su fotografia&informazione, ottimo sito dedicato a questo rapporto,

www.fotoinfo.net

é ospitato un interessantissimo articolo

http://fotoinfo2.blogspot.com/

che illustra in modo approfondito una tendenza crescente dell'informazione giornalistica che utilizza l'immagine; quella di costruire prodotti di comunicazione che oltre all'immagine fotografica aggiungono l'audio e qualche altro contributo realizzato ad hoc. Non sono filmati nel senso classico del termine, anche perchè realizzati con meno mezzi, ma senza perdere l'efficacia comunicativa.
Un esempio citato nell'articolo

http://mediastorm.org/0010.htm

un bel reportage sul viaggio dall'africa all'europa di un giovane africano, dalla partenza all'arrivo compreso il viaggio in mare, clandestino, ovviamente.
bs
marco

Citazione:

conosco bene questo reportage, ho letto qualche articolo a proposito e sfogliato il libro. ma è sempre un piacere rivedere queste splendide immagine, e sentire la voce in sottofondo non fa che aggiungere contenuti. del resto, anche se tante immagini parlano da sole, nel reportage la legenda è spesso essenziale, quindi perché non farla multimediale?
fra l'altro qul tipo di reportage mi sembra in assoluto il migliore, che invidio tantissimo e vorrei aver le palle e la capacità  per fare quel tipo di foto, l'unico che poi conta veramente.
ciao e grazie per i link
f

Citazione:

Citazione:

Davvero un bel lavoro, sincero e coinvolto. Più che l'estetica fotografica, qui conta il messaggio, e il grande rispetto per il soggetto.

Ne ho visti diversi di audiovisivi stampo Fiaf, tutti poesia e musiche suggestive... alla fin fine, che noia e che spreco per un mezzo di comunicazione tanto potente.

Questo reportage, invece, utilizza il mezzo audiovisivo per arrivare ad un messaggio forte, attuale ed urgente da comunicare. Mi ha coinvolto la vicenda del giovane africano (singolo e popolo insieme) che intraprende il viaggio della vita, rischiandola, guidato da una speranza altalenante...
Il lavoro del reporter è talmente discreto che quasi non se ne avverte la presenza. Qui non è il fotografo "la star", meno male, ma a guardar bene ha messo in gioco la sua stessa vita quanto il soggetto da lui ripreso!



Claudio

Dici bene Claudio, della capacità  del reporter di non farsi sentire, sebbene la sua presenza fosse assoluta. La qualità  é quella del professionismo, ma soprattutto di gente che ha qualcosa da dire...e lo stampo Fiaf lasciamolo dov'è, con tutto il rispetto.
alla prossima
bs
marco