Salve, ho appena acquistato un Tamron 90 f/2,8 macro 1:1 usato su eBay; non è l'ultimo modello specifico per digitali (denominato Di) ma è del 2005 (modello 172E).
Tutto contento scarto il pacco come un regalo di Natale e lo monto immediatamente sulla mia D80.
Il sorriso mi si spegne subito quando vedo che la luminosità  massima è f/3 e peggio ancora decresce fino a f/6 focheggiando fino alla distanza per il rapporto 1:1.

Lo provo sulla F80: stessa cosa ma con una frazione di luminosità  in più, cioè f/2,8 (a infinito) e f/5,6 (in macro).

Curioso poi che quando sulla D80 il display mi dice f/6 il diaframma in realtà  non si chiude, bensì resta aperto al massimo! Ne deduco che il calo di luminosità  sia solo causato dal movimento delle lenti durante la messa a fuoco....

Ma è così per tutti i macro? O solo io ho comprato la serie sfigata?

Ciao a tutti

Fanno così tutti i macro che focheggiano allungando posteriormente il barilotto, è un po' come se mettessi un tubo di estensione.
Altri macro più sofisticati spostano solo un gruppo interno di lenti.

Ciao!

Fer

Eh gia'. Il 100mm f2,8 Macro USM Canon montato sulla 5D continua a segnalare TA come 2,8 anche se si porta la messa a fuoco (che e' interna) a 1:1. Quest'ottica mi piace molto,anche a prescindere da questo piccolo vantaggio.




Alberto

La luminosita' di un obiettivo e' data dalla distanza tra centro focale del sistema ottico fratto diametro della lente. In un sistema a piu' lenti e' un po' piu' complicato, ma cio' che e' importante e' che piu' e' distante il centro focale dal piano focale, tanto meno luce arriva, poiche' la luce viaggia seguendo al regola del quadrato della distanza.
Un obiettivo con messa a fuoco interna non sposta il barilotto e non allontana il sistema ottico dal piano focale.
La luminosita' di ogni obiettivo e' sempre calcolata sulla focheggiatura ad infinito, cioe' il punto piu' prossimo della lente al piano focale prima della perdita di nitidezza dovuta allo scambio tra immagine reale e immagine virtuale.
Prova ad inquadrare una superficie omogenea e rilevare l'esposizione con un super tele (forse basta anche un duecento) e ti accorgerai della variazione esposimetrica.