Nel topic aperto da galago (Portfolio ostinese) ho letto l'intervento di Luciano la frase:
"Siamo comunque dei privilegiati che spesso riescono a "vedere" il mondo nel modo diverso ed affascinante, fatto letteralmente di luci ed ombre, che la fotografia permette..."

Ma, a volte, andando in giro con amici in posti bellissimi quali sono le montagne mi sono sorpreso pensare a quali ottiche usare per quella o quell'altra immaine che vedevo, inoltre quale pellicola fosse indicata o come sarebbe venuta una volta stampata.
Ma ora mi chiedo, seguendo questi pensieri, non ci stiamo perdendo qualcosa? Noi (almeno io) pensiamo a come fotografare una scena bella e a come renderla al meglio mentre, mi chiedo, gli altri cosa pensano? Non è che loro sono più addentro alla situazione e in qualche maniera la vivono più intensamente?
A voi questo dubbio non è mai venuto? E quale è stata la vostra risposta?

Ciao Ostrega,
Calma...di fronte a un paesaggio o ad una bella montagnia mi sdoppio, perlomeno nel tempo. Prima ammiro entusiasta e commosso, poi penso a come comportarmi per portarmi a casa "il ricordo", cercando di selezionare i particolari piu' significativi e la luce piu' adatta. Ma mentre fotografo continuo ad ammirare. Agli "altri" probabilmente manca questa ricerca dei particolari piu' significativi, e sono proprio questi che mi renderanno in seguito, indipendentemente dalla foto, piu' facile ricordare.
Ciao,
Renzo

Ciao Ostrega, penso che quello che fa un buon fotografo (ovviamente non parlo per me.. ) e' proprio una visione "poetica" delle cose.
La tecnica ti permette di dare forma a questa visione, di esprimerla.
E questo vale un po' per tutte le forme di arte, dalla musica, alla pittura, alla poesia, alla danza, etc.

Trovo la vecchia definizione di Cartier-Bresson, "mettere sulla stessa linea di mira la testa, l'occhio e il cuore", sempre valida nel rappresentare la concorrenza simultanea dei diversi fattori su un piano di parita': la parte razionale e tecnica, l'aspetto visivo, la visione interiore ed emotiva.

Citazione:

Se parliamo di paesaggi......NO non ho mai avuto questo dubbio!!!

Propio il contrario.........un fotografo analizza tutta la scena, la scompone la valuta e quindi la memorizza in ogni suo particolare. Vede e ricorda particolari che altri non noterebbero mai. Ma molte volte non finisce qui perche un Fotonaturalista di solito non si sofferma sul paesaggio ma ammira fiori animali piante rocce......non si sofferma su un fiore ma ne guarda molti finche non trova IL FIORE
Se mi dici che un fotografo fa meno strada di un altro che si reca in montagna puà essere ma come per le vacanza cè chi si muove freneticamente da un posto all'altro senza riuscire a tirrare il fiato e chi invece preferisce andare in meno luoghi ma assaporarli con maggior calma e tranquillita.
Uno ha visto molte cose sommariamente l'altro ne ha visto poche ma bene.

Inoltre una volta sviluppate le nostre foto, riamngono impresse luci che l'occhio umano non riusciva a vedere. Non perche non erano presenti o perche la pellicola ha distorto la temperatura del colore della scena (anche se un po è vero) ma perche l'occhio umano si adatta alla luce e di conseguenza perde certe sfumature mentre la pellicola non si adatta, in un alba scatti una foto ogni 5 minuti e saranno tutte foto differenti, locchio umano invece tende ad appiattire tutto tende a schiarire o scurire la scena per dare all'umo una visione piu nitida.

Un buon fotografo riesce a concentrare l'attenzione su ciò che di bello ce in un paesaggio a rendergli merito, sempre che ne abbia le capacita, ma per fare questo deve ammirare l'insieme e chiedersi....cosa cè che mi attira in questo paesaggio? cosa è importatne e cosa è superfluo? come posso esaltare le mie emozioni? come posso trasmetterle usando la pellicola?
Per rispondere a queste domande bisogna avere la sensibilita per.....amare ciò che si fotografa.



Premesso che avere 1 o 2 macchine fotografiche o fosse anche il corredo fotografico + costoso al mondo non vuol dire che sei un fotografo.
A mio avviso il fotografo vero, ma anche il pittore o anche lo scrittore (tutti descrivono lo stesso paesaggio ma in maniera differente) hanno una marcia in piu in quanto a sensibilità  verso l'ambiente che li circonda.......rispetto a tutti gli altri (salvo eccezzioni)

Ciao

Gerry

Vi ringrazio delle risposte... Ma ancora devo pensarci perche`, preposto che uno vive la propria passione per la fotografia in maniera differente, la domanda rimane ancora in parte irrisolta per me .
Facendo un caso pratico gia` citato, quello dell'alba, mi sembra che per fare una fotografia si ammiri il promontorio, ci si interroghi sulle emozioni suscitate e poi si affrontino i problemi tecnici di esposizione, focale eccetera. La cosa mi sembra valga per "molti" di quelli che sono intervenuti. Ma di fatto come sarebbe se di fronte a questo paesaggio non si pensasse affatto allo scatto e si vivesse continuativamente la cosa... falcopardo (beato lui) dice che si sdoppia, ma, sfortunatamente, non e` il mio caso: se guardo nel mirino la visione cambia e non posso scindere da cosa sto facendo, mentre magari gli altri presenti rimangono ad ammirare il tutto senza fare niente.
La cosa si riassume a "cosa acadrebbe se si vivesse il momento a mente sgombera?".
Liberissimi, ovviamente, di non rispondere dato che la cosa e` solo una mia elucubrazione ...
Comunque ciao ciao

C'è una semplice soluzione alla tua domanda.........non portare la macchina fotografica per una annetto e vedi che succeede.

Una volta andavo in giro per il mondo per divertirmi e sceglievo luoghi con discoteche spiagge ecc ecc (quando ero molto piu giovane)....
Poi mi sono appassionato alla pesca e sono andato a pescare in mezza europa per non parlare di Alaska e Canad....

Ora ho lo passione della fotografia naturalistica e i mei viaggi e il mio tempo libero si concentrano su questo.....

Quali sono i tuoi obbiettivi?
Se vai a vedere un bel tramonto con una bella ragazza concentrati su quella se sei con degli amici e vi portate una bottiglia di spumante e fate un bel focarello per passare alcune ore ...concentrati sulla festa...
Se vai con 4 fotografi vedrai che ti concentri sulle foto

Citazione:

Secondo me è proprio il concetto di mente sgombra che è di dificile applicazione ...io parto da lontano, cioè dai presupposti del "vedere": il vedere non è mai una registrazione passiva della realtà  ma, al contrario, contempla un ruola attivo da parte nostra, vedere è sempre un saper vedere.
Noi ricostruiamo ogni volta il mondo attraverso le forme, i colori, selezioniamo con cura gli orizzonti di senso, stipiamo memorie, reminescenze, assonanze...quindi, fotografo o non fotografo, nessuno è "a mente sgombra"...a questo punto allora forse noi fotografi abbiamo un vantaggio in più: essendo maggiormente "coinvolti" dai meccanismi della visione, ed anche agli strumenti tecnici per poter tradurre questa visione in immagine reale, forse possiamo esperire l'eperienza di un bel tramonto con una maggiore consapevolezza della sua unicità , vedere cose che altri non vedono (mentre vediamo sempre quello che gli altri vedono), cioè scampando all'esperire più "ordinario" dei non fotografi...certo che questo aspetto è anche una "condanna", ed infatti capisco benissimo le tue perplessità , però se parti dall'idea che nessuno è a mente sgombra allora forse cambia un pò i termini della questione...e cmq io quando ho voglia di godermi un bel tramonto senza occuparmi di fotografia beh allora è facile, lascio semplicemente la macchina fotografica nello zaino ...

Ostrega se tu vivessi il momento a mente sgombra proveresti il desierio di fermare il tempo, vivere quel momento per il piu tempo possibile e di riprovere le stesse senzazioni in futuro.
è per questo che quegli istanti li passi guardando dall'obbiettivo, perchè noi possiamo farlo...

sono d'accordo con Gerry prova a girare lasciando a casa la macchina fotografica per un pò, imparerai ad apprezzare cosa vuoi veramente fotografare.