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Stampa Split: esperienze?
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13/5/2004 17:25
Da lombardia
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Ho trovato questo articolo sulla stampa col metodo split.

Vorrei sapere se qualcuno lo usa e cosa ne pensa.


Inviato: 16/5/2008 9:14
Tessera C.F.A.O n. 3

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Re: Stampa Split: esperienze?
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io posso dirti che la uso solo quando necessario...
nel senso che su negativi correttamente esposti e con tutte le zone al posto giusto uso solo il filtro corretto, mentre quando ho negativi particolarmente difficili che richiedono, oltre che mascherature e bruciature, anche quantità  di contrasto differente nelle diverse zone allora uso la stampa split.
in questo caso procedo con tanti piccoli provini per ogni parte della stampa andando a capire ogni parte di che contrasto e di che esposizione necessita, poi faccio i conti e do la prima esposizione split a tutto il fotogramma che sistema le aree che necessitano minor esposizione, poi inizio con le brciature anche qui usando il filtro 0 o il 5 o una compinazione dei due per i secondi necessari a portare contemporaneamente ogni zona al giusto contrasto e alla giusta esposzione...
devo dire che quando si riesce a fare tutto dà  grande soddisfazione e si ottengono risultati impensambili, ma è veramente lungo e complesso, soprattutto fare i conti in modo che tutto combaci a perfezione.
comunque avevo sempre usato la tecnina del contrasto zonale quando mascheravo su carte multigrade, ma non usando la tecnica split era molto più difficile alzare e abbasare il contrasto, dopo che ho letto l'articolo che hai citato ho potuto migliorare i risultati, ma parlo sempre di negativi particolarmente ostici... certo avendo una testa colore sarebbe tutto più semplice

ciao
daniele

Inviato: 16/5/2008 9:39
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Re: Stampa Split: esperienze?

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Questa èuna stampa che io chiamo a contrasto zonale, il termine split lo apprendo adesso. Non è delle migliori. dovresti vedere l'originale 50x60.

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La uso ogni volta che ho contrasti eccessivi tra zona e zona e, visto il tipo di foto che faccio, ciò significa molto spesso.

L'unica cosa richiesta è un ingranditore massiccio e stabile, altrimenti si muove durante il cambio di filtratura.

Inizia sdempre dal contrasto alto, ovvero dallìimpressione dei neri, e non eccedere con i filtri troppo bassi, con il rischio di sturare in materia sgradevole i bianchi.

Inviato: 16/5/2008 11:18
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Re: Stampa Split: esperienze?
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13/5/2004 17:25
Da lombardia
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Mah... ho l'impressione che stiamo parlando di cose un pò diverse.

La stampa zonale, cioè zone del negativo esposte su carte multigrade con filtrature differenti, è una tecnica ben nota e credo abbastanza largamente usata, perchè è una delle caratteristiche di queste carte più interessanti ed utili da sfruttare.

Ma credo che il concetto di stampa split nasca da considerazioni differenti.

Se ho capito bene il discorso ( spero di aver capito bene, altrimenti scusate tanto! ), il nocciolo della questione è che, se si espone la carta multigrade ad una certa gradazione, si "tagliano" fette più o meno ampie di gamme di grigi (un pò come un suono od una qualsiasi onda elettromagnetica viene tagliata dall'applicazione di filtri passa bassi o passa alti). Si tratta quindi di esporre la carta, sempre e comunque e SU TUTTA LA SUPERFICIE (non quindi a zone), con i due filtri estremi, lo 0 ed il 5, sia pure in proporzioni di tempo variabili da caso a caso in funzione dei vari negativi, in modo da tirare fuori tutte le potenzialità  di gamma della carta stessa.

Esistono poi sistemi che analizzano il negativo e fanno questa operazione in modo ottimale ed automaticamente. In particolare il Sistema Splitgrade Heiland. Oppure si deve procedere manualmente, cercando di azzeccare la giusta proporzione tra filtratura 0 e filtratura 5, il che mi sembra necessitare di molta esperienza, buon colpo d'occhio e forse anche parecchia fortuna. Proprio su questo punto desideravo avere opinioni.

Inviato: 16/5/2008 12:58
Tessera C.F.A.O n. 3

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Re: Stampa Split: esperienze?
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E' una tecnica di stampa per le sole carte a contrasto variabile (MG) che consente di controllare al meglio la trasmissione della gamma di contrasto del negativo alla carta. Come noto la carta MG ha uno strato sensibile alla luce blu ed un altro sensibile alla luce verde (e minimamente anche alla luce blu). Solitamente la stampa si effettua con una sola esposizione mediante un filtro di colore variabile: giallo per il grado 0 e magenta per il grado 5 e fra questi due estremi i filtri per i gradi intermedi hanno un colore risultante dalla combinazione dei due colori predetti in proporzioni variabili. Il filtro giallo ferma la trasmissione del blu e quindi impressiona lo strato sensibile al verde, il filtro magenta ferma le radiazioni verdi e quindi agisce soprattutto sullo stato sensibile al blu. Esponendo ad esempio, una volta sola, un negativo normale col filtro 2 si impressionano contemporaneamente, in misura più o meno uguale, i suddetti due strati e si ottiene teoricamente la stampa normale con tutta la gamma dei toni.
Nella mia esperienza, e da quanto sentito anche in quella di molti fotografi, la situazione ideale in cui il negativo è stampato senza alterazione alcuna della sua gamma di contrasto si verifica molto raramente. Il più delle volte questa gamma è modificata a fini espressivi mediante mascherature e bruciature e vari altri interventi.
Un metodo che trovo spesso efficace e che in qualche caso risulta anche essere l'unico in grado di farmi ottenere il risultato che ho in mente, è proprio lo split.
Esso prevede due esposizioni separate, una col filtro 0 e l'altra col filtro 5 (o le equivalenti posizioni negli ingranditori coi filtri dicroici od a luce fredda), con le quali si fissano, rispettivamente, i toni alti e quelli bassi.
Le due esposizioni consentono di controllare al meglio il contrasto della stampa finale, perchè adottando due tempi diversi è possibile dosare con maggiore precisione l'energia luminosa che va ad impressionare selettivamente i due strati menzionati per creare le densità  desiderate nelle ombre e nelle luci.
Un vantaggio secondario, ma non meno importante, è un minor ricorso alle bruciature e mascherature in generale e, soprattutto, la maggiore efficacia delle mascherature nell'esposizione col filtro 5 e la minore visibilità  di sconfinamenti delle bruciature nelle aree periferiche se fatte col filtro 0. Se il soggetto contiene una trama fitta di dettagli nelle alte luci conviene fare delle bruciature anche col filtro 5.
Il metodo è ovviamente più laborioso dell'esposizione unica, ma quando è necessario si fa tutto il possibile per ottenere l'effetto desiderato.
Si puà fare prima l'esposizione per le ombre o quella per le alte luci, personalmente preferisco partire da queste ultime per avere ombre più pulite. Stabilito mediante provini il tempo di esposizione (solitamente non breve) per una giusta densità  delle alte luci, si impressiona, sempre col filtro 0, un nuovo foglio di carta per quel tempo e lo si lascia nel marginatore. Si passa al filtro 5 per trovare con esposizioni successive il tempo (solitamente brevissimo) necessario per la corretta resa delle ombre.
Si espone poi un nuovo foglio di carta per la stampa finale coi due filtri e rispettivi tempi così determinati. Possono essere necessarie bruciature o mascherature per perfezionare il risultato.
Questo in sintesi e semplificando è lo split-printing.
Maggiori dettagli si possono trovare ad esempio nei libri:
1. R. Lambrecht, C. Woodhouse - Way beyond monochrome
2. S. Anchell - The variable contrast printing manual
3. S. Mulligan - Black & White photography, a practical guide.
A disposizione comunque per eventuali approfondimenti,
Giuseppe

Inviato: 17/5/2008 16:15
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Re: Stampa Split: esperienze?

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Pegasus ho visto le tue foto sul sito, sono rimasto senza parole: Bellissime!!! Puori fornire i dati tecnici (pellicole, rilevatori, metodologie di sviluppo)?

Inviato: 18/5/2008 0:47
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Re: Stampa Split: esperienze?
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Grazie Giuseppe/Pegasus per le indicazioni, molto utili. Tutto sommato avevo inteso correttamente il concetto di fondo, ma non sapevo bene come la cosa funzionasse in pratica.
Le tue esperienza mi saranno utilissime.

I complimenti alle tue foto, sono semplicemente doverosi.





Inviato: 18/5/2008 12:09
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Re: Stampa Split: esperienze?
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Esiste una tabella per calcolare i tempi delle due esposizioni.
Se ti interessa ne ho una copia a casa oppure chiedi a Mr Bielser di PFG Milano.
Ho stampato a più riprese in questo modo, eccellenti risultati; i tempi vanno comunque sempre verificati con una buona dose di pratica.
er

Inviato: 18/5/2008 17:33
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Re: Stampa Split: esperienze?
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anch'io mi riferivo proprio alla stampa split e anch'io ho la tabella presa a pfg
per quanto mi riguarda trovo che la maggiore comodità  della stampa split sia proprio nelle mascherature e bruciature che, se fatte con un filtro o con l'altro o con un mix dei due permettono di estire perfettamente il contrasto zonale in un'immagine
ci vuole pazienza per i conti, ma si ottengono ottimi risultati.

ciao
daniele

Inviato: 18/5/2008 18:18
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Re: Stampa Split: esperienze?

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puoi mandarmi la tabella? vorrei provare anche io.

Inviato: 18/5/2008 18:50
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Re: Stampa Split: esperienze?
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Nel post precedente sono stato un po' sintetico. Vorrei ora esporre più dettagliatamente la mia procedura che è diversa, ed a mio parer più semplice e per così dire più simile alla normale procedura di stampa, di quella indicata da PFG che richiede, se capisco bene, di partire dalla scelta di una gradazione di partenza. La mia procedura è basata sui testi che ho citato ed altre fonti che non ho citato.

Dopo aver regolato l'inquadratura e la messa a fuoco, inizio col filtro 0 (dico così per semplicità  di discorso, in realtà  il mio ingranditore è a luce fredda con comandi separati "soft" e "hard" rispettivamente per le alte luci e le ombre, quindi in questa fase accendo la luce soft e spengo la hard) ed espongo un certo numero di strisce di carta solo su una parte dell'immagine, quella che contiene la tonalità  più chiara cui voglio dare un minimo di densità . Espongo la prima striscia una sola volta ed espongo analogamente le strisce successive con tempi crescenti in progressione geometrica pari a circa 1/4 di diaframma, ad esempio (in secondi) 8, 9.5, 11.3, 13.4, 16 ...ove il tempo raddoppia ogni 4 esposizioni ( si chiama "f stop printing", è un metodo ben descritto sul sito http://www.rhdesigns.co.uk sotto la rubrica Technical Support, che permette di avere esposizioni intervallate con densità  ad incremento costante, cosa che facilita l'apprezzamento della probabile densità  successiva all'ultima ottenuta).
Sviluppo e scelgo la prima striscia in cui le alte luci hanno una densità  definita in modo convincente. Uso ancora il filtro 0 ed il tempo annotato su detta striscia ed espongo un mezzo foglio, od anche uno intero se necessario, in modo da comprendere sia la zona chiara già  determinata e le ombre.

Cambio il filtro da 0 a 5 (spengo la luce soft ed accendo la hard) senza ovviamente spostare la carta e con l'aiuto di due cartoni neri espongo su di essa strisce contigue in modo crescente sempre in progressione geometrica. Sviluppo il foglio e trovo così il tempo per la seconda esposizione col filtro 5 individuando il segmento di ombre con la densità  che desidero.

A questo punto preparo la stampa finale esponendo in successione col filtro 0 e 5 coi due tempi determinati come sopra. Sviluppo e se necessario ripeto il procedimento introducendo bruciature (col filtro 0) o mascherature (col filtro 5) fino al risultato che cerco.

Inviato: 18/5/2008 18:58
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Re: Stampa Split: esperienze?
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Grazie per i commenti positivi alle mie foto che anch'io posso fare almeno a Luciano. Di Gino non ho visto immagini.
Qui però rischiamo di andare OT. Cerco allora di soddisafre la domanda di Gino con una risposta breve.
Secondo me i materiali e le metodologie sono subordinati ai soggetti che si fotografano. Conta di più fotografare ciò che si "sente" e cercare di esprimerlo provando, riprovando e riprovando ancora. Scattare molte foto e selezionare severamente, scartare senza rimorsi. Si dice che un bel sacco di rifiuti sia il miglior strumento per imparare in fotografia. Quanto ai materiali io ho colpevolmente usato un po' di tutto, ciò che è importante infatti è imparare a conoscerne le caratteristiche e per questo sarebbe meglio concentrarsi su pochi materiali. Comunque le mie preferenze vanno al formato 4x5, alle pellicole FP4, EFKE100, TMAX400 (per la loro favorevole reazione in condizioni di assenza di reciprocità ), agli sviluppi PMK, RHS, HC110, D23 o D76 divisi. Fondamentale per me è l'applicazione del Sistema Zonale onde ottenere una ampia gamma di toni stampabile.
Il mio manuale di riferimento è: Bruce Barnbaum - The Art of Photography - An approach to personal expression.

Inviato: 18/5/2008 19:14
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Re: Stampa Split: esperienze?
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io invece ho il procedimento inverso

come prima cosa mi occupo delle ombre. prima di tutto guardo il negativo e valuto che filtro dovrebbe essere corretto... tendenzialmente
come seconda cosa trovo il punto i cui ho nero pieno e ombre scure ma leggibili e espongo una strisci di prova col procedimento che segue: tutta la strisci coperta tranne un pezzetto espongo 12 secondi (combinazione tra x secondi con filtro 0 e x con filtro 5 in base alla filtratura che voglio) poi scopro un pezzetto ed espongo 6 secondi poi scopro un altro pezzo ed espongo 3 poi ultimo pezzo altri tre secondi. ottengo così una serie di tacche con le seguenti esposizioni: 3s, 6(3+3), 12(6+3+3), 24(12+6+3+3). tra un pezzo e l'altro c'è la variazione di uno stop. scelgo il tempo che mi da il valore migliore nelle ombre e vado a federe le luci.
per le luci espongo una striscia con stessa filtratura delle ombre e il tempo che ho trovato. se il neg è corretto e la filtratura scelta si ottiene subito la densità  giusta, se no si deve fare una valutazione: bruciare/mascherare le luci o diminuire/aumentare la filtratura? la scelta dipende dal negativo...
tendenzialmente stampo un foglio intero con la filtratura scelta (sempre composizione di filtro 0 e 5) e il tempo per le ombre. con la foto intera è più facile capire se c'è un problema di compressione/espansione generale della scala tonale o se è un problema locale da affrontare con mascherature e bruciature.
segue la fase di pensiero... e iniziano i calcoli: io di solito disegno brutalmente a pennarello sulla prima stampa individuando le aree da scurire e/o contrastare di più fa poi faccio dei provini. metto il pezzetto di carta nell'area interessata e dà l'esposizione base mettiamo 5s con filtro 0 e 10 con filtro 5. l'area voglio che sia più scura ma con meno contrasto e allora vada a dare x secondi solo con il filtro 0 fino a portarla al contrasto e scuritura che voglio.
una volta individuati tutti i tempi di mascheratura e filtratura procedo all'esposizione:
1- espongo tutto per il tempo corretto ad ottenere i valori giusti nell'area che necessita minore esposizione (dipende dal negativo... se con il tempo individuato per le ombre scopro che un'area necessita di una mascheratura, l'area con tempo di esposizione minore diviene quella con il tempo di riferimento)
2- espongo tutta l'immagine tranne la parte già  esposta correttamente (che maschero) per il tempo x e con il filtro y fino ad ottenere il contrasto e il tono giusto
3- maschero le ulteriori aree andate a posto ed espongo ulteriormente le aree ancora da bruciare ancora una volta con il filtro x per arrivare al contrasto k ricordandosi che le tali aree hanno già  avuto x secondi con filtro 0 e y secondi con filtro 5 allora se brucio per t secondo con filtro 0 o 5 quelle aree arriveranno ad essere esposte con filtratura w... ecc...
4- ca...zo se ho ancora da fare mascherature vuol dire che era meglio che andavo a rifare la foto perchè il negativo fa cac...re... prendo il foglio e lo metto nelle bacinelle
5- la stampa è venuta uno schifo ripetere tutto da capo cambiando il valori t, x, y, k, f, ecc...

è più semplice di quello che sembra
magari ora vado in camera oscura così recupero la tabella dei tempi e la metto online e magari ritrovo anche lo schema di esposizione di una stampa a caso che così il procedimento diviene più chiaro...

ciao
dani

Inviato: 18/5/2008 19:43
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Re: Stampa Split: esperienze?

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Grazie ad entrambi. Dopo anni di inattività  mi è ritornata prepotente la voglia difotografare. In passato ha fatto anche alcune mostre, una ad Ischia dove vivo, con discreto successo. Poi ho abbandonato tutto ed ora ho ripreso. cercherà di risalire la china e di mettere a frutto i vostri consiglio. mi devo atrezzare per postare alcune mie immagini, mi interessano i vostri giudizi. grazie. saluti, gino

Inviato: 18/5/2008 19:56
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Re: Stampa Split: esperienze?
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gino1 ha scritto:
puoi mandarmi la tabella? vorrei provare anche io.


ciao
mi sono accorto che la tabella è presente nel pdf linlato nel primo intervento. puoi scaricarla da lì.
ciao
daniele

Inviato: 18/5/2008 20:27
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Re: Stampa Split: esperienze?
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danipen ha scritto:
è più semplice di quello che sembra
magari ora vado in camera oscura così recupero la tabella dei tempi e la metto online e magari ritrovo anche lo schema di esposizione di una stampa a caso che così il procedimento diviene più chiaro...

ciao
dani


Ciao Dani

Forse è meglio che metti qualche esempio: sicuramente è un mio limite, ma non mi e del tutto chiaro il tuo modo di procedere, che è sicuramente molto interessante.

Ho visto le tue foto (fabbrica/raffineria).
Dai peli che vedo sembra che ci fai dormire il gatto sopra.
Perchè molte pendono a sinistra?

E' una tua scelta?

Ciao
Ferruccio


Inviato: 19/5/2008 12:08
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Re: Stampa Split: esperienze?
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quelle foto sono della brutali scansioni di un provino a contatto sul quale aveva dormito il gatto
le avevo caricate perchè dovevo farle vedere in fretta, poi non mi sono mai messo a cambiarle con le scansioni delle stampe finali... che ci vuoi fare sono super pigro

ecco l'esempio
per la foto che segue ho trovato il tempo per le aree più scure ma ancora leggibili: angolo alto dx e edera a sx

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1) quindi ho dato l'esposizione di base:
36s divisi in 18s filtro 5 e 18 secondi filtro 0
in questo modo tutta la foto ha ottentuto un'esposizione con un filtro equilalente al 2,5

2) sono andato a scurire di uno stop e mezzo l'ango alto sx (il cielo) la pista ciclabile e la zona di alberi dopo i murales. oltre a scurire ho anche voluto abbassare il contrasto quindi la mascheratura l'ho fatta coome segue:
10,8s filtro 5 e 55,2 secondi filtro 0. in questo modo l'esposizione totale è stata:
filtro 5 18+10,8= 28,8
filtro 0 18+55,2= 73,2
il rapporto tra i due filtri e +/-3 equivalente ad una filtratura 1,5 e il tempo totale è 102s equivalente a uno stop e mezzo più della posa iniziale

3) ho bruciato l'acqua del naviglio per 1,2s filtro 5 e 10,8s filtro 0 ottenendo un aumento di densità  di 0,3 stop e una filtratura equivlaente ad un filtro 2 (il rapporto tra filtro 0 e filtro 5 è 1,5)

in questo modo ho ottenuto una stampa che present un contrasto maggiore nelle ombre scure, un contrasto un filo minore nei toni medi e sono riuscito ad abbassare le alte luci che era praticamente brucia usando un contrasto ancora minore. ad esempio il bordo di pietra su cui poggia la ringhiera era praticamente nero sul negativo e stampato con filtratura 2,5 risultava ancora pelato nonostante mascherature varie.

spero che così sia più chiaro.

ciao
daniele

Inviato: 19/5/2008 12:37
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Re: Stampa Split: esperienze?
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Ciao Daniele,

A me sembra che il metodo che adotti sia un po' fuorviante ed i vari calcoli che fai non abbiano alcuna utilità .

Nella stampa split il riferimento alle gradazioni perde ogni significato. Voglio dire non serve stabilire se ho stampato con una gradazione particolare, ad esempio 3,25. Non è questo l'obiettivo; ciò che importa è valutare l'immagine che ottengo in base alla sua efficacia espressiva.
La stessa circostanza si verifica quando si stampa con una testa a colori od a luce fredda, perchè qui si possono combinare in modo continuo la filtratura gialla (o soft) e quella magenta (o hard) e si ottiene quindi una infinità  di gradazioni.

Se ne hai voglia prova ad applicare il metodo che ho esposto, puoi benissimo cominciare dal filtro 5, cioè dalle ombre. Steve Mulligan ad esempio parte sempre dalle ombre. Potresti così fare un confronto col risultato del tuo metodo.
Secondo me potresti aver bisogno solo di una leggera mascheratura di pochissimi secondi per il muro coperto dall'edera e nell'angolo in alto a destra durante l'esposizione principale col filtro 5, mentre le alte luci dovrebbero essere già  ben difinite con la sola esposizione di base del filtro 0.

Ciao,
Giuseppe

Inviato: 19/5/2008 14:11
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Re: Stampa Split: esperienze?
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Citazione:

Pegasus ha scritto:
A me sembra che il metodo che adotti sia un po' fuorviante ed i vari calcoli che fai non abbiano alcuna utilità .

Nella stampa split il riferimento alle gradazioni perde ogni significato. Voglio dire non serve stabilire se ho stampato con una gradazione particolare, ad esempio 3,25. Non è questo l'obiettivo; ciò che importa è valutare l'immagine che ottengo in base alla sua efficacia espressiva.
La stessa circostanza si verifica quando si stampa con una testa a colori od a luce fredda, perchè qui si possono combinare in modo continuo la filtratura gialla (o soft) e quella magenta (o hard) e si ottiene quindi una infinità  di gradazioni.


sono daccordo con te. il riferimento alle gradazioni "equivalenti" è solo comodo come confronto se si è abituati a stampare normalmente coi filtri multigrade. io quello che ho notato è che usando la stampa split è particolarmente comodo se si ha bisogno di contrasto zonale differenziato perchè bruciare con il filtro 5 o 0 per diverse unità  di tempo andando a sommare questo all'esposizione precedente da un risultato abbastanza prevedibile cosa che non ho mai ottenuto in egual misura unado i filtri i modo convenzionale.

Citazione:

Se ne hai voglia prova ad applicare il metodo che ho esposto, puoi benissimo cominciare dal filtro 5, cioè dalle ombre. Steve Mulligan ad esempio parte sempre dalle ombre. Potresti così fare un confronto col risultato del tuo metodo.
Secondo me potresti aver bisogno solo di una leggera mascheratura di pochissimi secondi per il muro coperto dall'edera e nell'angolo in alto a destra durante l'esposizione principale col filtro 5, mentre le alte luci dovrebbero essere già  ben difinite con la sola esposizione di base del filtro 0.


in pratica tu mi stai suggerendo che usando la stampa split come fai tu diviene quasi inutile mascherare e bruciare? se così fosse sarei ben felice, ma dubio che ciò si avveri con negativi particolarmente cattivi.
per la foto in esempio il tempo di di esposizione con il filtro 0 per ottenere alteluci leggibili portava tutto il resto della foto ad un grigio indistinto e non c'era esposizione con il filtro 5 per tenesse, dato che tutto era già  troppo scuro. questo perchè il negativo era veramente brutto. quello che ho fatto io non è stato altro che trovare il contrasto e l'esposizione giusta per le ombre e poi andare a sistemare il resto della scala tonale adattando contrasto e esposizione di conseguenza.
magari il mio procedimento non è la corretta stampa split ma mi ha permesso di recuperare una foto che non ero stato in grado di stampare soddisfacentemente usando i filtri in modo convenzionale.

farà una prova con la procedura che indichi tu, ma non mi è chiarissima. vediamo se ho capito:
primo provino esposizione per le luci: filtro zero, trovo il tempo giusto
secondo provino esposizione per le ombre: filtro 0 espongo il tempo trovato perima per le luci, filtro 5 espongo vari pezzi per trovare il tempo per le ombre.
stampa di prova: esposno il tempo x le luci con filtro 0, espongo il tempo x le ombre con filtro 5 e tutto dovrebbe essere al suo posto.
nel caso ci fossero aree che necessitano di mascheratura o bruciature come mi comporto? maschero l'esposizione con quale filtro? brucio con quale filro?
Nel caso invece, come mi era capitato, l'esposizione per le luci con il filtro 0 porta già  a tappare le ombre ma con un contrasto orendo, come mi comporto?

il metodo di trovare i due tempi con le due filtrature sembra assai intelligente perchè non è necessario basarsi sull'esperienza per capire che livello di filtratura base è necessario.

i testi che hai citato ci sono anche online? articoli siti ecc? io mi sono basato solo sul depliant di pfg e su cinque minuti di chiacchiere con il proprietario... poi sono andato a naso.

ciao
daniele

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Re: Stampa Split: esperienze?
Utente non più registrato
Usare i filtri in modo convenzionale nelle bruciature e mascherature non è molto efficiente perchè nell'operazione vengono coinvolti entrambi gli strati verde e blu. Nello split invece agisci su un solo strato alla volta e poichè lo strato blu è più sensibile noterai che ogni operazione fatta col filtro 5 è molto efficace.

Col metodo split si fanno molto meno bruciature e mascherature in generale, ma non ne scompare la necessità .

Quando, come dici, hai ottenuto un tono grigio nel cercare di avere le alte luci leggibili hai sovraesposto lo strato verde. In questa fase, specie se il negativo è molto contrastato, bisogna cercare di ottenere solo una tonalità  molto leggera non anche i dettagli. Infatti l'applicazione del filtro 5 nella fase successiva non tocca la tonalità  chiara delle alte luci ma ne scurisce i dettagli (nel tuo caso le righe fra le pietre ed i piccoli fori neri) e rende così le alte luci leggibili. Dopo aver esaminato la stampa finale potrai eventualmente decidere una bruciatura locale col filtro 0.

Quindi il tempo giusto del primo provino col filtro 0 deve essere quello che ti dà  una tonalità  chiara in cui i dettagli non sono ancora completamente definiti ma già  discretamente intuibili. Nel post precedente ho scritto "convincenti", chiedo scusa, mi rendo conto che su questo punto il concetto era chiaro nella mia testa ma poteva essere male inteso.

Il resto della procedura è come l'hai descritta.

Esaminata la prima stampa finale possono apparire necessarie delle bruciature o mascherature nelle ombre. Si prepara quindi una nuova stampa. Le mascherature vanno fatte durante l'esposizione principale di solito col filtro 5. Attenzione perchè basta pochissimo per eccedere il target e ridurre così troppo il contrasto locale.
Analogamente le mascherature nelle alte luci vanno fatte durante l'esposizione principale col filtro 0. Le bruciature si fanno di solito col filtro 0, qui c'è il rischio di impastare i toni, quindi vanno sempre applicate a piccole zone e con cautela. Le bruciature col filtro 5 sono utili soprattutto per scurire i dettagli delle alte luci come detto più sopra.

Ho provato a cercare con Google "split printing": nella prima pagina di risposta ci sono riferimenti al sito della Rhdesigns che ho già  citato. Accedendo a quest'ultimo si ottiene una pagina in cui c'è il link "article" che porta ad un file pdf che consiste in uno dei due capitoli del libro Way Beyond Monochrome che pure ho citato. E' un testo rigoroso e di sicuro riferimento.
Un altro link segnalato da Google è "noncommonground.com" (scusa non riesco a trasferire qui il link automatico) è una descrizione semplice ma chiara della procedura.

Ciao
Giuseppe

Inviato: 19/5/2008 23:11
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