Il fotoritocco è nato con Photoshop? NO, esiste da sempre nelle varie fasi della produzione di una fotografia.
Qualche volta mi chiedo se sono un eretico di questo mondo mentre uso livelli e curve e tolgo le antenne dai palazzi veneziani. Per consolarmi mi dico che ho visto con i miei occhi un celebre fotografo veneziano nel 1972 lavorare su un negativo nel suo studio mentre aspettavo che mi facesse una foto-tessera. Usava una grossa lente di ingrandimento, un piano luminoso e un pennellino di martora finissimo. Era celebre per i ritratti sempre belli e un vero artista.
Oggi ho avuto l'idea di riesumare da un cassetto questa fotografia del 1958 (e altre) fatta dallo stesso; le dimensioni a monitor sono le stesse dell'originale (10x15), purtroppo la scansione non rende giustizia alla bellezza di questa immagine nei toni e sulle luci e ombre ma a me interessava portare in evidenza le tracce del ritocco. Con maestria sono state date sottili pennellate o punteggiature a macchia quasi dappertutto; usava evidentemente della china più o meno diluita che nera sul negativo risultava chiara sul positivo e la usava per correggere e modellare le ombre (già buone comunque) per dare una maggior morbidezza all'incarnato. Credo che fosse un perfetto connubio fra un buon contrasto generale che faceva risaltare gli occhi e i capelli, attenuato poi dove serviva, in postproduzione.
L'insieme era il risultato di :

-un fuoco morbido quasi sicuramente ottenuo con obiettivo soft-focus perchè il diaframma è piuttosto chiuso per avere a fuoco i visi dal naso alle orecchie, potrebbe essere stato un Rodenstock Imagon che aveva la caratteristica di introdurre aberrazione sferica graduabile con appositi dischi e tenere a fuoco soprattutto la parte centrale dando attorno una sfocatura prograssiva.

- Un ottimo contrasto complessivo (che purtroppo ho perso nella scansione)

- una attenuazione del contrasto nei passaggi luce-ombra con il ritocco sul negativo.

Maestria da artista al top dell'arte nella inquadratura, nelle luci, nello sviluppo del negativo e nella stampa (una bellissima carta smaltata) che ancora traspare da questi suoi lavori. Mi accontento di molto meno e di un po' di postproduzione consolandomi pensando che questa non è una eresia dell'era informatica.

Allega:

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Interessantissimo Pino, grazie mille!

Certamente il fotoritocco è molto molto antecedente a Photoshop, direi che è nato con la fotografia; ma forse la misura di ciò che già decenni fa si creava (letteralmente) in camera oscura non è evidente a tutti... consiglio quindi la ricerca di qualche immagine di Jerry Uelsmann

Fer

La foto sulla mia patente e' stata ritoccata nello stesso modo. Ormai sono passati poco piu' di cintant'anni da quando e' stata scattata ma anch'essa e' stata ritoccata sul negativo, con sottili graffi che sono appena percettibili sulla stampa ( a contatto ) ma che eliminano ogni imperfezione della pelle ( che potevo avere a diciott'anni ). In passato, affascinato dal risultato ci ho provato anch'io, ma con tragici risultati.
Pennino, lametta, matita ( china? ) e delle boccettine di liquido che avevo acquistato anch'io ( anche a colori, per le dia ) e che ho gettato di recente perche' il liquido si era condensato e il cappuccio del contagocce raggrinsito e minacciava di rompersi. Non l'ho mai usato, o forse si ma non rammento esiti positivi.
Ci voleva esperienza e mano delicatissima...
Ciao,
Renzo

PRIMA

DOPO

Joan Crawford ritratta da George Hurell (primi anni '30, probabilmente 1932-33). Ritocco sul negativo 8x10" di James Sharp (circa sei ore di lavoro).