Qui di seguito una foto lebbrosa ed un crop, del fotogramma finale di una striscia da sei, conservato per circa un anno nei fogli trasparenti forniti dal laboratorio di sviluppo e successivamente due anni scarsi nei fogli di pergamino. Quando sono andato a scansionare ecco la sorpresa: bolle, lebbra, virus, forse ebola. Il 25% circa dei fotogrammi sono irrimediabilmente rovinati.
O qualcuno conosce un rimedio per i negativi colore?







La foto non è niente di particolare, ma è quella maggiormente danneggiata.
Alcuni dati tecnici:
la pellicola è una kodak duecento economica acquistata e sviluppata in italia (mi piace per la grana eccessiva)
dopo lo sviluppo non presentava le bolle, escludo quindi interazioni con il clima eccessivamente torrido nel quale ha passato molti mesi.

La foto seguente è una di quelle senza bolle, la posto solo perché mi piace.

Ripropongo perché - data l'estate che iniziava a rapir per ferie le menti del forum - non ho avuto nemmeno una risposta.

Ciao, premetto che ho anch'io questo problema soprattutto sui negativi colore ma, non avendo ancora trovato una soluzione cominciamo ad escludere qualche ipotesi. Posso dirti che a me succede anche con negativi che sono stati poche settimane nei fogli trasparenti forniti dal laboratorio.
Tanto per avviare una discussione, che salverebbe un sacco di tempo e negativi anche a me, che scanner utilizzi?

Io possiedo un Canoscan 8800F.

Scusa se non sono stato molto d'aiuto...

Queste in particolare sono state scansionate con un Epson perfection V750 pro, nuovo di zecca, appena acquistato dalla facoltà  dove insegno.

Franze, prima di tutto complimenti per la 2° foto, davvero bellissima.
Per quanto riguarda il problema sul negativo, una volta lessi che i portanegativi in acetato o polypropilene possono crear danno a lungo andare sui negativi, per questo mi vennero consigliati i meno pratici in pergamino, ma sicuri per la conservazione di pellicole.
Ciao

Il pergamino sicuro ???

Chi si occupa di archiviazione e conservazione lo sconsiglia visto che non supera i test.

Sul forum in passato se ne era parlato (Candidus era l'esperto) e i prodotti che vanno per la maggiore sono i PrintFile e i Secol.

ciao
alessio

A me però è successo anche con negativi sviluppati solo un giorno prima, bastano solo 24 ore a contatto con la plastica che il negativo si rovina?

ma soprattutto, c'è modo di rimediare a scansione effettuata?

dove posso acquistare i PrintFile e i Secol?

grazie

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ciao
alessio

scusate se insisto, ma sono un po' confuso

sono andato a prendere un rullo che è stato sviluppato senza essere stato archiviato nei dannosissimi plasticotti trasparenti dei laboratori ed ecco il risultato



ecco un particolare



forse dipende dallo sviluppo?

ciao, una dipendente di un'azienda di Bologna che lavora nel settore, non ricordo il nome dell'azienda, diceva che il materiale più sicuro è la carta bianca neutra, non sà se vanno bene i normali fogli a4
Ciao Filippo

Da filatelico ti posso dire che con la carta abbiamo notevoli problemi di acidità . Per questo motivo il materiale di qualità  che si usa per conservare i francobolli è "acid-free" garantito. Sto già  pensando di prendere un raccoglitore per metterci i negativi, del resto ci starebbero pure benissimo e ben stesi.

Il punto è un altro: io archivio dal 1983 in pergamino senza acidi, e non ho mai riscontrato alcun problema e continuerà a farlo, poiché non devo vedere i negativi, utilizzo i provini a contatto. Sto cercando di capire se qualcuno conosce un sistema per attenuare il difetto, ora che il guaio è fatto.

Riguardo al famoso secol, mi chiedo se permettano al negativo di respirare. Da bravo empirico ed istintivo, ritengo che il negativo debba adattarsi ad ogni eventuale cambio di temperatura ed umidità , cosa che normalmente i materiali sintetici non consentono, non permettendo il ricambio dell'aria. da qui il mio scetticismo per il secol. Non dispongo di una camera a temperatura ed umidità  controllata, che - a spanne - dovrebbe essere necessaria per questi materiali ultra trasparenti.