Uscendo dalla mostra di Francesca Woodman di cui ho detto in altro post, mi sono fermato al bookstore e mi è capitato di sfogliere il libro di Eleanor Antin che non conoscevo e di cui non ricordo si sia mai parlato, nè qui, nè in Fotoavventure.

Non sapendo appunto praticamente nulla di questa Artista, è ovvio che non mi sognerò neppure di fare un discorso sui significati ed i valori della sua azione, ma l'impatto visivo mi è immediatamente piaciuto, pur nella pochezza della riproduzione cartacea.
Sono piuttosto convinto che viste a dimensione naturale, siano opere che colpiscano molto. Anche se come al solito, i gusti e di conseguenza i giudizi, saranno contrastanti.

A me comunque, pare un'Artista interessante e soprattutto, mi piacciono tanto le sue messe in scena complesse e colorate

Su YouTube:

http://www.youtube.com/watch?v=Wfn0I5p1dHE

http://www.youtube.com/watch?v=yzeFLYbA6j8

http://www.youtube.com/watch?v=rdVT8tlxxkw

E' un'artista che, fotograficamente, viene da lontano molto lontano. Le sue radici stanno direttamente nella fotografia pittoricistica di fine '800. I suoi punti di riferimento sono Oscar G. Rejlander, Henry Peach Robinson, stiamo parlando di artisti che operavano intorno al 1856/57/58. Parlare di lei significa parlare delle origini della Fotografia quanto la stessa fotografia non era annoverata fra le arti propriamente dette per la meccanicità che stava nella sua genesi. Allora accadeva che gli artisti-fotografi per far capire che dietro l'obiettivo non c'era un meccanico dell'immagine ma un cervello pensante erano costretti in qualche modo a fare il verso alla pittura di stampo didascalico oppure a nascondere la maeccanicità di cui prima con l'introduzione di un flou dilagante. Questo effetto flou veniva introdotto sia mediante appositi obiettivi in sede di ripresa che in fase di stampa. Ritornando al pittorialismo di Rejlander e Robinson, entrambi con esperienze pittoriche alle spalle, c'è da dire che le loro immagini che oggi possono essere guardate come manierate o kitch all'epoca erano sotto l'occhio della censura vittoriana. In particolare Robinson ne ebbe di rogne per una sua immagine o meglio messa in scena di una ragazza agonizzante. Ripeto oggi le sue immagine possono risultare simpatiche ma all'epoca facevano avanguardia. La nostra fotografa del XIX secolo è stata molto brava a riportare in auge un genere che bistrattato dall'avvento del reportage, della foto diretta e dal precisionismo oggettivo alla Weston lo ha letteralmente cancellato dalla scena fotografica. A me, personalmente, le sue immagini piacciono e mi affascinano e sono del parere, fortemente personale, che il pittorialismo interpretato in chiave odierna ha ancora molto da dire. Chiedo scusa se sono stato prolisso e un pò fuori con il treand tipico del forum.

Citazione:

No, no, anzi.
Spiegazioni molto interessanti e che non sono affatto fuori luogo in questo Forum.
Grazie !!!