Ciao,
non so come si comporta il digitale che puo' fare il punto del bianco, pero' in pellicola, con alcuni pannelli autocostruiti oppure di fortuna come tovaglioli o simili, occorre fare attenzione all'effetto calcinaccio. Cioe' la luce viene sbiancata e perde la tonalita' calda e ci si ritrova con un effetto che sa di incipriata, di felice sopravvissuto a un terremoto...ho esagerato, pero' l'effetto non e' naturale.
Ciao,
Renzo

Allora presto spiegato.....

alcuni tessuti e molte carte contengono sbiancanti ottici che a i nostri occhi sembrano bianchi mentre per la pellicola risultano decisamente azzurrini, stessa cosa con il digitale, ecco l'effetto morticini di Falcopardo.

...e quasi tutti i detersivi....

Renzo

Citazione:

Citazione:

sarà  allora per questo che quando faccio il bilanciamento del bianco sulla camicia o la maglia bianca di un qualche amico nei paraggi, i colori vengono sì buoni, ma raramente davvero perfetti...

Il bilanciamento del bianco se possibile non fatelo in produzione, lasciate auto, ma in post produzione...... oppure portatevi appresso un checker Gretag, adesso Xrite anche il piccolo e scattatelo con la medesima luce del soggetto, avrete un ottimo riferimento.


Detersivi occhio con cosa lavate i fondali bianchi di stoffa, solo sapone neutro di marsiglia.

Ciao a tutti,

riporto in auge questo topic con entusiasmo perché ieri ho avuto finalmente occasione di fare un test luci in esterni (come assistente) utilizzando gli splendidi Sunbounce di cui parlavano Roberto ed ellemme. Che bella esperienza!

Locations: una spiaggia esposta a sud-ovest, ore 8:00 - 9:00 e una spiaggia esposta a nord, acqua cristallina, ore 9:30 - 10:00. Vento di grecale a raffiche discontinue.

Due configurazioni di luce, la prima è questa:

1 Sun-Swatter Pro 130x190 cm per schermare il sole + 1 Sun-Bounce Pro 130x190 cm argentato per riflettere la luce.

La seconda è questa:

1 Sun-Scrim 8x8 244x244 cm per schermare il sole +1 Sun-Bounce Pro 130x190 cm argentato per riflettere la luce.

Non mi vergogno ad ammettere che sulle prime non avevo alcuna idea di come la luce si sarebbe modificata, ed è stata quindi una proficua occasione per "fare luce" nella mia ignoranza!
Ma veniamo al sodo: ho constatato che lavorare schermando e re-illuminando moltiplica le possibilità  creative del fotografo, rende la luce gradevole e modellata e permette di schiarire decisamente il mare. Mi divertivo a confrontare ad occhio la luminosità  bassa ma avvolgente sui modelli (creata dai pannelli) con l'illuminazione radente, satura e dura del sole basso che colpiva i rari bagnanti che passeggiavano sulla riva, cercando di immaginarne le differenti rese sulle immagini finali. La vera goduria è però arrivata oggi nel guardare i files raw della MarkIII (100 macro) su di uno splendido Eizo calibrato, un vero spettacolo!

A rischio di banalizzare, mi viene da pensare che la differenza qualitativa tra un fotografo della domenica e un fotografo professionista di cataloghi si determini non solo per il talento e l'esperienza, che certo sono ingredienti molto importanti, ma "anche" in base alla disponibilità  di mezzi: una volta che si possiedono, beh li si impara ad usare!
In qualche modo, ora capisco quel che voleva dire ellemme con la sua uscita un po' sopra le righe, tra l'altro citata qualche post fa. Effettivamente, in luce "pannellata" (e mi riferisco ad "un certo tipo" di fotografia commerciale/editoriale) si lavora benissimo, con risultati indubbiamente professionali e in sostanza anche piuttosto semplicemente.
Basta spendere: con il grecalino di ieri non oso immaginare dove sarebbero andati a finire i vari pannelli di polistirolo o i lenzuoli improvvisati con cui probabilmente mi sarei cimentato io...

Scusate l'intervento chiaramente da novello, ma ci tenevo a condividere delle impressioni a caldo, via col dibattito!


Claudio

Eh sì...queste sono le giornate che non si scordano mai....una marea di concetti fotografici impressionati in un solo giorno!!!! Altro che libri e chiacchere...

Qunato mi manca la sala di posa

Citazione:
Beh, direi piuttosto pochi concetti semplici ed essenziali: con il trim proietti l'ombra sui modelli e con il bounce argentato schiarisci... il risultato è che la luce risulta ben modellata ma di bassa intensità , cosicché devi sovraesporre rispetto alla luce ambientale ottenendo una splendida luminosità  dell'acqua. L'unico intoppo che mi lascia in parte perplesso è come gestire in varie situazioni l'ombra dello schermo sul terreno quando scatti a figura intera; sulla spiaggia basta sfruttare la lieve inclinazione del bagnasciuga con un medio-tele...

Guardati questi videos!

Claudio

Mi sembrano, in grande, i bounce e flag che si usano anche nello still life.
Io non sputerei tanto sopra i lenzuolini e i polistiroli. Senza i due muscolosi assistenti il fotografo figo dei video si trovava comunque nel panico con solo un poco di vento.
Poi certo il suo tempo è denaro e quindi è giusto che si compri strumenti già  pronti all'uso e pratici.

Io che sono un semi-s****ato posso perdere il mio tempo invece a dare la vernice spray nera su uno dei lati del pannello di polistirolo per usarlo alternativamente come bounce o come flag (p.s. c'è anche la vernice oro o argento ;) e intanto imparo a usare la luce spendendo 20 euro e non 800.

Citazione:
Ma io non intendevo certo sputare sull'artigianalità  e l'economicità , ci mancherebbe, non navigo proprio nell'oro!

Il fatto è che ho avuto occasione di maneggiare personalmente questi pannelli (come assistente non muscoloso ) e mi sono reso conto della loro solidità  anche in caso di vento non troppo forte (della mia lasciamo perdere)... resta inteso che senza i due assistenti il fotografo fa davvero pochino. Però se immagino di dover reggere un pannello di due metri in polistirolo o un lenzuolo teso su un trabiccolo improvvisato in caso di vento mi viene un po' da sorridere: il polistirolo si sarebbe rotto alla prima raffica, e il lenzuolo si sarebbe strappato o avrebbe strappato gli occhielli... o si sarebbe rotto il sostegno. Almeno credo, certo se uno ci rimugina bene puà trovare il modo di costruirsi degli oggetti resistenti spendendo poco, magari con la complicità  di un amico fabbro.

In realtà  quel che volevo mettere in risalto è la differenza tra l'usare schermi e pannelli e il non farlo; certo con dei materiali pratici e resistenti è tutto un altro lavorare... insomma, ho dato una sbirciatina al mondo del professionismo e ho scoperto che devo controllare la luce, il come si vedrà  col tempo e con l'arte di arrangiarsi...

Claudio

Beh, io dopo aver visto ondeggiare i miei pannelli anche in casa, mi sono preso quelli da edilizia da 3 cm (credo ce ne siano anche di più spessi) e proprio ci deve essere la bora per spezzarli questi. Poi volendo ci sono anche quelli in plastica flessibile di tanti colori volendo.
Veramente un giro dove vendono materiali per bricolage ed edilizia difficilmente torno a mani vuote a casa, il polistirolo e il nylon (che non si strappa, ci fanno i paracadute) li ho poi visti usare anche da tanti tanti professionisti.

Ottimi spunti, vale la pena di approfondire... mi sto affacciando ad un mondo per me nuovo, ma decisamente interessante.

Claudio

io ho sempre avuto un atteggiamento di grande rispetto verso coloro che sono abili nel bricolage e nel fai da te (io sono negatissimo)....difatti un mio mito è il buon Renzone.
ag69....guarda che fare foto in location esterne è un film a parte....se devi andare a fare delle foto in una spiaggetta con 2/3 modelli, 1 MUA, 1 stylist ti voglio vedere viaggiare con i pannelli rigidi da 2metri per 3metri legati al portapacchi della macchina e vederti poi spostarti con i rimasugli di detti pannelli dopo il viaggio. Il peso di un pannello sunbouce è simile se non addirittura inferiore a quello di un pannello da 5cm in polistirolo.
I teli del sistema sunbounce sono intercambiali e sono di fatto eterni....e costano circa sui 100€ o poco più...quello che costa è l'intelaiatura.

Vedi quando si parla di professionismo parte sempre la solità  polemica (ridicola) che il pro fà  foto migliori perchè spende tanto e ha i soldi....il problema è un altro...se tu ricevi un incarico per fare un catalogo di costumi da bagno e devi fare le foto in una spiaggia lontana...arrivi con i polistiroli che si sono magari rotti nel trasporto o che non sai come tener fermo perchè c'è il vento....cosa fai paghi tu la giornata persa a tutte le persone (professionisti) presenti quel giorno? costo che come minimo parte dai 2.000€ a salire....allora ti accorgi che è MOLTO ma MOLTO più economico aver preso attrezzature che danno garanzie maggiori e che alla fin fine sono quasi eterne....dopodichè ognuno è libero di fare come meglio ritiene.


P.S. essendo stato ufficiale paracadutista (sten auc) nella Folgore ed avendo i brevetti di lancio ti posso assicurare che è bene non lanciarsi con vele in nylon....sennà poi deve intervenire professionalmente [nella migliore delle ipotesi] un altro fotoavventuriero che è Rictro....

Roberto, diciamo le stesse cose: Citazione:

Hai perfettamente ragione in quello che dici, però non è che uno deve spendere migliaia di euro in Sunbounce per imparare a "pannellare" la luce, sennà si ricade nell'estremo opposto appunto che Citazione:, che non è vero.

Dovessi gestire una location con un budget di migliaia di euro e 5-6 persone che costano centinaia di euro all'ora i sunbounce diventano la minore delle spese.
Ma se voglio fare pratica del sistema, (magari con un amico o amica come modelli) come mi pare volesse fare Maestrale, si puà ricorrere a mezzi più "artigianali" perchè anche se si rompe un pannello o si straccia un telo chissene, magari uno si sceglie un giorno particolarmente tranquillo meterologicamente parlando (tanto non ha mica la scadenza della consegna).

P.S.: Io sapevo che nella 2^ guerra mondiale i paracadute erano di nylon (il brevetto del sig. Dupont se non sbaglio), ma non essendomi mai lanciato da bravo geniere trasmettitore imboscato , mi rimetto alla superiore esperienza. Certo che per strappare il nylon secondo me ce ne vuole di vento, che cada, vista la superficie esposta, è n'altra cosa.