere lo sorvoli a pie' pari, con leggerezza, cosa gliene puo' fregare del giudizio di qualcuno che non e' in sintonia?
E poi come ti dicevo ci sono quelli che proprio stroncano tutto per principio perche' le opere migliori sono le loro.... e falli contenti poverini, digli di si, che le opere loro sono ineguagliabili...ma tu se hai invece da esprimere dei sentimenti quando questi sentimenti li hai estrinsecati in una foto, non chiedere il parere ad una gallina...da quando il mondo e' mondo gli artisti si sono sempre riuniti in gruppi, per sostenersi a vicenda o per stroncarsi, ma sempre con cognizione di causa. Ci sono tanti ignoranti in giro, e mi ci metto tranquillamente anch'io, scegliti l'auditorio piu' adatto e impara a selezionare i giudizi, vivrai senz'altro meglio.
Ciao,
Renzo
Tu fai pero' un discorso piu' ampio, ma la mia risposta non cambia di una virgola. Se ti hanno insultato per esserti aperto, facci una risata e insisti nella ricerca, vedrai che non sei solo.

Inviato: 30/6/2006 13:27
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
Utente non più registrato
Citazione:

_weed_ ha scritto:
Si ma un diavolo di contraddittorio potreste formularlo, se oviamente siete distanti dalla mia opinione riportata nel primo post, perchè cosi sembra o una stupidagine tale da non meritare risposta o, caso molto improbabile, una verità  intoccabile.


Ciao Marcello,
veramente è da quando hai scritto che sto girando intorno al tuo post perchè, come si diceva prima, il tuo post è comunque una bella provocazione e mi piacciono anche gli spunti che ha suscitato, però mi è mancato il tempo/concentrazione adatta per scrivere qualcosa
Il problema è che a me non è per niente chiara la tua opinione, se mi aiuti a capire magaripoi riesco a dirti cosa ne penso....

Dunque tu dici:

Motivo A: ho sempre ritenuto la fotografia utile unicamente allo spettatore, che diventa anche il fotografo stesso nel compimento della stampa,

intendi dire che il fotografo, nell'atto di stampare, diventa a sua volta uno spettatore oppure che lo spettatore, quando guarda una stampa, è come se la "rifotografasse"?

perchè una volta finita la fotografia ha il pregio di un indirizzo dell'interpretazione dettata dal soggetto e dalle scelte del fotografo a cui si aggiungono le sfaccettature personali dello spettatore.

OK, quimi sembra abbastanza chiaro : tu pensi che il soggetto e le scelte compositive del fotografo "aprano la strada" ad un'interpretazione, la quale viene poi completata dalla sensibilità  e dalla vivacità  culturale di ogni individuo che osserva.

Così anche il fotografo diventa spettatore e non unico proprietario intellettuale della foto fatta,

Questo mi è meno chiaro: intendi sottolineare che il fotografo possa essere spettatore dei suoi scatti e che, quindi, possa reinterpretarli, (e così si riproporrebbe un'ipotesi fatta all'inizio) oppure con questa frase sottintendi che non esista un unico proprietario intellettuale, ma che ogni spettatore (e quindi interprete) possa essere considerato tale???

quindi sostengo che la fotografia non abbia la capacità  di trasferire sensazioni o messaggi finiti da soggetto A (fotografo) a soggetto B (spettatore)ma che goda della capacità  di scindersi dal suo creatore avendo una funzione di linguaggio che si muove unicamente da fotografia a spettatore.


Su questo punto non avrei alcun dubbio e, personalmente, nella seconda affermazione (la capacità  di scindersi dal suo creatore), lo condivido.

Motivo B: La (per me) pretesa che la fotografia diventi un complementare alla poesia tipica della auto analisi esistenzialista.

Qui capisco che tu trovi delle affinità  tra la fotografia e la poesia esistenzialista (oppure, alla luce di ciò che scrivi dopo, sono altri che pretendono di trovare tali affinità  e tu non concordi)

Dividiamo la poesia tra poesie scritte per se stessi, quindi per sfogo o auto analisi, e le poesie scrtitte per amplificare il soggetto riportato nella poesia e quindi aperte ad un pubblico più ampio
Dato che la mia opinione interpretativa sulla fotografia è quella riportata sopra, non riesco a capire come la fotografia possa essere accostata a poesie scritte per se stessi e pretendere che queste foto rimangano leggibili al pubblico, soprattutto quando manca uno studio nella composizione della fotografia e delle lacune letterarie che in Italia, un paese dove il quotidiano più venduto è la gazzetta dello sport e tra i bestsellers di questo anno un libro come "cento colpi di spazzola" (tradotto cento colpi di apparato riproduttivo maschile), sono molto pesanti.

Ecco... qui non ci capisco niente!!! Forse tu intendi dire che non sei d'accordo sull'abitudine di alcuni di pubblicare le proprie foto accompagnate da versi esplicativi. Forse ho io male interpretato il tuo precedente punto B, e cioè forse tu non sei affatto d'accordo nell'accostare la fotografia alla poesia di autoanalisi e quindi, anche sulla base di quanto tu affermi al punto A, è impossibile per uno spettatore poter entrare nell'animo di chi ha prodotto uno scatto, perchè la foto "parla" direttamente allo spettatore ed è completamente scissa dal suo creatore.
Poi non capisco se ti riferisci alle lacune compositive e letterarie dei fotografi, degli spettatori o di entrambi.

In qualsiasi caso, al di là  delle mie difficoltà  di capire appieno il tuo discorso (dovute sicuramente alla mia età  che avanza, al diradamento dei miei neuroni e anche ai malefici fattori climatici di questi giorni), mi sembra che gli insulti che hai ricevuto siano legati più al tuo pensiero che alle immagini contenute nel tuo portfolio. Posso capire anche un forte e acceso disaccordo, ma, evidentemente, gli interlocutori con cui hai avuto a che fare non erano propriamente persone civili ... non avendo mai avuto un portfolio virtuale (per motivi che mi accomunano fortemente ad Andrea/Hologon) e non conoscendo affatto queste comunità , posso solo azzardare quest'ipotesi....

Gaia

Inviato: 30/6/2006 17:54
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
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galago ha scritto:
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Hologon ha scritto:
.. avrà finalmente il tempo di lavorare seriamente al mio sito internet. Ci metterà un po' di tempo tra scansioni e tutte le cose che vanno fatte, ma la cosa importante è che finalmente ho deciso di farlo. Quando sarà  finito sarete i primi a vederlo, naturalmente!



Grande Andrea !! dato che ti vogliamo bene, saremo cattivissimi..


Grazie, Raffaello, il buonismo fa solo male...


Andrea

Inviato: 1/7/2006 2:27
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
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gaietta ha scritto:
non avendo mai avuto un portfolio virtuale (per motivi che mi accomunano fortemente ad Andrea/Hologon)

Gaia


Incredibile, Gaia, non sono solo! Da un certo punto di vista sono contento!


Andrea

Inviato: 1/7/2006 2:34
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
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Hologon ha scritto:
Incredibile, Gaia, non sono solo! Da un certo punto di vista sono contento!


Andrea


... parliamone ...




Inviato: 1/7/2006 8:56
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
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Gaietta ti risponderà presto passando punto per punto per chiarire la mia posizione, così potrai giudicare meglio.

Anche le ragioni per cui non avete un portfolio internettiano mi interessano molto, una decisione molto contro corrente....

Inviato: 1/7/2006 10:31
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Re: Divergenze ed affinità elettive tra il pubblico telematico e me.
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Ok incominciamo

Motivo A: "ho sempre ritenuto la fotografia utile unicamente allo spettatore, che diventa anche il fotografo stesso nel compimento della stampa"

Ho formulato la frase pensando ad un fotoamatore che stampa autonomamente le propri fotografie b/n, quindi con un rapporto più diretto di chi, magari mal volentieri, le manda in laboratorio.

Nonostante questo rapporto più intimo con il lavoro svolto il fotografo diventa in ogni caso proprietario del lavoro finito ma non del significato concettuale della fotografia stessa. Quindi passa al livello del comune spettatore, se non per l'interpretazione legale della "proprietà  intellettuale", che da anarchico (lo so, ognuno ha le sue magagne) non condivido e che reinterpreto nella chiave per cui uno strumento è di proprietà  di chi lo usa o interpreta a proprio piacimento.

Così ho anche spiegato la frase
"Così anche il fotografo diventa spettatore e non unico proprietario intellettuale della foto fatta"

"La (per me) pretesa che la fotografia diventi un complementare alla poesia tipica della auto analisi esistenzialista."

Considero una pretesa ed una limitazione interpretativa l'accompagnamento di poesie essistenzialiste puramente personali alla fotografia. Di fatti quello che hai scrito,

"tu non sei affatto d'accordo nell'accostare la fotografia alla poesia di autoanalisi e quindi, anche sulla base di quanto tu affermi al punto A, è impossibile per uno spettatore poter entrare nell'animo di chi ha prodotto uno scatto, perchè la foto "parla" direttamente allo spettatore ed è completamente scissa dal suo creatore."

calza quasi alla perfezione la mia idea anche se la fotografia non puà essere completamente scissa dal suo creatore visto che è il suo creatore a darne le linee guida, ma cio non significa che il fotografo possa dare un messaggio finito allo spettatore, è lo spettatore a formularlo e pretendere che una foto diventi perfettamente attinente allo stato d'animo del fotografo credo che sia impossibile, e quindi una forzatura spiegarne il significato attraverso una poesia esistenzialista.

Per le lacune compositive mi riferisco sia alla poesia come alla fotografia, sia del foto/poeta come dello spettatore/lettore, ed anche io sono immerso nelle lacune compositive come interpretative per carità , ma ti giuro che ho visto e letto delle cose su Flickr e Fotolog da mettersi le mani nei capelli......

Inviato: 1/7/2006 11:10
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