Ho inviato un articoletto sulle carte a contrasto variabile, ma e' sparito, come mai?

E' normale. Anche le carte BN stanno sparendo dal mercato.

ma come lo hai inviato ???

alessio

come new topic

Citazione:

ma come file allegato o avevi scritto tutto nel messaggio ???

alessio

avevo scritto tutto nel messaggio; adesso lo sto riscrivendo

Azz ... quando scrivi un lungo messaggio ti conviene sempre farne una copia per evitare incidenti di questo tipo

alessio

Se si usano le carte a contrasto variabile (MG) solo per ottenere le varie gradazioni’ l’unico vantaggio che abbiamo e’ di avere un solo pacco di carta invece di uno per ogni gradazione.
Consideriamo, per semplicita’, le carte MG come formate da due emulsioni ( in realta’ le carte attuali ne posseggono tre o quattro), una a basso contrasto sensibile al verde ed una ad alto contrasto sensibile al blu.
Le gradazioni si ottengono o variando l’intensita’ di verde e blu o contrastandoli con giallo e Magenta per un determinato tempo.
La tecnica che vorrei illustrare, invece, utilizza la massima intensita’ dei due colori variando il tempo di esposizione e permette di ottenere infinite gradazioni.
Si opera nel modo seguente:
1. col massimo verde trovare l’esposizione per le luci, ovvero per le zone luminose dove si vogliono ancora dettagli. Si otterra’ una foto morbidissima.
2. esporre un secondo foglio per il tempo trovato usando il verde
3. senza muovere niente, usare il blu ed esporre lo stesso foglio per trovare l’esposizione per i neri.
4. esporre il foglio definitivo per i tempi trovati, prima col verde e poi il blu.
In questo modo si ha la massima estensione tonale ottenibile per il negativo usato.
Lo svantaggio e’ che si deve fare un provino in piu’.
C’e’ chi dice che sia meglio esporre prima per il blu, perche’ l’esposizione al verde, in genere piu’ lunga, potrebbe sensibilizzare l’emulsione e in seguito il blu spocherebbe i bianchi.
Io ho utilizzato questa tecnica per molti anni e non ho mai notato differenze.
Esporre prima per il verde ricorda un po’ la tecnica dei due bagni, prima morbido poi
contrastato per settare i neri; comunque e’ solo questione di abitudini personali.
Potrebbe essere utile, in certi casi, trovare l’esposizione per il massimo nero, ad esempio per il bordo pellicola, ed usare sempre quel tempo per settare le luci per tutti negativi di quella pellicola.
Vantaggi:
- gli utilizzatori del sistema zonale possono evitare di usare sviluppi N+ o N- ed usare un tempo di sviluppo unico (specie chi usa il pirogallolo)
- gli utilizzatori delle luci fredde ( non a contrasto variabile) possono ottenere il massimo range tonale senza “picchiarsi” con il contrasto
- possiamo sganciarci dai filtri delle varie ditte
- possiamo usare i due filtri per bruciare zone particolari, es. il verde per bruciare delle luci senza aumentarne il contrasto o il blu per tirare fuori particolari dalle ombre, ecc.( bruciare con le gradazioni fisse produce sempre un aumento di contrasto)
Io usavo un ingranditore della Zone VI con testa a luce fredda a CV che permetteva di spegnere sia la lampada blu che la verde, ma si possono utilizzare filtri Kodak in gelatina, verde 58 e blu 47B sotto l’obiettivo.
Chi usa teste a colori trovera’ piu’ comodo usare il massimo magenta o giallo, anche se io consiglio blu e verde comunque.
Spero di essere riuscito spiegare i vantaggi di questa tecnica, comunque per chi volesse documentarsi, le mie fonti letterarie sono state:
- J. Englander, View Camera, jan/feb 1993, pag. 43
- “ , Camera & Darkroom, June 1995, pag.36
- S. Anchell, The variable contrast printing manual, focal Press
Grazie per l’attenzione e scusate se ho parlato di cose che molti gia’ conoscevano.
Antonio

ciao,
grazie per l'articolo, molto dettagliato. ho stampato in passato con questa tecnica e devo dire che mi ha dato buoni risultati. mi pare adatta pero' soprattutto per i negativi duri o quando le mascherature erano particolarmente delicate, con un negativo normale le differenze finali erano minime. spesso poi ho dovuto riempire anche i toni medi con una terza esposizione...
ciao
f

Ciao Antonio,

grazie per l'articoletto ... credo che farà alcuni test appena finito di tappare le finestre con mattoni e cemento

alessio

Ciao Antonio
Articolo davvero interessante.
Anche se devo dire che attualmente sto puntando tutto sull'ibrido.

Paolo