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Re: Pentax 645D, stavolta sul serio

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27/9/2006 3:01
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Il problema di Sony é che rimane difficile rubare fette di mercato Pro a Canon e Nikon. Spero da utente Sony che continui a proseguire la strada delle DSRL Pro o meglio ora dovremmo dire EFV visto che farà solo quelle. Riguardo alla questione A900-A850 é forse una macchina un po' meno versatile delle concorrenti ma entro i 1000 iso vi assicuro che non é seconda a nessuno in particolare abbinata alle ottiche Zeiss AF e Minolta G

Inviato: 28/4/2012 23:19
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Re: Pentax 645D, stavolta sul serio

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10/1/2010 10:42
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"Vi assicuro che non è seconda a nessuno".... Gianluke, il problema non è questo.
Quando uscì la Pentax KX nel 1975, insieme a KM e K2 (la K1000, ossia la KM semplificata togliendo autoscatto e presa sincro FP, arrivò doopo) quella macchina, peraltro dal prezzo di acquisto "caretto", era seccamente la miglior realizzazione dell'era delle manuali MF meccaniche.

Ma Canon aveva la sua bella nicchia, Nikon era assai più di moda che adesso, e c'era già sul mercato la più fragile (e inferiore come esposimetro, CdS invece che Silicio con filtro blu antinfrarosso) ma più smart OM1 di Maitani, che era più piccina e leggera e che fu supportata da una campagna di marketing straperfetta (ricordo ancora una giovane e vellutata Senta Berger con in mano un mock-up interamente verniciato di bianco opaco della OM, nessuna spiegazione e solo la scritta su fondo scuro "E' NATA". La Berger, di cui si intuiva la nudità per via di nemmeno un cmq della (poca... non andate a ricercare i vecchi Fotografare) pelle visibile coperta da stoffe o altro, diveniva una dolce e pericolosamente attraente neomamma con in mano il suo neonato, che osservava con un misto di orgoglio e tenerezza... Studio Testa).

La morale, Pentax un anno dopo se non si precipitava a tirar fuori prima dei suoi piani originari le piccole serie M (MX ed ME al lancio) avrebbe perso quote di mercato veramente gravi. Invece la MX era una "valida risposta", e un anno e mezzo abbondante dopo il lancio "tirava" la mostruosa cifra di 35000 pezzi al mese - per questo è così comune.
Era migliore la MX? No, ma era la più piccola, la più leggera, era a sistema (vetrini e dorsi intercambiabili, winder motore etc) e nonostante in effetti a ben vedere avesse molti più "minidifetti" della KX risultò più appetibile, e per il consumatore era quel che contava.
Io ho avuto in vita mia due KX e complessivamente sei MX (tre rubate in un solo furto a casa nel 2004, ora ne ho tre) e ti garantisco che se fosse "aria di pellicola" e io potessi scegliere UNA sola macchina da comprare miracolosamente "fondo di negozio" preferirei la KX, usandola "è più macchina" anche se la MX "è più fighetta".

Che posso dirti? Come la 127 rispetto alla prima Uno, più aerodinamica, silenziosa, economa, stylish... ma percepibile più lattarella se la usavi per un po'.

Non è detto che un prodotto industriale, per fare flop, debba avere seri problemi, o difetti che ne inficiano davvero la godibilità.
Può accadere di rimetterci perché è un prodotto di nicchia, e la nicchia è piena. o perché la nicchia, come nel caso delle reflex digitali con sensore circa 24x36, la nicchia è talmente piccola che al massimo pochi prodotto in competizione tendono a saturarla, e per un prodotto non già "consolidato nell'immagine mentale del cliente" non c'è abbastanza spazio.
E' un problema di numeri minimi prodotti... ed effettivamente venduti.
Leica produce macchine squisitissime, posizionate in una nicchia di mercato il cui prezzo viene tenuto innaturalmente alto, perchè a parte il valore intrinseco del bene e la sua nota qualità costruttiva e raffinatezza di esecuzione, il target acquista spessissimo (non parlo dei mod o di qualche utente di questo forum, non rivoltatevi subito) anche godendosi la percezione di potersi permettere qualcosa di "non per tutti".
Io son felice perché non solo "io si che posso", ma anche perché "tu no che non potresti", il che accentua la mia sensazione di benessere e munificenza relativa.
E' un concetto molto volgare, lo so, profondamente volgare, perché ricerca sottilmente un contrasto sociale che in teoria ognuno di noi dovrebbe desiderare attenuarsi in direzione di una felice fruizione più generalizzata possibile dei beni che possono offrire una gratificazione individuale dell'io (come una macchina fotografica), ma è drammaticamente vero.

Una mia amica docente di marketing in più di una Università, mi dice che il meccanismo di determinazione del prezzo di vendita è complessissimo, e tiene conto di tanti di quei fattori psicologici che nemmeno ce lo sogniamo. Se tu abbassi il prezzo di un prodotto molto al di sotto di quello che si aspetta il "suo" target, puoi anche veder calare le vendite invece che crescere, una cosa pazzesca per un bruto come me, ma verificata ogni giorno.

Sony IMHO ha scontato non solo il margine di vendita troppo esiguo delle A900 e A850 (che comunque a quel prezzo necessitavano di grossi volumi per non rimetterci), ma anche il fatto che il brand Sony NON ha radici abbastanza fotografiche da generare appeal nel consumatore non-supertecnico.

Voi siete tutti "animali da forum" di fotografia, e son certo che se un domani uscisse una splendida linea di reflex digitali o analogiche marcate Indesit, magari che si possono scegliere con le quattro baionette proprietarie più diffuse (canon, Nikon, Pentax e Sony) la prendereste subito in considerazione sulla base del prezzo comparato alle caratteristiche, prestazioni e qualità, ma la media della gente le lascerebbe sugli scaffali associando al brand solo lavatrici e frigoriferi.

Sony sa di televisori, di Trinitron, di walkman, di impianti stereo, radioregistratori "buoni", negli ultimi lustri anche di notebook, ma non di foto (al pro che è target delle DSLR FF) malgrado la pletora di ottime compatte che ha diffuso a relativamente buon prezzo. Non è poco.

Inviato: 29/4/2012 9:08
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
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Re: Pentax 645D, stavolta sul serio
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Tornando un po' on-topic, mi chiedo come andranno le cose per la 645D ora che le 24x36 hanno iniziato a menare colpi pesanti (v. la Nikon D800E).

Una delle cose che mi preoccupano, per l'avvenire di questo modello, è la mancanza del live view, dovuta alla scelta del sensore CCD (che peraltro ha tanti pregi).

Immaginando che Pentax, per mantenere le distanze dalle 24x36, presenti una 645 D II con maggiore risoluzione, si pone il problema della messa a fuoco. Che deve essere molto precisa per sfruttare sensori ad alte risoluzioni.

Io ho una 645 e la messa a fuoco (manuale) è ragionevolmente precisa, ma non chirurgica: peraltro non c'è modo di regolare la corrispondenza vetrino/pellicola per renderla più precisa.
E anche immaginando che su una futura D II sia possibile una calibrazione della messa a fuoco, niente sostituisce il live view per precisione, compensazione del focus shift, compensazione della curvatura di campo.

Spero che i produttori di MF digitali, e Pentax in particolare visto che anch'io sono affezionato a questo marchio, prendano in seria considerazione quest'aspetto.

Fer

Inviato: 29/4/2012 13:20
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Re: Pentax 645D, stavolta sul serio

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Non dovrebbe avere anche la 645 a pellicola la possibilità della regolazione finissima dell'inclinazione dello specchio, agendo sui punti di appoggio del medesimo quando è abbassato?

...in ogni caso, l'ergonomia e le modalità di utilizzo di una MF son diverse da una 35 mm, chi la sceglie non raffronta IMHO semplicemente i parametri di dimensione del file. Che presto o tardi si dovrà assistere all'arrivo di un nuovo modello, dipende IMHO dal fatto che quando un sensore esce di produzione, esce di produzione.

Magari il sostituto potrebbe guadagnare qualche altro mm di lato, non me ne stupirei troppo - ma non conosco il cerchio di copertura del costoso 25 mm. Ma non penso che già che avevano la base 645 possano aver deciso per un downsizing del mirabox, perciò... per me ha ampio margine di miglioramento.

Inviato: 30/4/2012 3:08
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Re: Pentax 645D, stavolta sul serio
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VRicciardi ha scritto:
Non dovrebbe avere anche la 645 a pellicola la possibilità della regolazione finissima dell'inclinazione dello specchio, agendo sui punti di appoggio del medesimo quando è abbassato?


Purtroppo non è una regolazione sufficiente.

Agendo sull'inclinazione dello specchio, modifichi il rapporto tra il percorso ottico lente-vetrino e quello lente-elemento sensibile; invece agendo sull'altezza del vetrino modifichi la lunghezza assoluta del percorso ottico lente-vetrino e quindi sfasi i due percorsi di una quantità fissa costante.

In altri termini: agendo sull'inclinazione dello specchio puoi (a costo di fatiche immani o attrezzature molto specifiche) correggere uno sfasamento di messa a fuoco che varia in modo non proporzionale con la distanza del soggetto; agendo sull'altezza del vetrino invece puoi (sempre con grande dispendio di tempo o attrezzature specifiche) correggere uno sfasamento di messa a fuoco costante a tutte le distanze del soggetto (es: sempre backfocus o sempre frontfocus, sempre proporzionale alla distanza di messa a fuoco).

Servono quindi tutte e due le regolazioni.

E' un aspetto che non viene mai preso in considerazione, ma è purtroppo decisamente critico quando si ha bisogno di una risoluzione reale molto elevata.

Poche cose uccidono il potere risolvente come un errore di messa a fuoco, e non c'è cavalletto che tenga.

Fer

Inviato: 30/4/2012 10:34
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Re: Pentax 645D, stavolta sul serio

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A rigore, dato che il punto di cerniera è fisso, non si dovrebbe mai variare l'inclinazione dello specchio per ritoccare il fuoco esatto visivo, ma solo per ottenere i fatidici 45°; però speravo che il tuo difetto fosse sufficientemente piccolo da poter beneficiare di una minima correzione, proprio "per rifinire il pelo".

Si potrebbe modificare il percorso anche spessorando con opportuni sottilissimi rasamenti l'attacco della baionetta.... ma non cambierebbe nulla, per te, dovendosi concettualmente agire proprio sull'estremo opposto.

L'errore, se c'è, rimarrebbe esattamente costante. Al massimo potresti rendere più precisa la corrispondenza sulla pellicola fra fuoco all'infinito e posizione infinito "a battuta" delle ottiche non supertele.

Ma lavori spesso ad aperture tali da accorgerti di difetti di fuoco?

Inviato: 1/5/2012 9:19
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Re: Pentax 645D, stavolta sul serio
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Sì, lavoro praticamente sempre a tutta apertura.
Per avere un'idea puoi dare un'occhiatina alla mia gallery su pbase, anche se non molto aggiornata:
www.pbase.com/fer_1

Ora sto usando soprattutto la RB67, che sono riuscito a calibrare in modo soddisfacente perché ha un sistema di taratura del vetrino molto ben fatto (4 vitine micrometriche).
In compenso difetta in planeità della pellicola (e sì che ho fatto prove specifiche con 3 diversi dorsi).

La 645D mi seduce soprattutto per motivi affettivi, perché con la 645 ho fatto quasi tutte le foto del mio amato viaggio in Islanda (queste invece non sono a tutta apertura, lo scopo era diverso)

http://www.pbase.com/fer_1/iceland_2003&page=all

ma non credo farà mai parte della mia attrezzatura. Troppo costosa, e in più scatto sempre meno in digitale.

Fer

Inviato: 1/5/2012 12:27
Tessera C.F.A.O. n°14
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Re: Pentax 645D, stavolta sul serio

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10/1/2010 10:42
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Non ho potuto fare a meno di andare a vedere subitissimo quelle dell'Islanda, viaggio anche per me mitico (1982: Una KX, una Sp1000m, ottiche da 24-35-85-135-200 più un 55/1,8K).

Avrei tanto piacere, prima o poi, di farti vedere i miei Kodachrome, quel viaggio per me è stato un po' il simbolo di una fase sognante ed "eroica" della vita.

Problemi di planeità su un 6x7, ahimé, non son rari.
Solo la C330 Professional F di Mamiya - ma 6x6 - rammento paresse esserne esente (un fatto anche di percorso "dritto" della pellicola, immagino). Hai provato a vedere se facendo prove nelle due condizioni estreme - ossia avanzi il fotogramma un istante prima di scattare, senza dargli tempo di "assestarsi", o caso opposto ricarichi subito e scatti con la pellicola assestata - cambia apparentemente qualcosa?

Inviato: 1/5/2012 12:47
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