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Re: Fissaggio Lungo

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Procedimenti "convenzionali" con tempi di sviluppo molto brevi, ad esempio sotto i tre/cinque minuti.

Procedimenti di sviluppo per rilevamenti sensitometrici

Tempi di sviluppo ultrarapidi ( 30 secondi o meno)

Necessità  di abbattere il Ph prima del bagno successivo ad evitare rischi di velo dicroico


Nino





Inviato: 26/10/2009 20:21
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Re: Fissaggio Lungo

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gianlu64 ha scritto:

in che consiste il metodo a due bagni?

Gianluigi


Si preparano due bagni di fissaggio assolutamente identici e si fissa la pellicola per metà  del tempo nel primo fix e quindi per il restante tempo nel secondo fix.

Se ad esempio il tempo di fix è 6 minuti, si fissa per tre minuti sul primo bagno e per tre sul secondo bagno. Dopo che il primo bagno ha trattato il numero standard di pellicole, questo viene buttato e il secondo fix diventa il primo bagno. Si prepara un nuovo bagno che diventa il secondo fix.... e si continua la solita trafila.

Il grande vantaggio di questa tecnica è che il lavoro sporco lo fa sempre il primo bagno e il secondo serve solo per rifinire l'opera di fissaggio. Questo secondo bagno non si sovraccarica di prodotti e quindi puà essere utilizzato in seguito come primo bagno in quanto praticamente è ancora in piena efficienza.

Due pratiche regole:

-- Se ci tieni molto alla conservazione nel tempo dei negativi, oltre a non sovrafissare è consigliabile non sfruttare troppo il primo bagno. Per un fix rapido sarebbe meglio non eccedere le 10/12 unità  per litro.

-- Per evitare inquinamenti è consigliabile rinnovare entrambi i bagni di fix almeno ogni anno o una cinquantina di rulli.


Utilizzare un bagno di stop fra sviluppo e fix non serve a niente (salvo situazioni particolari) ed è più funzionale e sicuro un bel risciacquo in acqua.
Utilizzare il vecchio fix come bagno di arresto è il metodo migliore per minare in partenza la possibilità  di conservazione dei negativi.

Ciao

Nino


Inviato: 26/10/2009 9:07
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Re: Fissaggio Lungo

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gianlu64 ha scritto:
... intendo dire che dopo aver utilizzato il fissaggio lo riutilizzo per altre due volte (tre in totale)

spero che 7-8 minuti di fissaggio non danneggino la scala tonale.

Gianluigi


Ciao Gianluigi

Sicuramente con quel tempo danni non li fai, ma se sulla confezione viene consigliato dai 3 ai 5 minuti perchè dare di più? Se vuoi un tempo di riferimento "personalizzato" segui il consiglio di Galeno ed adotta il doppio del tempo di schiarimento o poco di più.

In un litro di Agefix puoi trattare dai 15 ai 20 rulli ma una buona cosa potrebbe essere non eccedere la decina. Buttarlo prima non serve a molto.

Se vuoi una tecnica di fissaggio molto sicura adotta il metodo a due bagni rispettando però tempi ed esaurimento.

Buon lavoro

Nino

Inviato: 25/10/2009 17:37
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Re: Fissaggio Lungo

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gianlu64 ha scritto:
Volevo porre un quesito:

Effettuo un fissaggio lungo 7-8 minuti, pensate che fissaggi lunghi possano in qualche modo danneggiare la pellicola o compromettere lo sviluppo: nitidezza, scala tonale o altro?

Cosa ne pensate.

Agefix 1+5 e uso il fissaggio per 3 volte.

Grazie
Gianluigi


Ciao Gianluigi

Un fissaggio troppo lungo su pellicola ha come primario effetto di intaccare e mangiarsi le densità  più deboli, quindi riduce senza dubbio la scala tonale. Lasciando la pellicola nel fix per ore si arriva addirittura ad una sbianca più o meno completa. Se vuoi puoi fare una semplice prova con uno spezzone di un vecchio negativo.

Un lavaggio troppo lungo se fatto a temperatura conveniente, pur se protratto per lungo tempo ( diciamo un giorno intero), non provoca nessun danno apparente. La gelatina ha un coeficente di rigonfiamento ben preciso e oltre una data misura non puà andare, e tale rigonfiamento si espleta e completa abbastanza presto alla temperatura di 20 gradi.

Se la gelatina non si danneggia con un tempo di permanenza di 24 ore in un bagno di sviluppo alcalino (altro che sviluppo Stand) non vedo come potrebbe farlo in acqua che ha mediamente un Ph vicino a 7. Se lo fa è un cesso di pellicola.

Un possibile danno da lavaggio molto lungo in acqua corrente è che la gelatina ha più tempo a disposizione per accumulare eventuali inquinanti. In pratica si comporta come un filtro.

Cosa intendi con ""Agefix 1+5 e uso il fissaggio per 3 volte"" ?

Ciao

Nino

Inviato: 25/10/2009 8:45
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Re: Celle al selenio: le sostituzioni si trovano.

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Fenidone ha scritto:
Se ti riferisci alla scala sulla finestra, si cambia aprendo e chiudendo lo sportellino sulla seconda cella, quella rotonda che sta dietro.



Ciao Fenidone

Seguendo le tue indicazioni sono riuscito a "riparare" l'esposimetro.
In effetti si erano sganciate le due molle che tramite lo sportellino forato comandano il cambio della scala.

Resta comunque il fatto che non da una lettura affidabile: non so se è il galvanometro o la cella al selenio, ma propendo per questa in quanto il galvanometro si muove con una certa "regolarità " pur se per pochissimo spazio.

Grazie dell'aiuto

Nino

Inviato: 3/10/2009 8:38
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Re: Celle al selenio: le sostituzioni si trovano.

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Ciao Stefano

Sono riuscito a trovare le istruzioni in inglese: se le hai in italiano mi farebbero molto comodo.

Ho il timore che il mio Weston sia rotto in quanto rimane fisso sulla scala con i valori alti (25 - 1600). O forse sono io che non mi ricordo più come si cambia la scala?

Ciao
Nino


PS Grazie anche a Fenidone per le informazioni.

Inviato: 1/10/2009 15:50
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Re: Celle al selenio: le sostituzioni si trovano.

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Photo8x10 ha scritto:
Io ho fatto sistemare il mio Weston Master da loro, mi hanno cambiato la cellula, ritarato l'esposimetro ed ora va che è una meraviglia....
Facendo un ottimo lavoro....

Stefano


Ciao Stefano

Ho un Weston Master IV e penso che abbia necessità  di cambiare la cellula in quanto non da sempre delle misure precise.
Quanto viene a costare all'incirca una operazione del genere?

Sai se c'è da qualche parte un PDF con le istruzioni d'uso.

Ti ringrazio
Ciao

Nino

Inviato: 30/9/2009 10:48
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Re: D23 prima esperienza

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Ciao Stefano

Grazie delle informazioni

Ho tirato fuori anche io qualche libro e se ci sono dati "sicuri" ti terrà informato

Nino

Inviato: 15/9/2009 9:35
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Re: D23 prima esperienza

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Ciao Stefano

Se il problema è l'alta dose di solfito, il "difetto" dovrebbe presentarsi anche con altri rivelatori che hanno questa stessa caratteristica come il D25; D76; Microphen. O che tu sappia è specifico del D23.

Se ti capitano sottomano dei riferimenti più precisi mi farebbe piacere leggere in merito.

Ti ringrazio della disponibilità 

Nino

Inviato: 12/9/2009 11:15
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Re: D23 prima esperienza

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Photo8x10 ha scritto:
Il D-23 è un buono sviluppo......... essendo costituito principalmente di metolo, stai attento perchè l'alto contenuto di sodio solfito, potrebbe bloccare le alte luci.

Stefano


Ciao Stefano

Questa mi giunge nuova e mi incuriosisce.
Sapresti dirmene il motivo e/o consigliarmi della letteratura in merito.

Ciao
Nino


Inviato: 10/9/2009 8:21
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Re: Il solito problema della privacy...

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luciano ha scritto:


Quello del diritto alla privacy puà pure essere sacrosanto in teoria, ma impostato ed applicato come lo è oggi è - a mio parere - una colossale bufala, come mille altri. Ma la legge produce effettivamente alcuni effetti collaterali di cui finiscono per fare le spese quelli che hanno meno forza e potere e che molto meno di tutti gli altri attentavano alla privacy, come appunto gli amanti della "street photography".



Ciao Luciano

Centra poco con la fotografia ma è coerente con quanto hai scritto

A seguito di una sentenza di un giudice ho il diritto di farmi risarcire un danno subito. Posso far sequestrare i conti bancari dell'interessato (ditta) ma non ho nessuno strumento per sapere dove sono in quanto tutti si trincerano dietro la privacy.
Oltre al danno anche la presa per i fondelli.

E potrebbero essere 5000 euro da spendere per una Ebony.

Ciao
Nino

Inviato: 14/8/2009 8:46
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Re: Lavaggio vecchio negativo

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Protesilao ha scritto:
Hai ragione, sono pienamente d'accordo, cercherà allora di non postare più di 2/3 messaggi ed aspettare che essi si concludano prima di fare altri inteventi. Le negative sono comuni 100 ISO quindi non dovrebbero esserci problemi di trattamento. Quando ho un pò di tempo provvederà al lavaggio. Grazie.




Ciao Protesilao

evidentemente mi sono espresso in modo ambiguo, la mia ultima rampogna sul non rispondere non era assolutamente indirizzata a te, ma volevo farne un discorso in generale.

Ci mancherebbe proprio che tu limiti i tuoi interventi per una mia considerazione del tutto personale.

Ciao
Nino

Inviato: 12/8/2009 10:09
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Re: Lavaggio vecchio negativo

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Citazione:

Protesilao ha scritto:
Torniamo a noi... Grazie per i consigli che mi hai dato. Una cosa non capisco; che differenza di trattamento si potrebbe adottare sapendo il tipo di negativo? Il supporto di acetato varia da marca a marca? O la variabile sta nella sensibilità ? Grazie e scusa ancora.




Ciao

Scusami se ho rimarcato il fatto della risposta, ma ho colto l'occasione per far presente un certo tipo di comportamento che è spesso presente - anche su Fotoavventure - cioè non dare una risposta a chi espressamente ti si rivolge o a chi ti fa una domanda specifica.

Non credo che il rispondere sia ascrivibile solo al concetto di cortesia.
Scusami ancore e ... nulla di personale.

In merito al tipo di negativo, non è semplice decidere quale è il trattamento migliore: in effetti i tipi di supporto sono stati differenti negli anni, anche in funzione dei i vari tipi di pellicola: ma sarebbe troppo pretendere di ricordarsi tutte le specifiche del tempo.

Nella fattispecie il trattamento che ti ho consigliato potrebbe creare dei problemi con alcuni tipi di pellicola e in particolar modo con quelle ultrasensibili come le Agfa 1000 e le kodak Recording 2475. Attenzione andrebbe usata anche con pellicole a strato molto sottile come quelle a bassa sensibilità , tipo le Agfapan 25 o simili.

Ciao
Nino

Inviato: 10/8/2009 9:45
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Re: Lavaggio vecchio negativo

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Salve

Certo che è una bella soddisfazione dare delle risposte allo scopo di risolvere i problemi altrui.

Neanche ti rispondono.

Saluti
Nino


Inviato: 7/8/2009 8:55
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Re: [dove trovare]Fotoricettario di Oscar Ghedina

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Umberto ha scritto:
non è esattamente così, ma devi considerare che è uscito nel 1959- sono passati 50 anni, quasi tutta una vita.
costava, quando l'ho comprato io nel lontano 12 marzo 1960 la bella cifra di 3500 £., che erano un capitale (la paga di un operaio specializzato era di 30 (TRENTA) lire all'ora).


Ciao Umberto
A quanto hai detto faccio una piccola aggiunta

esiste una quarta edizione del 1976 costo lire 7000
esiste una quinta edizione del 1982 costo lire 16000

Come vedi il prezzo è sempre stato abbastanza alto.

Se hai la prima edizione mi prenoto per l'eredità .
Mi raccomando nessuna fretta.

Ciao
Nino


Inviato: 4/8/2009 15:30
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Re: Lavaggio vecchio negativo

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Ciao Protesilao

Senza sapere che tipo di negativo è resta più difficile dare una indicazione più precisa.

Comunque , se fosse mio, opererei in questo modo.

Acqua deionizzata
Temperatura sui 20 gradi (non andrei comunque sopra i 25/30)
Aggiunta di 1 o 2 cc litro di imbibente: assolutamente niente sapone o sciampo neutro.
Immersione per un'oretta o più se serve.

Appendere ad asciugare con un buon peso sotto e possibilmente a temperatura non troppo elevata e in ambiente leggermente "umido". Non comunque in armadio essiccatore.

Se nonostante questo dovesse restare "terribilmente" arricciato si potrebbe provare con un bagno emoliente di acqua e glicerolo o, ma è più rischioso,
con un prodotto per la smaltatura delle carte. Ma sarà  difficile trovarlo.

Buona fortuna e fammi sapere come è andata

Ciao
Nino




Inviato: 1/8/2009 8:57
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Re: Sviluppo E6 in casa

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Ciao Fabio

La situazione migliore in ogni senso sarebbe di poter conoscere la temperatura all'interno della tank o del drum.

E' anni che ci penso, ma a parte situazioni piuttosto barocche, non sono riuscito a fare molto. Hai qualche idea in merito?

La temperatura della mia camera oscura in inverno è perennemente sotto i 10 gradi, a volte anche molto meno.
Abito in una casa molto grande e d' inverno non la riscaldo tutta, sarebbe una spesa enorme e uno spreco inutile: e la CO è in questa ala. Lavoro in giacca a vento e cappello in pile. Il freddo non è un problema - sono un avezzo montanaro - ma devo fare dei calcoli roccambolici per indovinare la temperatura all'interno della tank.

Con lo sviluppo statico risolvo facilmente in quanto infilo tutto dentro un bagno maria termostatato, ma con la Jobo è un problema molto serio quando fra sviluppo e temperatura ambiente si va oltre i 5 o 10 gradi.

Ci sarà  una soluzione ?

Ciao

Nino

Inviato: 11/5/2009 11:47
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Re: Sviluppo E6 in casa

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FabioBi ha scritto:

1) La precisione e costanza della temperatura e molto importante e già  il Jobo, che è progettato apposta, fatica a fare il suo lavoro.

Fabio


Ciao Fabio

La Jobo CPE2 viene reclamizzata con una costanza di temperatura di un decimo di grado. Se tutto va bene riesce a lavorare in un ambito di 1 o 2 gradi pieni. Ovviamente dipende dalla temperatura ambiente: lavorare a 15 gradi non è la stessa cosa che farlo a 22.

Uso da molto le CPE2 per il B&N e la preferisco al modello superiore in quanto più maneggevole. Non la tengo in postazione fissa. Ho notato che il difetto e dovuto alla mancanza di agitazione dell' acqua del bagnomaria. Ho inserito una piccola pompa da acquario in modo che stia sempre in agitazione e la costanza della temperatura è molto migliorata, ma molto.

E' essenziale non fidarsi del termostato incorporato: meglio sarebbe metterne uno esterno.

Ciao

Nino



Inviato: 9/5/2009 10:27
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Re: Scansione Medio Formato - problemi di Planarita?

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Mxa ha scritto:
Ma a questo punto non stiamo piu' parlando di definizioni scientifiche ma di psicologia della visione, che sono due cose diverse.



La profondità  di campo "non esiste", è unicamente un dato convenzionale necessariamente accettato. Ovviamente dipende anche dall' ingrandimento e dalla distanza di visione.

Chiamiamola pure psicologia della visione, ma le cose non cambiano.

Ciao

Nino

Inviato: 7/5/2009 11:07
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Re: Scansione Medio Formato - problemi di Planarita?

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Salve

Come si fa per correggere il messaggio già  inviato?
Ho fatto un "grave" errore: ho scritto PDF anzichè PDC.
Evidentemente passo troppo tempo davanti ad un monitor.

In fondo al messaggio non appare il tasto MODIFICA

Grazie

Nino

Inviato: 1/5/2009 8:45
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