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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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23/2/2009 22:15
Da Albiate (MB)
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Mi sento di escludere che le T-Max siano prodotte in Cina, da quanto ne so la produzione delle pellicole, sia cine che fotografiche, è fatta dalla Eastman Kodak, la Kodak Alaris è solo la distributrice del prodotto.
Sulle pellicole 135 il numero di emulsione viene stampato sul bordo fotogramma ad inizio rullino, in prossimità dei primi fotogrammi.
Non so da cosa possa dipendere il difetto riportato ma so che con le tank Paterson più si aumentano le spirali più aumenta il rischio di disuniformità di sviluppo tanto che nel modello di tank più grande direi che è altamente consigliato fermarsi a 7 spirali perché sull'ottava è probabile avere disuniformità.
Per cultura fotografica e curiosità personale questi video sono molto interessanti e aiutano a capire come sono prodotte le pellicole.

How Does Kodak Make Film? (Kodak Factory Tour Part 1 of 3)

How Does Kodak Make Film? (Kodak Factory Tour Part 2 of 3)

How Does Kodak Make Film? (Kodak Factory Tour Part 3 of 3)

Inviato: 26/2 12:48
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Re: Ipse dixit

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archifoto ha scritto:
... ma la grande differenza che in digitale gli errori non costano niente puoi fare mille errori e tornare indietro finchè non sei soddisfatto, mille fogli di carta sono un'altra cosa.


Ed è per questo che allora è molto meglio un negativo ben esposto e ben sviluppato rispetto al soggetto ripreso, cioè usare il sistema zonale

Inviato: 17/1 10:42
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Re: Grande Formato Abruzzo

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Grazie per la condivisione, ne ho già letti alcuni con spunti veramente interessanti di riflessione.
Peccato che, a mio modestissimo avviso, alcuni scritti sono veramente troppo "verbosi" tali da renderemi faticoso arrivare a fine lettura, e la presenza di alcuni "fraintendimenti" concettuali, peraltro molto comuni, sul sistema zonale, portino a tratti a far "deragliare" il filo del discorso.
Piano piano spero di leggermi tutto l'archivio.

Inviato: 11/1 19:16
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Re: Technical Pan e tono continuo: alternative al Technidol?

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Il problema principale della TP2415 è la bassa sensibilità quando sviluppata in tono continuo, siamo intorno ai 12 iso se si vogliono delle buone ombre e ancora meno se si scattano scene contrastate.
Come sviluppi consigliati il Technidol Liquid era il non plus ultra ma non si trova più, come alternativa c'è il POTA, o anche lo sviluppo colore del C-41 che personalmente trovo migliori rispetto al rodinal 1+100.

Inviato: 5/10/2023 16:52
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Re: Voglia di ingranditore ?

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Nella prospettiva di vendita della foto però potrebbe avere un senso...

Inviato: 31/5/2023 13:20
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Re: Carta per bianco e nero... e adesso cosa comprare?

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luciano ha scritto:
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chromemax ha scritto:
...



certo che quanto dici sul fatto che ci siano problemi crescenti col reperimento delle materie prime, le restrizioni ecologiche ed i costi di produzione, non induce all'ottimismo sul futuro anche del BN analogico.


Temo che non induca all'ottimismo sul futuro in generale... un mio amico ha la macchina elettrica ferma da tre mesi perché non arrivano pezzi di ricambio, e temo che il motivo sia lo stesso della carenza di materiale fotografico... Però Foma se ne è uscita con una nuova pellicola Insomma aspettiamo e vediamo

Inviato: 23/5/2023 11:54
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Re: Carta per bianco e nero... e adesso cosa comprare?

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In effetti a livello di carte il panorama è piuttosto sconsolante e mi pare di capire che anche la nicchia industriale della fotografia analogica stia soffrendo molto per l'interruzione/riassetto/contrazione delle linee di approvigionamento delle materie prime seguite al covid, con l'aggiunta di norme ambientali sempre più stringenti.
Considerando anche che il mercato delle carte da stampa BN è sostanzialmente in perdita e che la produzione è sostenuta solo dalla vendita delle pellicole e che anche queste stanno subendo contrazioni (più produttive che di vendita perché sembra che la domanda sia alta) limitando i flussi di cassa dei produttori.
Oramai gli impianti di stesa sono solo in Europa, gli ultimi pacchi di Oriental che mi sono capitati in mano (oramai u lustro fa, prima del covid) erano stati stesi in europa, come anche la Lodima per stampare a contatto.
Foma è sempre piuttosto vivace nel lanciare sul mercato nuovi prodotti, l'ultima arrivata a livello di carta, la Foma Retrobrom, è notevole ma è a singola gradazione fissa, e non è dato sapere se verrà riproposta. Le altre carte della Foma sono bei prodotti e sono anche molto rebrandizzate nei marchi Rollei, Tetenal e Arista Edu (linea economica indirizzata agli studenti di fotografia dei college statunitensi). Anche la Fomatone, se piaciono i toni seppia senza bisogno di viraggio, è una carta stupenda.
La linea Ilford è quella classica; la MG Classic è una carta stupenda, la Warm è stata modificata più volte tanto che oramai non so più che aspettarmi se devo stampare in un formato diverso da un pacco acquistato qualche tempo prima o dopo. La Cooltone non è poi così fredda come vorrebbe far intendere il nome, forse bisogna giocarci con il giusto rivelatore, ma in ogni caso è una carta di ottima qualità.
Infine la ART 300 è molto particolare, molto bella e, per alcuni soggetti, imprescindibile, anche a fronte del costo fuori da ogni logica; in fondo penso che sia anche questo il motivo per cui la vendono in pacchi con meno fogli rispetto alla norma.
Le carte Adox sono molto belle...se si trovassero; la lupex mi piace, sarebbe il top se la facessero un po' meno contrastata, coi negativi al pyro è una sfida ogni volta tenere a bada il contrasto.
Concludo con una considerazione di tipo economico... non sono assolutamente esperto di stampa digitale, che non pratico, ma così a occhio anche stampare ink-jet allo stesso livello di una stampa in BN fatta in co a mano non mi pare che sia poi così tanto meno costoso; cioè con una stampante di livello più o meno "casalingo" che arriva all'A3, non so se una carica di cartuccie di inchiostro dura un pacco di carta di tipo fine art e, anche con un sistema profilato, non è che è sempre buona "la prima", anzi... (ma magari è solo mia ignoranza)

Inviato: 22/5/2023 11:53
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Nuova pellicola di Ferrania

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Buongiorno, la Ferrania recentemente ha presentato una nuova pellicola, la Ferrania Orto 50 che, come dice il nome, è una ortocromatica da 50 iso.
Ho potuto testare questa pellicola e ho pubblicato i risultati del mio test qui.
Le giornate si stanno allungando e con la buona stagione ci sono le condizioni migliori per farsi un giro di prova con questa nuove pellicola interamente prodotta in Italia

Inviato: 21/4/2023 11:47
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Re: Chi conosce questo scanner?

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La signorina è in realtà la signora Bessonova-Boedekker, moglie di Mirko Boedekker proprietario di Fotoimpex e Adox, ci sta che possa aver accesso ad attrezzature di alto livello

Inviato: 16/2/2023 14:12
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Re: Tempi con Jobo e C-41

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luciano ha scritto:

Avevo cercato un documento del genere, ma non lo avevo trovato. Ed anche adesso che so che esiste, partendo dal sito di Kodak Alaris ho fatto una certa fatica per risalire a questo pdf. Direi che lo tengono ben nascosto!
Comunque, è perfetto e non posso che ringraziarti ancora una volta per il prezioso aiuto !!


E' che Kodak il suo C-41 lo chiama "Flexicolor" e col nome giusto compare come prima voce della ricerca. Non proprio intuitivo ahahah
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Allega:



jpg  screenshot.jpg (142.17 KB)
1859_63e63c6e88f57.jpg 1034X1040 px

Inviato: 10/2/2023 13:44
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Re: Tempi con Jobo e C-41

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La documentazione Kodak è veramente invidiabile quanto a dettaglio e precisione delle informazioni fornite e infatti la pubblicazione Kodak z131 copre tutto lo scibile sul trattamento C-41, anche quello fatto con i drum. Nello specifico a pagina 6 della sezione 3 (pagina 37) è riportato che nei 3:15 sono compresi 10 secondi di riempimento e svuotamento, la tolleranza sul tempo è di 5".
Come regola generale vale che lo sviluppo inizia appena lo sviluppo tocca la pellicola e finisce non appena lo stop (o la sbianca in questo caso) tocca la pellicola, quindi il timer va fatto partire nel momento in cui si versa il chimico e il tempo di sviluppo finisce nel momento in cui si inserisce lo stop in tank, quindi dopo lo svuotamento.
Il pdf contiena anche una mole incredibile di informazioni e vale la pena dargli una lettura per fugare molti dubbi e prplessità.

Inviato: 7/2/2023 13:43
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Re: Deluso dalla baritata...

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Sulle scomodità delle baritate spendo i mei due centesimi. Partendo dal presupposto che non tutti, aimè, siamo Gursky, che non tutte le stampe debbano essere "stampe della vita" e che il termine "achivial" deve essere contestualizzato, le differenze in comodità tra politenata e baritata si riducono di parecchio.
La procedura "archivial" suggerita da Ilford prevede un fissaggio di 60" in fix rapido a bassa diluizione, un lavaggio di 5 minuti, un passaggio di 10 minuti in HCA e un lavaggio finale di altri 5 minuti di minuti in acqua. Già con queste premesse la differenza di trattamento rispetto alle politenate si riduce di un bel po', se poi aggiungiamo che non è detto che tutte le stampe debbano essere "archivial" e che quindi la procedura sopra può essere amorbidita, si può vedere che il divario diminuisce ancora.
Personalmente per le stampe "di casa" uso un fix rapido concentrato basico per 60", che permetterebbe (condizionale d'obbligo) di evitare l'HCA ed eseguo un lavaggio di una decina di minuti in acqua a temperatura tra i 24 e i 26°C (il lavaggio diventa molto più efficace all'aumentare della temperatura dell'acqua). Quanto dureranno queste stampe? IL test con la soluzione Kodak HT-2 (nitrato d'argento e acido acetico) è negativo ma sinceramente non saprei dire. Le mie prime stampe, risalenti ai primi anni '80, trattate con modalità che non possono essere più lontane dal trattamento archivial, sono ancora lì belle pimpanti dentro una scatola; certo fossero state esposte forse non sarebbe così, ma del resto, a Dio piacendo, a me basterebbe una durata di 25-30 anni, poi non sarà più un mio problema...

Inviato: 11/11/2022 18:33
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Re: Fattori filtri per il BN

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È merito tuo è stato questo post a farmi rompere gli indugi e a farmi venire la voglia

Inviato: 5/10/2022 20:53
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Re: Fattori filtri per il BN

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Alla fine il test sui filtri l'ho fatto!
Dato che sono un moderatore del forum analogica.it l'ho pubblicato lì, spero non me ne vogliate

https://www.analogica.it/post248442.html#p248442

Inviato: 5/10/2022 13:35
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Re: Fattori filtri per il BN

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Argomento interessante! E' da un po' che mi frulla per la testa di fare un test "serio" su questo argomento, anche se è impossibile avere un fattore filtro definitivo, troppe variabili in gioco.
Anni (molti) fa la Zone VI Studios del compianto Fred Picker faceva una modifica al Pentax Digital Spotmeter proprio filtrandone la cella fotosensibile per adattarne la risposta spettrale a quella della pellicola.
Questo è appunto il grafico che mostra la differenza tra come "vedono" i colori le celle degli esposimetri rispetto alla pellicola (la Tri-X di allora, primi anni '80, probailmente diversa da quella in commercio oggi), per cui usare l'esposimetro per calcolare il fattore di assorbimento del filtro non penso sia il sistema migliore, come anche tu hai giustamente osservato.



La mia idea di test (e appena le temperature lo consensono mi ci metto) è quella di usare come soggetto il colorchecker della macbeth (adesso Xrite mi sembra), il quale oltre ai colori primari e complementari ha anche una serie di campioni colore rappresentativi di colori naturali e una scala di grigi. Si scatta una foto senza filtro come riferimento, si monta il filtro da esaminare e poi si fa una serie di scatti aumentando l'esposizione di 1/3 di stop fino ad arrivare ad una sovraesposizione accertata. Dopo lo sviluppo si legge al densitometro la densità dello scacco del grigio medio del fotogramma senza filtro e si confronta con le densità lette di tutti i fotogrammi scattati col filtro, fino a trovare l'esposizione che rende lo stesso grigio medio (che, a detta del produttore della colorchecker, dovrebbe essere anche senza metamerismo) alla stessa densità dello scatto senza filtro. In questo modo, credo, si dovrebbe avere una buona garanzia che si è corretto solo l'assorbimento del filtro, senza influenzare quello che è lo scostamento di sensibilità sugli specifici colori che in ogni caso possono essere sempre confrontati, sia ad occhio (soggettivamente) che con una misurazione della densità (oggettivamente), sia sui colori primari e complementari, che sulle tonalità della pelle e dei colori naturali (cielo, fogliame, campiture cromatiche critiche, ecc.) con lo scatto senza filtro.
Chiaramente un test così non è definitivo, troppe le variabili, in primis la luce usata per le riprese del test rispetto alla variabilissime e diversissime condizioni luminose che poi si troveranno sul campo al momento dello scatto delle fotografie "vere", fino alle diverse risposte spettrali dei filtri delle varie marche e tipologie.

Allega:



jpg  sensibilita_spettrale_esposimetri-002.jpg (36.32 KB)
1859_630e3740c4a1a.jpg 615X368 px

jpg  sensibilita_spettrale_esposimetri-001.jpg (85.35 KB)
1859_630e377e29873.jpg 1041X552 px

Inviato: 30/8/2022 18:16
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Re: Intervista a Paula Chamlee

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Grazie!
Interessante quando dice che la Lodima è stata prodotta da Adox... (Lodima=Lupex??)

Inviato: 3/7/2022 17:42
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Re: E comprare una Leica (analogica) nuova?

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Difficile commentare, l'argomento leica è molto "divisivo"
Personalmente ne ho qualcuna, sia M che R e, se devo essere sincero trovo che mediamente la qualità delle immagini non è così tanto diversa da quella delle foto fatte con altre fotocamere di marca.
Rimanendo sulla serie M imho ha un senso se si usano ottiche intercambiali, se devo spendere 8K€ ed avere in mano, in termini di possibilità fotografiche (non certo di qualità), una compatta pure pesante ed ingombrante, mi orienterei su altro con cifre ben più basse o altrimenti prenderei almeno un altro paio di ottiche e allora il fattore prezzo lievita enormemente. Ma appunto Leica non è solo per fare fotografie...
Concordo con te che il mercato leica è impazzito più degli altri marchi e che sull'usato si trova poco e messo male e a prezzi alti, comunque io un giro qui me lo farei comunque.

Inviato: 30/6/2022 10:18
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Re: Per gli appassionati di Leica e non solo

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Che ci sia un problema nella conservazione del digitale è indubbio e oltre agli esempi riportati ne voglio aggiungere uno; chi, di fronte ad un lutto di un parente si mette a scandagliare telefono, computer, account social, account cloud per cercare quali file (foto, testi, pdf, ecc) conservare e quali buttare, cosa che invece è normale fare con gli oggetti reali, i vestiti, la corrispondenza, magari amorosa, i libri, i vestiti, i preziosi e anche le fotografie.
Magari di fronte a diecimila diapositive neanche il parente più stretto si mette lì a fare una cernita, ma basta aprire la scatola per capire in frazioni di secondo che si tratta di diapositive e, se interessano, si conservano. Con un dispositivo di archiviazione digitale bisogna fare l'equivalente dell'andare a sfogliare tutte le pagine dell'enciclopedia De Agostini per vedere se la prozia aveva nascosto lì qualcosa, un incubo.
Già anni fa fu lanciato un grido d'allarme per la perdita delle fotografie digitali, non tanto quelle d'autore o pregievoli per il loro valore estetico o comunicativo, ma proprio le fotografie familiari che rappresentano una testimonianza storica degli usi e costumi, della società e degli uomini che le hanno scattate e che sono stati ripresi in quelle immagini e rappresentano materiale prezioso per sociologi, antropologi, storici.

Inviato: 30/6/2022 9:52
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Re: Vorrei provare un nuovo rivelatore

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I concentrati "eterni" di una volta, HC-110 e Rodinal, nelle nuove formulazioni che sono in commercio adesso durano relativamente poco (un anno o poco più).
Dopo la scadenza dei berevetti Kodak sull'Xtol sul mercato sono state presentate una serie di formulazioni a base di ascorbato-dimezone da parte dei principali produttori; ne esistono versioni di Foma, Bellini, Ars-Imago, Adox, ecc. Se siano cloni esatti dell'Xtol non è dato sapere ma non se ne dovrebbero distanziare molto a livello di risultati e sono venduti, in genere con l'indicazione "eco", in formati più gestibili dei 5 litri del prodotto della Kodak.
Però io non scarterei una prova col Microphen che troppo spesso viene considerato uno sviluppo per tiraggi quando invece è anche un ottimo sviluppo general-pourpose, soprattutto in diluizione 1+1, che potrebbe darti quello "snap" in più rispetto al Perceptol con una qualità generale dell'immagine che è imho superiore.

Inviato: 14/6/2022 13:18
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Re: L'importanza della misurazione su piano focale nel GF

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Scusa la domanda ma stavo leggendomi le istruzioni del Sinar Boost-1 e ho visto che lettura non è proprio diretta, do per scontato che tu abbia seguito tutta la procedura (diaframma dell'obbiettivo chiuso all'apertura di lavoro, esposimetro settato su f5.6 e correzioni riportate come decimali di 5,6 e correzioni GV riportate sull'apertura di diaframma e/o potenza del flash).
Scusa ancora la banalità della risposta

Inviato: 12/4/2022 14:18
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