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Articolo su Foto-Mercato ...

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27/3/2004 10:06
Da Svizzera -Lugano
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Ciao,

questo articolo apparso su Nadir magari interessa come spunto per nuove discussioni ...

Eccolo qui ...

alessio

Inviato: 26/6/2006 10:31
Skype: Disperso69

Tessera C.F.A.O. n°2

"il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!"
......
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Re: Articolo su Foto-Mercato ...

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23/2/2006 10:05
Da Ruda (UD) - Trieste
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Ciao Alessio
Tu che ne pensi?

Paolo

Inviato: 26/6/2006 10:59
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Re: Articolo su Foto-Mercato ...

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26/5/2006 9:37
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Grazie per la segnalazione, Alessio.
Provo a riflettere.
L'autore sottolinea la possibilità  di un'arte che si rende tale attraverso il mercato, e la fotografia sembra ( )entrata in questo processo.
Mi domando: dov'è la novità ? E soprattutto: perché la fotografia dovrebbe rimanere estranea ad un sistema che è, in fondo, sempre esistito?
Che il mercato si interessi alla fotografia è, forse, la prova migliore della sua vitalità , dell'interesse che suscita ..., al di là  della sua "contaminazione". E' anche la prova che il lento processo di riconoscimento della fotografia, tuttora in corso, comincia ad avere degli effetti. Finalmente!
Personalmente, se potessi partecipare ad un'asta ed assicurarmi una serie di immmagini mi garberebbe parecchio.
Giuseppe

Inviato: 26/6/2006 16:45
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Re: Articolo su Foto-Mercato ...

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21/5/2005 16:44
Da Riviera del Brenta
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Alessio, questa da te non me l'aspettavo ....................
Ciao
Stefano

Inviato: 26/6/2006 19:19

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
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Re: Articolo su Foto-Mercato ...
Moderatore
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4/11/2005 13:12
Da Roma
Messaggi: 9968
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La mia personale posizione... mi fa piacere che la fotografia sia stata sdoganata, e anche che (come è evidente dall'articolo stesso) si stia finalmente superando il concetto limitativo (per me) di "questo oggetto vale tanto perché è un'opera unica", andando magari verso "quest'opera sono disposto a pagarla tanto perché mi colpisce, mi comunica qualcosa, è il risultato di un talento artistico". E chissenefrega se ce ne sono in giro 100 uguali (certamente la tiratura è giusto sia limitata), vorrà  dire che altre 99 persone sono rimaste colpite come me e se la godono.
Quello che proprio non sopporto è l'arte come investimento, insomma ho "investito in dei Bacon perché al giorno d'oggi con la Borsa che va su e giù"...
Secondo me l'arte va goduta, deve essere spunto, deve suggerire, deve colpire e stupire ed emozionare, o anche solo far riflettere, ma non deve essere chiusa in una teca climatizzata da tenere nel bunker.
Penso che la fotografia sia più portata di altre forme d'arte, ad essere "goduta live", magari proprio perché meno blasonata, proprio perché riproducibile. "Se Vitali è ancora vivo, me la ristampa!"

Fer

Inviato: 26/6/2006 22:12
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Articolo su Foto-Mercato ...

Iscritto il:
27/3/2004 10:06
Da Svizzera -Lugano
Messaggi: 2504
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Citazione:

phstef ha scritto:
Alessio, questa da te non me l'aspettavo ....................
Ciao
Stefano


Stefano ... da quando hai preso la Epson 9800 hai perso di diritto il titolo di "Talebano analogico"

A parte gli scherzi, Paolo mi chiedeva cosa ne pensassi ... io non so che dire come non so che dire sulle vostre discussioni sull'arte ... per ora leggo e per quello che mi è possibile vi passo articoli che trovo in rete e che credo possano interessarvi.

Credo che questo non aver nulla da dire sia anche dovuto al fatto che sono argomenti (arte si/no) che mi interessano poco

alessio

Inviato: 27/6/2006 7:25
Skype: Disperso69

Tessera C.F.A.O. n°2

"il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!"
......
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Re: Articolo su Foto-Mercato ...

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23/2/2006 10:05
Da Ruda (UD) - Trieste
Messaggi: 1085
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Citazione:

Fer ha scritto:
E chissenefrega se ce ne sono in giro 100 uguali (certamente la tiratura è giusto sia limitata), vorrà  dire che altre 99 persone sono rimaste colpite come me e se la godono.

Fer




Sono contento la fotografia abbia questo "riconoscimento" ,certo che, il solito discorso della riproducibilita è come spesso accade un punto controverso.
Comunque vivendo la fotografia come una semplice passione,senza nessuna velleità  commerciale,
questi "sdoganamenti", tutto sommato ,non è che mi cambino la vita...o dovrebbero?


Paolo

Inviato: 27/6/2006 9:32
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Re: Articolo su Foto-Mercato ...
Moderatore
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11/3/2004 9:36
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Avevo letto anche io l'articolo appena uscito e volevo segnalarlo alla vostra attenzione, ringrazio Alessio di averlo fatto lui, perchè secondo me ci da l'occasione per degli interessanti spunti di riflessione...

Premetto che le cose da dire sarebbero tantissime e fare un discorso coerente richiederebbe tantissimo tempo, quindi procederà un pò con dei pensieri in libertà , così come premetto che, pur essendo in parte d'accordo con una delle tesi di fondo dell'articolo, cioè che il mercato la faccia spesso da padrone e cmq vada a braccetto con l'arte contemporanea, non ne condivido però il tono ed alcuni giudizi...adesso però non ho tempo per scrivere quello che vorrei, ci ritorno sicuramente domani, però voglio anche io citare Massimo Vitali come ha fatto Fernando, e quindi per il momento vi lascio alle sue parole, poi mi riservo domani di sviluppare meglio questi temi, prendete le parole di Vitali come una specie di assaggio-provocazione :


"La foto è diventata un oggetto e l'oggetto deve avere delle sue caratteristiche.
Dal momento che la foto è diventata parte dell'arte contemporanea, ha dovuto assumere il bene e il male di questa: deve, cioè, essere una cosa che puà essere venduta, trasportata, commercializzata. Ma deve anche avere una sua interezza, un suo carattere totale, una sua caratteristica precisa."


"Il contenuto è poco interessante. E' vero, potrebbe essere la parte migliore, ma in effetti io vedo che il contenuto si va sempre più assottigliando...

...a monte della fotografia c'è già  tutto un progetto, come anche a valle: c'è il progetto, che prende le immagini e le fa diventare oggetto.
A monte della fotografia c'è un certo tipo d'immagine fotografica, una certa posizione, la ricerca di un certo tipo di luogo, per cui alla fine la fotografia - l'immagine in sé stessa - ha un'importanza limitatissima.
Anche perché, secondo me, nella fotografia contemporanea - che è stata investita dall'arte contemporanea - ha sempre meno importanza lo scatto, cioè come e quando avviene, mentre sono invece importanti tutte le cose a monte e a valle."






Inviato: 27/6/2006 16:27
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Re: Articolo su Foto-Mercato ...
Moderatore
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11/3/2004 9:36
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Eccomi qui!!

Allora, vorrei partire dalla constatazione che la fotografia sia entrata nel mercato dell'arte contemporanea...questo è sicuramente un fenomeno "aiutato" dai galleristi e dai mercanti che sono ovviamente protesi sempre a creare nuovi "mercati" là  dove si instaurano dei processi di saturazione o di quotazioni eccessive, stiamo parlando di una attivià  commerciale che risponde alle stesse regole di qualsiasi altra realtà  commerciale, però è anche l'esito di un lento processo che è cominciato sia per opera di alcuni artisti - non fotografi che hanno utilizzato la fotografia nei loro lavori, magari "mescolata" con altre forme di espressione artistica, e sia dai fotografi stessi che si sono sentiti così legittimati ad utilizzare la fotografia come mezzo di espressione personale aderendo alle pulsioni e alle teorizzazioni dell'arte a loro contemporanea, in una parola si sono sentiti parte dello zeitgeist...era quindi solo una questione di tempo, ma era inevitabile che prima o poi anche la fotografia avrebbe fatto il suo ingresso dalla porta principale dell'arte contemporanea, così come era questione di tempo che anche il mercato si accorgesse della fotografia, come ho detto sopra fa parte dei "cicli" e delle regole commerciale del collezionismo d'arte, e sinceramente la cosa non mi scandalizza minimamente, il commercio d'arte è sempre esistito e sempre esisterà , sono contento per Struth se vende una sua stampa a 150.000 euro, così potrà  continuare a lavorare e a dedicarsi alle sue ricerche senza scendere a compromessi o dover fare altri lavori per vivere, in una società  capitalistica che di fatto ha disconosciuto alla fine dell'800 il ruolo "sociale" dell'arte servono i soldi ad un artista per continuare a produrre...poi è anche vero che oggi spesso il mercato premia più se stesso, alcune regole commerciali hanno il sopravvento sul merito, la capacità  e la serietà  di un artista, però è anche vero che generalizzare è sempre sbagliato, esistono galleristi e curatori che AMANO prima di tutto il lavoro dei loro artisti, credono nelle loro capacità  e nelle loro ricerche, li sostengono in tutti i modi e solo per interessi squisitamente artistici...e cmq mi piace ricordare, a proposito di mercato e di vendita di opere d'arte, che la tanto bistrattata arte concettuale era nata in origine proprio dalla voglia di alcuni artisti di sottrarre l'opera d'arte al mercato, era una reazione contro questi aspetti commerciali di mercificazione delle opere, cioè affermando il principio che quello che conta è l'idea, il concetto, e non l'opera in quanto tale, l'obiettivo era proprio quello di sottrarre l'arte ai galleristi e di sconfiggere la sua commercializazione, dal momento che solo un folle secondo loro poteva spendere dei soldi per acquistare un'opera che, per ammissione stessa dell'artista, non aveva alcun valore in quanto oggetto, in quanto opera...poi la storia ci ha dimostrato invece che il mercato dell'arte è riuscito a monetizzare e a mercificare anche quella che doveva essere una grande rivolta proprio contro il sistema gallerie-collezionisti, e questo sicuramente fa pensare...anche il discorso sul pezzo unico e la riproducibilità  dell'opera è una argomentazione che non interessa minimamente il collezionista d'arte, sia perchè come ho detto prima la fotografia si è guadagnata sul campo, con le idee, i lavori seri ed interessanti, la capacità  di ricerca degli artisti, l'essere coerente con lo zeitgeist del tempo, il suo ingresso dalla porta principale dell'arte, ed è questo quello che conta, e sia perchè quello della riproducibilità  è un concetto "sdoganato" dalla pop art, per non parlare poi di Dada, e poi il concettuale puro che toglie qualsiasi valore all'opera in quanto tale, a cui aggiungerei anche le teorizzazioni più interessanti sulla sottrazione dell'autorialità , cioè il disconoscimento dell'autore con cui personalmente sono d'accordissimo, ben venga quindi l'oblio, lo smarrirsi, lo sperimentare senza analizzare, il disfacimento dell'io...

Poi per finire concordo con Fernando,l'unico scopo dell'arte e degli artisti deve essere quello di scoprire nuovi orizzonti di senso, emozionare, sorprendere, indagare l'insondabile, riferire l'inaudito, e soprattutto l'arte deve essere una ineludibile necessità  personale, se c'è questo tutto il resto sono questioni secondarie e peccatucci veniali (d'altronde s'à  dà  campò ), se non c'è questo sono certo che, mercato si o mercato no, il tempo cancellerà  ogni traccia dell'opera prodotta da chicchessia ...







Inviato: 28/6/2006 16:21
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Re: Articolo su Foto-Mercato ...

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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Ciao Marco,
sono d'accordo con te in tutto tranne un punto. E cioe' che il valore di una foto riprodotta e riproducibile anche in seguito in vari esemplari possa essere lo stesso di una unica e non piu'riproducibile. Cioe', pur non togliendo niente al valore artistico di una immagine ottenuta con mezzi che ne rendono praticamente illimitata la riproducibilita' ne vedrei il prezzo commisurato a questa possibilita'. Se e' vero che e' un prezzo di mercato vorrei che ne fosse assoggettato come tutti gli altri prodotti, cioe' aumentandone la disponibilita' dovrebbe diminuirne il prezzo. In fondo penso sia un vantaggio anche per l'autore.
Ciao,
Renzo

Inviato: 28/6/2006 20:18
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Re: Articolo su Foto-Mercato ...

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23/2/2006 10:05
Da Ruda (UD) - Trieste
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Citazione:

paolo69 ha scritto:
certo che, il solito discorso della riproducibilita è come spesso accade un punto controverso.

Paolo



.........

Paolo

Inviato: 28/6/2006 20:54
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Re: Articolo su Foto-Mercato ...
Utente non più registrato
Citazione:

Marco ha scritto:
e sia perchè quello della riproducibilità  è un concetto "sdoganato" dalla pop art, per non parlare poi di Dada, e poi il concettuale puro che toglie qualsiasi valore all'opera in quanto tale, ...



Devo dire che il tuo intervento è sempre molto chiarificatore e coerente ma mi sorge un dubbio: un collezionista cosa compra quando l'opera non è più unica o è concettuale. L'idea? Il concetto?
Mi pare al quanto anomala una idea del genere in quanto tutti (o quasi) possono godere di una cosa del genere.

Inviato: 29/6/2006 12:24
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Re: Articolo su Foto-Mercato ...
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Citazione:

Falcopardo scrive:
sono d'accordo con te in tutto tranne un punto. E cioe' che il valore di una foto riprodotta e riproducibile anche in seguito in vari esemplari possa essere lo stesso di una unica e non piu'riproducibile. Cioe', pur non togliendo niente al valore artistico di una immagine ottenuta con mezzi che ne rendono praticamente illimitata la riproducibilita' ne vedrei il prezzo commisurato a questa possibilita'. Se e' vero che e' un prezzo di mercato vorrei che ne fosse assoggettato come tutti gli altri prodotti, cioe' aumentandone la disponibilita' dovrebbe diminuirne il prezzo. In fondo penso sia un vantaggio anche per l'autore.


Beh, ma io non ho detto questo, ho solo detto che il collezionista d'arte contemporanea oggi non si formalizza più, o non si fa più troppe menate, sulla riproducibilità  dell'opera, e questo per i motivi che ho espresso nel mio post (Pop Art, Dada ecc.ecc.), ed è quindi disposto a spendere cifre rilevanti anche per opere meccanicamente riproducibili come la fotografia poi quello che accade di fatto è che è interesse commerciale, e sottolineo commerciale, sia del gallerista che dell'artista tenere basso il numero delle edizioni, di solito le stampe fotografiche dei fotografi che espongono nelle gallerie e nei musei d'arte moderna sono tutte in edizioni limitate (1, 3, 5, massimo 9 esemplari), e questo per mantenere i prezzi ad un certo livello rispondendo alla "solita" legge della domanda/offerta che citavi tu...è evidente che questa è una mera operazione commerciale che niente ha a che fare con l'arte...

Citazione:

Ostrega ha scritto:
Devo dire che il tuo intervento è sempre molto chiarificatore e coerente ma mi sorge un dubbio: un collezionista cosa compra quando l'opera non è più unica o è concettuale. L'idea? Il concetto?
Mi pare al quanto anomala una idea del genere in quanto tutti (o quasi) possono godere di una cosa del genere.


Il collezionista compera...l'opera!!!

Infatti come dicevo nel mio intervento, sebbene l'arte concettuale sia nata come reazione alla mercificazione dell'arte e contro il sistema delle gallerie (pensa solo alle performances della body art), il paradosso è che è diventata invece un grossissimo business ed i lavori concettuali vengono venduti oggi a cifre spaventose, questo fa molto riflettere sul potere "fagocitante" del mercato...pensa che io conosco personalmente performer famosissimi (non faccio nomi), uno di questi ad esempio si attaccava due cannule da flebo alle braccia e camminava avanti ed indietro su una passerella coperta da un telo mentre lentamente si dissanguava, ed alla fine della performance quello che veniva venduto dal gallerista erano le foto della performance, il sangue raggrumato sulla tela della passerella, questo per dire che anche le performance erano nate come reazione alla mercificazione dell'arte, come si fa infatti a vendere un gesto, non c'è niente di più concettuale ed intangibile di una performance, eppure il sistema delle gallerie è riuscita a trovare cmq il modo per farlo, vendendo tra l'altro neanche un'opera o un oggetto, ma la riproduzione, la documentazione fotografica di un evento o i "rimasugli" feticistici dello stesso, cioè non l'opera d'arte che nello specifico è il corpo dell'artista o il suo gesto, bensì il suo surrogato, il suo "alone"...




Inviato: 29/6/2006 16:04
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