Probabilmente per voi non è niente di così eclatantemente nuovo, ma giovedì scorso alla cena del mio Club fotografico parlando con un tizio è saltato fuori che lui per la conversione in B&W convertiva prima in quadricromia e poi copiava (questo passaggio non mi è ancora chiaro) il tutto su un livello nero e questo gli permetteva di ottenere neri molto più profondi. Ho effettuato delle ricerche on-line e ho trovato un tizio dell'università  di Roma che ha scritto un articolo su questo metodo specificando che la conversione permette di avere dei neri più profondi grazie al controllo sul canale K.

A questo punto le domande sono 2:

1) A che cavolo serve un canale nero? E come si esegue il passaggio su di esso?

2) Lo ritenete effettivamente così valido?

Ah già  il link è questo

E magari poi stampa su una normale inkjet, che ritrasforma tutto in RGB perché i driver non accettano l'ingresso CMYK...

Senz'altro se si lavora con RIP CMYK che pilotano direttamente la stampante scavalcando i driver, è vantaggioso lavorare in quadricromia e tararsi direttamente le curve dei canali.
Praticamente tutti i RIP ti consentono di decidere quanto e come miscelare gli inchiostri per ottenere un certo colore e/o una certa densità ; se segui gli interventi di Benedetto qui sul forum noterai che si possono ottenere stampe BW molto efficaci in questo modo, da inkjet.
Nascono però anche problemi legati alla quantità  massima di inchiostro che puoi spalmare in rapporto alla carta usata (altrimenti hai pooling: la carta non assorbe e fai i grumi), alla necessità  di neutralizzare certi pigmenti grigi che proprio grigi non sono (i pigmenti a carbone se li piloti solo in K sono rossastri, allora devi aggiungere inchiostri freddi per avere un grigio neutro, etc.).

Insomma queste semplificazioni procedurali ("uso la quadricromia perché è meglio") lasciano il tempo che trovano: per avere stampe veramente buone specie in BW il percorso è lungo e complesso e soprattutto specifico sulla stampante che usi, l'inkset che usi e la carta che usi (e i risultati che ti prefiggi).

Fer

Citazione:

Credo di sì, usa una sua Epson con le famose cartucce al carbone. Però qualche volta va ad un fotolaboratorio dove che le solite cartucce ed un buon plotter stampano su carta cotone...il risultato mi è sembrato buono.
Vorresti dire che una normale stampante da casa non riconosce il profili Cmyk? E se usasse solo Il CMYK per convertire in B&W e poi alla fine riporta tutto in RGB il risultato non è migliore?

Citazione:

Non è che "non riconosce i profili" (non è la stampante che deve riconoscere i profili), è che le inkjet da casa hanno tutte i driver RGB, quindi se tu da Photoshop provi a stampare in quadricromia CMYK su una inkjet qualsiasi, lui trasforma tutto a tua insaputa in RGB prima di inviarlo al driver di stampa.

Citazione:

E come fa ad essere migliore? Al massimo (e ne dubito) potrebbe essere più comodo, ma alla fine sempre RGB hai, per cui tutti i magheggi che puoi aver fatto per avere una elevata densità  dei neri pompando il K, è vanificato dalla trasformazione RGB, dove al di sotto di R=G=B=0 non è che puoi andare.
Molto meglio allora caricarsi un RIP come QuadTone e usare i suoi strumenti per avere delle curve di inchiostro sensate.
QuadTone comanda direttamente le Epson in CMYK.

Fer