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Re: Tecniche di stampa

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20/7/2005 21:55
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Per Claudio:

il metamerismo che affligge le stampe ottenute con i moderni pigmenti e le carte attuali di tipo fine art è valutabili in termini assolutamente minimi.

Per Fer:

non mi va di fare inutili polemiche e non era certo mia intenzione urtarti.

Io penso che ognuno deve essere libero di fare le scelte che crede più opportune per le sue esigenze e ogni scelta di tal tipo a mio avviso merita il massimo rispetto.
Così stampare in Lambda e farsi laminare le foto, come fai tu, in quanto corrisponde ai tuoi desideri rappresenta per te la migliore delle scelte possibili e nessuno può permettersi di criticarti per questo; ciò non toglie che nel mondo specifico del fine art questa procedura non è ammissibile perché in contrasto con la definizione stessa di fine art. Anche la scelta dei cultori del fine art, peraltro, merita il massimo rispetto.
Nelle esposizioni fotografiche prevalgono (numericamente), come ha notato Orso, gli autori che optano per l'inkjet a pigmenti.
Tutto qui.
Allego un paio di link che possono interessare:
http://www.carbonprint.it/category/conservazione/
http://www.carbonprint.it/category/tecnica/carbon-inkjet-print/

Fabio

Inviato: 24/1/2012 16:16
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Re: Tecniche di stampa

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Citazione:

Fer ha scritto:
Citazione:

Nelle gallerie d'arte si vede di tutto: laminati, dye-based, manipolazioni manuali, collage, stampe su cartone etc etc.


Infatti, e anche nelle esposizioni. Di Lambda, poi, ce ne sono fin troppe...!


Beh, dipende dal tipo di mostra e di galleria.
Comunque non mi pare di avere detto sul punto nulla di diverso da quanto aveva asserito Orso nella prima risposta al post di avvio:
"Da alcuni anni a questa parte si legge che il gamut ottenibile con l’ink-jet è superiore a quello ottenibile con tecnica lambda. Girando per mostre, noto che la quantità di file digitali stampati ink-jet è in continuo aumento".

Quanto al fatto che le stampe lambda ed Agfa siano "più che dignitose" non c'è alcun dubbio. Però, che piaccia o meno, un plotter come Epson 7900 o Canon ipf 6300 presentano oggettivamente dei vantaggi (che hanno un costo), riscontrabili anche strumentalmente, sicché, almeno per gli eventi più importanti, è dato riscontrare quanto aveva già notato Orso. Per il B&W, poi, come ho già detto, il discorso neppure si pone, stante il problema del metamerismo che affligge sia gli inchiostri ad acqua che le stampe Lambda o Agfa (anche se in verità si può rimediare anche con questi materiali, ottimizzando il profilo ICC per l'illuminante che si sa verrà utilizzato per la mostra). Per non dire della durata nel tempo che, con i pigmenti di carbone, è adatta a soddisfare le esigenze di un museo.
Fabio


Inviato: 24/1/2012 15:02
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Re: Tecniche di stampa

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pamar5 ha scritto:
Fra i tipi di stampa (inkjet, lambda, ecc...) quale reputate vincente? Ovviamente escluderei fra le varie tipologie la stampa chimica per ovvie ragioni (è un'altro paio di maniche). Diciamo che baso il mio quesito sulle varie tipologie atte a stampare un file digitale. Metterei anche un distinguo fra B&N e colore.

Marco


Secondo me non è questione di "tipo di stampa vincente" o meno, quanto di sistemi che si adattano alle personali esigenze di ciascuno. Stampe realizzate con Lambda o Agfa DigiLab, e poi magari laminate, possono fare inorridire i cultori della fine art, ma possono anche andare benissimo per molti fotografi che non hanno voglia di sostenere costi ben più elevati o non si preoccupano di esporre mostre in gallerie d'arte.
Detto questo, se si limita il discorso alla stampa digitale fine art non vi è dubbio che, come è stato già detto, la tecnologia in auge sia ormai quella inkjet con inchiostri ai pigmenti, per via dell'archiviabilità, dell'amplissimo gamut raggiungibile con i più moderni inchiostri (v. Lucia2, Epson HDR), dell'enorme scelta offerta dai produttori di carte.
Quanto al distinguo tra colore e B&W direi che in quest'ultimo campo il problema neppure si pone, nel senso che non esiste una tecnologia che possa neppure avvicinare i risultati ottenibili con l'inkjet e, in particolare, con gli inchiostri ai pigmenti di carbone (v. MIS Eboni6, Piezography).
Fabio Maione

Inviato: 24/1/2012 9:09
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Re: Opinioni: carte stampa inkjet

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Se si sta parlando di stampa digitale fine art (inkjet) l'attenzione va preliminarmente data agli inchiostri e la scelta non può che cadere sugli inchiostri a pigmenti se non altro per la loro ben maggiore durata nel tempo.

Ciò premesso, per il resto è questione di gusti personali e l'offerta del mercato è così enormemente vasta da poter soddisfare ogni esigenza.

Ciò che invece ha molto giustamente sottolineato Orso in tema di scelta della superficie della carta costituisce un fattore tecnico (che cioè prescinde dai gusti personali): il tipo ed il modo di illuminazione, compresa la temperatura colore di essa, è infatti un elemento discriminante di importanza fondamentale, quanto purtroppo trascurata da molti fotografi.

Posto un link che spiega piuttosto bene i criteri da seguire:
http://www.fotografi.it/vis_dettaglio ... ello=menu&id_livello=1217

Fabio Maione

Inviato: 24/1/2012 8:51
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Re: SOS stampante tarocca

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Sulla tua stampante (ma sarebbe così anche per una vecchia R2880) pende la spada di Damocle del probabile approssimarsi della fine del ciclo di vita dell'impianto di spurgo dell'inchiostro che residua ad ogni ciclo di pulizia (dopo un numero prefissato in fabbrica di cicli di pulizia la macchina diventa inusabile). Nulla di drammatico, ma c'è il fastidio di resettare il contatore, rivolgendosi all'assistenza (50 euro se i prezzi nel frattempo non sono cambiati).
Potresti anticipare l'evento e con l'occasione farti ripulire il canale del giallo.
Oppure, nell'attesa, potresti farti le ossa con QTR e stampare solo in BW senza operare alcuna conversione, ma utilizzando le curve che Roy Harringtone ha previsto per la 2100 (il canale giallo compare solo in quelle per ottenere il tono rosso/seppia).
Se invece preferisci comunque tentare la via della conversione puoi sostituire le 6 cartucce mancanti con altre 6 cariche di inks grigi (o, se vuoi, con un CIS). Trovi il tutto sul sito inksupply.com (mi chiedo, però, se poi sapresti gestire QTR senza uno strumento di misura).
Fabio Maione

Inviato: 7/1/2012 15:13
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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Caro Orso,
hai messo il dito nella piaga, come si suol dire.
Tuttavia le tecniche di Camera Chiara sono assai giovani e i progressi compiuti nella stampa B&W sono stati sin qui rilevantissimi ed insperati (basti pensare a quale era la situazione solo 10/15 anni fa). Sono certo che in un futuro prossimo le cose miglioreranno ancora.
Le cartiere peraltro conoscono il problema e faranno sempre di più per eliminarlo (proprio per questo esistono carte che soffrono del problema meno di altre); ma sono soprattutto i produttori di stampanti (che comunque hanno quasi sempre una propria linea anche di carte)ad essere impegnati. Per ora il rimedio più diffuso è il glop optimizer (lo usano alcune macchine di HP, Epson e Canon), un ink trasparente che va ad occupare le aree non inchiostrate o poco inchiostrate; c'è persino chi lo fa entrare in gioco tramite una seconda stampata sullo stesso foglio (v. J. Cone e i piezography per carte glossy). Altri, infine, preferiscono stendere col pennello liquidi che, pur nati per proteggere le stampe dagli UV ecc, riescono in qualche modo a limitare il problema (v. Printguard).
Staremo a vedere.
Ciao
Fabio

Inviato: 27/12/2011 23:33
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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A 12 persone, delle quali 4 a digiuno di tecnica fotografica, 4 fotoamatori bravi, ma ignari delle tecniche di stampa, 4 professionisti o semi professionisti, frequentatori assidui di mostre, ho mostrato 2 stampe dalla stessa immagine (un paesaggio lacustre con albero in primo piano): trattasi di originale su Delta 100 in formato 6x6, in un caso scansionata con Minolta Multi pro e stampata con Epson 3800 ed inchiostri K3 su Ilford Galerie Gold Fiber Silk e stampata, nell'altro, su Ilford FB.
La stampa digitale non ha nulla da invisiare a quella analogica sotto il profilo della ricchezza tonale e della profondità del nero (che anzi è maggiore): però i 2/3 delle persone hanno dato una preferenza, sia pure dopo molti tentennamenti e frasi del tipo "sono bellissime entrambe" ecc., a quella analogica. La giustificazione della scelta è stata data con riferimento o alla sensazione tattile, o alla lucentezza più uniforme (coloro i quali hanno piegato ripetutamente la stampa guardandola un po' di sbieco si sono accorti del fenomeno che va sotto il nome "gloss differential").
Devo dire che la Ilford Galerie Gold Fiber Silk ne soffre più di altre carte e che la nuova Canon di cui si è parlato propone un inchiostro trasparente destinato anche ad eliminate tale difetto.

Peraltro personalmente amo ancora di più le stampe su carte opache (come la mitica Hahnemhule Photo Rag da 308 gr. o la Innova Smooth Cotton Natural White) che, oltre a non presentare l'anzidetto difetto, hanno un fascino tutto loro; queste carte in puro cotone non vogliono insomma somigliare a quelle tradizionali, ma affermare in piena autonomia un diverso canone estetico. Molti si lamentano per il fatto che con queste carte il nero ha una Dmax inferiore, ma io replico che se le stampe sono osservate con una luce non particolarmente intensa la resa delle ombre più scure e del nero sono superiori alle baritate (che per essere apprezzate necessitano di due faretti a 45° di una certa intensità, pena la chiusura delle ombre).
Fabio


Inviato: 24/12/2011 17:00
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Re: Minolta Multi Pro: Driver

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Io ho il minolta scan multi pro che uso con Win 7 e Vuescan, come ti ha detto Fer.

Il driver originale lo trovi anche sul sito europeo (io lo scaricai da quello francese) ma l'ultima versione è utilizzabile solo fino a WinXP (non va neppure su Wista).

L'interfaccia di Vuescan è meno amichevole rispetto all'ottimo driver originale, ma comunque i risultati sono buoni.

Fabio

Inviato: 24/12/2011 11:08
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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Daniele ha ragione, anche se solo in parte.
Fino all’introduzione sul mercato degli inchiostri Epson K3 e delle successive imitazioni di Canon ed HP, cioè quando si è iniziato ad usare accanto ad un nero (opaco o lucido, a seconda delle carte da utilizzare) due diverse sfumature di grigio, non vi è dubbio che la stampa in B&W di alta qualità poteva essere praticata con soddisfazione solo convertendo la stampante mediante sostituzione delle cartucce originali con altre contenenti inchiostri ai pigmenti di carbone e comandandola tramite un RIP, in maniera da dosare in giusta misura la quantità di inchiostro erogata per ciascun canale.
I K3 e le sue imitazioni (fino ad allora Canon ed HP hanno sempre inseguito), i cui neri e grigi sono anch’essi ai pigmenti di carbone, hanno avuto giustamente tutto il successo che sappiamo:
1) per l’ovvio motivo che hanno l’eliminato l’inghippo della conversione (con tutto quello che comporta come imbutini, chip e cartucce cinesi da riempire) nonché la difficoltà di gestire il rip, conservando oltretutto la possibilità di passare a piacimento e senza problemi di sorta dalla stampa in B&W a quella a colori.
2) perché hanno consentito anche il raggiungimento di ottimi livelli qualitativi che, se non del tutto identici a quelli consentiti dai migliori kit di inchiostri solo grigi ( e qui Daniele ha esagerato nell’asserire una equiparazione che assoluta non è), ci vanno però molto, molto vicini. Tre tonalità di grigio (peraltro sono integrati da piccolissime dosi degli inchiostri a colori di tipo light) consentono invero sfumature e nitidezza quasi simili a quelle permesse dall’utilizzo di 6 tonalità di grigio ed un punto di stampa solo leggermente più evidente (si nota sui toni più chiari).

In conclusione direi che, permanendo tutte le scomodità a cui Fer ha fatto cenno, oggi la conversione ha un senso solo per le stampanti desktop che utilizzano un solo nero, accanto a cinque colori (v. Epson P50, Epson SP1400), con le quali il miglioramento qualitativo resta seriamente apprezzabile.

L’introduzione della nuova Canon probabilmente (il discorso per ora è solo teorico, in attesa di una seria prova sul campo) ha accorciato ancora di più le modeste differenze di cui sopra detto. L’introduzione del quarto grigio non può non fare venire alla mente il kit, appunto a quattro inchiostri, che anni fa rese celebre nel mondo il nome Piezography (questo kit cesserà di essere venduto a marzo 2012). Personalmente ho sperimentato combinazioni a 4, 5, 6 e 7 grigi e mi sono convinto, confrontando le stampe una accanto all’altra, che se si dovesse guardare solo alla qualità massima, 7 inks non danno nulla in più rispetto ai 6 e che questi consentono un margine di guadagno rispetto ai 4 riscontrabile solo con difficoltà (per il punto di stampa, ad es., occorre la lente d’ingrandimento per apprezzare qualche differenza).
Ciao, Fabio

Inviato: 24/12/2011 10:59
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Re: Info su stampante inkjet A3

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danipen ha scritto:

il migliore bn della canon credo sia tutto teorico perchè già l'output epson è sostanzialmente paragonabile a quello delle stampanti convertite a soli ink grigi.


Daniele....se ti prende J. Cone..

Ciao, Fabio

Inviato: 23/12/2011 23:11
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Re: Epson 4900

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Io ho sia 3800 che 4900 ed in effetti le stampe solo qualche volta presentano una leggera differenza. Per lo più sembrano identiche.
Detto questo, dal punto di vista costruttivo sono due cose molto diverse, ma per un dilettante la 4900 ho paura che sia sprecata e sovradimensionata. L'ingombro infatti è mostruoso ed alla fine risulta maggiore di quello di un plotter A1.
La svendono perché hanno i magazzini pieni di macchine invendute (proprio a ragione delle dimensioni sballate e poco pratiche).

Inviato: 23/12/2011 22:30
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Re: consiglio per stampante

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Purtroppo le cose non sono così semplici e certo non esiste una stampante che da sola può rispondere alle diverse esigenze. Visto che sembri orientato verso il B&W non c'è dubbio che la Epson 2880 o la P3000 (la qualità è identica, ma cambia la capacità delle cartucce) rappresentano la soluzione migliore, usando 2 grigi + un nero (matt o photo a seconda della superficie della carta). I colori residui entrano in gioco non solo per le intonazioni, ma anche e soprattutto per neutralizzare i grigi che, essendo ai pigmenti di carbone, hanno un'intonazione decismanete calda (però la risposta varia a seconda del punto del bianco delle carte usate, che può a sua volta essere più o meno freddo).
Stampare con 6 o 7 inchiostri grigi significa incrementare senz'altro la qualità delle sfumature e ridurre il punto nativo di stampa (il retino si riduce giacché in ogni zona della scala dei grigi lavorano sempre due o 3 inchiostri grigi, il che non avviene con gli inchiostri originali, soprattutto nelle zone più chiare).
L'utilizzo di inks alternativi non è però semplicissimo (richiede l'uso di un rip e la disponibilità di uno spettrofotometro, oltre che pazienza nella manipolazione di siringhe, chip resetter e cartucce o CIS cinesi che non sempre sono esenti da problemi); è inoltre necessario dedicare la stampante solo a tali inchiostri (per il colore è quasi indispensabile usarne una seconda). Piezography offre sistemi collaudati che svincolano l'utente dalla necessità di realizzare da soli profili e curve per il RIP ed offrono, ma ad un costo non da poco, ottimi risultati, a mio avviso leggermente superiori sotto il profilo qualitativo rispetto agli inchjiostri originali, soprattutto per quanto riguarda le carte opache di tipo fine art. Sono anni che traffico con inchiostri solo grigi, e ormai non vi rinuncerei, visto anche l'esperienza acquisita, ma oggettivamente devo ammettere che rispetto alle tecnologie di alcuni anni fa (quando il BW era penoso con il getto d'inchiostro), oggi le stampanti moderne con 3+1 grigi hanno quasi del tutto colmato il gap rispetto a Piezography, Mis, Lyson ecc. e che il miglior consiglio è di usarle tranquillamente con gli inchiostri originali.
Fabio Maione

Inviato: 26/6/2011 19:53
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Re: Differenze carte Innova

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Personalmente uso saltuariamente ma da tempo la Innova Smooth Cotton Natural White e la Fiba Print White Satin da 300 gr. (siglata IFA29). Credo che quest'ultima sia quella definita da Marco come Fibaprint Semimatte; si tratta di un carta di altissima qualità (e di alto costo) che ha una resa in B&W paragonabile alle tradizionali baritate chimiche.
Con i K3 ed il driver Epson ABW si raggiunge facilmente una Dmax superiore a 2,40 (valori di L = 3,00/3,50) ed una linearizzazione dei grigi molto regolare (sul grigio 50% L = 49,96). Il punto del bianco è leggermente freddo (L= 96,15 a=0,50 b= -3,44).
Anche la resa del colore è buona, ma non si presta allo stesso modo per tutti i soggetti.
Con i K3 della P3800 misuro un volume del gamut pari a 781.111 che è un risultato di tutto rispetto, anche se inferiore a quanto si può ottenere con carte fine art con finitura più lucida (come ad es. la Canson Baryta).

Della FibaPrint Ultra Smooth Gloss ho provato solo pochissimi fogli in A4, ma non ho fatto misure, avendola esclusa dal mio personale parco-carte (non amo molto il lucido e questa carta lo è troppo, almeno per le mie esigenze che sono prevalentemente rivolte al B&W). La resa dei colori, comunque, mi è sembrata molto vivida. La superficie è liscia, la grammatura di tutto rispetto.
Ciao
Fabio Maione

Inviato: 24/5/2011 12:41
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Re: ColorMunki

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Per il monitor mi pare migliore lo Spyder 3 (che è venduto insieme a Spyder3Print in una pratica valigetta).
Fabio

Inviato: 16/5/2010 10:49
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Re: Prossimo Acquisto FF - D700 o 5DMkII

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Gianluca, io ho condotto un test tra la Canon e la Nikon che hai citato (equipaggiate col 24-70mm), stampando molte foto.
Se resti sulla stampa di un A3+ ti conviene la Nikon, che puà contare su un 24-70mm decisamente migliore rispetto al Canon (dopo la prova e confermati i miei dubbi mi sono deciso a venderlo). Dal formato A2 in poi la Canon supera la resa della Nikon, e i dettagli forniti dal maggior numero di pixels fanno la differenza.
Il problema delle ottiche Canon è serio con riguardo ai grandangolari (dal 50mm in su Canon fa buone cose).
Il 35mm f:2 va bene e costa poco e me lo tengo stretto, mentre il 24/2,8 e il 28/2,8 e il 20/2,8 sono nitidi solo al centro, mentre i bordi non sono proprio all'altezza (li ho provati tutti e tre). Il 16-35mm (secondo tipo) l'ho dovuto vendere, sempre per la scarsa resa ai bordi (nelle foto di paesaggio la cosa si vedeva bene). Il 14mm (secondo tipo) mi dà  invece molta soddisfazione. Io ho rimediato comprando 21 e 28 Zeiss ZE. e sono ora un utente Canon soddisfatto.
Ciao
fabio

Inviato: 16/5/2010 10:45
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Re: ColorMunki

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Ho sia ColorMunki che il Datacolor di ultima generazione.
Si ottengono con entrambi buoni profili, l'unico difetto del ColorMunki sta nella scarsa (se non nulla) flessibilità  del software.
Occorrono almeno due precauzioni:
1)prima di profilare una carta è necessario condurre delle prove personali per individuare la migliore calibrazione della stampante (si tratta di scegliere il tipo di supporto e la risoluzione di stampa più adatta per la carta che si vuole utilizzare;
2)occorre avere l'avvertenza di non accontentarsi dei 10 minuti di attesa suggeriti dal software per l'asciugatura degli inchiostri dopo la stampa di ciascuno dei 2 targets. Suggerisco almeno un paio di ore. Il problema è che per quelle 2 ore si deve lasciare il programma aperto, perché, almeno per il secondo target, la procedura non puà essere interrotta e ripresa a distanza di tempo.
Il Datacolor dispone invece di un software molto più flessibile in ogni suo aspetto. Si possono ottenere molti profili diversi, personalizzati (ad es. per una resa più calda o più contrastata ecc.) sulla base di un unica operazione di lettura dei targets; questo anche a distanza di tempo. Ma lo strumento non è un vero e proprio spettrofotometro (spettrocolorimetro a led), anche se per scopi fotografici la sua precisione è sufficiente (però, per buoni risultati occorre leggere molte più caselle e stampare più fogli). Per chi ama il BW e usa Quadtone rip per pilotare la stampante Datacolor è la scelta migliore, essendo prevista la compatibilità  con quel software.

ColorMunki raggiunge lo stesso risultato del Datacolor con la lettura di poche striscie di colori e 2 soli fogli. Ma ha un filtro che blocca i raggi UV e quindi non tiene conto di eventuali azzurranti ottici nella lettura del bianco carta (per taluni questo sarebbe un pregio). Consente inoltre di stampare ulteriori target per ricavare un profilo personalizzato in funzione della stampa di una determinata immagine (ad es. in B&W). Il fatto che non consente all'utente alcuna scelta o personalizzazione per taluni (quelli non hanno voglia di sperimentare e di complicazioni) è considerato un vantaggio.

In conclusione, sia Datacolor che ColorMunki sono in grado di migliorare i risultati consentiti dall'utilizzo del solo driver di stampa e di avere una ben migliore corrispondenza della foto stampata rispetto a quanto si vede a monitor.

Ciao, Fabio

Inviato: 16/5/2010 10:24
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Re: Mostra fotografica personale - Luoghi dell'anima

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Ero presente all'inaugurazione della mostra in cui ho conosciuto Luca Cazzanelli ed ammirato le sue esemplari immagini in B&W, stampate oltretutto in maniera ottima.
A parte la cornice prestigiosa e l'organizzazione da manuale sono state proprio le fotografie di Luca a colpire più di ogni cosa per la poesia che sanno trasmettere.
Luca ha il dono della composizione ed è padrone della tecnica, al punto da saperla piegare secondo le sue aspettative. Complimenti.
Fabio Maione

Inviato: 8/3/2010 21:18
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Re: Epson 3880

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Si tratta in pratia della P3800, un successo nel mondo, aggiornata con l'ultima versione degli inks K3 (i magenta sono stati sostituiti dalla versione Vivid Magenta).
Rispetto alla P3800 stampa con un gamut colore leggermente più ampio (l'ho rilevato con profil editor); in B&W non ci sono invece differenze di sorta.
E' la A2 più compatta e più economica che ci sia in commercio (Si attesta tra i 1100 ed i 1200 euro). E' a mio avviso la migliore soluzione possibile per un fotoamatore. Ma se si deve stampare grandi quantitativi di materiale,tutti i giorni, allora è preferibile la 4880, concepita e costruita per un uso intensivo.
Fabio

Inviato: 5/3/2010 15:36
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Re: Zeiss Distagon T* 21/2.8 ZF ora in commercio

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Veramente io il 21mm Zeiss per la mia Canon l'ho già  comprato qui a TN con garanzia ufficiale italiana a metà  gennaio (l'avevo prenotato ed ordinato a metà  dicembre).
D'accordo con il negoziante ho trattenutoper un giorno il 16-35mm II che ho ceduto in permuta proprio per fare un test, che si è risolto a tutto vantaggio dello Zeiss (che del resto è un'ottica fissa).
Ho acquistato nel medesimo negozio, travolto dall'entusiasmo, anche il 28mm Zeiss f:2 (che è arrivato in soli due giorni), dimostratosi superlativo già  alle prime prove (qui un articolo interessantissimo su questa ottica: http://www.luciolepri.it/lc2/marcocav ... i/Glatzel-2-28/00_pag.htm).
Molti anni fa ho posseduto entrambe le ottiche (che montavo sulla Contax RTS) e devo dire che la resa è rimasta ancora quella, se non migliore, di allora; la rivista T.F. ha testato, mi pare a gennaio o dicembre, sia il 18mm che il 21mm proprio in versione per Canon, asserendo che il 21mm è significativamente migliorato sui diaframmi più aperti e in termini di distorsione (che a me è parsa in effetti veramente modesta).
Credo che queste versioni aggiornate dei gloriosi zeiss siano una consolazione (ancorché costosa) per gli utenti di Canon, un po' carente nel settore grandangolari (di cui peraltro apprezzo molto il 14mm versione II che mi ha veramente sorpreso e del cui recente acquisto sono pienamente soddisfatto). Mi dicono che anche il 24mm versione II sia notevole, ma non ho esperienza diretta.
Per finire voglio segnalare che entrambi i miei nuovi zeiss danno rispetto ai Canon un'intonazione visibilmente più calda.
Ciao, Fabio

Inviato: 25/2/2010 14:00
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Re: Problemi con la stampa su carta baritata

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Si tratta di un vecchio problema su cui esistono diverse scuole di pensiero.

Io usavo asciugarle a freddo, in ambiente non secco (no termosifoni) con delle reti su telai di legno, a maglia abbastanza larga da consentire il transito dell'aria. Poi le tenevo a lungo (anche diversi giorni)sotto pressione con un apposito torchietto che mi ero fatto fare da un falegname (del tipo usato dai rilegatori di libri).

Fabio

Inviato: 14/2/2010 14:32
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