Tutti i post (luciano)
Scanner Comparison |
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13/5/2004 17:25 Da lombardia
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Non riesco a ricordare se questo link http://largeformatphotography.info/scan-comparison/ è già stato segnalato, oppure no. In caso affermativo, scusatemi.
Inviato: 28/11/2005 20:00
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Re: Linhof Technikardan |
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Alessio, se ti interessa vedremo di trovare l'occasione per provare la macchina.
Luciano
Inviato: 28/11/2005 17:56
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Re: Imperfezioni e inesperienze (polvere su negativo) |
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Se hai un'acqua corrente particolarmente ricca di calcare, potresti provare ad effettuare un normale lavagio in acqua corrente, seguito da un ultimo sciacquo in acqua distillata e bagno di imbibente sempre in distillata.
MAI, MAI usa le pinze tergifilm, che dovrebbero meglio chiamrsi pinze Riga-Distruggi film.
Inviato: 28/11/2005 12:46
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Re: Linhof Technikardan |
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Io la possiedo da molti anni, e del resto il mio Avatar non lascia dubbi. Non posso dire di averla usata molto negli ultimi tempi, ma anni fa era la mia preferita. Adesso, con l'età che comincia a farsi sentire, preferisco viaggiare più leggero (se leggero si puà dire dell'Hasselblad). Un'altro Fotoavventuriero che ce l'ha e che la usa sicuramente è TIM.
Inviato: 28/11/2005 12:37
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Stages "Studio Harcourt" |
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Purtroppo mi sarà molto difficile poter partecipare, comunque lo Studio Harcourt di cui avevamo parlato tempo fa http://www.fotoavventure.it/modules/n ... orum=10&post_id=3620#3620 , organizza uno stage di due giorni (uno si è già svolto ai primi di Novembre) il 9 e 10 Gennaio 2006 sull'arte del ritratto in studio in bianco-nero.
Se qualcuno si trova a Parigi o vuole organizzarsi un week end interessante puà iscriversi. I riferimenti sono: Studio Harcourt, 10, rue Jean Goujon, Paris 8, tel. 01-42-566767
Inviato: 27/11/2005 13:48
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Re: Mi presento |
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Benvenuto Attilio!
forse sei il primo iscritto dalla Germania, bisognerebbe chiedere conferma ai Webmasters. E certamente, vivendo lì, hai la possibilità toccare con mano le novità , o almeno averne notizia, con un buon anticipo rispetto all ' Italia...Qunidi,se il tempo te lo consente, dacci dentro per informarci! La tua attrezzatura, non fosse che per la mitica SWC, è di primissimo livello. E' vero che con l'Hasselblad grandangolare non ci sono possibilità di movimento, ma come sicuramente saprai, la qualità è talmente alta che molti fotografi di architettura e paesaggio la usano tenendola "in bolla" e poi ritagliando opportunamente l'immagine. Ed i risultati sono comunque ottimi. Se poi ti "scappa la voglia" del GF (ed in questo forum l'ambiente è certamente contagioso)... Citazione:
Con la Linhof Technikardan ed il suo soffietto floscio di limitazioni nell'uso dei grandangoli proprio non ne esistono. O meglio esistono, ma per i limiti di copertura ottica degli obbiettivi, non certo per le possibilità di decentramenti e basculaggi della macchina che sono anzi addirittura esuberanti (per l'architettura sono effettivamente preponderanti le necessità di decentramenti verticali, ma nel paesaggio anche i basculaggi sono utilissimi, ed in particolare usando i grandangoli). Ciao e cerca di mostrarci presto qualche cosa Luciano
Inviato: 27/11/2005 13:32
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Re: Non ce la faccio + !!!!!! |
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Perchè non investi un 70 euro per l'acquisto di Norton Ghost ? .... Almeno dopo potrai fare tutti i casini che riesci ad inventarti ( e - sia detto senza offesa - mi pare che ci sei abbastanza portato, come il sottoscritto del resto ) con la sicurezza di poter sempre tornare al punto di partenza. Luciano 
Inviato: 27/11/2005 0:09
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Re: distanza visione stampe |
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Concordo con Marco per quello che riguarda la pratica delle esposizioni in Galleria.
La visione "naturale" sarebbe quella effettuata in modo da sottendere, nella osservazione della stampa, lo stesso angolo visuale dell'obbietivo usato durante la ripresa.
Inviato: 26/11/2005 19:00
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Re: ottime apx 100 |
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Personalmente le trovo meno versatili delle pellicole di concezione tradizionale, tipo FP4, e meno performanti di quelle di nuova concezione (ostiche però da trattare) come la T-Max, la Acros o la Delta...Ed infatti stanno un pò a mezzo tra queste due categorie, come struttura e concezione. Sono comunque certamente dei buoni prodotti.
Per la 25 ISO , come riferito nel post "Perceptol", forse tra breve si ripresenterà sul mercato col marchio Rollei.. ...qui a Milano ha smesso di nevicare..e continua a far freddino. Voi come state messi? Ma non c'era l'effetto serra? 
Inviato: 26/11/2005 18:50
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Re: La mia New York |
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Mi associo , sia per il commento che per la scelta. Comunque, a New York non ci sono mai stato, ma parlando così, a pelle, dubito molto che sarebbe tra le mie preferite. Forse proprio per le stesse ragioni per cui altri invece la adorano. Non mi piacciono i guazzabugli...
Inviato: 26/11/2005 18:33
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Re: Giochino |
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Linhof... Technika o Technikardan
Inviato: 25/11/2005 0:12
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Re: Perceptol |
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Il Perceptol è costituito essenzialmente da due soli componenti: il Metolo e il Sodio Solfito il quale svolge nei confronti del Metolo un'azione sia di attivazione che di protezione contro l'ossidazione. Il Metolo è un agente di sviluppo fine granulante, che ha pochissima tendenza a velare la pellicola e che, specie se usato diluito, ha un'ottima acutanza (cioè un effetto bordo molto spiccato, che accentua in maniera notevole l'impressione di nitidezza). Il Sodio Solfito ha un'azione di solvente nei confronti dei granuli d'argento e questo farebbe aumentare ulteriormente la finezza della grana, ma potrebbe anche comportare una certa fiacchezza nei risultati. Ma questa tendenza puà essere efficacemente contrastata se viene usato diluito. Ed infine la diluizione permette di controllare la gamma tonale delle pellicole, impedendo che le alte luci risultino "bruciate" anche in riprese caratterizzate da contrasti di luce molto elevati. Per tutte queste ragioni il Perceptol diluito è uno sviluppo eccezionale per "tirare fuori" il meglio da molte pellicole di nuova concezione, "T-grain" e similari, anche notoriamente ostiche come la Kodak T-Max 100 e, credo, anche se non ho mai provato, la Acros 100 Fuji; ma allo stesso tempo è magnifico in unione a pellicole di impostazione tradizionale come la FP4, la Tri-X e la HP5. La gamma tonale morbida ed estesa, con ombre ben leggibili e alte luci "frenate" prima di divenire gessose, la grana molto fine, la notevole nitidezza dei negativi, permettono stampe impeccabili, anche con notevoli ingrandimenti e con una minore necessità di interventi di bruciatura-mascheratura in camera oscura. Per inciso il Perceptol risulta di formulazione assai simile al vecchio D23 Kodak, per lungo tempo uno degli sviluppi favoriti da Ansel Adams (e mi sembra che miglior biglietto da visita non si possa immaginare...) e al Microdol Kodak, che però non è importato in Italia.
Inviato: 24/11/2005 21:28
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Perceptol |
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Sembra abbastanza sicuro che il Perceptol Ilford (forse in una nuova formulazione) sarà presto nuovamente disponibile. Forse già da Dicembre.
Intanto dovrebbero già essere disponibili due nuove formulazioni Ilford per lo sviluppo delle carte bianco-nero, rispettivamente a tono caldo per la Warmtone e a tono neutro per le altre carte. E la Rollei, proseguerndo la collaborazione con la società Maco, dopo la R3 (pellicola alquanto specialistica e di uso limitato), dovrebbe iniziare la commercializzazione di altre pellicole, compresa una 25 ASA che sembra proprio la vecchia Agfapan 25 dalla grana praticamente inesistente e dalla nitidezza inferiore , di poco, solo alla ormai dismessa Kodak Technical Pan. Insomma, dopo tutto, un pò di buone notizie per gli amanti del bianco-nero tradizionale. 
Inviato: 24/11/2005 19:57
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Re: Cambo SCN |
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Non ho mai usato la scn, ma possiedo la Legend Plus (in formato 8x10) quindi posso riferire alcune impressioni d'uso su questi apparecchi.
In generale sono ben fatti e sono molto robusti e ricchi di possibilità di movimenti: questo fatto li rende una buonissima scelta per il lavoro di studio. Non hanno sicuramente la raffinatezza meccanica di Sinar o Arca Swiss, magari unito alla massicia consistenza di Linhof, ma sono un buon compromesso tra completezza e precisione di movimenti ad un costo relativamente abbordabile. Sulla trasportabilità della scn vale quello che si puà dire di tutti i banchi ottici: il "banco" è ingombrante per definizione e, almeno in generale, non è concepito per essere usato "on location". Esistono banchi più leggeri di altri, che pesano quanto le folding e anche meno. Ma le possibilità di richiuderli in forma compatta e facilmente trasportabile sono ben lontane da quelle delle vere folding.
Inviato: 21/11/2005 20:15
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Re: Dolcetto o scherzetto... |
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Almeno per come ce le hai presentate, la differenza NON c'è e NON si vede.
Tutto sta a capire se è corretto mostrare le due immagini in questa forma, perchè certamente nella forma nativa la differenza CI sarebbe e SI vedrebbe, sia pure con magari un vantaggio per Velvia se proiettata su un signor schermo ed utilizzando un signor proiettore, oppure invece un vantaggio per il digitale se stampato formato A3 con una Epson 2100-2400. Insomma, questi confronti mi lasciano sempre più perplesso, e sto finendo per assumere una posizione per cui, preso atto che si tratta di mezzi diversi, i risultati che producono non sono in realtà più confrontabili di quanto lo sia una fotografia (tradizionale) rispetto ad un dipinto ad olio. Certo se ci si mette d'impegno, come hai fatto tu, ad eliminare tali differenze (ma a ben vedere quello che hai fatto è stato un "forzare" l'analogico a trasformarsi in digitale, scannerizzandolo e poi presentandolo su un monitor, snaturando in tal modo completamente la sua vera natura che è invece la proiezione in un diaporama) allora il discorso è diverso.
Inviato: 20/11/2005 22:46
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Re: Bilanciamento del bianco perfetto con le Pringles? |
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E' una alternativa economica alla versione professionale dell' Expodisk (importato in Italia da Aproma www.aproma.it ). C'è il vantaggio che costa poco, e l'enorme svantaggio di rischiare di ingurgitare una Pringles
Inviato: 15/11/2005 13:57
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Re: Polvere sul sensore |
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Anche su questo forum si è parlato più volte di questo problema.
Non sono affatto esperto dal questo punto di vista, ma direi che una delle difficoltà maggiori dipenda dalla estrema delicatezza della superficie del sensore. Mi chiedo se non sarebbe possibile racchiudere l'insieme sensore-filtro sotto un vetrino minerale, sul tipo di quelli degli orologi svizzeri di pregio, caratterizzato da estrema durezza e assoluta limpidezza. Questo almeno renderebbe più sicure le operazioni di pulizia, considerando che quel tipo di materiale è praticamente inscalfibile...
Inviato: 15/11/2005 13:15
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Re: Giulio è nato!! |
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Auguri!! Auguri !! Augurissimi al piccolo "grande" Giulio, alla neo-mamma Cristina, al "papi" Marco !!!
Siete tutti fantastici ! 
Inviato: 15/11/2005 13:06
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Re: Qualche esempio di fotografia con Eos D5 |
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Avvertitemi se anche gli altri hanno di questi problemi di visualizzazione. Puà essere che chi non è iscritto non abbia la possibilità di visionare le immagini, ma non dovrebbe essere così. Mi sembra strano. 
Inviato: 10/11/2005 12:47
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Re: Qualche esempio di fotografia con Eos D5 |
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Ciao Paolo, per la foto di Florentina c'è una sola fonte di luce alle spalle della modella. Si tratta effettivamente di un soft box, ma molto più grande del 30x90. Infatti è un Elinchrome Quadra da 145x145 cm http://www.elinchrom.com/ in cui la modella puà "affondare" appoggiandovisi: questo permette alla luce, pur proveniendo da dietro, di "passare avanti" al soggetto fornendo una illuminazione anche parzialmente frontale e comunque avvolgente. In mancanza dell'Elinchrome Quadra si puà ottenere lo stesso effetto usando un lenzuolo molto leggero o meglio un tessuto tipo velatino leggero, tenuto in posizione da qualche supporto ed illuminato da dietro con 2 o 3 fonti di luce, possibilmente diffuse. E' uno schema che ho imparato da Giovanni Gastel, cui va tutto il merito. Un effetto molto simile si puà ottenere con la "gabbia di polistirolo", in cui si pone una luce diffusa dietro alla modella, che puà anche essere staccata fino a circa 1-1,5 metri da essa e si crea uno spazio bianco tutto attorno con pannelli di polistirolo (lasciando solo un foro anteriormente, dove inserire l'obbiettivo della macchina fotografica): la luce viene riflessa in maniera omnidirezionale ed i margini della figura risultano gradevolmente smangiati dall'eccesso di luce posteriore. Ci vuole una macchina che regga benissimo il controluce, altrimenti il "flare" è assicurato. Nel medio formato la Mamiya RZ67 col 110 o col 180 risulta eccezionale in questo senso; molto meglio dell'Hasselblad col 120 o il 150.
Inviato: 10/11/2005 12:36
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