boh... non so, mi pare che il professionista potenzialmente interessato al sistema debba mettere in conto una spesa intorno ai 50.000 euro, mentre con l'hasselblad avrebbe le stesse prestazioni a un costo decisamente inferiore. (per non parlare di altri sistemi più performanti)
Forse va bene per i mega-nomi della moda; personalmente credo che per me e per il 99,9% dei fotografi comunque intesi non valga neanche la pena di sognarla.

auguroni a te e alla mamma!

scusa la banalità  della domanda, ma non è che la colpa è di un filtro?
Il 28-70 qual'è? l'ottimo 2.8 o il buon 3.5-4.5?

E' una mentalità  diversa dalla nostra: chi si mette dalla parte del torto sa di poterne subire le conseguenze, come da cultura protestante, senza alcuna eccezione per eventuali infrazioni innocue.
Mi ricordo un episodio in una casa di studenti a Delft: per regolare l'utilizzo del frigorifero comune si era stabilita la regola che ognuno riponesse le proprie vivande all'interno di contenitori di plastica con il nome. La cosa singolare non era la regola, ma il fatto che la trasgressione comportava una pena che veniva attuata efficientemente e senza alcun senso di colpa: immediato sequestro e consumo dei cibi lasciati fuori dalle scatole.

benvenuto! Non stare alla finestra...

davvero belle le isole frisoni e la parte nord, impressionante la grande diga sul mare del nord (e che vento!).

insomma, Cristiano: quello è un articolo di un giornalista del Foglio, generalizzante e allarmistico, in linea con le posizioni del giornale sul quale è stato pubblicato, che affronta il problema vero e serio del fallimento della società  multietnica in Olanda con un taglio abbastanza unilaterale.
Un po' come dire che in Italia siamo tutti mafiosi e/o corrotti, che i lavoratori pubblici sono tutti scansafatiche, che i commercianti sono tutti evasori e che i negri hanno il ritmo nel sangue.
Invece la questione urbana da noi, per quel che ne so e che vivo ogni giorno, è un problema serissimo.
Abbiamo ricevuto in dono, senza alcun merito, l'eredità  più ricca che si possa immaginare: il nostro patrimonio artistico, archeologico, storico, urbano, paesaggistico. Ci stiamo dimostrando degli eredi dilapidatori e in 50 anni siamo riusciti almeno a dimezzare il valore estetico di quello che consegneremo alle generazioni future.

Meglio l'Italia dell'Olanda? Cristiano, va bene tutto, ma questa... Solo perchè noi non abbiamo ancora, per ora, un problema di immigrazione islamica???? Ma per favore...
Comunque esperienza utilissima andare all'estero, specie per quelle decine di milioni di italiani che vivono nelle grandi conurbazioni nostrane. Olanda, Spagna, Francia, Germania... forse a parte la Grecia non c'è un paese in Europa più scombiccherato, a livello urbanistico, del nostro.
Se poi uno ha la sventura di vivere a Roma (quella vera, non quella delle cartoline) l'amarezza al ritorno è ancora più grande.

Cristiano, a leggere il tuo post la domanda (un po' retorica un po' no) mi viene spontanea: ha ancora senso oggi, con il digitale PS ecc.ecc. andarsi a intrippare con questioni quasi inafferrabili come la tridimensionalità  o il bokeh o la resa tonale della data ottica?
Io credo che a parità  di formato tra obiettivi equivalenti come focale e apertura le differenze non siano apprezzabili e/o sono comunque praticamente annullabili via software.
Certo se confronti uno zoom superwide con un'ottica fissa le cose inevitabilmente cambiano, ma lì è questione più di qualità  che di marchio. Come cambiano ancor di più se cambi di formato.

Attaccare la foto alla parete fa rabbrividire anche me... sarà  che siamo colleghi. In ogni caso, non so bene che tipo di fotografia intendi appendere, ma se il problema ce l'avessi io (che tra l'altro ho una scrigno) la farei pannellare su alluminio e studierei un sistema di aggancio invisibile da tenere dietro il pannello, con due o quattro ganci a muro del tipo incollato, che comunque un chilo l'uno lo dovrebbero tenere. ll pannello sarebbe staccato dalla parete di un centimetro circa.
Soluzioni irreversibili mi sembrano molto accroccate.

come in dieci piccoli indiani, chi sarà  il prossimo???

vedo che non sei nuovo a prodotti di questo tipo...
... secondo me, al di là  della riuscita delle singole foto, grosso modo ascrivibili al genere "street" più classico, mi sembra che sia molto importante il mezzo prescelto: un video dove ogni foto dura due secondi è molto diverso dalla visione della singola foto, sia su internet che, a maggior ragione, su carta.
In questo modo perde di peso la singola foto che diventa praticamente un fotogramma. Senza accorgertene stai facendo entertainment.

Luciano, posso rassegnarmi alla fine della Kodachrome (anche perchè è da molto che non la usavo più), posso trovare dei succedanei su pellicola o in digitale, ma non posso entrare nell'ordine di idee che posso avere esattamente gli stessi risultati...
La resa dei colori estremamente fedele e pulita, la grana fine, la risoluzione elevata, quell'effetto adiacenza così accentuato, come una sorta di maschera di dettaglio, restano un'esclusiva della Kodachrome, caratteristiche uniche che moriranno con essa. Per non parlare del fatto che si trattava di una diapositiva, il cui impiego più appropriato era la proiezione (altra cosa per la quale il progresso è stato finora un nettissimo regresso), e che proprio in proiezione mostrava la differenza con le altre.
So benissimo che stiamo parlando di finezze, come finezze sono le elucubrazioni sulla resa leggerissimamente diversa tra due obiettivi, magari della stessa focale e marca. Io credo che non sia del tutto inutile mantenere la cultura e l'attenzione su certe sottigliezze.
E' come andare nella migliore pizzeria di Napoli o in una qualunque di Roma: sì, la margherita teoricamente è la stessa, ma praticamente sono due cose mooolto diverse... ma che importa, tanto la mozzarella si puà sostituire con la pizzottella, la legna col forno elettrico, l'impasto fresco con quello congelato...
Dovrebbero inventarsi un movimento "slow photography", come lo "slow food"

Credo che abbia una rilevante importanza, nella percezione, l'aspetto psicologico-culturale. Mi spiego meglio: l'effetto di sollevamento nella cascina di Falcopardo "suona strano" perchè si vede che è un contesto rurale e non urbano, per cui non ci si riesce a immaginare un punto naturalmente sopraelevato (es. finestra edificio prospiciente)

trovo più gradevole la prima, con la seconda ho la sensazione spiacevole di essere a mezz'aria...
Il posto della foto me ne ricorda maledettamente uno che conosco, vicino Chiusi...

E' il tipo di macchina che a me e credo qualcun'altro mancava, esattamente quello che mi aspettavo quando ho criticato la prima micro4/3, la G1.
Però affinchè "funzioni", commercialmente e non, e riesca a imporsi come un nuovo standard a metà  tra reflex e compatte, è necessario che dimostri di essere affidabile, pratica, veloce, con un mirino efficace, dotata di un buon software interno per sopperire alle ridotte dimensioni del sensore e, soprattutto, dotata di un corredo di ottiche come Dio comanda.
Se fosse effettivamente usabile da un professionista, in alternativa alle reflex digit FF (con le ovvie limitazioni del caso), potrebbe addirittura occupare la nicchia di mercato lasciata vuota dalle telemetro a pellicola.

elegantissimi sia il cane che la foto! Bella resa tonale.

bella domanda... ne ho posta anche io una analoga in vista di un improbabile acquisto, senza avere una risposta univoca. La mia domanda era però relativa al 24mm ts, che decentrata è una focale molto più difficile da correggere su tutto il cerchio di copertura rispetto al 45: ottengo più qualità  con un 24 fisso e raddrizzando via software o col 24 decentrato?
Sono curioso di leggere le risposte che ti saranno date.

eh la miseria che pessimismo! Dai sono belle, faccene vedere ancora!

le fotografie (che presenti)
sono
belle
testimonianze
di una situazione reale.

Hai fatto bene a tirarle fuori, ne vedrei con piacere altre.