......niente di nuovo sul fronte occidentale sperando non si rivolti Kubric nella tomba.

Tornato ora dalla fiera, una pena infinita senza nulla ma proprio nulla di nuovo. Grossisti che ti fanno pesare il rilascio di un depliant, figurarsi di un campione di carta. Stanghe nordiche in minigonne vertiginose (ancora), maree di scemi con macchine mastodondicamente abbigliate di zoom che girano fotografando set di still life improbabili, un mio amico mi ha detto sorridendo "è come se ad una fiera agricola i visitatori si presentassero in trattore". Ho solo scambiato quattro chiacchiere con HP e Fuji per dei dubbi che avevo. Per il resto un gran male di piedi.

Io ci andrà domani, ma con uno spirito totalmente diverso.

Confermo la delusione ricevuta dal PS. Ormai sembra di andare ad una mostra di informatica. Certo non mi aspettavo di vedere banchi ottici, ma magari corpi macchina ed ottiche da provare. Invece a parte Nikon con la D3, solo compatte sotto vetro, computer, album fotografici e tante stampanti. Sempre allo stand Nikon un minicorso di Photoshop. Verso le 17,30 è iniziata la fuga degli espositori, anche se l'orario di chiusura era alle 19. Così ho potuto ammirare i cavi elettrici, le scatole per riporre l'esposto e le facce degli espositori vogliose di tornare a casa. Purtroppo il mercatino dell'usato è finito ieri. Ci rivediamo tra 2 anni.

Insomma, sono contento di non aver avuto il tempo di farci un salto. Grazie al vostro sacrificio.

Ma non solo, non sà se sono stato l'unico ad essere infastidito dal clima da discoteca che c'era nello stend nikon, canon e sanyo. Avrei voluto uccidere tutti mentre si chinavano a raccogliere spillette e adesivi lanciati da modelle nemmeno poi così fiche.

Nell'ultima edizione milanese dello scorso anno la musica -pessima- che fuoriusciva dallo stand Nikon rendeva difficoltoso parlare nel vicino stand Bogen (Gitzo, Manfrotto, etc.).


Andrea