Salve, da un amico ho acquistato in blocco un po' di roba vecchia.
Sto spippolando per capire il valore (non tanto monetario, quanto ottico) del materiale comprato.
Un consiglio da voi è sempre ben accetto.
Dunque:

1) Super-Multi-Coated Takumar 1:2.5/135mm (m42) (*43812)
3) Auto Chinon 1:2.8/28mm (m42)
2) Tamron 70-210 1:4-5.6 (non so cosa monti, ha un adattatore per Fujica che non riesco a togliere, ma non parrebbe a vite)
4) Fujica STX-1n (due corpi macchina) di cui uno con x-fujinon 1:1,9/50mm FM

Ho letto relativamente bene del Chinon, male (me l'aspettavo del Tamron) e pareri molto discordanti del Takumar che però sembra che valga qualche soldo: http://tinyurl.com/3986o68.
Se voglio usarli, mi sa che dovrà comprare un anello per la mia Canon 5DmkII

PS: non ho capito se il 135 è radioattivo o no... e mi farebbe PIACERE saperlo...

(*)It's one of the best 135mm lenses, particularily in screw-mount. There are two S-M-C versions. They have a part number stamped into the bottom (camera side) of the auto/manual switch. The better one is 43812, but 43802 isn't that far behind. The 43812 version was carried over into K-mount, and there's a thread down a bit from that lens.

Grazie delle eventuali risposte.
Lorenzo

A mio parere, naturalmente, ma per diretta esperienza (lo uso da più di trent'anni con grande soddisfazione, e non l'ho mai voluto vendere, nonostante le molte alternative) l'SMC Takumar 135/2,5 a vite è un grandissimo obiettivo. Credo anche, se non ricordo male, che il giustamente quotatissimo SMC Pentax K 135/2,5 (questo, per intenderci: http://www.bdimitrov.de/kmp/lenses/primes/tele/K135f2.5.html ,non lo scarsusccio Takumar 135/2,5 Bayonet), che pure posseggo e apprezzo assai, ne sia il diretto e non poi mutatissimo erede.

Massimo

Il Takumar SMC è il milgior 135 mm non ED e non marcato A* (nel caso di Pentax) a me noto.

L'ho avuto prima in versione a vite 42x1 (come la tua) poi a baionetta Pentax - in quel caso è marcato SMC Pentax, non Takumar Bayonet che è un altro obiettivo di caratteristiche complessive abbastanza modeste - per moltissimi anni, sino al furto che ho subito il 4/11/04.

La sua qualità  di immagine era tale che io per conto dell'Istituto di Mineralogia dell'Università  di Roma ci fotografavo grandi monitor a colori (CRT da 20", grandi e costosi per l'epoca) in diapositivo, per realizzare immagini da proiettare in aula e nei congressi, in cui si vedevano le simulazioni in grafica 3D di accrescimenti cristallini: nelle singole immagini, si contavano sistematicamente tutti i pixel del monitor, dal centro ai bordi estremi. Ed anche nitidi.

Tientelo stretto.

Appena inferiori (di pochissimo) sono il Carl Zeiss Sonnar 135/2,8 per Contax, e lo "Jupiter 11/a" 135/4 sovietico degli anni '60.