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Re: Rullini anteguerra

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In tutta onestà, quando ebbi lo stesso problema con una pletora di rulli formato 127 da Baldinetta 4x6 degli anni '30, feci tutto a umido senza difficoltà... solo che stando attento a non superare i 18°, stavo anche sui 16°-17°C.

I guanti di lana, se si caricano di statica, possono se asciutti anche "innescare" i tratti di rullo che stai maneggiando... wamp, ed è tutto.

Inviato: 1/12/2014 22:26
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Re: Confronto pellicole: Superia 200, Portra 160, Fujichrome C200, Agfa Vista 400+

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A me ha colpito molto il microcontrasto e la risolvenza dell'Agfa Vista+ 400, nonostante la grana.

Inviato: 24/11/2014 23:59
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Re: Rullini anteguerra

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In generale, non credo vi siano differenze fra una pellicola e l'altra, a parte il fatto che oggi i supporti son di acetato ininfiammabile mentre all'epoca probabilmente celluloide.
Immagino che sia il caso di lavorare sui 18-20°C, non di più, per evitare che si ammorbidisca troppo la gelatina dell'emulsione.
Per lo stesso motivo, anche la durata non dovrebbe essere eccessiva; 5' saranno sufficienti, ma anche sei o sette male non faranno.
Se hai una tank da cinque rulli, poso immaginare che si tratti di pellicole 35 mm, poi quel po' di Agepon (anche un po' più di una goccia per litro...) potrebbe stare un minutino scarso ancora.
Forse il detersivo per piatti è troppo alcalino, casomai se non hai Agepon o Kodak Photo-Flo, userei shampoo neutro per neonati.

Non centrifugherei nulla in senso stretto, ma mi limiterei a mettere una spirale per volta nell'asse, e a far cadere il grosso dell'acqua con dei movimenti bruschi come se volessi "far cadere l'acqua dall'ombrello chiuso" rivolto per dire verso l'interno del box doccia così gli schizzi non bagnano nulla di sporchevole; poi togli la spirale, l'apri con cautela e ti limiti a stendere con la classica coppia di pinze in un luogo veramente privo di correnti d'aria e polvere, attaccate al classico filo robusto.
Niente pinze tergifilm, e fossi io nemmeno le dita umide per togliere l'eccesso d'acqua. Non sappiamo dopo tanti anni se l'emulsione ha forse un po' meno voglia che all'origine di restare attaccata là.
Le lasci in pace a oltranza, e poi procedi come pensavi: il pergamino a mio avviso va benone.

Inviato: 24/11/2014 23:19
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Re: Problemi economici per Metz

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Allora allora.
Il Metz 45 CT-1 per cerimonie etc era il minimo sindacale, perché la potenza reale era un po' inferiore (era quasi sempre il caso di usare il diffusore) e perché un gabbiotto di Duracell durava pochino prima di allungare i tempi di ricarica di troppo. Però era una certezza.

Si doveva avere almeno tre gabbiotti pronti, numerati.

Io lo rammento bene, perché arrotondavo, millemila anni fa, in momenti in cui il lavoro era meno facendo il flashista ad un carissimo amico fotomatrimonialista. Un lavoro che era ben contento di far fare a me e non a un ragazzotto un po' improvvisato, perché dovevi capirti con uno sguardo col fotografo che scattava: il flash principale lo tenevi tu, tua era la luce che modellava e illuminava la scena, quella sulla macchina era di schiarimento e correzione delle ombre.
Dovevi fare bene attenzione alla TUA distanza fra flash e soggetto, perché era su quella che il fotografo regolava la macchina. Ad occhio, perciò dovevi avere sempre in mente il numero guida. Lui giostrava il diaframma sulla base del TUO flash, distanza e potenza, diretto o indiretto, e regolava la luce di schiarimento con la potenza del flash. Il flashista doveva perciò saper "prendere decisioni" in autonomia, salvo comunicarle con un codice di segni appena percepibili per non disturbare la cerimonia, che ricordavano un po' quelli dello scopone scientifico.

Però il 45 ed il 60 avevano dalla loro, in raffronto agli altri flash davvero portatili, una precisione di angolo di illuminazione e una uniformità della luce dal centro ai bordi del "rettangolo" illuminato impressionanti.

Solo i vecchi Multiblitz Report e Junior, cavallo di battaglia dei fotomatrimonialisti, sapevano fare di meglio. E infatti Massimo (il mio amico) di base usava quelli. I Metz, più leggeri e maneggevoli, si utilizzavano per i matrimoni nelle salette del Comune, al tempietto del Bramante o in altri luoghi piccoli.

Quanto ai flash Canon, ha PERFETTAMENTE ragione Fer: quella Casa quanto a gestione dell'esposizione del flash, diciamolo pure, nun c'ha capito gnente sin dall'inizio.

La ripresa molto forte di Nikon nel mercato dei fotomatrimonialisti è dovuta a questo: chi fa foto sportiva, invece, o naturalistica, dei "bianconi" e del loro rapidissimo e preciso AF è di norma soddisfatto e se li tiene ben stretti.

Due cose non è tendenzialmente brava a fare Canon: gestione del rumore elettronico (e del "piallamento" dei dettagli con gli algoritmi di riduzione) e esposizione automatica coi suoi flash. In compenso, ha delle ottiche a volte non presenti su altre serie e un autofocus sempre al vertice.

Inviato: 21/11/2014 22:16
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Re: Lucien Clergue

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Grosso artista, alcuni dei suoi nudi sembrano un inno alla perfezione della Natura prima ed oltre che alla bellezza femminile.

Rapportava e "integrava" i corpi statuari delle sue modelle agli ambienti naturali (sopratutto l'acqua) in un modo inarrivabile, solo Bill Brandt e Edward Weston (con i suoi nudi di Tina Modotti e... si, di peperoni!) e in altro modo Herb Ritts hanno assunto livelli simili.

Tra l'altro, anche se ebbe un buon successo commerciale, non indulse mai alla compiacenza un po' sottilmente morbosa dei gusti di certo pubblico di un David Hamilton (Bilitis, La Dance, Rève de jeune fille), e neppure a differenza di quest'ultimo scopiazzò gli impressionisti francesi o altri.

Una figura di grande spessore, capisco che il "giro" di ciascuno di noi qualcuno si conclude per forza, prima o poi, ma son dispiaciuto.

Inviato: 17/11/2014 21:59
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Re: Crowdfunding in Italia

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Beh, se cerchi con google "art bonus" scopri che il ministro Franceschini (toh! Un ministro italiano pensante e determinato, con Padoan siamo già a due!) ha introdotto il credito di imposta del 65% per le donazioni destinate al recupero di - uno specifico, se non ho capito male - bene culturale.

Ossia doni 100, ovviamente "in chiaro", presumo con un bonifico bancario particolare tipo il "bonifico per detrazione fiscale", e di 100 ben 65 costituiscono "tasse già pagate", di modo che se alla fine dell'anno dovevi di IRPEF allo Stato 480 euro, gliene devi dare 415.

Inviato: 9/11/2014 22:02
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Re: Ferrania, che sia la volta buona?

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Citazione:
Hanno un accordo commerciale per la fornitura di pellicola 8mm e 16mm (per un venditore tedesco) che gli permetterà di iniziare a respirare al di là dei numeri retail.
(...)
Hanno ereditato i brevetti, i risultati di ricerca e i prototipi di diverse pellicole che non hanno visto la luce perché bocciate da 3M (che era apparentemente interessata solo a pellicole economiche in grado di fare grandi volumi).
In molti casi mancava pochissimo alla definizione finale per la produzione: un piccolo ulteriore sforzo e quelle pellicole potranno uscire fuori dai cassetti.


Ecco! Questa inizia ad essere "ciccia".

Inviato: 8/11/2014 8:52
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Re: Ferrania, che sia la volta buona?

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Citazione:
Fer ha scritto: E anche il passaggio quando Marco Pagni dice "la ricerca nel campo della pellicola si è fermata da alcuni anni. Noi ricominceremo a fare ricerca. Anzi, abbiamo già ricominciato".


Con quali soldi, se è lecito, se han dovuto avviare un crowfunding per far ripartire dei macchinari fermi da anni per ri-produrre una vecchia decorosa diapositiva?

Non giochiamo, dai. Un passo davanti all'altro in direzione della meta, parlare di ricerca per ora mi pare un wishwilling adorabile, ma tutto da concretizzare.

Intanto invece di chiudere e basta una realtà legata all'analogico...passa un bel po' di tempo e toh! riapre, mi pare una notizia già eccellente di suo.

In bocca al lupo dal più profondo del cuore, anche se per ora non è ancora il caso di parodiare la favola della ricottina e di Matilde.

Inviato: 7/11/2014 23:45
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Re: Intervista a Sigma... dove si parla anche di Sony e Canon :-)

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Invece Nikon ha mantenuto sempre il solito diametro e innesto divenendo il piu' vasto sistema. Non si possono montare raccordi per ottiche di altre marche...

mi sa che lo hanno fatto apposta... 46,5

Inviato: 6/11/2014 10:55
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Re: Intervista a Sigma... dove si parla anche di Sony e Canon :-)

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luciano ha scritto:
la Leica M ha attacco ancor più' striminzito, e che questo non le ha impedito di costruire ottiche diciamo, passabili...

Si, ma progettate tenendo PRIMA conto di che diametro, e a che distanza dal rivelatore di fotoni, era il buco...!

Inviato: 4/11/2014 23:17
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Re: Intervista a Sigma... dove si parla anche di Sony e Canon :-)

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luciano ha scritto:
Nelle reflex, subito dopo la flangia della baionetta c'e' lo spazio del mirabox che risulta vuoto quando lo specchio si ribalta, ma anche assai ampio. Questo permette ai raggi luminosi di incidere sul sensore senza ostacoli meccanici. Costruendo una specie di tubo di prolunga per riportare questo tiraggio nell'attacco FE, si avrebbero quasi sicuramente vignettature meccaniche, a meno di non costruirlo assai ampio per ricreare uno spazio tipo quello del mirabox. (...) funzionalmente non sono sicurissimo che il problema sia così' banalmente risolvibile.

E' esattamente così, non dici nemmeno mezza fesseria, e l'accoppiamento - inteso come resa finale - obiettivo/macchina se l'innesto è piccolo dipenderà inevitabilmente molto dalla dimensione dell'ultima lente da cui si dipartono geometricamente i fotoni che debbono necessariamente, a meno di campi gravitazionali abominevoli non ricreabili qui, viaggiare in linea retta.

Un vecchio micidialmente nitido SMC Takumar 35/3,5 perderà moooooolto meno smalto sul sensore digitale FF di un grandangolare buonissimo ma con l'ultima lente grande come un Canon 24/1,4 AL, altrimenti su pellicola squisitissimo.

Non conviene mai avere baionette "col buco piccolo", la fine dell'innesto Exacta/Varex adottato anche dalle Topcon fu dovuta a quella ragione, nonostante la Topcon RE Super e la Topcon Super D come qualità meccanica fossero forse le reflex dalla costruzione... più semi-divina mai da me viste.

Anche la Minolta fu penalizzata abbastanza, Contax/Yashica e Pentax (baionette estremamente simili) si salvarono per il "buco grande", più versatile.

Inviato: 4/11/2014 23:11
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Re: Intervista a Sigma... dove si parla anche di Sony e Canon :-)

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luciano ha scritto:
anche per colpa mia


Sia chiaro una volta per tutte. IN GENERALE, è colpa tua

Inviato: 4/11/2014 23:01
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Re: Intervista a Sigma... dove si parla anche di Sony e Canon :-)

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inizio a dubitare delle loro capacità strategiche (non tecniche, sono convinto che tecnicamente possano fare qualsiasi cosa).

Entro certi limiti, ci sono settori dello scibile (tipo la gestione e le prestazioni dell'autofocus, o i decentrabili di cortissima focale) dove veramente insegnano a fare l'amatriciana agli altri, e settori (tipo la gestione dei flash in P-TTL, mooooolto più precisa in casa Nikon rispetto all' ...erratico comportamento Canon) dove Nikon mangia loro la pastasciutta in testa, o il controllo del rumore senza appiattire e cancellare i dettagli fini dove Pentax si pappa Canon in mezzo boccone e poi quando ha tempo sputa gli ossicini

Inviato: 4/11/2014 23:00
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Re: Che vi pare di questa rivisitazione di Hopper?

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Tuschman mi pare molto, ma molto, ma molto bravo.

La postproduzione mi pare lunghissima e straordinariamente curata per dare esattamente l'effetto che aveva in mente, senza indulgere in nessuno dei facili effetti o delle scorciatoie per "eliminare difetti" compositivi e di realizzazione; giostrato così, Photoshop (immagino che quello debba essere) assume davvero la dignità di "camera chiara" per realizzare visivamente quello che prima è nato nella mente del fotografo.

Non ho potuto fare a meno di girovagare per il sito, di rara eleganza anche grafica, e ne son restato affascinato profondamente. Un grandissimo professionista ed un uomo visivamente ispirato.

Sono molto ammirato.

Inviato: 31/10/2014 5:50
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Re: Intervista a Sigma... dove si parla anche di Sony e Canon :-)

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A noi, in fondo, che non siamo azionisti Canon o Nikon, cosa comporterebbe commercialmente l'introduzione di mirrorless di questi marchi riguarda in modo moooooolto marginale.

Pensiamo casomai a cosa potrebbe significare dal punto di vista di utenti avere o non avere una maggior gamma di scelta in quell'ambito.

La Sony A7 / A7R è un'apripista, avranno mantenuto (se non ho capito male) lo stesso attacco della NEX perché non se la sentivano di introdurre un altro attacco ancora oltre ai due in essere.

Inviato: 29/10/2014 16:02
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Re: Per le stampanti gli inchiostri, e per gli apparecchi fotovideo...

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Ciò non è - a mio sommesso e contestabilissimo avviso - dovuto ai costi vivi reali dell'immagine digitale, quanto alla svalutazione profonda e al momento apparentemente irreversibile dell'immagine e per conseguenza del valore percepito della professionalità del fotografo, diretta conseguenza della massificazione della fotografia digitale anche attraverso i telefonini, del crollo del costo/scatto (dal m,omento che le immagini NON vengono di norma non solo né stampate né proiettate, ma spesso addirittura neppure trasferite dal terminale (comattina, smartphone) verso un supporto che le mostri ingrandite: son destinate ad una fruizione passeggera ed effimera, se va bene condivise per MMS o su Facebook o simili, poi cancellate senza rimpianti.

L'obsolescenza tecnica delle attrezzature è un falso problema.

Io lavoro professionalmente utilizzando, per il digitale, una Pentax K20D (scelta per la fedeltà di resa cromatica la incisività alla minima sensibilità utile, quella del sensore, oltre che per la qualità delle ottiche disponibili) che ha "solo" 14,6 Mpx e venne presentata sul mercato nel 2008.

L'ultima delle mie limitazioni è la macchina fotografica.
La prima è il mercato.
La seconda, occupandomi d'elezione di fotografia di beni culturali, architettonica e di beni archeologici, è il calo progressivo e veloce del livello culturale medio della popolazione (da cui necessariamente debbono essere tratti i miei committenti).

Inviato: 28/10/2014 16:11
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Re: C'era una volta ....

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Il fotoreporter, specie con connotazione molto "sociale" come un McCurry, ha esigenze che non sono quelle dell'amatore raffinato che vuol portarsi indietro venti paesaggi uno più bello dell'altro dal suo ultimo viaggio in Madagascar (che, comunque alla bisogna prima o poi potrebbe replicare).

Il fotoamatore non rischia il sequestro di originali irripetibili, e non ha promesso a un editore il lavoro durante il viaggio stesso.

Digitale vuol dire possibilità di originali multipli, possibilità di duplicare il contenuto di una scheda su più supporti fra cui una SD da inguattarsi addosso in qualche modo in caso di sequestro delle memorie da parte della soldataglia, vuol dire possibilità di inviare il tutto ovunque ci sia uno straccio di connessione Internet o alla peggio anche con un telefonino satellitare.

Non è un problema di confronto di qualità, quanto di modalità pratica di distribuzione e condivisione delle immagini.
E, aggiungerei, anche di possibilità di fotografare con bassi livelli di illuminazione.
Quello che si può fare con una Pentax K5 II-S senza filtro antialias, con la pellicola te lo sognavi. Figuriamoci poi con quella qualità di immagine e finezza di rumore.

Poi, le Nikon FF di ultima generazione come la D800E sono di qualità assolutamente adeguata; ma lo erano anche le primordiali D70 da mi pare 6 Mpx - per le esigenze della stampa tipografica su una rivista giornalistica e non su un volumone fine art.

E' bastato l'errore di un lavorante per mandare a monte l'intero lavoro di Robert Capa sullo sbarco in Normandia, non dimentichiamocelo. Col digitale, difficilmente sarebbe potuto succedere questo.

Inviato: 23/10/2014 20:12
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Re: C'era una volta ....

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Citazione:
Però, se proprio devo essere sincero, nel campo del Beauty/Fashion di mio interesse (culturale - non professionale - 'ché, come sai, di lavoro faccio tutt'altro) , credo che il digitale ha innalzato di molto l'asticella della perfezione formale accettata. E questo è permesso anche dalle potenzialità della PP e magari anche dal poter scegliere tra molti scatti (anche se non sono certo un patito delle raffiche e continuo a ritenere che è meglio ragionare e pensare prima di scattare).
Che poi alla perfezione formale, corrisponda anche un parallelo innalzamento della qualità artistica, è certo da discutere.

Sono d'accordo solo in parte.
Il digitale mi pare abbia, nel fashion, permesso livelli di cura nella realizzazione e controllo degli aspetti anche marginali dell'immagine un tempo impensabili; pure, nei fatti, constato con raccapriccio (scrivo raccapriccio perché è il termine più garbato che mi sento di scrivere in un forum pacato ed elegante come questo) una tendenza ad abusare della post produzione a dir poco abominevole.

Il prodotto finito non è più una modella, è una bambola di plastica con proporzioni da Barbie che non ha più nulla di umano, e funziona solo per far venire complessi a ragazze carinissime ma "normali", le quali hanno l'ossatura che compete loro e non possono ovviamente allungarsi gli stinchi del 5% o depilarsi tanto bene da - è successo! - nella foto finale dimenticarsi l'ombelico, clonato via insieme a nei di minima entità.

Inviato: 22/10/2014 22:16
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Re: C'era una volta ....

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Citazione:
.... secondo Wikipedia l'anno 1959 e il fatto che usa il processo K-11 punterebbero ad una versione con sensibilita' ...... 12 ASA.


Il 1959 è stato un anno fantastico, garantisco io.

Inviato: 22/10/2014 22:08
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Re: C'era una volta ....

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Fer ha scritto:
Sì, e il pecorino lo troviamo già grattugiato nelle buste dei supermercati.
O, se è per questo, troviamo anche la pasta alla carbonara già pronta in buste pronte da buttare in padella (ne ho viste anche per microonde). Siamo privilegiatissimi!
Fer


Ho trovato uno che mi capisce...

Inviato: 22/10/2014 22:06
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