Dopo diversi anni di lettura silente del vostro forum ho finalmente deciso di iniziare la stampa in camera oscura, mi sono a lungo documentato sia attraverso il forum, sia tramite i manuali di camera oscura di Feininger e di Walter Torquati.

Attualmente uso un ingranditore Rolleimat, con obiettivo Leitz Focotar 50/3.5, sviluppo Ilford PQ universal arresto tetenal e fissaggio Ilford rapid fixer (valuterà in futuro altri prodotti).

I primi risultati su carta politenata multigrade Ilford sono stati entusiasmanti, quindi mi sono procurato la carta baritata Ilford Multigrade FB IV, una smaltatrice usata con lamine perfettamente lucide ed una lavatrice usata.

Utilizzando tempi di sviluppo di 2 minuti, 30 secondi di arresto, 10 minuti di fissaggio, ed un'ora di lavaggio, non riesco mai, dopo la smaltatura, ad ottenere stampe perfettamente planari.
Non ho usato ipoeliminatore.

Appena escono dalla smaltatrice sono perfette, ma il giorno dopo si accartocciano, non molto, ma quel tanto da renderle decisamente brutte.

C'è qualche esperto che gentilmente puà indicarmi che strada seguire per ottenere baritate perfettamente planari?

Grazie a tutti per la vostra pazienza.

Si tratta di un vecchio problema su cui esistono diverse scuole di pensiero.

Io usavo asciugarle a freddo, in ambiente non secco (no termosifoni) con delle reti su telai di legno, a maglia abbastanza larga da consentire il transito dell'aria. Poi le tenevo a lungo (anche diversi giorni)sotto pressione con un apposito torchietto che mi ero fatto fare da un falegname (del tipo usato dai rilegatori di libri).

Fabio

prima le faccio (facevo, non uso più baritata) asciugare, poi carta assorbente di qua e di là , un bel paio di pesantissimi tomi di una qualche enciclopedia.. 5 ave marie e 4 pater noster.

Ciao,
io le lascio raffreddare nella smaltatrice e sono perfette.
saluti
valgian

la carta baritata "lucida" ha lo strato superiore morbido, per adattarsi, nell'asciugatura a caldo, al cilindro o alla piastra della smaltatrice, restituendone la trama o la lucentezza. Cià significa che avviene quella che chiamo impropriamente "cristallizzazione". se provi a piegare una carta smaltata, infatti, si crepa.
Il problema che riscontri è il fatto che hai due diverse stabilità  dimensionali: una della carta, ed una della superficie che è composta da emulsione e strato protettivo.
Quando dai una bella scaldata hai una contrazione dello strato superiore ed un dilatamento della carta. Se poi non elimini l'acqua in eccesso sul retro della foto, ottieni una ulteriore dilatazione a causa dell'eccesso vapore di generato.
Escono perfette perchè escono perfettamente asciutte, ma è sufficiente l'umidità  dell'aria per spingere la carta a variare dimensione, riaprendo i micropori chiusi con il calore.
Il problema non è facilmente risolvibile con le smaltatrici piane a telaio perché un primo passo verso la planeità  è dato dall'abbassamento della temperatura di essiccazione, e queste, generalmente, non dispongono di termostato regolabile.
Puoi quindi provare a:
raclettare l'acqua in eccesso sul dorso dopo aver posizionato la foto sulla piastra;
abbassare la temperatura se consentito;
usare un prodotto come l'ornano "Spiano", che aiuta un po'.

Con l'abbassamento della temperatura dai il tempo all'emulsione di adattarsi un po' di più alla dilatazione della carta.
Eventualmente, infilale sotto una pressa (anche di libri, ma pesanti)non appena escono dalla smaltatrice, ancora bollenti e, quindi, con un po' più di elasticità  nella superficie.

I paternoster e le avemarie lasciale per le tue eventuali frequentazioni domenicali.

Grazie per le indicazioni, farà delle prove accurate.

In effetti adesso, mettendole sotto pressione appena uscite, rimangono decisamente più planari.
Per la raclettatura dell'acqua sul dorso uso un rullo di gomma per arti grafiche; conviene anche asciugare con carta assorbente?

Ho letto anche che qualcuno usa un bagno a base di acqua e glicerina prima di smaltare per rendere la smaltatura ancora più brillante.

E' vero oppure appartiene alle leggende metropolitane?

Un'ulteriore richiesta.

Per il montaggio su passepartout che prodotti conviene usare? Colle spray? Nastri biadesivi acid-free, e presso quale fornitore si possono trovare?

Attualmente compro i passepartout da fotomatica.

Scusate le mille domande, probabilmente hanno già  risposte nel forum, ma devo allestire una piccola mostra sui miei lavori al Cimitero Staglieno che si terrà  a Bologna a fine marzo e sono un po' in fibrillazione

la baritata necessita di essere incollata su tutta la sua superficie perchè se no con l'umidità  ti si accartoccia e crea delle spiacevolissime onde...

per cui i prodotti sono tre:
1- colla spray: la più semplice da applicare ma la meno efficiente... io la uso solo con le stampe spianate nella pressa a caldo e funziona egregiamente, con quelle spianate a freddo invece no...
2- fogli bioadesivi a freddo: super efficienti ma difficili da stendere... ho visto dei 50x60 reggere una mostra all'aperto senza scomporsi minimamente
3- fogli bioadesivi a caldo: il top, ma serve una pressa a caldo (no smaltatrice... proprio una pressa) per farli funzionare al meglio. altrimenti si puà provare con un ferro da stiro, ma sono dolori

ciao
daniele

Ah dimenticavo, con le carte baritate lucide oggi sul mercato poichè la gelatina non è più di origine animale la temperatura della smaltatrice non deve superare i 90°.
Ciao.
Valgian