Agli irriducibili amanti della pellicola come me farà piacere questo articolo, apparso su un sito web decisamente "hi-tech" e "digital-oriented":

http://www.fotografidigitali.it/artic ... -dei-cellulari_index.html

Certo si pone l'accento su certi fenomeni trendy, ma di base di pellicola si parla, su un sito apparentemente indirizzato più che altro ad amanti della tecnologia e ragazzi "nativi digitali".

Fer

E' comunque un bel segno, anche se l'articolo sembra puntare più che sulla pellicola in sè, su alcuni effetti e manipolazione che le sono proprie (effetto grana, colori vintage, ecc. )

Interessante la nuova camera pinhole Ilford 4x5". A 150 £ non è mica male. Potrebbe essere un attrezzo con cui divertirsi parecchio.

Fernando, intanto ti ringrazio per la dritta che mi hai dato in un'altra discussione sulle mirrorless. Come avrai visto in questi giorni sto facendo prove su prove; mi sono arrivati anche gli adattatori per Nikon e M42 e ci sto pastrocchiando su. Ti dico solo una cosa: quando uscivo con un rullino da 12, fatto lo sviluppo e le scansioni, c'era una media di 3 foto che mi piacevano, molte le ho anche pubblicate, ora sto facendo decine e decine di scatti ma ce ne sono 5 o 6 fra tutte quelle che ho fatto (credo già un migliaio) e non è neanche che mi piacciano più di tanto, il resto le ho buttate perchè non mi dicono nulla.
La cosa che ho trovato imbattibile è la possibilità di lavorare a 1600-3200 ISO a mano libera e che la macchina è piacevolissima da usare e mi piace moltissimo. Il mio discorso riguarda il digitale in generale.
C'è qualcosa che non riesco a definire bene. Credo che più che la pellicola in sè da sola, sia l'abbinamento delle vecchie ottiche con la pellicola.
Purtroppo non posso togliere un Planar dalla Rollei e montarlo sulla digitale e anche se lo facessi non sarebbe la stessa cosa perchè mi cambia completamete la focale e l'effetto sarebbe completamente diverso.
Credo che nel passato avessero già raggiunto il top per l'insieme di emozioni che un obiettivo può dare e soprattutto (tralasciando quello che c'era prima dei Taylor Cooke perchè sarebbe un capitolo a parte) avevano dato al mercato i formidabili caratteri distintivi dei tripletti, schemi tessar, Planar con le sue varianti, Heliar con la sua caratteristica plasticità, Leitz Elmar uno schema tessar ma che con un diverso dislocameto del diaframma e con vetri diversi è meravigliosamente unico ecc. ecc.
Anche gli anni '70 e primi '80 hanno avuto alcune caratterizzazioni in ottiche che si sono evolute con spiccate personalità (rimpiango ad esempio un 85mm f/1.8 Nikon che mi ha dato dei ritratti irripetibili).
Ora mi sembra da quello che vedo, perchè sono rimasto indietro, che c'è un appiattimento. Difficile distinguere un obiettivo da un'altro, tutti alla ricerca della massima risoluzione come parametro principale, dimenticando che in una foto non è solo la risoluzione che conta, ma l'emozione che può dare guardandola e che dipende da molte altre cose, perfino da alcuni difetti profiqui.
Concludo per non farla troppo lunga. Non ho ancora visto una prova comparativa di questo tipo fra un tessar (ad esempio) in pellicola e lo stesso in digitale (su una Full frame), chissà se un giorno mi capiterà, per ora ho solo la statistica che mi riguarda che ho citato sopra. Non è solo il piacere di manovrare una vecchia macchina, i tempi e le operazioni dello sviluppo ecc., cioè un lavoro tutto diverso, è proprio che, almeno nelle foto che faccio, non sento ancora nel digitale ciò che sentirei se una splendida ragazza dai capelli neri ed occhi blu mi guardasse dritto negli occhi (è ciò che immagino perchè non mi è mai capitato )

Ciao Pino,

quello che mi sento di dire in questo momento è che la pellicola -e tutto quello che ruota intorno ad essa, Vintage compreso- ha una sua importante valenza e non deve scomparire.
Tutto ciò che è possibile fare per evidenziarne le peculiarità, farla conoscere, direi quasi propagandarla... va fatto, perché altrimenti un'altra fonte di ricchezza culturale scompare.

Avere meno opzioni non può mai essere un vantaggio; non lo è neppure per chi a queste opzioni non è interessato (e comunque mani dire mai... ).

Ben vengano quindi articoli anche limitati come questo!

Fer

Non me ne voglia chi ne sa più di me e potrebbe rispondere con miglior carisma, ma voglio ugualmente dire che la pellicola va difesa per molti motivi, e ne cito solo alcuni:

- perchè il passaggio diretto fra pellicola e stampa è un momento che ha caratteristiche irripetibili, i supporti su cui si può stampare, come ad esempio quelli ai sali di platino, carta albuminata, al bicromato ecc. e varie tecniche correlate ancora non sono riproducibili per altre vie.(Ad esempio le stampe al Platino curate dalla Kodak per la mostra Venezia '79 che vidi decenni fa, erano qualcosa di indimenticabile).
- per le caratteristiche uniche che si possono avere dai vari tipi di negativi abbinati a tutta una gamma di sviluppi e tecniche di sviluppo dalle infinite varianti.
- perchè ci sono macchine del passato e formati con le ottiche nate espressamente per questi (ad esempio i Planar delle Rollei che sono unici e non trasferibili altrove, anche se esistono i Planar per Hasselblad che però hanno notevoli varianti nello schema ottico e caratteristiche diverse, per non parlare di Grande Formato).
- perchè una stampa a contatto di un 8x10" o superiore non ha confronti con nient'altro.
- perchè la gamma tonale dal 6x6 in su credo non sia ancora riproducibile (a meno di non andare su sensori da decine di migliaia di Euro).

E questi sono solo alcuni.

Anche nel caso di una passaggio da negativo a digitale per scansione il supporto nativo ha una sua valenza, perchè se le informazioni sul supporto di partenza ci sono, basta solo tirarle fuori, cosa sempre possibile con gli strumenti hadware e software e la padronanza degli stessi.

Il digitale va benissimo per molte cose, perfino per qualcosa in bianco e nero (con i suoi limiti), e alla pellicola si avvicina molto, ma non si può perdere tutto un mondo che non ha eguali (senza dire migliore o peggiore). Anche nella pittura ci sono i colori acrilici, con cui si possono fare ottime cose, ma se uno volesse può ancora fare, se ne è capace, un quadro con i colori ad olio e le meravigliose velature che possono dare, così come si faceva 500 anni fa, perchè nessuno si è sognato di farli sparire dal mercato.
Pino

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