ciao,

sto cercando di comprarmi un kit hasselblad 501cm e cercando anche un 120mm macro cf ho letto la scritta made in west germany.
Sono tutti made in west germany?

grazie e ciao
stefano

Fino al 1989 sì, poi, dopo l'unificazione della Germania dell'ovest con quella dell'est sono stati prodotti in ...Germany.
Sono sempre stati prodotti nello stabilimento della Fondazione Carl Zeiss a Oberkochen.

Andrea

Grazie Hologon,

sei sempre preparatissimo.....avevo cercato invano su internet l'informazione.

Dato che lo devo ancora acquistare ci sono miglioramenti tecnologici per i quali mi conviene sceglierne uno recente made in germany?

Grazie tante
Stefano

QUI e QUI puoi trovare molte informazioni sui modelli di apparecchi e ottiche, compreso il modo di risalire all'anno di produzione dell'obiettivo o della macchina .

Ai CF introdotti verso la metà anni '80 circa (vado a memoria, ma mi pare così), si sono succeduti i CFi con alcune modifiche nell'otturatore (molla principale di un materiale diverso e, si sostiene, più duraturo) e modificate ghiere di messa a fuoco, con elicoidi più diretti, ed anche lievi migliormenti nel trattamento antiriflesso del barilotto.
Alcuni obbiettivi CFi sono poi stati modificati con contatti elettronici per l'uso con i modelli serie 200 e denominati CFE. Sia gli uni che gli altri sono tuttora in catalogo ed in vendita nuovi.

Sebbene Hasselblad sostenga che le ultime versioni producano immagini con maggior saturazione e contrasto rispetto ai CF, le opinioni pratiche dei vari utilizzatori sono pressocchè unanimi nel non riscontrare alcuna differenza di resa (vedi ad esempio - tra tante altre che puoi trovare - questa vecchia discussione con anche un intervento del sottoscritto).

Ed anzi, non sono pochi a sostenere maliziosamente che in realtà le nuove versioni sono solo più economiche da realizzare, e consentono maggiori margini di profitto al produttore.

Non ne farei dunque un fattore dirimente. Tra un CF tenuto nella bambagia ed un CFE che ha molto lavorato, preferirei certamente il primo. Ma se ti capita ad un buon prezzo un CFi o un CFE ben tenuto e poco usato, allora prendi quello.

Il 120 Makro Planar è un obbiettivo di eccezionale risolvenza e magnifica plasticità fino ad una distanza di ripresa di 3-5 metri. All'infinito risulta un pò meno performante di altre ottiche, quali il 150, il 180 e per non parlare neppure del 100 o del 250 Superachromat. Ma essendo un macro, è giusto così e va usato per quello che è.
E' l'ottica che uso di più per i ritratti in studio e le figure intere ambientate.
Bisogna solo stare attenti ad una certa tendenza al flare nei fortissimi controluce (che, con buona pace delle affermazioni Hasselblad , mi risulta presente anche nelle ultime versioni)
Lo schema ottico è rimasto invariato.
In precedenza esisteva un 120 di luminosità 5,6 (obiettivi serie C).

Non ho mai capito perché in Zeiss abbiano sostituito il 5,6/120 con un progetto che benché più luminoso e comodo nella composizione e messa a fuoco otticamente appare non sullo stesso livello; sapete già che non sono un amante delle curve, ma la differenza fra vecchio e nuovo appare davvero notevole.
Non conosco benissimo il Makro-Planar, ma il vecchio S-Planar è una vera bomba.

Andrea

Citazione:

E' una bella domanda, Andrea.

Al contrario di te, non ho nessuna esperienza pratica col vecchio 5,6.
Basarsi per un giudizio sui grafici MTF non è certo il massimo, ma in mancanza d'altro, osservando le differenze tra la vecchia e la nuova ottica, mi verrebbe da dire che se la vecchia sembra effettivamente una bomba a corta distanza, non parrebbe altrettanto valida alle distanze più lunghe.

La nuova versione è meno "specializzata": un filo meno performante a distanza macro, ma più che soddisfacente a tutte le altre distanze. In questo senso appare assai più versatile.
Aggiungendoci il vantaggio del diaframma in più di luminosità, direi che la sua commercializzazione sia stata giustificata.
Anche perchè Zeiss ed Hasselblad avevano ed hanno continuato a mantenere in catalogo per molto tempo il 135/5,6 che come caratteristiche era un pò la copia carbone del 120/5,6.
Tutto sommato si trattava di obbiettivi praticamente identici, e dunque di un inutile doppione.
Invece, introducendo il nuovo 120/4, chi pretendeva le massime prestazioni alle corte distanze, poteva scegliere il 135, pur rinunciando alla comodità operativa e alla versatilità (è privo di elicoide di messa a fuoco e va dunque usato col soffietto o col tubo di prolunga variabile) .
Per tutti gli altri, il nuovo 120 rappresenta un ottima scelta ed un obbiettivo comodamente utilizzabile in un grande numero di situazioni.