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Re: Fissaggio Lungo |
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8/7/2008 13:40 Messaggi:
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Procedimenti "convenzionali" con tempi di sviluppo molto brevi, ad esempio sotto i tre/cinque minuti. Procedimenti di sviluppo per rilevamenti sensitometrici Tempi di sviluppo ultrarapidi ( 30 secondi o meno) Necessità di abbattere il Ph prima del bagno successivo ad evitare rischi di velo dicroico Nino
Inviato: 26/10/2009 20:21
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Re: Fissaggio Lungo |
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8/7/2008 13:40 Messaggi:
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Si preparano due bagni di fissaggio assolutamente identici e si fissa la pellicola per metà del tempo nel primo fix e quindi per il restante tempo nel secondo fix. Se ad esempio il tempo di fix è 6 minuti, si fissa per tre minuti sul primo bagno e per tre sul secondo bagno. Dopo che il primo bagno ha trattato il numero standard di pellicole, questo viene buttato e il secondo fix diventa il primo bagno. Si prepara un nuovo bagno che diventa il secondo fix.... e si continua la solita trafila. Il grande vantaggio di questa tecnica è che il lavoro sporco lo fa sempre il primo bagno e il secondo serve solo per rifinire l'opera di fissaggio. Questo secondo bagno non si sovraccarica di prodotti e quindi puà essere utilizzato in seguito come primo bagno in quanto praticamente è ancora in piena efficienza. Due pratiche regole: -- Se ci tieni molto alla conservazione nel tempo dei negativi, oltre a non sovrafissare è consigliabile non sfruttare troppo il primo bagno. Per un fix rapido sarebbe meglio non eccedere le 10/12 unità per litro. -- Per evitare inquinamenti è consigliabile rinnovare entrambi i bagni di fix almeno ogni anno o una cinquantina di rulli. Utilizzare un bagno di stop fra sviluppo e fix non serve a niente (salvo situazioni particolari) ed è più funzionale e sicuro un bel risciacquo in acqua. Utilizzare il vecchio fix come bagno di arresto è il metodo migliore per minare in partenza la possibilità di conservazione dei negativi. Ciao Nino
Inviato: 26/10/2009 9:07
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Re: Fissaggio Lungo |
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8/7/2008 13:40 Messaggi:
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Ciao Gianluigi Sicuramente con quel tempo danni non li fai, ma se sulla confezione viene consigliato dai 3 ai 5 minuti perchè dare di più? Se vuoi un tempo di riferimento "personalizzato" segui il consiglio di Galeno ed adotta il doppio del tempo di schiarimento o poco di più. In un litro di Agefix puoi trattare dai 15 ai 20 rulli ma una buona cosa potrebbe essere non eccedere la decina. Buttarlo prima non serve a molto. Se vuoi una tecnica di fissaggio molto sicura adotta il metodo a due bagni rispettando però tempi ed esaurimento. Buon lavoro Nino
Inviato: 25/10/2009 17:37
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Re: Fissaggio Lungo |
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8/7/2008 13:40 Messaggi:
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Ciao Gianluigi Un fissaggio troppo lungo su pellicola ha come primario effetto di intaccare e mangiarsi le densità più deboli, quindi riduce senza dubbio la scala tonale. Lasciando la pellicola nel fix per ore si arriva addirittura ad una sbianca più o meno completa. Se vuoi puoi fare una semplice prova con uno spezzone di un vecchio negativo. Un lavaggio troppo lungo se fatto a temperatura conveniente, pur se protratto per lungo tempo ( diciamo un giorno intero), non provoca nessun danno apparente. La gelatina ha un coeficente di rigonfiamento ben preciso e oltre una data misura non puà andare, e tale rigonfiamento si espleta e completa abbastanza presto alla temperatura di 20 gradi. Se la gelatina non si danneggia con un tempo di permanenza di 24 ore in un bagno di sviluppo alcalino (altro che sviluppo Stand) non vedo come potrebbe farlo in acqua che ha mediamente un Ph vicino a 7. Se lo fa è un cesso di pellicola. Un possibile danno da lavaggio molto lungo in acqua corrente è che la gelatina ha più tempo a disposizione per accumulare eventuali inquinanti. In pratica si comporta come un filtro. Cosa intendi con ""Agefix 1+5 e uso il fissaggio per 3 volte"" ? Ciao Nino
Inviato: 25/10/2009 8:45
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Re: Celle al selenio: le sostituzioni si trovano. |
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Ciao Fenidone Seguendo le tue indicazioni sono riuscito a "riparare" l'esposimetro. In effetti si erano sganciate le due molle che tramite lo sportellino forato comandano il cambio della scala. Resta comunque il fatto che non da una lettura affidabile: non so se è il galvanometro o la cella al selenio, ma propendo per questa in quanto il galvanometro si muove con una certa "regolarità " pur se per pochissimo spazio. Grazie dell'aiuto Nino
Inviato: 3/10/2009 8:38
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Re: Celle al selenio: le sostituzioni si trovano. |
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8/7/2008 13:40 Messaggi:
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Ciao Stefano
Sono riuscito a trovare le istruzioni in inglese: se le hai in italiano mi farebbero molto comodo. Ho il timore che il mio Weston sia rotto in quanto rimane fisso sulla scala con i valori alti (25 - 1600). O forse sono io che non mi ricordo più come si cambia la scala? Ciao Nino PS Grazie anche a Fenidone per le informazioni.
Inviato: 1/10/2009 15:50
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Re: Celle al selenio: le sostituzioni si trovano. |
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Ciao Stefano Ho un Weston Master IV e penso che abbia necessità di cambiare la cellula in quanto non da sempre delle misure precise. Quanto viene a costare all'incirca una operazione del genere? Sai se c'è da qualche parte un PDF con le istruzioni d'uso. Ti ringrazio Ciao Nino
Inviato: 30/9/2009 10:48
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Re: D23 prima esperienza |
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8/7/2008 13:40 Messaggi:
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Ciao Stefano
Grazie delle informazioni Ho tirato fuori anche io qualche libro e se ci sono dati "sicuri" ti terrà informato Nino
Inviato: 15/9/2009 9:35
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Re: D23 prima esperienza |
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8/7/2008 13:40 Messaggi:
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Ciao Stefano
Se il problema è l'alta dose di solfito, il "difetto" dovrebbe presentarsi anche con altri rivelatori che hanno questa stessa caratteristica come il D25; D76; Microphen. O che tu sappia è specifico del D23. Se ti capitano sottomano dei riferimenti più precisi mi farebbe piacere leggere in merito. Ti ringrazio della disponibilità Nino
Inviato: 12/9/2009 11:15
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Re: D23 prima esperienza |
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Ciao Stefano Questa mi giunge nuova e mi incuriosisce. Sapresti dirmene il motivo e/o consigliarmi della letteratura in merito. Ciao Nino
Inviato: 10/9/2009 8:21
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Re: Il solito problema della privacy... |
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8/7/2008 13:40 Messaggi:
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Ciao Luciano Centra poco con la fotografia ma è coerente con quanto hai scritto A seguito di una sentenza di un giudice ho il diritto di farmi risarcire un danno subito. Posso far sequestrare i conti bancari dell'interessato (ditta) ma non ho nessuno strumento per sapere dove sono in quanto tutti si trincerano dietro la privacy. Oltre al danno anche la presa per i fondelli. E potrebbero essere 5000 euro da spendere per una Ebony. Ciao Nino
Inviato: 14/8/2009 8:46
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Re: Lavaggio vecchio negativo |
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Ciao Protesilao evidentemente mi sono espresso in modo ambiguo, la mia ultima rampogna sul non rispondere non era assolutamente indirizzata a te, ma volevo farne un discorso in generale. Ci mancherebbe proprio che tu limiti i tuoi interventi per una mia considerazione del tutto personale. Ciao Nino
Inviato: 12/8/2009 10:09
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Re: Lavaggio vecchio negativo |
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Ciao Scusami se ho rimarcato il fatto della risposta, ma ho colto l'occasione per far presente un certo tipo di comportamento che è spesso presente - anche su Fotoavventure - cioè non dare una risposta a chi espressamente ti si rivolge o a chi ti fa una domanda specifica. Non credo che il rispondere sia ascrivibile solo al concetto di cortesia. Scusami ancore e ... nulla di personale. In merito al tipo di negativo, non è semplice decidere quale è il trattamento migliore: in effetti i tipi di supporto sono stati differenti negli anni, anche in funzione dei i vari tipi di pellicola: ma sarebbe troppo pretendere di ricordarsi tutte le specifiche del tempo. Nella fattispecie il trattamento che ti ho consigliato potrebbe creare dei problemi con alcuni tipi di pellicola e in particolar modo con quelle ultrasensibili come le Agfa 1000 e le kodak Recording 2475. Attenzione andrebbe usata anche con pellicole a strato molto sottile come quelle a bassa sensibilità , tipo le Agfapan 25 o simili. Ciao Nino
Inviato: 10/8/2009 9:45
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Re: Lavaggio vecchio negativo |
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Salve
Certo che è una bella soddisfazione dare delle risposte allo scopo di risolvere i problemi altrui. Neanche ti rispondono. Saluti Nino
Inviato: 7/8/2009 8:55
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Re: [dove trovare]Fotoricettario di Oscar Ghedina |
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Ciao Umberto A quanto hai detto faccio una piccola aggiunta esiste una quarta edizione del 1976 costo lire 7000 esiste una quinta edizione del 1982 costo lire 16000 Come vedi il prezzo è sempre stato abbastanza alto. Se hai la prima edizione mi prenoto per l'eredità . Mi raccomando nessuna fretta. Ciao Nino
Inviato: 4/8/2009 15:30
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Re: Lavaggio vecchio negativo |
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Ciao Protesilao
Senza sapere che tipo di negativo è resta più difficile dare una indicazione più precisa. Comunque , se fosse mio, opererei in questo modo. Acqua deionizzata Temperatura sui 20 gradi (non andrei comunque sopra i 25/30) Aggiunta di 1 o 2 cc litro di imbibente: assolutamente niente sapone o sciampo neutro. Immersione per un'oretta o più se serve. Appendere ad asciugare con un buon peso sotto e possibilmente a temperatura non troppo elevata e in ambiente leggermente "umido". Non comunque in armadio essiccatore. Se nonostante questo dovesse restare "terribilmente" arricciato si potrebbe provare con un bagno emoliente di acqua e glicerolo o, ma è più rischioso, con un prodotto per la smaltatura delle carte. Ma sarà difficile trovarlo. Buona fortuna e fammi sapere come è andata Ciao Nino
Inviato: 1/8/2009 8:57
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Re: Sviluppo E6 in casa |
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Ciao Fabio
La situazione migliore in ogni senso sarebbe di poter conoscere la temperatura all'interno della tank o del drum. E' anni che ci penso, ma a parte situazioni piuttosto barocche, non sono riuscito a fare molto. Hai qualche idea in merito? La temperatura della mia camera oscura in inverno è perennemente sotto i 10 gradi, a volte anche molto meno. Abito in una casa molto grande e d' inverno non la riscaldo tutta, sarebbe una spesa enorme e uno spreco inutile: e la CO è in questa ala. Lavoro in giacca a vento e cappello in pile. Il freddo non è un problema - sono un avezzo montanaro - ma devo fare dei calcoli roccambolici per indovinare la temperatura all'interno della tank. Con lo sviluppo statico risolvo facilmente in quanto infilo tutto dentro un bagno maria termostatato, ma con la Jobo è un problema molto serio quando fra sviluppo e temperatura ambiente si va oltre i 5 o 10 gradi. Ci sarà una soluzione ? Ciao Nino
Inviato: 11/5/2009 11:47
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Re: Sviluppo E6 in casa |
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Ciao Fabio La Jobo CPE2 viene reclamizzata con una costanza di temperatura di un decimo di grado. Se tutto va bene riesce a lavorare in un ambito di 1 o 2 gradi pieni. Ovviamente dipende dalla temperatura ambiente: lavorare a 15 gradi non è la stessa cosa che farlo a 22. Uso da molto le CPE2 per il B&N e la preferisco al modello superiore in quanto più maneggevole. Non la tengo in postazione fissa. Ho notato che il difetto e dovuto alla mancanza di agitazione dell' acqua del bagnomaria. Ho inserito una piccola pompa da acquario in modo che stia sempre in agitazione e la costanza della temperatura è molto migliorata, ma molto. E' essenziale non fidarsi del termostato incorporato: meglio sarebbe metterne uno esterno. Ciao Nino
Inviato: 9/5/2009 10:27
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Re: Scansione Medio Formato - problemi di Planarita? |
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La profondità di campo "non esiste", è unicamente un dato convenzionale necessariamente accettato. Ovviamente dipende anche dall' ingrandimento e dalla distanza di visione. Chiamiamola pure psicologia della visione, ma le cose non cambiano. Ciao Nino
Inviato: 7/5/2009 11:07
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Re: Scansione Medio Formato - problemi di Planarita? |
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Salve
Come si fa per correggere il messaggio già inviato? Ho fatto un "grave" errore: ho scritto PDF anzichè PDC. Evidentemente passo troppo tempo davanti ad un monitor. In fondo al messaggio non appare il tasto MODIFICA Grazie Nino
Inviato: 1/5/2009 8:45
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